
(di Marco Travaglio – il Fatto Quotidiano) – Dopo il cronista licenziato per domanda sbagliata (che in realtà era giusta: perché la Russia dovrebbe pagare la ricostruzione dell’Ucraina e Israele non dovrebbe pagare quella di Gaza?), il giornalismo italiano tocca un’altra vetta inesplorata: l’intervista censurata per risposte sbagliate. L’intervistato è il ministro degli Esteri russo Lavrov: il Corriere gli aveva inviato una serie di domande scritte, a cui il ministro ha dato altrettante risposte scritte. Ma il […]
Risposta sbagliata
Dopo il cronista licenziato per domanda sbagliata (che in realtà era giusta: perché la Russia dovrebbe pagare la ricostruzione dell’Ucraina e Israele non dovrebbe pagare quella di Gaza?), il giornalismo italiano tocca un’altra vetta inesplorata: l’intervista censurata per risposte sbagliate. L’intervistato è il ministro degli Esteri russo Lavrov: il Corriere gli aveva inviato una serie di domande scritte, a cui il ministro ha dato altrettante risposte scritte. Ma il Corriere – dice Lavrov – gli ha comunicato che le sue risposte “contengono troppe affermazioni discutibili che devono essere verificate o chiarite e la loro pubblicazione andrebbe oltre i limiti ragionevoli”. Lavrov ha proposto di pubblicare “una versione abbreviata nel cartaceo e il testo completo sul sito”, ma invano. Si pensava che la sua fosse l’ennesima puntata della famosa guerra ibrida di Mosca contro l’Italia e la sua libera stampa. Poi però il Corriere ha confermato tutto: Lavrov “ha risposto alle domande inviate preliminarmente dal Corriere con un testo sterminato pieno di accuse e tesi propagandistiche. Alla nostra richiesta di poter svolgere una vera intervista col contraddittorio e la contestazione dei punti che ritenevamo andassero approfonditi, il ministero ha opposto un rifiuto categorico. Evidentemente pensava di applicare a un giornale italiano gli stessi criteri di un Paese come la Russia dove la libertà d’informazione è stata cancellata. Quando il ministro vorrà fare un’intervista secondo i canoni di un giornalismo libero e indipendente saremo sempre disponibili”.
Già, ma è stato il Corriere a chiedere un’intervista a Lavrov, non viceversa. E di solito, quando si intervista qualcuno, è per sapere come la pensa lui, non per dirgli come deve pensarla. Se il Corriere voleva porgli tutte le sacrosante obiezioni con le famose “seconde domande”, doveva chiedergli un’intervista orale. Purtroppo gli ha inviato le domande scritte e poi ci è rimasto male perché Lavrov non elogia Zelensky, la Nato e l’Ue, non insulta Putin, non attacca la Russia, insomma la pensa come il governo di cui fa parte. Roba da non credere, eh? A quel punto, fatta la frittata, non restava che pubblicare le risposte di Lavrov, magari aggiungendo commenti critici e fact checking (cosa che peraltro non si usa con i politici italiani ed europei che mentono, cioè quasi tutti). Invece l’intervista l’ha pubblicata Lavrov sul web, trasformando l’assist del Corriere in un gol a porta vuota. Come la Bbc col montaggio tarocco del discorso di Trump. Se il Corriere voleva dimostrare che la Russia ha abolito la libera stampa (come se servissero altre prove), ha ottenuto l’effetto opposto: dimostrare che in Occidente la libera stampa se la passa maluccio. Come se servissero altre prove.
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link all’intervista sul sito degli affari esteri russo
https://mid.ru/ru/foreign_policy/news/2058998/
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Mi sono letto tutta l’intervista. Se l’avessero pubblicata avrebbe avuto meno risalto, visto che non contiene nulla che non sapessimo già.
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Molto interessante in particolare questa parte:
“Вопрос: Non pensa che nel nuovo ordine mondiale multipolare che lei promuove e sostiene, la dipendenza economica e militare della Russia dalla Cina sia aumentata, creando così uno squilibrio nella sua storica alleanza con Pechino?
С.В.Лавров: Noi non “promuoviamo” un ordine mondiale multipolare, esso è oggettivamente formato – non attraverso la conquista, la schiavitù, l’oppressione e lo sfruttamento, come i colonizzatori hanno costruito il loro “ordine” (e poi il capitalismo), e attraverso la cooperazione, tenendo conto degli interessi reciproci, della distribuzione razionale del lavoro sulla base della combinazione dei vantaggi competitivi comparativi dei paesi partecipanti e delle strutture di integrazione.
Per quanto riguarda le relazioni tra Russia e Cina, non si tratta di un’unione in senso tradizionale, ma di una forma di interazione più efficace e avanzata. La nostra cooperazione non è basata su blocchi o diretta contro paesi terzi. Le categorie di “leader” e “leader” familiari alle alleanze durante la Guerra Fredda non si applicano qui. È quindi inopportuno parlare di qualsiasi “disequilibrio”.
I legami uguali e autosufficienti tra Mosca e Pechino si costruiscono sulla base della fiducia e del sostegno reciproco, tradizioni secolari di buon vicinato. Siamo fermamente convinti del principio di non ingerenza negli affari interni.
Il commercio russo-cinese, gli investimenti e la cooperazione tecnologica apporta reali benefici pratici a entrambi i paesi, contribuisce alla crescita stabile e sostenibile delle nostre economie e al miglioramento del benessere dei cittadini. E una stretta interazione tra le forze armate offre un’importante complementarità, aiuta i nostri paesi a difendere i loro interessi nazionali nell’ambito della sicurezza globale e della stabilità strategica, e a contrastare efficacemente le sfide e le minacce tradizionali e nuove.
Вопрос: L’Italia è un Paese “ostile”. Lei stesso l’ha ripetuto più volte, nel novembre 2024, e l’ha anche sottolineato. Allo stesso tempo, negli ultimi mesi, anche sulla questione ucraina, il nostro governo ha dimostrato solidarietà all’amministrazione statunitense, che Vladimir Putin ha definito, pur non essendo un alleato, E il recente cambio dell’ambasciatore italiano a Mosca fa pensare che Roma voglia un certo riavvicinamento. A che livello sono le nostre relazioni bilaterali?
С.В.Лавров: Per la Russia non ci sono paesi e popoli ostili, ci sono paesi con governi ostili. A causa della loro presenza a Roma, le relazioni italo-russe stanno attraversando la più grave crisi dell’intera storia del dopoguerra. Non è stata una nostra iniziativa. È stato sorprendente quanto facilmente l’Italia – contro i suoi interessi nazionali – si sia unita a coloro che avevano scommesso sulla “sconfitta strategica” della Russia. Finora, non vediamo che questo approccio aggressivo abbia subito alcun cambiamento significativo. Roma continua a fornire piena assistenza ai neonazisti di Kiev. Colpisce anche la volontà di troncare i legami culturali e i contatti con la società civile. Le autorità italiane hanno cancellato le esibizioni di eccezionali direttori d’orchestra e cantanti d’opera russi, che per diversi anni non hanno permesso di tenere il Dialogo di Verona sulla Cooperazione Eurasiatica, che ha avuto origine in Italia. Non è come l’arte aperta e la comunicazione umana degli italiani.
Allo stesso tempo, molti dei vostri cittadini stanno cercando di capire le cause della tragedia ucraina. Per esempio, il libro “Il conflitto ucraino attraverso gli occhi di un giornalista italiano” del famoso personaggio pubblico italiano E. Bertoliasi contiene prove documentali della violazione del diritto internazionale da parte delle autorità di Kiev. Vi consiglio di familiarizzare con questa edizione. Ora non è facile trovare la verità sull’Ucraina in Europa.
La stessa cooperazione reciprocamente vantaggiosa tra Russia e Italia è nell’interesse dei nostri popoli. Se Roma è pronta a muoversi per ristabilire il dialogo sulla base del rispetto e dell’interesse reciproco, ci faccia sapere, noi siamo sempre pronti all’ascolto, anche al suo ambasciatore.”
Non sono in alcun modo riuscita a capire il perché della censura, se non per continuare a perseguire le nostre menzogne e l’ostilità.
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Ps Il nome corretto del giornalista, autore del libro “Il conflitto ucraino attraverso gli occhi di un giornalista italiano” è Eliseo Bertolasi.
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Anail@ non c’è niente da capire. Non c’è nessun senso, se non quello della “legge di due pesi e due misure ” ( come mi ha risposto recentemente e giustamente qualcuno su Infosannio ), perchè se Israele può proseguire “regolarmente ” a partecipare alle manifestazioni sportive o artistiche, come se fosse un “paese normale”, sulla base della stessa “legge”, la Russia non può e non deve partecipare ( se non eccezionalmente talvolta, con “bandiera neutrale ” ), secondo gli idioti di lusso che conducono il gioco.
Peccato che se da una parte c’è un aggressore un aggredito ( come ostinatamente diversi imbecilli continuano a sostenere ), dall’altra oramai c’è solo un aggressore e un piccolo Paese, quasi completamente raso al suolo, con uno sterminio di ca. 67.000 civili.
E’ comprensibile ? No.
Ma la seconda va bene, perchè è “guerra Santa”…
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La genesi della guerra: nel 2014 l’amministrazione statunitense diretta da Obama ha preparato e finanziato un colpo di Stato in Ucraina per creare le condizioni alla sua successiva annessione nella Nato.
La stampa che nega od omette questa fatto si rende automaticamente strumento di coloro che vogliono ostacolare un possibile processo diplomatico. Analogamente, se si nega od omette l’evoluzione della situazione reale sul campo di battaglia e le sue prospettive a lungo termine, allora risulta chiaro chi voglia boicottare qualsiasi compromesso sostenibile e duraturo e intenda proseguire la guerra di propaganda.
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Non avendolo visto a un paio di appuntamenti diplomatici, qualche entusiasta analista s’era innamorato del solito desiderata (rottura all’interno del Cremlino), credendo al suo sogno.
La risposta non è stata evidentemente in linea con la trepidante certezza (di questi dilettanti, che credono alle menzogne che raccontano).
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PS: qualcuno ha letto del tentativo di portare un mig armato verso la base di Costanza per una false flag? Fosse effettivamente così…
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Un GRAZIE alla Redazione di Infosannio….
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E quanto alle vette inesplorate a tutt’oggi:
Ovviamente Lilin se la ride della Serva Italia.
E Torino è sede di propakanta russa:
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Ovviamente Lilin se la ride della Serva Italia, ma non è proprio scemo del tutto, come chi penzola dalle sue labbra a mo’ di salame: essendo lui nato in Russia (più precisamente nella Repubblica Socialista Sovietica Moldava), ed essendo anche un noto propagandista filorusso (a proposito: dove si può acquistare la Barbie mutilata?), chissà che passaporto potrà mai aver scelto?
Momento di suspence…
La decisione più logica e coerente dovrebbe essere quella del passaporto russo, ma siccome logica e coerenza non sono cose alla portata di chiunque, accade che il nostro eroe, chissà come mai, abbia deciso che il passaporto della Serva Italia sia quello a lui più congeniale (verrebbe da dire affine, dato che alcune sue sparate propagandistiche vanno ben oltre l’azzerbinamento servile).
Ma, si sa: la bocca può dire tutte le scemenze che vuole, ma il cuIo non lo puoi ingannare, e il cuIo lo sa molto bene dov’è che sta più al caldo.
Apperò, anvedi come si mangia bene a casa della Serva!
Ridi, ridi, che la mamma ha fatto gli gnocchi: oggi, sugo all’ipocrisia con scaglie di qualunquismo (i putiniani ne vanno ghiotti).
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Concordo con te su questo punto: Lilin se la ride della Serva Italia.
Le sue news arrivano con ritardo… esattamente dopo che sono state date dai canali Telegram (su yt x sentire le sue filippiche uno si deve iscrivere pagando al canale). Ha 2 negozi di tattoo. Dal suo libro Fantasie siberiane,si evince che Lilin si è inventato tutto.
https://www.eastjournal.net/archives/30481#:~:text=Secondo%20Lilin%2C%20gli%20Urca%20sarebbero,Europa%20tra%20Stalin%20e%20Hitler).
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Mah…no comment. Tu quindi Jonny come la vedi la “scelta” di Snowden di andare a vivere in Russia ?
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Quindi non hai alcun commento da fare sul fatto che il propagandista filorusso Lilin consideri “serva” l’Italia ma poi, pur avendo diritto al passaporto russo abbia scelto il passaporto Servo, dimostrando così coì fatti di essere antioccidentale soltanto a parole (mentre il suo cuIo lo sa benissimo dov’è che sta più al caldo, e al cuI non si comanda), pertanto hai deciso di cambiare argomento, proponendone uno che c’entra come i cavoli a merenda.
La scelta di Snowden la vedo soprattutto una scelta di comodo: avendo lui rivelato dei segreti che per legge era tenuto a custodire, ed essendo ricercato per questo, si è rifugiato nell’unico posto dove avrebbe potuto farlo.
Se fosse rimasto in patria, avrebbe dovuto affrontare un processo nel quale molto probabilmente sarebbe stato condannato, pertanto è perfino improprio parlare di “scelta” (che infatti hai giustamente messo tra virgolette), ed è proprio questo il motivo per cui il suo caso non ha nessuna attinenza col propagandista Lilin, la cui scelta è stata invece totalmente libera.
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te pareva, un’occasione succosa per ribadire la TUA propaganda,
Propaganda UCCIDENTALE, ma sempre propaganda.
Invece di essere contento che almeno Lilin, (spesso si squalifica da solo) abbia libertà di parola, mentre viene tolta a dei nostri connazionali, storici per giunta e viene impedito a sportivi ed artisti russi e bielorussi di competere ed esibirsi, su sollecitazione di una dittatura estera di orientamento nazista.
Se addirittura una nostra connazionale che svolge il suo lavoro per l’ONU, viene sottoposta a pressioni, ingiurie, minacce, sanzioni e il nostro servile PdR Mozzarella non riesce manco a guardarla manco di striscio.
Per cui UNA domanda: siamo un paese servile?
Se si leggono i tuoi post SI.
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Dittatura estera di orientamento nazista?
Se si leggono i tuoi post, siamo un paese di ritardati.
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UKRO-NAZILAND imbecille!
che fanno pressione sul governo e sui partiti per mettere al bando persone ed istituzioni a loro sgradito e i nostri supinamente eseguono: chiedere agli esponenti della maggioranza, al PD, a Scalenda & afiociobados come te.
Siamo un paese a maggioranza di servi.
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Opinabile: io dico che i ritardati prevalgono.
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compreso te e i tuoi fans, di certo.
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La differenza tra me e te non è nella sostanza, ma nella consapevolezza.
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hahahah
quindi tu sei sicuro di essere nel conteggio.
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Oh divino, non perdi occasione per difendere propaganda e politica uccidentale, è più forte di te. Capirei se ti pagassero, ma gratis …
Poi sta storia ricorrente del culo al caldo … te l’ho già chiesto ma non hai risposto: se un cittadino palermitano critica la mafia, tu gli rispondi che è incoerente perchè resta a palermo col culo al caldo? Gli proponi di traslocare a Bolzano? O se un italiano si lamenta della mafia, o magari del governo, gli fai le stesse osservazioni?
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Per tua norma e regola, non ho proprio nulla di divino: sono solo uno qualunque che dice quello che pensa. Qualora ti riferissi invece al mio nickname, sbagli bersaglio: trattasi di un omaggio ad un cantante che di divino non aveva proprio nulla (semmai, il contrario).
Inoltre: quale sarebbe la propaganda e politica uccidentale (ma uccidente è il participio presente di uccidere, e al momento la persona più uccidente su questa terra è Putin: ribaltare la realtà è tipico dei propagandisti di bassa lega) che starei difendendo?
Non è propaganda, ma è un dato di fatto che il noto propagandista filorusso Lilin, ciarlatano di chiara fama, pur avendo diritto per nascita al passaporto russo, abbia finito con lo scegliere il passaporto della Serva Italia, che è tanto bravo a criticare ma dei cui benefici non si priva di certo (al cuI non si comanda).
Siccome ti dà fastidio ammettere questa totale mancanza di coerenza del tuo idolo, non trovi di meglio che cambiare argomento per tentare di buttare la palla in tribuna, tacciando di propagandismo il sottoscritto, che si è limitato a farla notare al suo pubblico adorante.
A parte ciò, il tuo esempio non regge ad un’analisi logica minima: per essere un’analogia valida, il palermitano che hai citato dovrebbe ricevere degli evidenti vantaggi dalla mafia, così come i popoli occidentali godono di diritti che buona parte del resto del mondo si sogna (il famoso cuIo al caldo, al quale nessuno sembra mai disposto a rinunciare, nonostante gli alti lai).
In quel caso, certo che gli farei le stesse osservazioni.
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Jonny@ “Per tua norma e regola, non ho proprio nulla di divino: sono solo uno qualunque che dice quello che pensa. Qualora ti riferissi invece al mio nickname, sbagli bersaglio: trattasi di un omaggio ad un cantante che di divino non aveva proprio nulla (semmai, il contrario).”
Ti riferisci a Ronnie James Dio ???
Ti conviene specificare, perchè esiste anche 🤣
Johnny Dio:
Da Wikipedia, l’enciclopedia liberaJohnny DioDio nel 1957NatoGiovanni Ignazio Dioguardi
29 aprile 1914 [ 1 ]
Lower East Side, Manhattan , New York City, Stati UnitiMorto12 gennaio 1979 (64 anni)
Lewisburg, Pennsylvania , Stati UnitiLuogo di riposoCimitero di St. John, Queens , New York City, Stati UnitiAltri nomiGiovanni DioguardiOccupazionegangsterConiugeAnna ChrostekBambini3FedeltàFamiglia criminale LuccheseCondanneEstorsione , cospirazione , racket (1937)
Evasione fiscale (1954)
Frode fallimentare (1966)
Giovanni Ignazio ” John ” Dioguardi ( / ˌ d iː oʊ ˈ ɡ w ɑːr d i / DEE -oh- GWAR -dee , italiano: [dʒoˈvanni iɲˈɲattsjo di.oˈɡwardi] ; 29 aprile 1914 – 12 gennaio 1979), noto come Johnny Dio , era un italo-americano figura della criminalità organizzata e racket del lavoro . È noto per essere coinvolto nell’attacco con l’acido che portò all’accecamento del giornalista Victor Riesel , [ 2 ] e per il suo ruolo nella creazione di falsi sindacati locali per aiutare Jimmy Hoffa a diventare presidente generale dei Teamsters . [ 3 ]
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Si tratta proprio di un omaggio al grande Ronnie James Dio (che però, a sua volta prese in prestito il nome d’arte proprio dal criminale Dioguardi), infatti il mio avatar è proprio un’immagine del suo mostro-mascotte, chiamato Murray.
Ogni tanto cambio l’immagine, ma il soggetto è sempre rimasto lui.
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“La scelta di Snowden la vedo soprattutto una scelta di comodo: avendo lui rivelato dei segreti che per legge era tenuto a custodire, ed essendo ricercato per questo, si è rifugiato nell’unico posto dove avrebbe potuto farlo.
Se fosse rimasto in patria, avrebbe dovuto affrontare un processo nel quale molto probabilmente sarebbe stato condannato, pertanto è perfino improprio parlare di “scelta” (che infatti hai giustamente messo tra virgolette), ed è proprio questo il motivo per cui il suo caso non ha nessuna attinenza col propagandista Lilin, la cui scelta è stata invece totalmente libera.”
Quindi la “patria” a cui Jonny ti riferisci, è un luogo di gente aperta, democratica e tollerante ?
Non credo proprio.
La verità, come si suol dire, sta sempre nel mezzo e se dovessi scegliere, almeno per il momento, deciderei, io si, di restare dove vivo, con il culo al caldo. Malgrado anche qui ci siano tante cose che puoi dire e fare, ma solo secondo le regole della finta democrazia…
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Apertura, democraticità e tolleranza (della cui eventuale mancanza non è comunque corretto etichettare un intero popolo) non c’entrano nulla con Snowden: lui ha commesso dei reati ed è scappato, punto.
Per questo non c’entra nulla nemmeno con Lilin, la cui scelta è stata infinitamente più libera e, immagino, anche ben ponderata (al cuI non si comanda).
Pertanto: come definire, se non ipocrita monumentale, chi rilancia sui social la propaganda del Cremlino, ma quando poi ha la possibilità di scegliersi il passaporto che preferisce ne sceglie uno del putribondo Occidente (addirittura della Serva Italia)? Servo furbo? Altre non me ne vengono.
Inoltre, non capisco cosa ci sia di tanto strano o scandaloso nel caso Snowden (che apprezzo comunque per il suo gesto, sia chiaro, perché ha permesso di portare alla luce tanti segreti scomodi): se fosse stato un russo ad aver rivelato dei segreti russi, molto probabilmente si sarebbe rifugiato in Occidente, altrimenti i precedenti autorizzano a pensare che sarebbe quasi sicuramente andato incontro ad una fine ben peggiore di quella che teoricamente sarebbe potuta toccare a Snowden.
Inoltre, come sarebbe a dire, “solo” secondo le regole della finta democrazia? Posso anche essere d’accordo sul fatto che la nostra democrazia non sia perfetta (finta mi pare eccessivo: nelle finte democrazie partiti come il M5S non hanno mai nessuna possibilità di andare al Governo, in nessuna occasione), ma una cosa non è assoluta, oppure non è: ti ricordo che quelle sono anche le stesse regole che consentono a noi tutti di vivere sereni, col cuIo al caldo: io non ci sputerei sopra con tanta leggerezza, anzi, me le terrei ben strette, perché so bene come si vive nella parte di mondo meno fortunata.
Infine non è la verità (che non esiste) a stare nel mezzo, ma la virtù, che è un’altra cosa (e che, tanto per cambiare, in questo caso non c’entra nulla).
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Su Ronnie James Dio ahimè…non ti posso contestare 😉
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“Apertura, democraticità e tolleranza (della cui eventuale mancanza non è comunque corretto etichettare un intero popolo) non c’entrano nulla con Snowden: lui ha commesso dei reati ed è scappato, punto.”
Che siano reati, è opinabile. Dipende tutto da dove nasci. Quello che in una Paese è reato, in un altro è legge, come diceva con altre parole il grande Fabrizio De Andrè.
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Opinabile? Trovami una nazione al mondo che non abbia dei segreti di stato per questioni di sicurezza nazionale, e nella quale chi li divulga, essendo invece incaricato della loro custodia, non commetta un reato.
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Personalmente preferirei che Travaglio nei suoi articoli non desse per scontate le porcherie che vengono compiute da Putin in Russia, ma che le ricordasse più spesso e le trattasse allo stesso modo di tutte le altre compiute dalla NATO e dal circo cantante che ci gira intorno. Qualcuno potrebbe non saperle proprio o fare finta di scordarle.
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“Se il Corriere voleva dimostrare che la Russia ha abolito la libera stampa (come se servissero altre prove)…”
Beh dai stavolta tra parentesi ma lo ha scritto 🤣🤣🤣
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Cmq questo discorso del nuovo regolamento AGCOM sembra che sia scivolato via come se fosse nulla.
Eppure ci riguarda tutti (eh sì, anche qui).
Non ho una grande simpatia per Lombardi, ma bravo è bravo.
Ovviamente M5S non dice una parola, del resto il capo dell’AGCOM l’hanno nominato i 5S nel 2020.
Ditemi voi come è possibile che una delibera di fatto stronca la libertà di espressione in internet. Almeno fosse una legge ma no, e i motivi sono quelli che elenca Lombardi. Possibile che a nessuno importi niente?
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Questo aneddoto mi ricorda i governi Conte 1 e 2. Fu il periodo del giornalismo d’assalto: prime, seconde e terze domande, pedinamenti, dossier (falsi), pressing asfissiante su ogni argomento (gli avranno chiesto perché non prendeva il Mes un’ottantina di volte), tentativi di coglierlo in fallo cercando anche l’ombra di una contraddizione, nepotismo, clientelismo, conflitto di interessi, arricchimento personale, abuso d’ufficio (quella “barbarie” a cui finalmente il governo Meloni ha messo fine).
Finita la sua esperienza governativa sono tornati tutti a cuccia, scodinzolanti e festanti quando ricevono l’ossetto di una intervista. E ora l‘ipse dixit è tornato di moda.
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Dovrebbe bastare questo per votarlo… e invece (i nostri) gli fanno ancora le pulci se dice ma invece di dire beh.
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Un bavaglio, un bavaglio per il mio regno però un bavaglio democratico e soprattutto liberale . Così cianciava la vecchietta isterica di Bruxelles ieri l’ altro e tutti dietro a fargli il voto con la pinzetta nazionale a dare sulla testa al prof D’Orsi reo di dire quello che non si può dire in un paese ,appunto liberale , cioè le verità.
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Io non so chi effettivamente abbia la verità in tasca, e credo nessuno, la verità è tascabile e si adatta, al taschino, alla sporta o alla pezza al cubo…..ma i cosiddetti paesi liberali/democratici dovrebbero avere come valore distintivo il diritto di espressione/opinione e il diritto dei cittadini di conoscere e giudicare senza alcuna censura preventiva, visto che censurare significa limitare, impedire, senza che ci sia peraltro riscontro di reato, cioè l’ unico limite imposto dalla legge! Se appunto qualcuno diventa reo per le sue idee, condivisibili o meno non importa, e si mette un bavaglio affinché altri non abbiano accesso a quelle idee/opinioni, che non sono verità, ma hanno la garanzia costituzionale di espressione ed accessibilità/conoscenza, la democrazia si riduce a ciance isteriche, ridicole per pulpito improbabile….. e dare lezioni ai barbari , non democratici, il lato grottesco di una tragedia ! Rispondere ai propagandisti filorussi, che fanno il loro lavoro esattamente come quelli anti russi, con un delirio isterico privo di qualsiasi fondamento intellettivo, fattuale, storico e politico e’ oltretutto una pessima strategia in linea con la pochezza in cui siamo sprofondati! Ed è questa la vera tragedia, di cui abbiamo tutta la responsabilità!
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attendiamo trepidanti una bella intervista all’omologo ucraino, domande e risposte a cura di Calenda….. noi si che siamo per la libertà di stampa!!!!
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QUESTA è l’intervista integrale a Lavrov, doppiata in italiano.
E ORA capisco perché l’hanno censurata: troppe verità plateali, troppa logica stringente, troppa linearità, troppe figure di m3rda per noi… non ultima quella di poter confrontare Lavrov con il NOSTRO cosiddetto ministro degli esteri😣😖🤦🏻♀️
Da non perdere ASSOLUTAMENTE!
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Chiedo scusa, seguendo indicazioni su un’intervista a Lavrov doppiata su Frontezero, ne ho riportato, per errore, una, interessantissima, dell’agosto 2025.
Purtroppo NON È quella di cui si tratta oggi…
A questo proposito, al momento ho recuperato solo questo:
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Anail@ Interessante video, grazie.
Piacciano o meno i russi sono da sempre gente seria, non pagliacci e qui in uccidente di quest’ultimi ne abbiano davvero in abbondanza…
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Purtroppo NON È l’attuale intervista al Corserva… ma merita, vero?
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Ho letto l’intervista e dice secondo me cose ragionevoli e addirittura scontate, non so cosa sperassero dicesse. Ma non crederanno mica anche loro a quello che scrivono? Si aspettavano forse una ricetta di cucina su come bollire i bambini?
Martellando sulla testa dell’opinione pubblica con bugie e bugie si ottiene un popolo che crede.
Dovrebbero istituire un reato di circonvenzione di opinione pubblica, ma non possono: tornerebbe la democrazia.
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Ho letto l’intervista. Per me l’unico motivo per cui non l’hanno pubblicata è che dice che il rapporto dei soldati morti è 9000 a 143. Che se vero è abbastanza terrificante.
Significativo pure che chiami il governo ucraino ‘Kiev junta’. Che è come dire: o fate uno straccio di elezioni o noi con la junta non firmiamo nessuna pace.
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Cmq la settimana ultima scorsa è risultata atroce a tutti i livelli:
1- la VdL tira fuori la novità: una specie di SPECTRE che vigilerà contro la ‘disinformazione’ specie nei periodi elettorali. Ovviamente le attività UE in Moldavia, Romania e pure Georgia non le bastanno per esportare democrazia.
2- continua il braccio di ferro tra Report e la cosiddetta autorità della privacy, così rispettabile e autonoma che uno dei fastastici 4 è stato pizzicato nella sede FdI appena prima della votazione per la multa a Report (che ribadisco, per quanto ne ho controllato è la più alta fatta per un’attività giornalistica)
3- l’AGCOM ha tirato fuori una delibera che di fatto azzera l’art.21 sul web, che a leggerla (vedi sopra) è già tanto se parli di gattini e di cielo azzurro. Bravo Giuseppi, bella scelta questo prof La Sorella. Basicamente bisogna evitare: informazione falsa, odio, sessismo, pubblicità occulta, pubblicità alle sigarette incl. elettroniche, e tutto questo con multe pensate per la Ferragni non certo per un pinco pallino che porta a casa 2-3.000 euro al mese. Dove è finito l’art.21 che dice LA STAMPA NON PUO’ ESSERE SOGGETTA A CENSURE E AUTORIZZAZIONI?
4- nel mentre, Elly e Gioggia si mettono d’accordo con una nuova legge sulla violenza sessuale, che purtroppo non era già operativa quando hanno indagato il figlio arrapao di La Russa (sennò Apache/Arrapao sarebbe in galera, se tanto mi da tanto)
5- Il Corsera si autocensura perché i russi non dicono quel che vogliono loro sentirsi dire.
6- Trump ha fatto rimuovere a YT 700 (SETTECENTO) video che non combaciano con la narrazione zionista della Palestina.
7- se avete paura di incorrere nel nuovo reato di violenza sessuale, non potete nemmeno consolarvi con la pornografia perché mo’ ci vuole lo SPID, proprio un’ideona dare la propria carta d’identità ad un sito pornografico. Però potete trombare legittimamente se avete almeno 14 anni (ma per i siti porno bisogna arrivare a 18: strano, vero?)
8- non bastando questo, Mattarella ha convocato il consiglio di sicurezza o qualcosa del genere, per il 17 novembre. Per discutere di cosa?
9- BYOBLU a differenza del Corsera ha pubblicato un’intervista ad un giornalista russo e OPS, si trova conti congelati, richieste di rientro prestiti, locali sfrattati, praticamente li hanno distrutti.
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