Un viaggio scomodo tra ipocrisie europee, propaganda antiamericana e democrazia con le stampelle.

(di Gianvito Pipitone – gianvitopipitone.substack.com) – Di questi tempi, le premesse non sono un vezzo stilistico: sono un salvagente. Per evitare di affogare. Servono cioè a evitare di essere scambiati per ciò che non si è, specie quando si toccano nervi scoperti come l’America, la sua storia, e il suo presente infiammato ed infiammabile. Il rischio di essere etichettati come filo-trumpiani dell’ultim’ora è pertanto reale, ma poco verosimile per chi, come me, ha disseminato ogni singolo articolo di pensiero critico. Basta allinearli per titolo e il quadro si compone da sé.
L’intento di questo scritto, scomodo come spesso succede, non è quello di riabilitare la storia degli Stati Uniti né di assolvere le colpe di un passato macchiato dallo sterminio delle tribù native. Non mi interessa fare l’avvocato difensore della nazione che ha spazzato via i Navajo, i Sioux, gli Apache, i Cheyenne e altri popoli per costruire la propria identità. Mi interessa, piuttosto, dimostrare che la genesi degli stati moderni, per quanto recente e brutale, non è poi così diversa dalle lotte sanguinose che hanno insanguinato l’Europa per secoli.
Chi oggi si scandalizza per la violenza fondativa americana dovrebbe ricordare che le due guerre mondiali sono nate nel cuore dell’Europa, quella stessa Europa che all’inizio del Novecento si autoproclamava culla della civiltà e faro del mondo conosciuto. Eppure, da lì è partito il tritacarne tristemente conosciuto come Olocausto. Altro che civiltà.
L’idea che gli Stati Uniti siano il male assoluto, il paese monstre da additare con disprezzo, è figlia di una propaganda antiamericana, vecchia quanto il mondo, che ha ripreso vigore da quando Trump è tornato in sella. Ma attenzione: qui non si porta acqua al mulino di chi giustifica l’imperialismo americano, tantomeno si fa il tifo per la Cina di Mao o l’Unione Sovietica della Guerra Fredda. Si cerca, piuttosto, di mettere in fila le cose, con le dovute differenze, per dire che tutte le nazioni moderne, se solo si scavasse un po’ nel loro passato, avrebbero di che vergognarsi.
Massacri, genocidi, persecuzioni, guerre feroci, regimi di terrore: la lista è lunga e non serve nemmeno scomodare gli archivi. L’Olocausto nazifascista, le purghe staliniane, le stragi giapponesi in Manciuria, le deportazioni forzate in Nord America, il saccheggio del Congo da parte del Belgio, o del Sudafrica da parte dei Boeri, e – volendo andare indietro nel tempo – la missione coloniale della corona spagnola con i conquistadores dell’America Latina, preda di macellai senza scrupoli che rispondevano agli ordini di Cortés e Pizarro. E ancora: l’antica Roma, Gengis Khan, gli Ottomani, le invasioni barbariche in Europa che hanno sconvolto il nostro continente per secoli bui e senza speranza. Tutti i popoli, tutte le nazioni che oggi chiamiamo civili – compresa la pagina nera dell’Italia coloniale in Abissinia – hanno lasciato dietro di sé una indelebile scia di sangue. E l’Europa, che oggi si indigna a comando, ha avuto secoli per perfezionare l’arte del massacro.
E allora no, non ci sto. Non ci sto a vedere montare un odio ideologico e programmatico contro gli americani, come se fossero gli unici ad aver mancato di rispetto alla Storia. Non ci sto a vedere orde di haters, giovani e meno giovani, abboccare al giornalista di turno che, cavalcando un sentimento ben riconosciuto, racconta solo la mezza storia. Una parte tagliata e cucita su misura per ottenere qualche like, alimentando un modello ideologico che oggi, complice la politica dissennata di Trump, rivive più forte che mai.
L’America è stata grande ed è stata feroce. Ha esercitato pressioni militari, ha difeso soprattutto i propri interessi, ha prosperato spesso a scapito di altri. Ma lo ha fatto perché si è trovata nella posizione – di forza – di poterlo fare. Di poter comandare. Sostituendosi cioè a quello che prima di lei ha fatto la Gran Bretagna, e prima ancora la Francia, e prima ancora la Spagna, il Portogallo e l’Olanda. E, diciamolo pure, al posto suo qualcun altro avrebbe fatto peggio. La storia non è – purtroppo – un pranzo di gala. E non dimentichiamo che per ben due volte, durante le due guerre mondiali, gli Stati Uniti hanno tolto le castagne dal fuoco agli Europei… prima che si carbonizzassero irrimediabilmente.
Per questo e altro, non mi sognerei mai di condannare per partito preso gli uomini e le donne americane e la loro cultura democratica, sulla base di argomenti ideologici. Non li disprezzerei come fossero paria, né li considererei peggiori di tanti regimi autocratici e dittatoriali – la Russia di Putin in testa – che, paradossalmente, piacciono tanto a molti detrattori degli Stati Uniti. A giudicare dalla breccia che fanno ultimamente in tanti che subiscono la figura – “criminale” – di Putin. Ricordiamo sempre: criminale, perché ricercato dal Tribunale internazionale dell’Aja. Una fascinazione per lo zar accarezzata negli ambienti di estrema destra e ed estrema sinistra. In quella sinistra che si sovrappone probabilmente ai dettami della filosofia Woke e che, criticando l’imperialismo americano – che è innegabile – vorrebbe assumere le colpe su di sé, sugli errori dell’uomo bianco, per ripagare un passato a dir poco discutibile. Un’autofustigazione postuma per una colpa ereditata dagli avi che non porta a niente di buono per nessuno.
Come pensate che si possano sentire, ad esempio, le nuove generazioni tedesche, studiando gli orrori dei loro avi nazisti? O i nostri ragazzi studiando le storture del regime fascista, delle leggi razziali e della connivenza con il nazismo? Non c’è bisogno a volte di andare così lontano in America, per trovare colpe collettive da dover ancora sanare. Per metterci in armonia con noi stessi. Basterebbe studiare la nostra di storia. Mantenere viva la memoria. E imparare dagli errori. Per non ripeterli mai più.
È così che, mentre la scuola trumpiana MAGA tenta di immobilizzare il dissenso e di ridurre il pensiero critico a slogan da comizio, l’America riesce ancora a produrre segnali di vitalità democratica che altrove sembrano ancora utopia. Non è solo il fatto che un giovane di origini ugandesi e indiane sia stato eletto – recentemente – sindaco a 34 anni – Zohran Mamdani. È che, in mezzo a una polarizzazione feroce, città come Chicago, Los Angeles, Washington D.C., New Orleans, Dallas e Seattle, sono oggi guidate da sindaci afroamericani, mentre Miami ha scelto un ispanico figlio di un cubano. Non è folklore: è democrazia che respira. Nella speranza che possa resistere ai colpi non proprio leggeri che l’amministrazione Trump sta tentando di infliggergli.
E allora, prima di puntare il dito, forse dovremmo guardarci allo specchio. In Italia, dove l’integrazione è spesso una parola da convegno e raramente una realtà fattuale, ci si riempie la bocca di civiltà ma si fatica a immaginare un sindaco nero in una grande città. Chissà tra quanti decenni – o secoli – potremo dire di aver fatto altrettanto.
Forse, invece di condannare l’America per sport, dovremmo imparare dalla sua resilienza. E magari, prima di parlare a vanvera, fare un bagno di onestà intellettuale. Non è mai troppo tardi per smettere di raccontare solo metà della storia. Basterebbe poco.
In poche parole …siamo UCCIDENTALI!
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Succosa pausa caffè.
Se non avessero causato la crisi del 29, la repubblica di Weimer starebbe ancora in piedi e non ci sarebbero stati Nazismo e 2seconda guerra mondiale e bomba atomica.
Lo spunto per leggi razziali,i tedeschi lo presero dalle leggi e dalle ideologie sociali politiche yankees di quel tempo.Non sono uno storico,ma Odifreddi docet.
Non è stato aiuto(arrivato un pò in ritardo non crede?)quello della liberazione, ma puro interesse economico visti gli effetti.
Avere un sindaco nero non significa avere libertà e democrazia.Gli immigrati sono la maggioranza…ovvio che prima o poi vengano eletti.
Mai stato nella progressista California e nelle sue città ? io si nel 2015 e per 40 giorni…un vero e proprio pugno nello stomaco per un europeo sotto centinaia di aspetti.
Orgogliosamente antiamericano da quando avevo 16anni(ormai un 30ennio), perchè ce li ho in casa e perchè si dipingono come salvatori dell’umanità e del benessere,quando invece hanno solo esportato disastri sociali,cultura abietta e modi di vivere barbari.
Non ce l’ho con gli americani come singole persone(conservo grandi amicizie anche epistolari e scambi anche fuori dal lavoro)) ma con quello che rappresentano nel mondo,specialmente in Italia(Europa).
Complimenti sinceri per il coraggio del suo scritto,ma attenzione alla Sindrome di Stoccolma
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Nessuna identificazione con il carnefice. Rilegga.
Cerco di confutare non solo che A ≠ B ma di dimostrare che A è ≥ B
Nessun coraggio però, solo logica.
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Benissimo,ottimo.
Allora premettendo la conoscenza della logica Kantoriana e il principio di indeterminazione di Godel
Serve una funzione iniettiva esplicita, non basta la diversità.
Considerando che Lei chiama l’insieme A(USA)e B l’insieme(IL RESTO DELLA STORIA UMANA)
Il fatto che A e B siano distinti stabilisce solo una differenza di identità logica, non di potenza insiemistica.
In base a Cantor, per dire che A≥B occorre una funzione iniettiva, non una semplice distinzione.
Ma secondo Gödel, anche la verifica dell’esistenza di tale funzione può essere indecidibile nel sistema formale adottato.
Dunque, nessun testo che si basi unicamente sulla distinzione A≠B può logicamente concludere A≥B né può garantire che questa relazione sia decidibile.
La logica pura può mostrare la coerenza locale, ma non la completezza globale del confronto.
In più, secondo Gödel, non esiste un sistema formale (coerente) che possa decidere per ogni coppia di insiemi se tale relazione valga o meno.
Quindi la sua confutazione non ha ragione di…
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Carlgen Lspk
“Mai stato nella progressista California e nelle sue città ? io si nel 2015 e per 40 giorni…un vero e proprio pugno nello stomaco per un europeo sotto centinaia di aspetti.”
Sicuramente non è il suo caso, ma sono sempre i comportamenti negativi quelli che vengono notati e spesso si scade nel giudizio pressappochista, senza tenere nel dovuto conto i “normali”, spesso maggioranza, ma che, proprio perchè tali, non saltano all’attenzione.
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Senza dubbio Adriano la negatività balza all’occhio,ma io non parlo di comportamenti ma di aspetti:i comportamenti sono legati alla persona, e le confermo che gli americani sono persone come noi, ne più ne meno,non bestie.
Le racconto un banale aneddotto tra tante decine che potrei narrarle,se mi permette:se entra in un supermercato di SanFrancisco o LosAngeles scoprirà che una bottiglia di Acqua naturale da 2litri costa di più di una bottiglia di cocacola da 2litri. Di acqua non ne possiamo fare a meno, e gli americani te la fanno pagare profumatamente di più rispetto a cose futili(bibite).La lascio riflettere circa lo straguadagno su un bene primario,i discorsi circa la privatizzazionedell’acqua che hanno toccato la nostra penisola tempo fa e tanto altro ancora.
buona serata
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Abbiamo un orgogliosamente antiamericano! E da ben 30 anni! In buona compagnia in questo blog, dove probabilmente ci sarà qualcuno orgoglioso di esserlo da ben 40 anni e più.
Ma abbiamo anche gli orgogliosamente antirussi. Vengono impropriamente definiti russofobi, spesso dalla categoria di cui sopra, ma la realtà è che non ce l’hanno con i russi in quanto tali (non credono che i russi mangino veramente i bambini), ma per quello che rappresentano nel mondo, specie nei territori confinanti e per il fatto che non si ribellano alla dittatura. Ogni tanto ci va di mezzo qualche artista, o qualche direttore d’orchestra, ma non in quanto russo, ma solo per quello che rappresenta nel mondo.
E poi abbiamo gli orgogliosamente antiislamici, che potremmo definirli islamofobi, ma sbaglieremmo perchè non ce l’hanno con gli islamici in quanto tali, ma per quello che rappresentano nel mondo (terrorismo, trattamento delle donne, ecc.)
Antisemita a differenza di quelle sopra è invece universalmente considerata una brutta parola, nonostante non contenga il suffisso “fobo”. Ma c’è comunque qualcuno che si dichiara orgogliosamente antisemita, in quelle riunioni di neonazisti.
La realtà è che siete tutti uguali. E’ lo scontro tra i vostri orgogli che porta alle guerre.
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Hai sbagliato in partenza: non hai proprio nulla…non appartengo ne a TE ne a nessuno. E con me non c’è nessuno scontro…chi si immagina scontri come te, si immagina guerre e soprattutto si sente realizzato per aver indossato per 15minuti la toga di Santi Licheri.”ma di soltanto una parola e io sarò salvato”
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Ma no dai, non fare così! Non darti tutta questa importanza, l”abbiamo” non esprimeva certo possesso, è fin troppo banale attaccarsi alle parole come hai fatto. Sappiamo bene che un orgogliosamente anti come te non può appartenere nessuno. “Non mi avrete mai!”… ridicolo. Caspita ti ho punto sul vivo però!
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Oh signur…evvabbè dedichiamoti sti 2 minuti.
Ah beh per uno che usa il suo nickname per ostentare orgogliosamente la sua identità sessuale…siamo certamente tutti uguali e tu diverso con molto pride,come dici tu.
Se vuoi usare la zappa devi imparare come si fa:altrimenti c’è il rischio di darsela sui piedi,come hai fatto;ieri sera non volevo fartelo notare per compassione,ma se insisti.La prossima volta vola più basso.
Punto sul vivo? Ovvio ho un nome da tutelare: lo stesso presente sull’adesivo attaccato sul parabrezza posteriore della mia macchina: “SONO CARLGEN QUELLO DI INFOSANNIO”.
E ti devo confessare che ogni volta che sono fermo al semaforo decine di automobilisti vengono a bussarmi il finestrino per un selfie,dopo aver accertato la mia orgogliosa identità, e io acconsento con gentilezza.
Dai non te la prendere,la prossima vita ce la farai anche tu.
Ps: E’ stato bravo il dott.Pipitone:sapevo che qualche fesso si sarebbe fatto vivo con la pistola ad acqua.
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Deve eessere una IA (e parafrasando FABER in Storia di un impiegato) , impiantata tra aorta e intenzione
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in realtà il problema è il doppio standard e chi continua a fare la lista dei buoni e dei cattivi sulla lavagna, detto questo non è mal comune mezzo gaudio, ogni governo su questo pianeta ha commesso schifezze, ma purtroppo alcune fanno molto più schifo di altre
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america o non america, e’ un discorso complesso direbbe amleto….
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Si! E’ vero, nella storia ci sono altri mille accadimenti di sterminio, solo che oggi siamo nel secondo millennio e alcuni Stati si comportano esattamente come duemila anni fà. Non ci sono scusanti, se vogliamo far finta di esserci evoluti comportiamoci il più possibile come esseri evoluti.
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giusto in teoria, per quanto il concetto di “evoluzione” risulti spesso “asimmetrico” rispetto alla Giustizia, alla Verità, o anche semplicemente alla Realtà data. Cioè: quale giustizia, quale verità e che realtà percepiamo, ognuno di noi ? e in base alla definizione di questi concetti: siamo davvero sicuri che ci stiamo “evolvendo” ? in base a quale principio ? meccanico, formale, o estetico, forse, ma non di certo “spirituale” (che è il campo che lei ha chiamato in causa)…
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x Carlgen Lspk
🙂 ha vinto, io lì non ci arrivo ….
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Ma si figuri Barry,si discute..non ci sono gare.
I paragoni sono impossibili da fare per tutti; se Lei usa il verbo presente(non passato) “essere”(USA male assoluto,relativamente parlando),e l’osservatore (noi) è italiano che subisce influenze quasi totalmente dall’America è palese che non ci sia tanto da discutere.OGGi 12 novembre vedo in italia quasi solo hamburger,pochi involtini primavera e vodkaecaviale😉
Guardi che comunque non sono un talebano: che Dio me ne scampi da Putin e Xi, eticamente parlando.
La guerra ukraina è un altra cosa; secondo me,va valutata razionalmente e cinicamente in modo scevro da implicazioni morali.
Sono antiamericano ma PRO nessuno,tranne per il mio paese:anche se mi vengono le irritazioni sulla pelle quando scrivo,io anarchico,frasi così Patriottiche😂👋
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🙂 apprezzo il pungolo e mi piace giocare a singolar tenzone, duello che Lei maneggia con maestria. Magari…tutti a quest’altezza …
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😂Io Apprezzo invece la sua abilità retorica nel riuscire a mettermi nel centro del mirino di qualche kalashnikov infosannita: un punkettone puzza e rifugge i riflettori puntati sia mainstream che non..Difficilmente si “lusinga” ma ringrazia per educazione e ricambia per convinzione😉
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uno che parla in terza persona di se stesso puzza e basta
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Tranquillo non essere geloso: il dott.Pipitone prova più affetto per te che per me; suvvia vedrai che ti manderà un bacino
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IL FALLIMENTO EUROPEO
Viviana Vivarelli
Ci pare ovvio che su troppi punti l’UE è fallita.
L’UE basata sulle banche e sulle Borse e che ignora i popoli non può, per autodistruzione perpetrata e accanimento pervicace, restare in piedi. Quel che si è dimostrato è che con la somma di pochi egoismi non si costruisce il bene di nessuno.
Ma come potrebbe l’Europa riformarsi? Come potrebbe mai ripartire, però su basi diverse?
Dovrebbe buttare a mare tutto quel liberismo con dipendenza dagli USA, dalle multinazionali e dagli organismi finanziari internazionali, che ha causato tutto il suo fallimento, come causò quello dell’Argentina, ma che le è connaturato in modo inscindibile!
Sarebbe una rivoluzione immane, planetaria!
Chi ne sarebbe capace a livello europeo, quando non si riesce a buttare a mare lo squalismo del mercato neppure all’interno di un singolo paese?
Dovrebbero, prima fallire completamente gli Stati uniti, poi dovrebbe fallire la sua ideologia malata all’interno dell’intero mondo. Poi dovrebbe fallire completamente il mercato degli squali, con conseguenze apocalittiche.
E forse non basterebbe ancora.
E’ come per la guerra. Nemmeno la disastrosa sconfitta delle due ultime guerre americane ha convinto che ci sono soluzioni molto più vantaggiose delle guerre per l’economia di un paese.
Purtroppo sembra che vi siano meccanismi perversi che vivono di vita propria, come quei parassiti delle carogne che hanno bisogno della morte per proliferare.
E allora per quanto ancora deve continuare questo accanimento liberista imposto dai distruttori del mondo?
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Ehm, non posso che approvare in toto, visto che ricorda molto, molto, molto molto un mio commento del giorno prima….
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Giusto! La sua nota puntuale che ho condiviso sul momento con un like è stata di ispirazione per il pezzo. Grazie per l’ispirazione.
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Prego
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Articolo da far leggere e ricopiare tre volte sul quaderno a tanti frequentatori di Infosannio e al loro antiamericanismo d’accatto. Non faccio nomi per carità di patria.
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L’articolo mostra che esiste ancora qualcuno america-dipendente nonostante le numerosissime prove che in realtà trattasi dell’impero più invasivo e invasore nonché fagocitante a partire dalla modernità, e che tuttora vuole persistere malgrado i vistosi segni di declino (Brics). Ma vediamolo il marchio di fabbrica che ancora portano impresso nella mente. Furono i padri pellegrini – quei fanatici religiosi che la corona inglese pensò di disfarsene inviandoli nel nuovo mondo assieme alla massa di galeotti che riempivano le carceri inglesi – a imprimere la forma mentis dell’american life che poi hanno cercato di esportare nell’orbe terracqueo, grazie anche alla II guerra mondiale (senza Pearl Harbor, non avrebbero mosso il kulo di un solo centimetro). En passant: poche sere fa suonano al citofono di casa, lo impugno e chiedo chi è? Mi risponde una vocina di fanciullo: scherzetto o dolcetto?? Non c’ho visto più dagli occhi. Non credo sia mai stata fatta una lezione al citofono in difesa della cultura nostrana vs le insidiose invasioni egemoniche straniere, americana in particolare (alias il potere del denaro!). Come se non fosse abbastanza l’hollywoodiano lavaggio del cervello che subiamo da 80 anni. Ogni tanto è venuto fuori qualcosa di nostro (Rossellini, De Sica, Fellini, Pasolini… ) ma è dura resistere allo spettacolo inebriante (per menti deboli) inscenato dalle multinazionali yankee (ancora il denaro a farla da padrone!). Ma vuoi mettere il classico finale di film a stelle e strisce con pugni agitai in aria e frasi entusiastiche tipo “Ce l’abbiamo fatta! Ce l’abbiamo fatta!)?? Ad maiora bellezze care!!!
Ps. il discorso sarebbe molto più lungo… ma ve lo risparmio.
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Mi permetta però una precisazione importante, con il sorriso: questa non è una difesa della cultura americana. È una difesa contro la sua demonizzazione sistematica, che è cosa ben diversa. L’America è l’egemone, certo. Da lì attingiamo e subiamo. Ma non è l’unica fonte, e il bello è che è sempre stato così. Siamo figli culturali di ogni impero che ci ha attraversato, e lo ammette pure lei. Hollywood, il potere del denaro: tutto vero. Ma anche Roma, la Chiesa, la Francia, l’Inghilterra, la Germania. Tutti hanno dettato regole, gusti, mode, linguaggi. E noi, come sempre, abbiamo assorbito, rielaborato, resistito e rilanciato. Quanto alle feste, ai giochi, alla cultura pop: non vedo nulla di male nell’importare. È sempre stato così. Lo stato egemone propone anche il suo divertimento, detta la lingua, il cinema, persino il modo di dire “ce l’abbiamo fatta!”. Ma se non ci convince, abbiamo sempre la legge del telecomando. Spegnere. Guardare altro. O meglio ancora: fare altro. Halloween non è un obbligo. È un’opzione. E se al citofono ti suona un bambino con “scherzetto o dolcetto”, si può sempre rispondere con una lezione di cultura nostrana. Ma magari, dopo la caramella gliela diamo lo stesso 🙂
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Non mi risulta che Francia, Chiesa o Marziani abbiano stipato decine di atomiche sul nostro territorio, pronte all’uso contro la Russia se così dovesse succede (un conflitto NATO).
Non mi risulta nemmeno che altre nazioni abbiano un centinaio di infrastrutture (chi dice di più, chi di meno) sul nostro territorio, incluso Camp Darby, Aviano, Sigonella ecc ecc.
Non mi risutla nemmeno che ci siano altre nazioni a cui i nostri sgovernanti si genuflettano qualsiasi cosa dica il nuovo ‘capo’, che si chiami Bush, Obama, Clinton, Trump o Biden.
Quindi il problema è CON GLI USA, e non con gli altri ‘potenti’.
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E’ un articolo farlocco, Pipitone pensavo che ragionasse meglio.
Per esempio: è verissimo che gli USA sono solo l’ultimo(?) impero apparso, che altri hanno fatto robaccia, anche peggio degli USA-canaglia.
Vero.
Ma adesso non mi risulta siamo sotto il tallone di spagnoli, francesi, inglesi, tedeschi (forse?), Russi, Mongoli ecc.
Il problema mondiale adesso sono gli USA e la loro congenita incapacità di stare senza fare guerre a qualcuno.
Inoltre, i loro alleati sono persino peggio e basta vedere quel che significa in questo senso i crimini di guerra che commettono impuniti i loro sodali capeggiati dal noto ricercato CPI.
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sarà sicuramente come dice lei allora.
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è un articolo che trasuda “ma anche” da tutti i pori, sembra scritto da un walter veltroni qualsiasi
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ma anche no 🤣 (mitiko Guzzanti )
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