
(Manuela Pelati – corriere.it) – A Roma la stazione Termini è nel caos per ritardi dei treni fino a 6 ore giovedì 13 novembre. Alle partenze il Frecciarossa AV 8418 per Venezia delle 11,35 porta 360 minuti di ritardo, l’AV 9584 per Torino Porta Nuova delle 13,10 ne porta 270, AV 8134 sempre per Torino 260.
Andando al sud, il Frecciarossa AV 8902 per Napoli centrale delle 14,15 porta 50 minuti di ritardo e AV 9623 delle 14,25 per Reggio Calabria ne porta 60. Alla stazione i viaggiatori sono disorientati e infuriati: i ritardi fino a sei ore riguardano l’alta velocità in partenza e in arrivo, sia Frecciarossa, sia Italo. E alla richiesta di informazioni nessuno sa rispondere.
in italia non c’è il fascismo perchè quando c’era lui i treni arrivavano in orario
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In Italia, quando una infrastruttura pubblica o semipubblica – dai treni alla sanità – viene abbandonata a sé stessa e il governo non interviene per correggere le disfunzioni, il motivo si riduce sempre a due possibilità:
Le due dinamiche sono strettamente legate e fanno parte dello stesso piano: sistemare amici di partito, trombati dalle elezioni e incompetenti su poltrone remunerate, affinché con la loro inerzia o addirittura con il sabotaggio favoriscano la rovina delle infrastrutture. Così si spiana la strada alla cessione, dietro lauta tangente, di servizi essenziali al solito “prenditore” amico del governo.
Questa logica trasforma il disagio collettivo, come nel caso dei continui ritardi dei treni, in una perfetta occasione di lucro per pochi privilegiati, mentre cittadini pagano in efficienza, diritti e qualità della vita.
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Il cacazzaro verde si è scordato di essere il ministro dei trasporti. È convinto di essere sempre ministro degli interni e continua a scrivere pacchetti sicurezza. E nessuno lo sveglia.
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Maledetti chiodi… 😅
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Non c’era tempo per gonfiare tutte le ruote 🤣
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