Le ultime 24 ore da inquilino di Palazzo Santa Lucia. Oggi in Campania si vota per la presidenza della Regione fino alle 15

De Luca e il concorso per Oss sospeso dalle Asl: «Voci di posti venduti a 10/15mila euro, basta porcherie»

(di Simona Brandolini – corriere.it) – «Il capotavola è dove mi siedo io». Quante volte l’ha ripetuto
Vincenzo De Luca. Lo ha fatto anche durante quest’ultima campagna
elettorale, per rimarcare che lui è sulla «linea De Mita-Napolitano» in
quanto a longevità politica. Ma guai a parlargli di Massimo D’Alema (che
ha fatto sua la citazione), perché le radici letterarie affondano nel
Don Chisciotte di Cervantes. E il governatore è laureato in Filosofia. Poi tra comunisti ci sono sempre vecchie ruggini.

A Salerno si consuma l’ultima domenica da viceré campano dopo più di
trent’anni di governo ininterrotto. Le ultime 24 ore da inquilino di
Palazzo Santa Lucia dell’(ex) cacicco più cacicco di tutti. Colui al
quale la segretaria dem Elly Schlein aveva giurato guerra e invece ora
lo ringrazia, anzi di più, dice pure che si riparte dai suoi dieci anni
di buon governo. 

È nella città che ha scelto (è nato a Ruvo del Monte, in Basilicata), di cui è stato per tre volte sindaco, che si chiude l’era deluchiana. Non l’ha mai tradita, non si è mai fatto ammaliare da Napoli. In due mandati non ha frequentato i salotti che contano in città. Il provincialismo politico è stata la sua cifra: l’inner circle è tutto salernitano. Pranzo in famiglia, dunque. E poi, alle 15, di corsa verso il seggio elettorale. Che è cambiato nel tempo. Dal popolare quartiere Carmine si è spostato in centro. 

Chissà se nel chiuso del seggio elettorale si è sentito come «Ercole al bivio», in bilico tra l’amore paterno e il partito personale. Insomma se ha votato per il Pd, di cui il figlio Piero è segretario regionale dopo l’accordo con la
leader Pd, o per i suoi della lista A testa alta, l’unica rimasta in
vita (e senza il cognome De Luca). Chi lo conosce non ha dubbi: sostiene
i suoi in questa competizione interna che appassiona quasi di più di
quella con il centrodestra a trazione meloniana. Il risultato peserà
nelle trattative successive, in caso di vittoria del campo largo.

VicepresidenzaAssessorato alla Sanità? Certo De Luca non vuole vedere
«il mio lavoro buttato alle ortiche». A chi lo ha incontrato in
queste ore ha ripetuto: «Fate i bravi, andate a votare». Lo ha ripetuto
anche durante l’ultima diretta social di venerdì scorso (di cui si
contano già orfani, Crozza in testa). Rivolto a tutti gli elettori.
Trasversale lo è sempre stato. E lo spettro di una forte astensione fa
il resto. Come quello del voto disgiunto. Dal centrodestra è da giorni
che fanno girare la voce. Illazioni? Speranze? I deluchiani smentiscono
categoricamente: «Votare per Cirielli? Quello del Principato di Salerno?

Ma neanche sotto tortura». Oggi si saprà. Certo è che Roberto Fico l’ha
dovuto sopportare. Poi, con il passare dei giorni, pare che abbia
cambiato idea. O meglio, raccontano i suoi, è Fico che ha cambiato
solfa: da avversario ad alleato. «I dieci anni deluchiani? Ripartiamo da lì», anche lui come Schlein. E così il clima si è disteso.

Tanto che l’ex presidente della Camera ha ricevuto anche una pacca
sulla spalla: «In bocca al lupo, guaglio’». Ma è comunque guardato a
vista. Mica De Luca ha intenzione di andare ai giardinetti. Un ritorno
da sindaco di Salerno? È ben più di un’eventualità. Una nuova vita
televisiva
? Molti talk lo stanno chiamando. Quel che è certo è che non
sparirà: «Ci vediamo presto, non vado in vacanza».