Vannacci riscrive la storia, i leader saltano contro gli odiati comunisti e Sangiuliano sfida Boccia con l’aiutino di La Russa

(di Lorenzo Giarelli – ilfattoquotidiano.it) – Per merito dei suoi protagonisti, ogni campagna elettorale sembra esplorare nuove vette del kitsch e dell’arte della gaffe. Non sono da meno le ultime settimane, in cui i leader hanno invaso Puglia, Campania e Veneto per le regionali di domenica prossima. Con particolari menzioni per la destra, capace di performance grottesche.
Tipo quella di venerdì scorso, durante il comizio a sostegno di Edmondo Cirielli a Napoli. Momento clou? Senza dubbio i saltelli di Giorgia Meloni e alleati sul palco sulle note del coro “chi non salta comunista è”, con in particolare un ingessato Antonio Tajani dedito al balzello ma senza lasciarsi troppo andare, braccia tese lungo i fianchi e conseguente effetto pinguino.
E pensare che il medesimo Tajani se l’era vista brutta pure a Bari, la settimana precedente, quando per ringraziare la folla a sostegno del candidato Luigi Lobuono aveva detto che “non sarebbe bastato il San Paolo” per contenere tutti. Peccato che il San Paolo è lo stadio di Napoli (oggi dedicato a Diego Armando Maradona), mentre quello di Bari è il San Nicola.
L’intreccio tra Campania e Puglia ha regalato parecchie perle. Gennaro Sangiuliano, capolista FdI a Napoli, si è fatto aiutare addirittura dal presidente del Senato Ignazio La Russa, volentieri prestatosi a un comizio. Qualche giorno prima, Sangiuliano aveva inaugurato degli imperdibili cappellini rossi con la scritta trumpiana “Make Naples great again”. Il ritorno in politica dell’ex ministro è comunque nulla in confronto a quello ventilato l’altro giorno dal leader lombardo di FI Alessandro Sorte, che per la sua Regione ha sfidato gli alleati mettendo sul tavolo il nome di Roberto Formigoni.
Si vedrà. La corsa di Sangiuliano è di per sé un romanzo, visto che si troverà di fronte (candidata con la lista di Stefano Bandecchi) l’ex amante Maria Rosaria Boccia, a sua volta protagonista di un balletto mediatico di cui forse solo ora è venuta a capo: Boccia ha annunciato la candidatura, poi si è ritirata dicendo di dover pensare alle inchieste in corso e poi ci ha ripensato di nuovo, confermando l’impegno elettorale.
La concorrenza nelle liste campane è roba da guerriglia nella giungla del Vietnam e per la verità anche nel centrosinistra se ne vedono di ogni. Col partito di Clemente Mastella si è candidato tale Mauro Scarpitti, presentatosi agli elettori con la dicitura “detto Caf”. Soprannome oscuro, ma dal significato tutto politico, perché Scarpitti ha lanciato la propria corsa legandola esplicitamente Sabino De Micco, ras dei patronati locali indagato per voto di scambio.
Uno scivolone tira l’altro, e così il renziano Armando Cesaro (candidato a sostegno di Roberto Fico) neanche due mesi fa ha postato una foto con Silvio Berlusconi definendolo “un punto di riferimento”. E che dire di quando l’eurodeputato forzista Fulvio Martusciello si è filmato mentre riceveva una telefonata dall’ignaro staff di Roberto Fico che lo invitava caloroso all’apertura della campagna elettorale del 5Stelle, come fosse un vecchio componente dei MeetUp.
La tecnologia a volte inganna. O per lo meno andrebbe filtrata. In Veneto il presidente uscente Luca Zaia, candidato consigliere con la Lega, si è fatto uno spot con l’intelligenza artificiale, con tanto di leoncino in braccio. Non granché.
Ma di certo più innocuo delle spericolate scorribande di Roberto Vannacci nella storiografia sul fascismo. Giusto per stare sull’attualità, il Generale leghista ha condiviso una serie di post e concesso svariate interviste disquisendo di fascismo, di come la marcia su Roma sia stata poco più che un corteo studentesco e di come Mussolini abbia preso un sacco di voti alle elezioni. Stavolta troppo persino per Matteo Salvini, che s’è smarcato: “Il fascismo è stato archiviato e sconfitto dalla storia. Penso al futuro”.
A far compagnia a Vannacci, dall’altra parte d’Italia, è semmai un certo Massimo Giorgetti, meloniano che in Campania sostiene la collega Serena Cubico e che ha tappezzato la città e i social del suo faccione con uno slogan volutamente ambiguo: “Presente!”. E chi non salta…
Campagna elettorale da deficienti per i deficienti che li votano….
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Una commedia all’italiana…. nani,ballerine, cubi e tette e qualche trans….
il berlusconismo non è morto rivive…bunga,bunga, e olgettine!
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Tutti i gusti sono gusti . Chi sceglie è esentato dall’ essere appartenente al club degli intellettuali ma spesso fa parte della tribù degli analfabeti funzionali televisivi o facebook dipendenti ,quindi…
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patetici…..!!!!!
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Un film dell’orrore è meno terribile, di quanto fanno sti personaggi orribili perché si sa, che la realtà e ben peggiore della fantasia! Voglio svegliarmi da quest’incubo!! 🤬
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Una follia di pazzi senza vergogna, non ne salvo nessuno :sono semplicemente impresentabili! Affamati di soldi come non avessero già rubato più che abbastanza!
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