Primo. Un sondaggio di You Trend dà il leader del Movimento vincente in primarie di coalizione contro Schlein e Salis

(di Luca De Carolis – ilfattoquotidiano.it) – Il calcio d’inizio della campagna per il No lo darà lui, l’ex premier che gradirebbe tornare a esserlo. Per giunta, nella Palermo capoluogo dell’isola che considera ancora un fortino del Movimento e dove non a caso vorrebbe come candidato alla Regione un suo europarlamentare, Giuseppe Antoci. Nel giorno in cui You Trend lo dà vincente su Elly Schlein, e pure di parecchio – 43 per cento a 29 – in ipotetiche primarie di coalizione, Giuseppe Conte rende noto che domani pomeriggio sarà a un evento organizzato da Antimafia Duemila con il robusto contributo del M5S, presente in forze anche sul palco: innanzitutto con i due parlamentari ed ex magistrati Roberto Scarpinato e Federico Cafiero de Raho, che i Cinque Stelle porteranno ovunque come volti del No alla separazione delle carriere.

Perché la miccia dell’iniziativa nel Teatro Massimo di Palermo è prima di tutto quel referendum che, come raccontato dal Fatto, Conte è convinto che si possa vincere “perché da gennaio si aprirà una nuova fase politica”. Nei suoi calcoli – e auspici – con un centrosinistra rivitalizzato dalle vittorie in Campania e Puglia delle Regionali di questo fine settimana, e con un governo in calo di consensi, causa una Manovra finanziaria assolutamente deficitaria. “L’unica separazione di cui l’Italia ha bisogno è quella tra la politica e il malaffare” teorizza la senatrice del Movimento Dolores Bevilacqua, con evidente riferimento alla recentissima inchiesta su sanità e appalti che ha toccato il leader Dc ed ex presidente regionale Totò Cuffaro e il deputato di Noi Moderati Francesco Saverio Romano, per i quali sono stati richiesti i domiciliari. Anche per questo si è organizzato il palco di domani, dove tra gli oratori ci sarà Antoci. Secondo il M5S, l’ex presidente del Parco dei Nebrodi sarebbe un candidato perfetto per le Regionali del 2027, in una Sicilia dove “l’elenco delle indagini della magistratura su esponenti del centrodestra, a partire da diversi esponenti dell’Assemblea regionale, è ormai molto lungo”, per citare ancora Bevilacqua. Se ne parlerà, eccome, domani. Nella neanche troppo tacita speranza che la giunta guidata dal forzista Renato Schifani possa deflagrare prima della scadenza. Come si discuterà “del tentativo di mettere il bavaglio al giornalismo d’inchiesta, anche con emendamenti appositi” aggiungono dal Movimento. Temi strutturalmente connessi a quello della giustizia, e quindi alla separazione delle carriere. E infatti ci sarà anche Salvatore Borsellino, assieme ad altre voci della società civile.

Di fatto, il M5S proverà a coagulare una piattaforma con varie associazioni, come test per un modello nazionale. A cui per ora lavora in autonomia. “Noi però avevamo invitato due esponenti del Pd, Giuseppe Provenzano e la senatrice Vincenza Rando, solo che per il poco preavviso non potranno esserci” assicura Bevilacqua. Nessuno strappo, giurano. Di sicuro però il Movimento giocherà d’anticipo, a urne per le Regionali aperte. Convinto di poter affrontare la campagna per il No con molti meno vincoli e timori di un Pd dove un pezzo di partito è freddo sul tema, e in certi casi è addirittura per il Sì. Per questo la costruzione di un comitato unico dei partiti è ancora tutta da definire, con fonti trasversali che spingono per comitati separati, “con cui potremmo coprire anche meglio i territori” sussurra un 5Stelle. Ma se ne dovrà discutere dopo le Regionali, e nel dettaglio, perché l’ipotesi di una struttura unica è assolutamente ancora in piedi. Nell’attesa, il sondaggio che incorona Conte come vincitore delle primarie di coalizione – condotto sugli elettori di Pd, M5S, Avs, Azione, Iv e +Europa – è un’altra puntura di spillo per Schlein. Anche perché la sindaca di Genova Silvia Salis è data a un solo punto di distanza – il 28 per cento – dalla segretaria dem, a sua volta lontana 14 punti da Conte.

A corredo, un ulteriore dato messo in luce da You Trend: “Il 55 per cento degli elettori del Pd voterebbe per Schlein”. Non proprio una grande cifra. Certo, è solo un sondaggio. Ma rappresenta comunque un’altra nuvola sopra la dem. E altra benzina per il Conte che, anche per vincere le primarie, insegue i voti del fantomatico centro parlando ormai ogni giorno di sicurezza, e non solo. Nei prossimi giorni, per esempio, tornerà a battere sul tema delle imprese. Nell’attesa, partirà per la battaglia del referendum. “Si sente in campagna elettorale permanente” dicono i suoi. Da solo, per adesso. Poi si vedrà.