
(dagospia.com) – Nell’arco di un decennio, Mohammed bin Salman è passato da paria internazionale a pivot della diplomazia globale.
Come ricorda “The Times”, il principe ereditario saudita è per i suoi collaboratori un leader “socievole, acuto, dotato di una memoria sorprendente”, ma agli occhi dell’Occidente resta l’uomo segnato dall’ombra dell’omicidio di Jamal Khashoggi, il giornalista fatto a pezzi all’ambasciata saudita a Istanbul, che la CIA attribuisce a una missione da lui autorizzata.
Eppure il suo pragmatismo ha trasformato l’Arabia Saudita: riforme sociali, marginalizzazione della polizia religiosa, e una Riad ormai proiettata verso il Mondiale di calcio 2034.
È in questo contesto che Donald Trump ha costruito con MBS un rapporto personale e politico più stretto di qualunque suo predecessore. Alla vigilia della visita del principe a Washington — la prima in più di sette anni — il presidente ha annunciato che intende vendere ai sauditi i jet d’attacco F-35, nonostante le “forti perplessità” del Pentagono.
Come riporta Karoun Demirjian sul “New York Times”, i vertici della sicurezza temono che, data la cooperazione tra Riad e Pechino, la Cina possa accedere alla tecnologia stealth più avanzata degli Stati Uniti, mettendo a rischio sia il vantaggio strategico americano sia la “qualitative military edge” di Israele (il vantaggio militare tecnologico e operativo che gli Stati Uniti sono tenuti per legge a garantire a Israele rispetto a qualsiasi altro Paese della regione mediorientale). Ma Trump taglia corto: “I sauditi sono stati grandi alleati”.
La vendita di 48 F-35, dal valore complessivo di molti miliardi di dollari, si affianca alla discussione su un possibile patto di difesa reciproca. Un patto che darebbe a Riad maggiori garanzie contro l’Iran e consoliderebbe il ruolo di Washington come garante della sicurezza del Golfo.
Ma, come ricorda Demirjian, il Congresso avrà formalmente voce in capitolo — benché in passato Trump abbia più volte aggirato le obiezioni bipartisan, invocando poteri d’emergenza per autorizzare mega-forniture militari a sauditi ed emiratini.
La relazione tra i due leader, però, non si limita ai dossier strategici. Coinvolge anche un intreccio crescente di affari, investimenti e affinità tecnologiche.
Come ricostruisce Chloe Cornish sul “Financial Times”, proprio alla vigilia dell’arrivo di MBS a Washington la Trump Organization e il partner saudita Dar Global hanno annunciato la costruzione di un resort di lusso alle Maldive, interamente “tokenizzato” tramite blockchain.
È l’ultimo tassello di un’espansione immobiliare congiunta che va da Dubai a Muscat, e che riflette la convergenza tra l’Arabia Saudita della Vision 2030 e la famiglia Trump, ormai protagonista della finanza cripto con profitti superiori al miliardo di dollari.
Il legame si estende anche attraverso Jared Kushner, che ha raccolto miliardi dai fondi sovrani del Golfo per il suo Affinity Partners, incluso un investimento da 2 miliardi del Public Investment Fund saudita. Proprio il PIF è una delle leve attraverso cui Riad punta a diversificare l’economia oltre il petrolio e a posizionarsi come hub globale di difesa, energia, AI e real estate.
MO: TRUMP, ‘VENDEREMO GLI F-35 ALL’ARABIA SAUDITA’
(Adnkronos) – “Venderemo gli F-35 all’Arabia Saudita”. Lo ha annunciato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, parlando con i giornalisti nello Studio Ovale alla vigilia dell’incontro alla Casa Bianca con il principe ereditario saudita, Mohammed bin Salman, in visita negli Stati Uniti per la prima volta dal 2018.
La vendita dei caccia – che costano 100 milioni di dollari l’uno – è uno dei temi al centro della visita di Mbs a Washington per le ripercussioni che avrebbe sulla sicurezza del Medio Oriente.
Israele, infatti, teme di perdere il vantaggio militare qualitativo nella regione se l’Arabia Saudita dovesse avere a disposizione questo tipo di aereo militare.
MO: PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA NEGLI USA, PER MBS ‘LETTERA DEL PRESIDENTE IRANIANO’
(Adnkronos) – Missiva del presidente iraniano Masoud Pezeshkian per il principe ereditario saudita, Mohammed bin Salman bin Abdulaziz Al Saud.
A riferirne nelle ultime ore è stata l’agenzia ufficiale saudita Spa, mentre si attende il faccia a faccia tra Mbs e Donald Trump alla Casa Bianca.
Secondo la Spa, il ministro degli Interni saudita, Abdulaziz bin Saud bin Naif bin Abdulaziz, ha ricevuto ieri il messaggio dal responsabile dell’Organizzazione iraniana per l’Hajj e il pellegrinaggio, Alireza Rashidian.
Durante l’incontro, si limitano a riferire i sauditi, le parti – l’una patria dello sciismo e l’altra punto di riferimento del cosiddetto ‘blocco sunnita’ – hanno affrontato questioni di reciproco interesse. Nessun dettaglio sui contenuti dalla missiva.
‘USA E RIAD FIRMERANNO ACCORDO QUADRO SU NUCLEARE CIVILE’
(ANSA-AFP) – Gli Stati Uniti firmeranno il quadro di un accordo di cooperazione nucleare civile con l’Arabia Saudita durante la visita del principe ereditario Mohammed bin Salman martedi’ alla Casa Bianca: lo ha dichiarato alla Afp una fonte vicina ai negoziati. Il principe, che è il sovrano de facto del regno, e il presidente Donald Trump firmeranno il quadro durante il loro bilaterale.
Ovvio che regala gli aeroplanini, con tutto quello che hanno fatto per la sua De-Fi.
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