
(di Marco Travaglio – il Fatto Quotidiano) – Vogliamo il colonnelli. “Evviva i militari in Parlamento. Meno propaganda politica, più colonnelli” (rag. Claudio Cerasa, Foglio, 29.11). Peccato che il colonnello Tejero sia appena morto.
Il genio. “Gentile Travaglio, perché sta con l’invasore?” (Michele Magno, Italia Oggi, 28.11). Questo pensa che chi dice che il Milan ha battuto la Lazio sia milanista.
Ripetizioni di storia. “In 100 anni la Russia ha attaccato 19 Paesi di cui nessuno ha mai attaccato la Russia” (Kaja Kallas, rappresentante Ue per la politica estera, 29.11). Ci sarebbe la Germania nazista, ma che sarà mai.
È fatta1/. “L’ultima arma di Putin: la Russia testa i piccioni-drone per sorvegliare le città” (Open, 26.11). Li trasportano in spalla gli homeless jakuti ubriachi sui loro caratteristici motorini o a dorso di mulo.
È fatta/2. “Così l’Ucraina inganna i Kinzhal di Putin: 19 missili ipersonici russi abbattuti da una canzone-parodia della propaganda del Cremlino” (Messaggero, 22.11). Pensa che musica di merda.
Il giureconsulto. “La Procura di Roma dovrebbe occuparsi di Scarpinato per violazione del segreto istruttorio” (Carlo Nordio, ministro FdI della Giustizia, 27.11). Se non fosse stato abrogato dal Codice Vassalli appena 36 anni fa.
Nichi Sventola/1. “Io sono un soldato, un militante di Sinistra italiana, ho sempre risposto alle chiamate del mio partito, della mia comunità, della mia gente. Mi ha molto colpito, girando tutta la Puglia, presentando il mio libro di poesie, che la gente si avvicinava – i ragazzi, le vecchiette – e all’orecchio mi dicevano: ‘Perché non torni? Perché non torni?’” (Nichi Vendola, candidato Avs trombato in Puglia, TeleSveva, 12.9). Poi non l’han votato manco quelli.
Nichi Sventola/2. “Vendola: ‘Perso per un soffio, la lista Decaro ci ha penalizzato’” (Repubblica, 27.11). Se non c’erano altre liste, vinceva lui.
CoeRenzi. “Meloni vuole cambiare la legge elettorale perché, se il centrosinistra sta insieme, lei perde” (Matteo Renzi, leader Iv, 25.11). “Sono senza pudore: lo fanno per tenersi Palazzo Chigi” (Maria Elena Boschi, deputata Iv, Repubblica, 25.11). Ma tipo quei due che, per non perdere le elezioni, fecero l’Italicum e il Rosatellum e le persero lo stesso?
BHL pronte consegne. “Il piano che Trump voleva far siglare a Kiev portava la firma del Cremlino. L’Ucraina non svenderà le terre” (Bernard-Henri Lévy, Stampa, 30.11). Anche perché le ha perse.
Benvenuti fra noi. “Senza un negoziato, Putin sventrerà l’Ucraina” (Alessandro Orsini, 21.3.22). “L’Ucraina sventrata da Putin” (Foglio, 20.11.25). Non sapevamo che Orsini scrivesse sul Foglio.
Sambuca colpisce ancora. “L’assalto dei Pro-Pal alla Stampa è una ferita profonda. Pro- Pal arma dei regimi: l’attacco è all’Occidente. È la guerra ibrida” (Maurizio Molinari, Libero, 30.11). E niente, mi sa che ha stato Putin.
Ha stato Stalin. “Podolyak: ‘In Ucraina la corruzione è eredità sovietica’” (Stampa, 30.11). Ma infatti: se gli ucraini rubano, è colpa dei russi.
Orologiai. “Inchiesta Mps, il governo compatto su Giorgetti: ‘Questa è giustizia a orologeria’” (Stampa, 30.11). Infatti si vota fra appena un anno e mezzo.
Al netto. “Al netto di Tangentopoli, non mi pare che Conte abbia la grandezza politica di Craxi” (Francesco Merlo, Repubblica, 26.11). Gli mancano le mazzette, le condanne e la latitanza.
Gentile omaggio. “Elly Schlein ha regalato a Conte la presidenza di due regioni, Sardegna e Campania” (Merlo, Repubblica, 27.11). Con tutti i candidati vincenti che aveva lì.
Che bei nomi. “Augusto Barbera: ‘Voterò sì al referendum. Tanti nel Pd sono d’accordo’” (Corriere della sera, 27.11). “Paola Concia: ‘La separazione delle carriere è di sinistra’” (Verità, 21.11). “Giulio Gallera: ‘Il nostro comitato del Sì’” (Identità, 29.11). Oh sìììì, ancoraaaa!
Mo’ me lo segno. “Ricordiamoci che i 5 anni dall’invasione degli stati baltici decorrono esattamente dal momento della firma dell’‘accordo di pace’” (Luca Bottura, Stampa, 26.11). Gliel’ha detto suo cugggino.
Il titolo della settimana/1. “La Procura boccia i pm del caso Open Arms” (Libero, 27.11). Quindi bisogna assolutamente separare le carriere dei pm da quelle dei pm.
Il titolo della settimana/2. “Putin, ironia sui negoziati e minacce all’Europa” (Corriere della sera, 28.11). Infatti Putin ha detto che è ridicolo pensare che la Russia voglia attaccare l’Europa, ma è pronto a mettere nero su bianco che non lo farà. Per non minacciarci, deve dire che ci attacca.
Il titolo della settimana/3. “‘Milano meets Riyadh’, il Salone in Arabia Saudita: vince la diplomazia del design” (Corriere della sera, 30.11). Mirabile l’installazione con la forca e la sega elettrica
Il titolo della settimana/4. “Prove di campo largo verso il voto: Gualtieri va da Calenda” (Repubblica, 26.11). Dev’essere l’estrema unzione.
Il titolo della settimana/5. “Cameron e il cancro alla prostata: ‘Gli uomini non ne parlano’” (Corriere della sera, 25.11). Invece le donne non parlano d’altro.
I colonnelli no, però i generali Mini,Bertolini, Boni etc…in parlamento potrebbero fare da pacifisti e magari fare ragionare i nostri politici .
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Dopo oltre tre anni di guerra e le diverse migliaia di morti e feriti, anche il “Corrierone” si sveglia e si accorge che l’Ucraina è rappresentata da corrotti, delinquenti e marionette pericolose…
CORRIERE DELLA SERA
Lo scandalo corruzione che fa tremare Zelensky: le tangenti del 15%, le ville alle porte di Kiev, i bagni placcati oro. Ecco perché è un caso che può «decidere» la guerra
di Francesco Battistini
L’Agenzia nazionale anticorruzione ucraina indaga su uno scandalo da decine di milioni di euro che avrebbe portato politici e imprenditori a lucrare sui contratti dell’agenzia per l’energia nucleare
KIEV – Che cos’è lo scandalo corruzione che sta facendo tremare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky?
L’Agenzia nazionale anticorruzione accusa politici e imprenditori d’aver messo in piedi un sistema di tangenti, che esigeva dal 10 al 15 per cento su tutti i contratti dell’azienda statale per l’energia nucleare, Enerhoatom. Gli indagati avrebbero rubato allo Stato una cifra tra i 75 e i 100 milioni di euro. Nello scandalo sono finiti diversi collaboratori di Zelensky: fra questi l’ex vicepremier Oleksiy Chernyshov, sospettato d’aver ricevuto 100mila euro e l’ex ministro dell’Energia (poi ministro della Giustizia) Herman Halushchenko. Nell’inchiesta è coinvolto anche Rustem Umerov, il capo del Consiglio di sicurezza nazionale, ex ministro della Difesa: proprio l’uomo che Zelensky ha scelto al posto del dimissionario Andry Yermak per guidare la delegazione ucraina ai negoziati sul piano di pace. La ministra dell’Energia, Svitlana Hrynchuk, non ancora incriminata ma accusata d’omessa vigilanza, s’è dovuta dimettere.
Perché Yermak s’è dimesso?
Il principale consigliere di Volodymyr Zelensky, che da solo contava più del parlamento e del governo messi insieme, è legato a varie persone coinvolte nell’inchiesta. In alcune intercettazioni fra indagati, si farebbe riferimento a lui col nome in codice «Alì Babà». Sotto indagine, una grande casa alle porte di Kiev che il politico avrebbe comprato non si sa bene con quali soldi. A tradire Yermak, l’amicizia con l’oligarca Timor Mindich, che fu in affari anche con Zelensky quando il presidente ucraino faceva il produttore cinematografico nella società Kvartal 95. I media ucraini hanno pubblicato le foto d’un appartamento di Mindich: il bagno, coi wc placcati d’oro, ha suscitato il sarcasmo anche di Vladimir Putin. L’imprenditore amico di Yermak avrebbe ricevuto una soffiata prima d’essere arrestato, riuscendo a scappare in Israele. Un altro affarista indagato, Mykhailo Tsukerman, è riuscito a evitare le manette. Anche per queste ragioni, nei giorni scorsi s’è dovuto dimettere il ministro della Giustizia, Herman Halushchenko. In quasi quattro anni di guerra, appellandosi all’emergenza, Yermak aveva accentrato molti poteri…
L’articolo prosegue, per chi vuole proseguire a leggerlo e farsi sangue amaro…
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Come sempre nelle vicende che riguardano l’Ucraina il punto di vista varia a seconda di simpatie, tifo, interesse, eccetera. Chi vuole mettere in luce il lato NEGATIVO di questa vicenda scrive di soldi NOSTRI arrubbati per comprarsi cessi d’oro. Chi al contrario vuole evidenziare quello positivo dice che l’Ucraina (dove la corruzione c’è sempre stata, come in tutti i paesi ex sovietici) sta facendo la sua “Mani pulite”. I “negativi” spingono l’opinione pubblica per mollarla al suo destino, i “positivi” a non mollarla proprio adesso.
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Ha stato Stalin. “Podolyak: ‘In Ucraina la corruzione è eredità sovietica’” (Stampa, 30.11). Ma infatti: se gli ucraini rubano, è colpa dei russi.
Cosa dicono gli uccidentali: “In Ucraina è perché c’è la democrazia che è stato scoperto il marcio”. Peggio se lo scandalo non fosse esistito. Sono soddisfazioni!
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Poi c’è chi butta la palla in tribuna:
“Ha stato Stalin. “Podolyak: ‘In Ucraina la corruzione è eredità sovietica’” (Stampa, 30.11). Ma infatti: se gli ucraini rubano, è colpa dei russi.”
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E poi c’è tale Arsenio, che copia Gae, che copia MT.
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Santo@ mi dovresti tuttavia spiegare, se andrà in porto la proposta di pace di Trump con le eventuali modifiche che concorderanno ( molto difficilmente a favore degli ucraini, aggiungo ), che cosa ci hanno “guadagnato” gli ucraini oltre ai morti e ai feriti di questa guerra assurda ?
Ribadisco quanto ho già scritto in altre occasioni: cosa pensavano quelli della “Zelensky & C. “, di avere a che fare con la Repubblica di San Marino… ? Mi ripeto, la Russia è la Russia, piaccia o meno, nel bene e/o nel male, non poteva e non può essere contrastata più di tanto. Alla fine Zelensky porterà a casa un accordo comunque penalizzante, accordo che avrebbe probabilmente potuto ottenere fin dall’inizio, con minori svantaggi e soprattutto, evitando al suo popolo di essere costretto a fornire carne da macello…
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Grazie…..alla Redazione di Infosannio…
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Orologiai. “Inchiesta Mps, il governo compatto su Giorgetti: ‘Questa è giustizia a orologeria’” (Stampa, 30.11). Infatti si vota fra appena un anno e mezzo.
Una volta Cicchitto, dopo un mese dalle elezioni, ebbe a dire in difesa di B. nuovamente accusato dalla procura milanese: “E’ la giustizia a orologeria”. Si trattava di un orologio rotto.
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“Sambuca colpisce ancora. “L’assalto dei Pro-Pal alla Stampa è una ferita profonda. Pro- Pal arma dei regimi: l’attacco è all’Occidente. È la guerra ibrida” (Maurizio Molinari, Libero, 30.11). E niente, mi sa che ha stato Putin.”
Salvatore Granata
VINCIT QUI PATITUR.
Ma la lasciate in pace Francesca Albanese? Francesca è il simbolo in Italia e all’estero della Verità sui territori occupati palestinesi. Ci sono report scritti, documenti, prove raccolte anche dai principali studiosi del “laboratorio Palestina” utilizzata come cavia dai sionisti per la messa a punto delle loro nuove tecnologie militari. Ci sono state 100 manifestazioni tra sabato e domenica in Italia per il popolo palestinese e contro il governo meloni e tutta la stampa di regime non fa altro che parlare non tanto dell’aggressione alla redazione de La Stampa da parte di quattro facinorosi ma delle parole di Farncesca Albanese in merito alla vicenda. Eppure Francesca è stata chiarissima: “Solidarietà a La Stampa per gli attacchi di ieri. Se resistere alla cultura dell’abuso è un obbligo, farlo in modo non violento è la sfida che non si puo’ perdere. Chi sta dalla parte della giustizia lo fa con l’etica delle cose giuste nella mente e nel cuore, ad ogni passo”. Cosa si vuole travisare? Cosa non va giù? Semplice. Il fatto che Francesca abbia condannato anche la stampa occidentale per il pessimo lavoro sulla Palestina. Cosa che, tra l’altro, condanna mezzo Paese. E infatti a criticare aspramente e con toni pesanti non sono tanto quelli del governo, ma tutti i pidini ed ex pidini più guerrafondai: dalla guelmini a picierno, passando per renzi, fiano, boschi, calenda, scalfarotto, e la stampa democristiana con parenzo in prima fila. Praticamente i simpatizzanti di Sinistra per Israele, quella bella associazione nostalgica di un sionismo romantico che sta venendo messo in crisi da un movimento internazionale che sta risvegliando le coscienze e di cui Francesca ne è degna rappresentante. Cioè la nostra relatrice pur di svolgere il suo mestiere non è stata messa alla porta solo da netanyahu e da trump con sanzioni pesanti, ma è stata isolata dal governo italiano e da 3/4 dell’opposizione. A parte il Movimento 5 Stelle che l’ha invitata alla Camera a esporre i propri lavori, l’Associazione Schierarsi con Alessandro Di Battista in testa che hanno trattato il tema palestinese contemporaneo per primi in Italia e Luca Sommi ad Accordi e Disaccordi che la invita per far sentire altre campane rispetto alla narrazione mainstream, Francesca non ha ricevuto alcun sussidio istituzionale. Nemmeno dal Presidente della Repubblica. Ed è questo che dovrebbe far indignare più di ogni altra cosa. Lasciate in pace una voce libera come Francesca, una Donna amata dal Sud Africa di Nelson Mandela, dal popolo italiano che si ribella ai soprusi del regime nazifascista israeliano scendendo in piazza. Ai politici guerrafondai che la criticano dico di lavorare per la pace e di occuparsi dei problemi degli italiani e di criticare il governo meloni che ci sta portando alla rovina. E ai giornalisti e opinionisti pro Israele ribadisco di occuparsi del male che sta causando netanyahu al popolo palestinese e di non sviare l’attenzione verso notizie più importanti rispetto al fatto che Francesca Albanese non abbia espresso piena solidarietà inginocchiandosi di fronte alla redazione de La Stampa e abbia chiesto la grazia per i teppisti che hanno aggredito la redazione. Francesca ha condannato i modi, come condanna i modi di hamas, ma al contempo condanna la stampa corrotta italiana che non parla della Palestina e la condotta criminale di netanyahu, ricercato insieme a smotrich e ben gvir dalla Corte Penale Internazionale. E scusatemi, ma il problema israeliano è molto più preoccupante di tutto il resto. Viva Francesca. Sempre a testa alta e con la schiena dritta. Ti vogliamo tanto bene.
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Delle persone di un centro sociale torinese, ai quali tra l’altro il sindaco ha concesso uno spazio, entrano nella redazione di un giornale, che tra l’altro ospitava gli interventi della palestinese Rula Jebreal (quindi pure ignoranti come delle capre), la distruggono e versano letame. Bene. La signora Albanese condanna l’accaduto, e fa bene, poi aggiunge un MA. Ma l’accaduto, ci dice, sia da MONITO per i giornalisti. Il mio ma invece è questo: MA COME SI FA?
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basta scrivere che Israele ha il DIRITTO di defendersi dopo centimaia di migliaia di morti palestinesi e gli attacchi a 8 paesi
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Se no?
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MA COME SI FA?
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Anail@ la stampa italiana ( salvo rare eccezioni ), così come tutti i TG italiani, sono quasi sempre l’espressione, mai così evidente, della falsità che imperversa oramai in tutto il nostro paese.
Guarda Parenzo che hai nominato per esempio… un mercenario che “vola” da “Zanzara” a “L’aria che tira”, in cerca dello “sterco del demonio”, ripetendo chi recentemente ha riportato questa definizione del denaro, data molto correttamente da Massimo Fini. Ma è soltanto uno dei tanti, che si muovono principalmente e/o esclusivamente a seconda di dove tira l’aria della convenienza …
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@Anail, quando ho letto l’estratto riferito a “Sambuca”, pensavo intendessi evidenziare l’eventuale gaffe di Travaglio nell’indicare l’errata testata di riferimento di Maurizio Molinari: ossia ‘Libero’ anziché ‘la Repubblica’. Ed, invece, fatta una verifica in rete, si trattava di dichiarazioni rese da Maurizio Molinari proprio a Pietro Senaldi, direttore di ‘Libero’. Un abbaglio che non era un abbaglio…
P.S.: interessante l’articolo di Salvatore Granata a difesa di Francesca Albanese. Che donna, in tutti i sensi!
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Ora la stanno attaccando per quel “monito” ai giornalisti dopo l’attacco a La Stampa, come se non fosse vero che ne hanno combinato di ogni, specie, PROPRIO, La Stampa in epoca Giannini: veri e propri FALSI, che sarebbero dovuti essere sanzionati.
Certo, se non ci fossero le sovvenzioni dello Stato, ci penserebbero i lettori a lanciare alla stampa qualche “monito”…
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Oggi Travaglio in gran forma, evidentemente aveva del buon materiale tra le mani offerto generosamente dai soliti pagliacci senza vergogna.
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Tipo LEI:
“In 100 anni la Russia ha attaccato 19 Paesi di cui nessuno ha mai attaccato la Russia” (Kaja Kallas, rappresentante Ue per la politica estera, 29.11). Ci sarebbe la Germania nazista, ma che sarà mai.
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SM, appunto. Tra le conseguenze più pericolose di questa guerra, c’è il fatto che la Germania si riarma e che le ultradestre avanzano un po’ dappertutto. Gira una brutta aria nel mondo.
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O.T.
Commento ispirato ai bambini nel bosco e a Gaza. Della serie: anche gli infosanniti hanno (quasi) tutti un’anima.
Alcuni esempi di giornaliere dichiarazioni d’amore al mio nipotino (l’unico) di 9 anni.
“Perché ogni volta che ti vedo, il mio cuore di pietra si scioglie come neve al sole??” oppure “Jacopo, adesso basta crescere! Se continui, la tua cometa un giorno precipiterà come una stella cadente. Ma in realtà, mai per me!”
Ieri l’altro sono andato al pronto soccorso per un problema muscolare. Al ritorno, ho sentito Jacopo in una video-chiamata: “Vedi, sono passati appena tre giorni a non vederti… che mi sono subito ammalato!”.
Ogni giorno che lo vedo è una dichiarazione d’amore sempre nuova. Gliele lascerò in eredità per riunirle in un bestseller di sicuro successo editoriale.
I padri di solito sono teneri, anche se, loro malgrado, in fondo in fondo sono anche stronzi. Ma essere nonno è il non plus ultra delle invenzioni della vita. E i nonni italiani, afferma una statistica, pare che battano tutti nell’orbe terracqueo, per affetto nonnanzo.
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Santo… vero! Non l’avevo visto :-)))
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SM, appunto.
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Gentile omaggio. “Elly Schlein ha regalato a Conte la presidenza di due regioni, Sardegna e Campania” (Merlo, Repubblica, 27.11). Con tutti i candidati vincenti che aveva lì.
MT parla di cose che non sa o fa finta di non sapere. In Sardegna per poter sostenere il candidato 5S si sono saltate a piè pari le primarie. Infatti tali erano i numeri in campo che la speranza che la Todde vincesse le primarie erano pari a quelle di vedere la Meloni ad una conferenza stampa con Ranucci. E proprio perché non ci son state le primarie Soru se ne è andato sbattendo la porta e portandosi via l’8% dei voti. Conti alla mano, se il PD avesse voluto avrebbe potuto candidare un barabba qualsiasi uscito dalle primarie che avrebbe vinto in maniera molto più agevole di quanto non abbia fatto con la Todde.
In Campania anche peggio, sarebbe bastato candidare un De Luca 2 o 3 o nipote o zio e avrebbero vinto senza nemmeno contare i 5S.
Se è stata fatta una scelta di questo tipo è per cercare di costruire una alternativa al centro destra. Perché diciamolo con tutta la franchezza del mondo se non ci fossero stati i voti del PD col cxxxo che i candidati dei 5S adesso governavano queste due regioni!!!!
Ma la riconoscenza non è di questo mondo…
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quindi le elezioni nelle Marche ae altre chi le ha perse?

se veramente il PD ha così tanto seguito perchè non segue il metodo Letta?
non sono tutti come te, che voteresti un cartonato, basta che ci sia scritto PD.
Scommetto che sei un onanista sfegatato appena lo leggi, PD, PD, PD, PD,
vedi che ti faccio godere?
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QI58
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Meno Francesco, meno. Quel numero è fasullo.
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@Santo esiste ancora una categoria di elettore 5S (fortunatamente pochi) a cui il lobo frontale non si è ancora sviluppato bene. Sì è fermato al livello Toninelli. Per capirci: PD merxxa e allora Bibbiano. Queste persone non hanno avuto l’evoluzione cerebrale durante il Conte 1 Conte 2, ecc ecc. Non avendo sviluppato la capacità matematica trovano il lobo destro che dice: in Campania ha vinto Fico, che bello, viva Fico quanto è fico Fico. È il lobo sinistro che non è sincronizzato continua a ripetere PD mxxxa e allora Bibbiano. Purtroppo questa mancata comunicazione neuronale non permette di fare una semplice operazione matematica e calcolare il risultato elettorale di Fico senza i 387000 voti del PD.
Bisogna portare pazienza
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diciamo tutta la verità,
a voi del PD è andata di lusso,
avete ottenuto assessorati in due regioni, dove da soli non avreste MAI vinto, in cui farete le vostre porcate (perchè le porcate le fate sempre) ma la responsabilità sarà del Mov.
di cosa ti lamenti a fare?
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