“Ah, anche antropologo!”, diremmo, parafrasando la signorina Silvani con Fantozzi che s’improvvisa poeta. Ha detto Nordio (e tenete conto che era mattina) che la violenza degli uomini […]

(di Daniela Ranieri – ilfattoquotidiano.it) – “Ah, anche antropologo!”, diremmo, parafrasando la signorina Silvani con Fantozzi che s’improvvisa poeta. Ha detto Nordio (e tenete conto che era mattina) che la violenza degli uomini sulle donne è da attribuire alla “selezione darwiniana”, cioè alla legge del più forte, sedimentatasi nei millenni nella mentalità del maschio. Sissignore: alla faccia della separazione delle carriere, il si fa per dire ministro Nordio deve aver fatto studi suoi di paleogenetica, oltre a quelli giuridici di cui oggi si vedono i frutti, e scoperto che questa “sedimentazione è difficile da rimuovere perché… si è formata in millenni di sopraffazione, di superiorità”. E quindi? “Quindi anche se oggi l’uomo accetta, e deve accettare, questa assoluta parità formale e sostanziale nei confronti della donna, nel suo subconscio, nel suo codice genetico trova sempre una certa resistenza”. Da qui i femminicidi. Non è ributtante e deliberata vigliaccheria omicida: è il Dna che si oppone alla parità. L’omo è omo. E qui entra in gioco Nordio col suo team di paleontologi e genetisti di via Arenula: dopo aver consigliato alle donne inseguite da uno stalker omicida di rifugiarsi in chiesa o in farmacia, dove il killer verrebbe messo in fuga da un prete che brandisce il crocifisso o da un rappresentante dell’Aulin che gli legge il bugiardino – Nordio ha un piano per “starare” questa convinzione atavica dal cervello degli uomini: “Un po’ come fanno gli psicologi, gli ipnotisti, gli psicanalisti, quando trovano una specie di tara mentale che deriva da un trauma adolescenziale, noi dobbiamo cercare di rimuovere dalla mentalità dei maschietti (sic, ndr) questa sedimentazione millenaria di superiorità che continua a tradursi in atti di violenza”. Ah, vedi. Non è chiaro in cosa consisterà la procedura, se verrà affidata ad appositi specialisti o se ne occuperà direttamente Nordio, che accopperà i reprobi con un paio di spritz per poi estirpare la tara ex lege attraverso iniezioni di genoma non violento. Sarebbe più facile inserire l’educazione alle relazioni affettive nei programmi di scuola, ma la Roccella è contraria. Certo è che se è il codice genetico a decidere, questi “maschietti” sono giustificati: non è colpa loro, è il Neanderthal che ribolle in loro (a volte è solo l’alcol).
Nordio è il prototipo di tutti gli stereotipi sui veneti:
beoni, ignoranti, ciacoloni, baruffoni ecc…
ma per lui sono tratti distintivi.
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Che poi come se non fosse vero.
Il testosterone non è un particolare.
E ha pro e contro.
Senza non sei un maskio Alfa. Con, non sei una mammoletta eunuca.
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Io sarei geneticamente violento verso le donne ? Ma costui, come si permette ?
Si può denunciare il Ministro della Giustizia ?
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“… la violenza maschile nei confronti della donna va affrontata essenzialmente in termini culturali”
“quello che conta sono essenzialmente i codici culturali” […]
Si fosse fermato a queste frasi, avrebbe fatto la sua bella figura. Invece no! Ha voluto strafare – forse perché gli spritz, si sa, invogliano a sciogliere la lingua e… a dire stupidaggini – aggiungendo, a mo’ di approfondimento accademico, che trattasi, udite udite, di dna. Insomma i maschi per costituzione… per natura… insomma è il genoma maschile il vero responsabile. Come dire che i maschi sono predisposti sin dalla nascita all’omicidio delle femmine. Cosa possiamo farci? Niente, sono fatti così!
Dall’altra parte gli faceva pendant la ineffabile Roccella: “Non è vero che l’educazione all’affettività faccia diminuire i femminicidi”. E lei che ne sa di cosa succede veramente in Svezia o in Finlandia?? NULLA! Ma anche se fosse vero… allora non facciamo niente?? Lasciamo le cose come stanno, senza scomodarci a convincere i maschietti fin da piccoli al rispetto dell’altra metà del cielo??
Ragazzi, non sembra ma questi sono ministri della Repubblica (della NAZIONE, direbbe fieramente la statista della Garbatella) mica due passanti per strada.
Fanno cadere le braccia, e non solo.
Due risposte fulminanti, una per ciascuno dei soggetti.
1. Se è una questione culturale – e in effetti lo è – il fatto che in questi anni i femminicidi siano aumentati a dismisura rispetto a solo dieci anni fa, allora bisogna chiedersi come mai. Il dna c’era anche prima!
2. La violenza contro le ragazze è un fatto di vigliaccheria e di scarso rispetto per l’altro sesso. Cose che attengono alla sfera dell’educazione (che non c’è stata!). Chi è abituato al rispetto altrui non ricorre alla violenza, soprattutto contro persone indifese o che hanno meno forza muscolare.
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MA SIAMO GOVERNATI DA STUPIDI? – Viviana Vivarelli
Che nella giornata contro la violenza alle donne e in concomitanza a un convegno europeo per combatterla, i famigerati Ministri meloniani Nordio-Roccella si sono esibiti al loro peggio con dichiarazioni imbarazzanti, il primo attestante che tale violenza maschile è nel DNA dei “maschietti! (Dio la vuole!) e la seconda chiedendo dati che confermino che l’educazione sessuale nelle scuole diminuisca i femmicidi (l’onere della controprova).
Non bastano loro i dati di fatto: il nuovo report registra nel nostro Paese una crescita delle donne accolte dai Centri antiviolenza della Rete: nel 2024 sono state accolte complessivamente 23.851 donne (23.085 nel 2023).
Evidentemente entrambi ignorano l’Indagine ministeriale sulla violenza contro le donne – denominata “Sicurezza delle donne” che produce dati comparabili a livello europeo ed è frutto della collaborazione con il Dipartimento per le Pari Opportunità (DPO) presso la Presidenza del Consiglio (sulla base dell’Accordo Istat – DPO del 2017). È prevista dalla Legge 53/2022 sulle Disposizioni statistiche per misurare la violenza contro le donne (art.2), nonché dalla Convenzione di Istanbul (2011) e dalla Direttiva (Ue) 2024/1385 del Parlamento europeo e del Consiglio del 14 maggio 2024 sulla lotta alla violenza contro le donne e alla violenza domestica (art. 44).
Principali risultati
Sono circa 6 milioni e 400mila (il 31,9%) le donne italiane dai 16 ai 75 anni di età che hanno subito almeno una violenza fisica o sessuale nel corso della vita (a partire dai 16 anni di età). Il 18,8 ha subìto violenze fisiche e il 23,4% violenze sessuali; tra queste ultime, a subire stupri o tentati stupri sono il 5,7% delle donne.
Il 26,5% delle donne ha subito violenza fisica o sessuale da parenti, amici, colleghi, conoscenti o sconosciuti.
Il 12,6% le donne spno state vittime di violenza fisica o sessuale nell’ambito della coppia. Dai partner si subisce anche violenza psicologica (17,9%) e violenza economica (6,6%).
Si va dalle minacce ai tentativi di strangolamento o soffocamento, mentre per quelle sessuali si passa dalle molestie con contatto fisico non voluto (19,2%) fino agli stupri o ai tentati stupri (5,7%).
Le donne subiscono violenza sia nella coppia (12,6% delle donne che hanno o hanno avuto partner) sia al di fuori della coppia (26,5% delle donne) da altri uomini – parenti, amici, colleghi, conoscenti o sconosciuti.
Sono soprattutto gli ex partner a risultare responsabili delle violenze fisiche o sessuali: ciò accade per il 18,9% delle donne che al momento dell’intervista avevano un ex partner.
2 milioni 441mila donne hanno subito nel corso della vita violenze fisiche o minacce da parte di parenti, amici, colleghi, conoscenti o sconosciuti, il 12,2% delle donne dai 16 ai 75 anni di età. Il 20,8% delle donne ha subito anche almeno una forma di violenza sessuale, circa 4milioni 174mila. Tra queste le molestie fisiche di natura sessuale sono più di 3milioni 800mila, ricevute dal 19,2% delle donne. Le forme più gravi, gli stupri e i tentativi di stupro, circa 705.500, sono state subite dal 3,5% delle donne.
Per la violenza sessuale, emergono al primo posto le molestie con contatto, seguite dai rapporti sessuali non desiderati (4,5%), lo stupro (3,9%), il tentato stupro (3,1%), i rapporti sessuali degradanti e umilianti (1,6%).
Alle violenze fisiche e sessuali si aggiungono gli atti persecutori, lo stalking, prevalentemente attuati al momento o dopo la separazione dagli ex partner (14,7%) sia al di fuori della coppia, da parte di altri autori (9%). Per le donne che sono o sono state in coppia va aggiunta la violenza psicologica (17,9%) e la violenza economica (6,6%).
L’ipotesi più probabile è che parte dei nostri Ministri non sia in malafede ma o sia stupida, incapace di intendere e di volere, o analfabeta.
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X ChatGPViviana:
ottimo posto, proprio adatto a giorni dall’infanticidio di ben due bambini commesso dalle rispettive madri.
Ma per quello le statistiche non le dai?
O fai finta che la violenza sia solo da una parte?
Quanti sono gli uomini rovinati dalle ex consorti, per esempio?
Bambini sottratti pro domo della ‘ex’?
Niente, non pervenuti.
Continua così, ve la cantate e ve la suonate.
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Il ministro di grazia e giustizia pensa che la genetica umana – essendo ordinata da un codice – sia anch’essa di sua pertinenza, come il codice penale e civile. In una nazzzione civile (il cui genitore più illustre e illustrato, scrisse che non ‘fummo fatti per vivere come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza’) avrebbero già allertato i servizi sociali e interessato i parenti del povero vegliardo o perlomeno chiamato un ipnotista
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Il vecchio , tra un” fatti i c. Tuoi ” di razziana memoria e un ossequio al beruscanio pensieri osceno. Ha detto una verità per me ovvia : i maschi sono profondamente diversi delle femmine . No, non è maschilismo ma biologia ormonica di cui e per la quale bisogna fare i conti che piaccia o meno.
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