(Tommaso Merlo) – Era questo l’hobby del rampollo newyorkese Donald Trump per decenni, davanti alle telecamere si pavoneggiava da businessman di successo e padre di famiglia, poi saliva di soppiatto sulla limousine e raggiungeva la casa del suo amico Jeffrey Epstein e abusava ragazzine minorenni raccattate da famiglie disagiate dalla compagna del suo socio, Ghislaine Maxwell, in carcere con una condanna ventennale per traffico di minori. Le ultime email sono l’ennesima conferma. Quello di Jeffrey Epstein è il più grande scandalo di pedofilia della storia per la sua caratura internazionale e per il calibro dei pederasti coinvolti. Da Trump a Bill Clinton fino all’ex premier israeliano Barak e una selva di miliardari impanicati ancora dietro le quinte. Epstein era poi un asset dei servizi segreti israeliani e le lingue più maligne ritengono che il suo giro di pedofilia avesse fini ricattatori. Sfruttare cioè i vizietti segreti dei ricchi e dei potenti, per strappare soldi e appoggi politici per la lobby sionista impegnata in un disastroso progetto coloniale in Palestina. Probabilmente nemmeno Trump immaginava che gli americani fossero così idioti da eleggerlo presidente e quindi si era lasciato andare. Ed invece lo hanno fatto per ben due volte con la chicca che nel corso dell’ultima campagna elettorale, Trump ha giurato fino alle lacrime che avrebbe reso pubblici tutti i documenti dello scandalo Epstein. Ed invece si è candidato proprio per fare l’opposto. Incassati milioni di voti e rimesso piede alla Casa Bianca, ha insabbiato tutto dicendo che non è vero niente. Trump passerà alla storia come una delle maggiori truffe democratiche mai compiute. E siamo solo all’inizio perché nel frattempo sia l’autore delle email Epstein che la vittima sessuale di Trump citata, Virginia Giuffre, si sono suicidati almeno secondo le gazzette ufficiali. Le orde complottiste ritengono invece che qualcuno li avrebbe aiutati a tornare da un Padreterno già imbestialito. Questo perché moltitudini di cristiani a stelle e strisce hanno visto in Trump nientepopodimeno che un messia, e lo hanno idolatrato in massa per fermare la perversione che sta imbrattando usi e costumi del loro amato paese. Hanno pregato assorti nello Studio Ovale con Lui ed oggi scoprono che invece di un messia, non è altro che un vecchio pederasta perseguitato dai suoi fantasmi che sta letteralmente distruggendo pezzo a pezzo gli Stati Uniti. I sondaggi registrano ogni record ma negativo, il peggiore presidente di sempre che non solo ha tradito le promesse, ma non ne azzecca una neanche per sbaglio. Ha rastrellato milioni di voti promettendo di abbassare i prezzi della spesa che invece con lui continuano a salire. E lui, che da ricco di famiglia non ha mai fatto la spesa in vita sua e che ha cronicizzato il tutto con le sue assurde tariffe, nega. Ormai si è rifugiato in un mondo tutto suo. Circondato da ruffiani impenitenti e pacchiane dorature. Un presidente pacifista sponsor del genocidio del secolo nonché della guerra in Ucraina che doveva fermare con una telefonata. In meno di un anno ha bombardato Yemen, Iran e Somalia mentre nelle ultime settimane ha inviato una portaerei nucleare lungo le coste del Venezuela e minacciato la Nigeria. Ma per sua stessa ammissione, il vero nemico è interno e infatti le strade americane sono piene di squadracce militarizzate che malmenano e deportano poveri cristi. Stesso schema del pederasta bigotto. Spargere il mondo di odio e sangue e pretendere il Nobel per la Pace. Davvero spaventoso. L’uomo più potente del pianeta vive rinchiuso in una narcisistica realtà parallela. Ma non vi è nulla di casuale. Trump rappresenta plasticamente la pandemia egoistica della nostra epoca, il capitalismo estremo che si è mangiato tutto, anche la nostra testa e quindi la nostra vita privata e collettiva. Spacciandoci falsi sogni di benessere materiale per poi ridurci a lavoratori e consumatori sempre più miseri oltre che rabbiosi follower di leadership inette che ci stanno trascinando verso l’autodistruzione. Quel pederasta di Trump sta dando il colpo di grazia all’Impero Americano, ma incarca una deriva che colpisce anche noi colonie europee e che parte da dentro di noi. In attesa che il karma presidenziale faccia il suo corso, gli occidentali dovrebbero sfruttare questi tempi tragicomici per capire i veri mali che li affliggono e ritrovare perlomeno la via del buonsenso.