
(Dott. Paolo Caruso) – Uno spettacolo indecoroso quello offerto dalla Meloni e dai suoi alleati di governo sul palco del “Palapartenope” di Napoli alla convention elettorale in vista delle consultazioni regionali del 23/24 novembre. Una figura barbina quella della “Caciottara” che non si è sottratta al saltellare e ai cori da stadio dei suoi peones di “Chi non salta comunista è”. Mai si era visto un Premier capace di performance grottesche, in contrasto al suo ruolo istituzionale, scendere a livelli così bassi di decenza. Un comportamento che mortifica la politica e le Istituzioni. La nana pescatrice che porta avanti la campagna elettorale al pari della commedia di Eduardo De Filippo o peggio ancora a livello dell’ Onorevole “Cetto La Qualunque”. Non un messaggio di speranza per gli elettori del sud ma un coacervo di menzogne. Non un progetto serio e fattibile per i giovani ma uno squallido ripetersi di promesse mai mantenute. Il livello della Politica è ormai da “Bar dello Sport”, infatti il “Chi non salta comunista è” è proprio la rappresentazione di un infantilismo fazioso di una politica che non sa dare nulla, non riesce neppure a farci sognare, e che non è in grado di intercettare le nuove generazioni parlandogli di futuro, di scuola , di lavoro, di professionalità, di diritti che stanno alla base della convivenza civile e della democrazia. Una Politica stantia imbrigliata sempre più nelle logiche di Potere. Una “Pizza alla Diavola” in salsa Meloniana indigesta per la maggior parte dei buon gustai napoletani, che riaccende gli animi, rincuora la tifoseria fasciocaciottara, e inorgoglisce i suoi camerati. E’ tutto il centro destra a Napoli a saltare, unito nella cafonaggine e nei cori, erede politico del Principe della volgarità, il Caimano di Arcore. Un pluriinquisito che privo di etica morale ha mortificato la politica, relegandola a un semplice comitato d’affari, oggetto di uno scontro costante con la magistratura. Anche se Berlusconi non c’è più, purtroppo rimane in vita ed è duro a morire il cosiddetto Berlusconismo, una piaga oscurantista della società che altera le coscienze, pervade la politica di questa destra di governo rendendola volgare e incapace di confrontarsi con il mondo reale.
Mentre balliamo sul Titanic, l’Italia affonda…
L’Ue lima le stime sull’Italia, il Pil del 2025 a +0,4% rispetto allo 0,7% https://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2025/11/17/lue-lima-le-stime-sullitalia-il-pil-del-2025-a-04-rispetto-allo-07_00ed3f84-2c6d-4b46-b6c7-0c420ea72d39.html
#GrazieGioggia
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Tanto abbiamo Sinner che vince le partite per la patria e poi ci fa ciao con la manina da Montecarlo! Sono soddisfazioni!
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E quando sento dire dai professoroni in tv: “eh ma l’opposizione non ha idee né sa riuscire ad arginare questa dx”, beh dico io! Non è vero niente che l’opposizione non fa l’opposizione, è la narrazione che lo afferma ma se si ascoltano attentamente gli interventi del M5S in Parlamento o in interviste di alcuni dei nostri onorevoli (loro davvero sì), si capirebbe chi è in grado di fare vera opposizione ma se vengono praticamente oscurati e ovvio che i messaggi non arrivano a destinazione cioè alla gente! La dx invece davvero sì non ha idee ma solo becera propaganda e il balletto, è la riprova della loro totale idiozia nonché incapacità, volgarità e molto ma molto altro di peggio!
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Brava, Mokj! Anche io non sopporto questo leit motive, specie da quelli di sx, che “l’opposizione non ha idee, né la forza per contrastare la maggioranza”.
Ma de che!?!?!
Vorrei vedere che cosa farebbero Benita&company senza tutti i media a disposizione!
Lo SQUALLORE di questa scenetta patetica, poi, va oltre il semplice ridicolo dei gesti e dello slogan… QUELLA SAREBBE la PdC, NON semplicemente il capo di un partitaccio con le radici neofasciste.
Dovrebbe essere il PDC degli italiani, non la carciofara capo popolo che istiga la sua squadra inventando comunismi dimenticati… purtroppo.
E quando sento rimpiangere lo standing e la forza di Berlinguer mi chiedo: ma lo ca*herebbero ORA tutti questi nostalgici, un personaggio così sobrio, che faccia discorsi altamente politici senza urlare, inveire, schernire l’avversario? Lo ascolterebbero? Lo noterebbero? Lo vedrebbero? Specie coi media puntati dall’altra parte?
Mah.
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EC “leit motiv”, senza la e finale.
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Grazie cara anail!! D’accordissimo su quanto da te scritto 🥰.. Un abbraccio forte 💝
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💕💕💕💕💕💝
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Oh scusa il minuscolo, non ho riletto il commento 😬
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C’è solo una cosa che li (e ci) ha salvati dallo sfacelo: il PNRR.
Ora è (quasi) finito ma tranquilla che qualsiasi negatività sarà figlia del superbonus. Non voglio nemmeno immaginare cosa potrebbero sfornare se dovessero stare al governo oltre questo mandato.
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Concordo in toto. 👍🏻
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Mi riferisco al crollo della torre medievale di fronte all’ingresso dell’antico Foro romano. Mi ha impressionato la morte dell’operaio rumeno di 66 anni. Perchè era lì ? Perchè non c’era un giovane italiano ? I soldi dei lavori ( 7 milioni) facevano parte di quelli UE portati da Conte per il rilancio e l’occupazione italiani. Perchè, invece, un anziano lavoratore rumeno in attesa di pensione? Qual era il suo salario, di cosa si accontentava per poter permettere alla sua impresa di vincere l’appalto al ribasso? Quali misure di sicurezza, quali strumenti ? ‘Sta gente balla, come in tv le vecchie glorie.
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Carina la Gioggia. Dev’essere il sogno erotico di tutti i pderasti 😀 Guardala come zompetta!
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Procede l’ucrainizzazione dell’Italia. Dopo il vergognoso tatuaggio del simbolo dell’Ucraina sul braccio di un tristemente noto personaggio, ora abbiamo dovuto vedere lo spettacolo osceno della “madre cristiana e sovranista” che saltella sul palco, imitando le scene folli della rivoluzione colorata, ovvero colpo di Stato, del 2014 in Ucraina, dove i giovani erano stati aizzati a saltare nelle piazze al grido di “chi non salta russo è”. Ora i nostrani fanno propria questa moda del neonazismo ucraino. Poi inno italiano per tutti.Per essere coerenti avrebbero dovuto cantare l’inno dell’Ucraina e dei loro padroni USA.
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Secondo me neanche lo sanno.
Il loro “ucrainismo” è un tifo ignorante, in senso proprio e in senso figurato.
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Con traduzione:
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Ieri, al Quirinale si è tenuto il Consiglio supremo di Difesa, presieduto dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Alla riunione hanno partecipato: il Presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni; il ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Antonio Tajani; il ministro dell’interno, Matteo Piantedosi; il ministro della difesa, Guido Crosetto; il ministro dell’economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti; il ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso; il Capo di Stato maggiore della difesa, Generale Luciano Portolano.Erano altresì presenti il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, il Segretario generale della Presidenza della Repubblica, il Consigliere del Presidente della Repubblica per gli Affari del Consiglio supremo di difesa e Segretario del Consiglio.
E cosa hanno detto tutti questi signori? Cose orribili e falsità:”Il conflitto in Ucraina “non mostra segnali di distensione”.
Il Consiglio osserva con preoccupazione l’accanimento della Russia nel perseguire, ad ogni costo, i propri obiettivi di annessione territoriale…Il Consiglio ha CONFERMATO IL TOTALE SOSTEGNO all’Ucraina nella difesa della sua libertà (!!) In questo senso si inquadra il dodicesimo decreto di aiuti militari. Fondamentale rimane la partecipazione alle iniziative dell’Unione Europea e della NATO di sostegno a Kiev e il lavoro per la futura ricostruzione del Paese.
La corruzione in Ucraina, il ladrocinio dei soldi rubati dalla cricca nazista di Kiev, soldi che appartenevano anche al popolo italiano, NON HA ALCUNA IMPORTANZA per i governanti italiani. Traditori del popolo! Invece di occuparsi di questo scandalo, di denunciare e condannare, non ne parlano nemmeno! Fanno finta che non ci sia. Avete sentito voi una dichiarazione della “madre cristiana e italiana e sovranista”?Attenti che potrebbero saltar fuori anche le pellicole che riguardano il vostro amato e adorato beniamino! Tutto dipende da Washington.
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Chissà se al nostro PDC gli venuto di fare gli stessi saltelli con lo stesso coretto quando è andata a trovare Xi Gin Ping a Pechino .
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un presidente del consiglio e i suoi ministri non dovrebbero esprimersi in questi modi perche’ ad urne chiuse diventano anche presidenti e ministri dei ” comunisti” che non li hanno eletti.dovrebbero ( purtroppo) rappresentare anche loro nei vari consessi,ma con questo gesto si afferma il pensiero non più della democrazia ma della dittatura della maggioranza ( votanti)…primo passo verso la dittatura della minoranza.i nodi al pettine
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RIASSUMENDO :DOPO 20 ANNI DI FASCISMO 50 ANNI DI DEMOCRAZIA CRISTIANA 20 ANNI DI BERLUSCONISMO LO STATO COMATOSO IN CUI è RIDOTTO IL NOSTRO PAESE è COLPA DEI COMUNISTI ?
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Che non hanno mai governato!
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Che si sono dissociati dal Comunismo russo!
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Quando? dopo la scomparsa dell’URSS dato che non potevano più raccontare la barzelletta che al di là del muro di Berlino esistesse il paradiso terrestre?
Il comunista italiano tipo di quando esisteva ancora l’URSS, nonché il sinistrato tipo di oggi era ed é il “Peppone” egregiamente descritto da Giovannino Guareschi.
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Che hanno combattuto contro il nazismo e fascismo!
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Che hanno conosciuto il confino e la galera!
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Nei 50 anni successivi al fascismo c’è stato un regime antifascista basato sul principio della sparizione del potere tra chi ufficialmente governava e il maggiore partito di opposizione.
Sia chi governava (DC, PSI e cespugli del 2%) sia il maggiore partito di opposizione sapevano che la situazione italiana era immodificabile. Questo perché alla sezione italiana del PCUS, in quanto quinta colonna dell’URSS infiltrata in Italia, non sarebbe stato consentito di sedersi ufficialmente nelle comode poltrone del governo. Questa situazione ha consentito ai due falsi antagonisti di spartirsi la torta. Alla fazione governativa il sotto potere economico. Tangentopoli svelò qualcosa che, come disse Craxi tutti sapevano. Alla fazione, falsa opposizione, il sotto potere culturale. Conseguentemente, quando con tangentopoli furono fatti fuori DC, PSI e cespugli, gli iscritti alla sezione italiana del PCUS erano convinti che fosse giunto per loro il momento di prendersi il governo ufficiale, sognando di poterlo tenere per almeno una cinquantina di anni. Purtroppo per loro, gli elettori italiani che non erano e non sono gli ignoranti che loro credevano, li hanno rimandati all’opposizione.
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TIMOSTENE
L’ITALIA SI STA SPEGNENDO,
AGGIORNAMENTI DALL’ITALIA, AGGIRANDO LE FROTTOLE DEI MEDIA
L’Italia si sta spegnendo. Non serve un economista per accorgersene. Basta entrare in un supermercato.
I dati 2022-2023 ci dicono che il volume delle vendite nella grande distribuzione è crollato tra il 4 e il 6 per cento. I discount, che dovrebbero essere l’ultimo rifugio delle famiglie in difficoltà, segnano un meno 7 per cento.
La carne fresca scende del 10 per cento, il pesce del 12, la frutta e la verdura oscillano tra il meno 8 e il meno 14 per cento. L’ortofrutta registra il calo più violento degli ultimi vent’anni. Anche i prodotti considerati intoccabili cedono: pasta meno 3 per cento, latte meno 5, beni per l’infanzia meno 8.
Questi numeri hanno nomi e volti. Sono la madre che sceglie la carne più economica e la pesa due volte prima di metterla nel carrello. Sono il padre che rinuncia al pesce fresco perché costa troppo. Sono i bambini che non vedono più frutta a tavola tutti i giorni.
Non è austerità. È povertà che avanza, casa per casa, carrello per carrello. È un Paese che non compra più perché non può più comprare.
Nel frattempo la vita si fa più cara. Gli affitti crescono fino al 25 per cento in due anni. Le bollette hanno accumulato aumenti del 40 per cento. La benzina resta su livelli improponibili per chi prende 1.400 o 1.600 euro netti al mese, che sono la condizione reale della metà dei lavoratori italiani.
Sopra i 3.000 netti ci arriva meno del 10 per cento della popolazione. Sopra i 5.000 una micro minoranza che vive in un altro Paese, lontano dai supermercati dove il resto degli italiani conta le monete.
Un insegnante con vent’anni di servizio guadagna meno di 1.800 euro netti. Un infermiere che lavora su turni, notti e festivi si ferma poco sopra.
Mentre i politici si aumentano i rimborsi e le società quotate distribuiscono dividendi record. Mentre il governo annuncia il successo e la ripresa.
La sanità è un muro invalicabile. Una donna di cinquant’anni che scopre un nodulo al seno aspetta sette mesi per una mammografia. Sette mesi durante i quali ogni giorno è un pensiero che corrode. Sette mesi che possono fare la differenza tra guarigione e metastasi.
Questo è il Sistema Sanitario Nazionale oggi. Un sistema che uccide per lista d’attesa. Reparti che lavorano con organici tagliati fino al 30 per cento. Oltre 2,5 milioni di persone che rinunciano alle cure per ragioni economiche. Una visita privata può costare 120 o 150 euro, una specialistica 250. Per milioni di italiani questo significa non curarsi. Significa scegliere tra mangiare e vivere.
Sul lavoro, l’età pensionabile è ferma a 67 anni, destinata a salire. Un Paese che obbliga a lavorare fino a quasi settant’anni con stipendi fermi da quindici anni non ha nulla di sostenibile.
La mobilità sociale è tra le peggiori dell’OCSE. La povertà assoluta è ai massimi da quando esistono le rilevazioni. I giovani fuggono a centinaia di migliaia l’anno.
L’evasione fiscale supera 90 miliardi annui. È un pozzo senza fondo che nessun governo ha mai voluto tappare davvero.
Si premia chi evade con condoni e rottamazioni, si punisce chi paga tutto.
E intanto il PNRR, che doveva essere il motore della ricostruzione, arranca in modo imbarazzante. Oltre 40 miliardi di euro fermi. Quaranta miliardi che dovevano ricostruire il Paese e invece dormono in cassetti ministeriali, bloccati da burocrazia, incompetenza, incapacità strutturale.
Soldi europei che l’Italia non sa spendere mentre annuncia tagli alla sanità, alla scuola, alle pensioni.
È l’immagine perfetta di un governo che non governa. Che amministra il declino. E senza il PNRR saremmo già in recessione tecnica, mentre tutta l’Europa cresce più di noi.
A questo punto arriva l’obiezione di regime: “È colpa del Superbonus 110 per cento.”
No. Il Superbonus è stato gestito da incompetenti e ha generato distorsioni gravi. Ma non ha causato il crollo dei consumi.
I dati lo dimostrano: la crisi era già in atto nel 2022 e 2023, mentre il 110 era ancora attivo. La grande distribuzione segnava le prime contrazioni, le famiglie tagliavano già carne e pesce.
E soprattutto: il vero problema strutturale dell’Italia è che siamo l’unico Paese OCSE dove i salari reali e le pensioni sono calati negli ultimi trent’anni. Mentre in Germania, Francia, Spagna salivano del 20, 30, 40 per cento, in Italia scendevano. Questo è il cancro. Non il Superbonus.
La Spagna investe e cresce. La Francia investe e cresce. Il Portogallo investe e cresce. L’Italia taglia e affonda. Il governo usa il 110 come capro espiatorio per coprire il proprio fallimento.
Poi c’è la parte più grottesca. La premier che racconta un’Italia che “raggiunge risultati storici”, che “è diventata un modello europeo”, che “ha migliorato tutti gli indicatori”.
Ed è qui che entra in scena la vicenda più simbolica. La libertà di stampa. Reporter Senza Frontiere piazza l’Italia nel 2024 al 46° posto, cinque posizioni più in basso rispetto all’anno precedente. Un crollo. Un segnale grave. Un campanello d’allarme internazionale.
E cosa fa la premier? Sostiene il contrario. Dice che l’Italia ha “guadagnato posizioni”. Che stiamo risalendo. Che la stampa è più libera. Tutto pronunciato con sicurezza assoluta.
Poi arriva la verità. Era un errore. Stava leggendo la classifica al contrario. Il fondo scambiato per la cima. La discesa letta come salita. Una gaffe che se fosse rimasta in privato sarebbe ridicola. Detta da chi governa un Paese diventa una metafora perfetta del modo in cui si governa: prendere i numeri, rovesciarli, trasformarli in propaganda.
Vale per la stampa. Vale per l’economia. Vale per la povertà. Vale per il PNRR. Vale per la sanità. Vale per l’occupazione. Vale per tutto ciò che il Paese vive e che il governo finge di non vedere.
L’Italia si trova davanti una frattura reale, documentata, misurabile. Consumi che crollano. Grande distribuzione in contrazione pesantissima. Redditi stagnanti. Inflazione che divora i salari. Servizi pubblici degradati. Giovani che fuggono. Pensioni povere e che slittano. Povertà che sale. E una politica che si racconta trionfatrice guardando grafici sottosopra.
Un Paese così non può rialzarsi finché non riconosce la verità. E la verità, oggi, è scritta nei numeri. Non nelle conferenze stampa. Non nelle frasi preparate.
Non nelle illusioni. Nei numeri.
E i numeri dicono che l’Italia è in crisi. Profonda. Strutturale. Negata solo da chi continua a leggere il foglio nel verso sbagliato.
E qui si apre la verità: tutto questo non è un errore. È un tradimento del patto sociale. Un governo che rovescia i numeri, rovescia anche la fiducia. Se continua così, tra due anni il crollo dei consumi sarà irreversibile.
La sanità non rallenterà: collasserà. I giovani non emigreranno: scapperanno. Il PNRR non sarà un’occasione sprecata: sarà la condanna definitiva al declino.
Mentre il Paese conta le monete alla cassa del supermercato, qualcuno a Palazzo Chigi legge i grafici sottosopra e annuncia il miracolo.
Non è incompetenza.
È menzogna di Stato.
E un Paese che si regge sulla menzogna non si salva. Affonda.
@timostene
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