I 5 Stelle rievocano la scalata di 20 anni fa

(di Marco Franchi – ilfattoquotidiano.it) – “Ho la massima fiducia nel ministro Giorgetti, che si è sempre comportato correttamente. Attaccarlo è fuori luogo”. Mentre scoppia il bubbone del risiko bancario fatto emergere dall’inchiesta sulla scalata Mps a Mediobanca benedetta dal governo, il centrodestra serra i ranghi. E nelle giornata in cui Forza Italia si dice fiduciosa di poter ottenere i correttivi alla manovra richiesti da casa Berlusconi, non stupisce che il primo a spendersi per il ministro leghista dell’Economia Giancarlo Giorgetti, in queste ore al centro delle polemiche, sia proprio il segretario Antonio Tajani. Che gli conferma piena fiducia, prima di buttarla lì: “Non vorrei che si trattasse di un’inchiesta ad orologeria” dice il vicepremier azzurro che dà la linea anche a Matteo Salvini: “Mi stupisce che certa magistratura fosse distratta mentre qualcuno stava azzerando il Monte di Paschi di Siena e si sia risvegliata quando grazie alla Lega e al Governo, è stata non solo salvata, ma rilanciata”.
Ma la domenica resta incandescente: fioccano le interrogazioni parlamentari e le richieste delle opposizioni perché sulla “Bancopoli” svelata dall’inchiesta, Giorgetti riferisca in Parlamento: i 5Stelle usano la clava evocando il precedente dei “furbetti del quartierino” ancora scolpito nella memoria collettiva. “Ascoltare l’Ad di Mps, Luigi Lovaglio, che al telefono si complimenta con Francesco Gaetano Caltagirone per la scalata di Mps a Mediobanca, genuflettendosi ricorda i dialoghi del 2005 tra l’allora Governatore Antonio Fazio e il banchiere Gianpiero Fiorani, all’epoca punta di diamante della finanza leghista” incalza il pentastellato Marco Pellegrini: “Sono passati 20 anni e, come nulla fosse successo, il Governo Meloni ha totalmente riproposto l’agghiacciante canovaccio dei furbetti del quartierino, mettendo le mani in pasta in un risiko bancario in cui una banca ancora partecipata dal Mef, e salvata con i soldi degli italiani, è stata messa disposizione dei gruppi Caltagirone e Delfin (famiglia Del Vecchio) per scalare Mediobanca e arrivare a comandare in Generali”.
Invece io mi aspetto un articolo di Carognis …su montepulciano!
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Compagni abbiamo perso la banca che ci aveva dato Fassino ! E quegli altri : li abbiamo fregati e ce la siamo ripresa . Questa è l’ Italia che sogniamo.
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Ma siamo sicuri che il “burlone” Tajani, divenuto “cliente di un certo “peso” di Maurizio Crozza….non abbia terminato la frase….”ho la massima fiducia in GG, che si è sempre comportato correttamente……Attaccarlo è fuori luogo….fino ad un certo punto…”???
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Che siano rossi o neri poco importa alla fine appartengono tutti alla stessa banda quella dei magnaccioni🤔
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I fatti non sono proprio recentissimi, la cronaca finanziaria l’aveva già riportato e nessuno dei politici ne sapeva nulla o ha fatto finta di ignorare l’episodio che di suo è molto grave.
Una banca salvata dal fallimento come MPS che scala una banca solida, sia pur ridimensionata del suo ruolo nel tempo, come Mediobanca.
Adesso che la procura indaga, proprio per la gravità dell’episodio, c’è qualcuno che si sveglia e fa il ruttino solo per dimostrare che esiste in vita.
Non è poi così infondata l’affermazione secondo la quale, con questa opposizione, Meloni rimarrà al governo per i prossimi 30 anni.
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Che i 5* non capissero quello che succede intorno a loro é acclarato. Non hanno capito per esempio cosa successe circa 20 anni fa alcuni alcuni tentarono la scalata alla banca Anton veneta e BNL. Quegli scalatori non facevano parte dei “furboni del quartierone” e lo si capi quando su un giornale comparve un articolo di un che con molte probabilità, facendo parte del circolo aveva saputo del tentativo di scalata. Apparso quell’articolo, la procura di Milano ritenne di aprire un fascicolo e mise sotto controllo i telefoni degli scalatori. Fra questi c’erano due piccoli palazzinari che, parlando tra di loro si definirono “furbetti del quartierino. Intervenuta la magistratura, il tentativo di scalata falli. Insomma, senza volerlo la magistratura diede una mano ai furboni. Risultato? Il fallimento di MPS evitato perché, come al solito, intervenne lo stato. Perché rischio di fallire MPS? Semplice. Perché Antonveneta fu scalata da una società olandese, ABN Amro. ABN Amro fu poi scalata da un gruppo di banche internazionali che poi ne fecero lo spezzatino e l’Antonveneta finì al Santander. Qualche tempo dopo ci guadagnò 2,36 miliardi. MPS pagò 9 miliardi cash più si accollò 11 miliardi di debiti. Neanche un consiglio di amministrazione composto dagli scemi di paese avrebbe speso tanti soldi. Come mai la magistratura non intervenne per scavare e capire se per caso parte di quei miliardi non fossero finite in mani particolari?
Oggi la magistratura milanese aiuterà, senza volerlo, i furboni che si son visti sfuggire i 650 miliardi di risparmi degli italiani che Generali stava trasferendo a una Joint venture con una società francese. Dove avrebbe avuto sede la Joint venture?
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