Intervista al presidente del Senato: “Se ci sarà la volontà politica il premierato verrà approvato. Altrimenti toccherà alla legge elettorale”

(di Tommaso Ciriaco – repubblica.it) – ROMA – Sul tavolo di Ignazio La Russa c’è una panchina in miniatura. È lui stesso a mostrarla. Marroncina, con sopra una scritta: Benito. Dice il presidente del Senato che il modello è spagnolo e che alcune giunte municipali di Roma ne stanno posizionando alcune a grandezza naturale nei quartieri della capitale. Nulla a che vedere con il Duce, giura. Sorride. Parleremo anche di neofascismo e cori che inneggiano a Mussolini. Prima, però, la giustizia e le riforme.
Presidente, anni fa diceva: sono contrario alla separazione delle carriere.
«Era la posizione di An, che ritenne di poter raggiungere un risultato utile senza una riforma costituzionale. Noi “saggi” ci accordammo per la separazione delle funzioni. Doveva essere il primo passo per quella delle carriere, di cui già si parlava. Fini frenava. E io di conseguenza. Quindi non si può dire che non l’abbiamo voluta, piuttosto: non l’abbiamo voluta allora».
Oggi, però, è al centro della riforma.
«La parte meno importante della riforma è proprio la separazione delle carriere. Forse si poteva puntare di più sulla seconda parte, quella che cambia il Csm e lo assoggetta al sorteggio. L’ho detto l’altro giorno a Nordio, a pranzo. Capisco che la separazione è simbolica, ma conta meno del resto. Il vero obiettivo, mi ha confermato, è limitare le correnti con il sorteggio e assoggettare i giudici a un controllo disciplinare terzo».
Avete cambiato idea?
«Noi della destra siamo sempre stati la parte più restia a fare la guerra ai magistrati. Pensate all’Msi con Mani Pulite, ad An che preferì separare le funzioni. Oggi gli atteggiamenti verbali e la postura di FdI sono di chi vuole la riforma, ma senza dare battaglia alla magistratura».
A sentire Meloni non sembra: ha giustificato la riforma anche come reazione ad alcune sentenze. Volete che i pm dipendano dal governo?
«Giorgia non vorrebbe mai un assoggettamento dei pm al governo, che pure in altri Stati c’è. Se qualcuno anche solo lo prospettasse, in futuro, sarei ferocemente contrario».
Meloni e Mantovano, di fronte a decisioni avverse al governo – ad esempio sul Ponte – hanno inquadrato la riforma quasi come fosse una ritorsione politica. È così?
«Questa riforma è nel programma del centrodestra, quindi prima della nascita del governo. Dunque, non può essere una ritorsione a cose avvenute dopo. Nella nostra storia abbiamo sempre tentato un colloquio con le toghe».
Resta il fatto che Berlusconi non ci è riuscito, mentre la destra approva la riforma più odiata dai giudici.
«A Berlusconi contestavano un interesse personale alla riforma. Con Giorgia, invece, questa accusa non c’è. E perciò, è più libera».
Esiste un tema di abbassamento dei toni da parte di Palazzo Chigi?
«Certo che esiste, ma non è mai chiaro da dove dobbiamo partire. Pensate agli hub in Albania: il governo non voleva andare contro i giudici, ma affrontare il tema dell’immigrazione clandestina. Quando si rende conto che questa iniziativa è contrastata dalla sinistra grazie a una interpretazione ritenuta ultronea dai giudici, allora c’è stata una reazione».
Lei voterà sì al referendum?
«Sì, convintamente».
Anche sul premierato lei ha espresso dubbi. Persistono?
«Se fosse toccato a me decidere, sarei partito dall’elezione diretta del Capo dello Stato. Per arrivare poi, eventualmente in sede di discussione, al premierato. Si è tentato invece di trovare lodevolmente un terreno di confronto con le opposizioni. Ma si è trattato di un errore perché vi è stata una contrarietà totale».
L’opposizione vi accusa di cercare i pieni poteri. Con la riforma della giustizia e il premierato, il dubbio non è legittimo?
«In tutto il mondo c’è la separazione delle carriere e il premierato, o addirittura il presidenzialismo. Questi pieni poteri non capisco proprio cosa siano…».
Ma il premierato non indebolisce troppo il capo dello Stato?
«No. Viene annullato un potere, quello di intervenire nei casi in cui non c’è una maggioranza parlamentare. Ma con la riforma questa situazione non può più verificarsi. Perciò, nessun potere in meno».
Riuscirete ad approvare il premierato?
«Se c’è la volontà politica, si può fare. Se poi non ci si arriva, c’è la legge elettorale. Però penso che la volontà ci sia, è nel programma. È la forza di questo governo realizzare ciò che ha promesso. Con il premierato sarà necessario adeguare anche la legge elettorale».
Considera quindi scontata la rielezione di Meloni?
«I risultati del governo presuppongono almeno un bis. Ne sono convinto».
Meloni rischia di andare al Colle al posto suo, in questo scenario?
«Se c’è una cosa certissima, è che nelle mie aspettative, ambizioni e prospettive non c’è quella di andare al Colle. Già il ruolo di presidente del Senato restringe il mio modo di fare politica, figurarsi immaginarmi Capo dello Stato. Non avrei le chance e non ho nemmeno il desiderio».
E Meloni ci punta?
«Dimenticatevi che lo voglia fare, la conosco. Ci abbiamo anche scherzato sopra. Non ci pensa proprio, neanche lontanamente».
Il Cremlino, per bocca di Zakharova, ha di nuovo attaccato l’Italia. Cosa ne pensa?
«Fa parte della recrudescenza di un certo modo violento della Russia di affrontare, per ora verbalmente, i rapporti con l’Occidente. Dopo tre anni e mezzo di guerra la Russia può vantare conquiste territoriali marginalissime, nonostante la sua forza bellica. Per questo inaspriscono i toni».
Salvini sostiene: non possiamo armare l’Ucraina per cinquant’anni. Non indebolisce il fronte?
«Ha ragione se si riferisce ai cinquant’anni. Se invece significa non aiutare oggi Kiev, non saremmo d’accordo con lui».
È di ieri la notizia di una inchiesta giudiziaria pesante in Sicilia. Schifani rischia di cadere?
«Perché dovrebbe? Non ho segnali di crisi. E so che è persona perbene».
A Parma i cori “duce, duce” nelle sede di FdI. Di nuovo, La Russa.
«FdI esiste da 13 anni. Di questi episodi, quanti? Due?».
Beh, pensi solo al caso di Gioventù nazionale…
«Quello e quanto altri? Cinque? Mai i nostri giovani hanno impedito ad altri di parlare in scuole o università. Mai hanno aggredito agenti o, che io sappia, avversari politici. Sono solo episodi di folklore neofascista sbagliati e utili solo ai nostri avversari».
Non è colpa dei vostri messaggi a volte ambigui?
«No, proprio no. Pensi che a Parma sono stati commissariati prima che la notizia venisse alla luce. Crosetto ha detto che andrebbero presi a calci: ma se prendiamo a calci loro per una canzone, allora che facciamo con chi tira le molotov alla polizia? Li impicchiamo? Io non voglio impiccare nessuno, ma voglio spiegare a questi ragazzi che la reazione a questo antifascismo violento o di maniera non può essere il folklore neofascista. È quello che ci disse Almirante già nel 1979. Sarebbe sbagliato, da stupidi e controproducente, ci spiegò, continuare a usare nostalgie, canzoni e segni distintivi del fascismo nelle nostre sedi. Allora come oggi, è al futuro che bisogna saper guardare».
Possibile che la “destra” non abbia un clone di “Fassino”😂😂😂😂😂😂….??? Belin non puo’ essere solo una “prerogativa” della “sinistra”…che il Cielo voglia….. una “par condicio”…..!!!!
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fara’ la strada del suo amico romp, che ultimamente e’ costretto a rassettare le vecchie calze logore…
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Intervistare un invasato non ha molto senso, ma sarebbe opportuno riflettere che l’adunata neofascista del 28 ottobre scorso (anniversario della marcia su Roma) si è tenuta nelle sede parmense del partito di maggioranza relativa della nazzzione. Quindi la sezione non andava commissariata da Donzelli, ma sequestrata dalla Digos, mentre tutti i partecipanti dovevano essere identificati e denunciati.
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“«I risultati del governo presuppongono almeno un bis. Ne sono convinto».”
Come no.
In Italia l’ultimo che era sicuro di governare vent’anni sta al 2%.
È un attimo!
Perdi un referendum e… badabadabadabam!… ti crolla tutto.
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Eccertoooo caro benito prima le schiforme e poi …fatte verranno i cori e i saluti fascisti istituzionali come una volta mica saranno avvenimenti folcloristici!
Fra parentesi mio padre aveva le braccia occupate da borse ,al passaggio di un feretro, non potè alzare il braccio… quel giorno in caserma …olio di ricino!
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attenzione, io dico che purtroppo ha ragione, se le opposizioni non si danno una svegliata questi fanno anche il tris, macerie italiane permettendo
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«No. Viene annullato un potere, quello di intervenire nei casi in cui non c’è una maggioranza parlamentare. Ma con la riforma questa situazione non può più verificarsi. Perciò, nessun potere in meno».
La logica qui zoppica un pò.
Strano che non gli abbiano chiesto del figlio archiviato ma ancora indagato con l’accusa di revenge porn.
Ah già, figurarsi se ‘gnazio ha dubbi che il pargoletto è innocente.
che poi armiamoli pure gli ucraini.
Ammazzano i loro stessi civili come è successo l’altro ieri.
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RICORDATEVI DI QUESTO VIDEO.
3 novembre 2025. Petropavlovka, est di Kupyansk. Due uomini, uno giovane con il suo cane e un vecchio, vanno con la bandiera bianca in mano a consegnarsi ai russi.
La Russa l’ha visto questo video? O è come quegli altri strunz che dicono che ‘ha stato Putin’?
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😱😱😱
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@ Circo Togni: se un video del genere l’avesse pubblicato l’agenzia di stampa di Zelensky, gli crederesti sulla parola? Eppure, quando si tratta della TASS, sei ben disposto a farlo.
Ma, si sa: tutto ciò che viene affermato senza prove, può essere creduto senza dubbi (perlomeno dai bevitori professionisti di balle propagandiste, schiavi della propria ignoranza ed incatenati al proprio pregiudizio).
Del resto, chiunque può constatare coi propri occhi come siano droni ucraini: si vede la pubblicità della Barbie mutilata stampata sopra, impossibile da imitare.
Come se la controparte non facesse altrettanto, oltretutto: https://en.wikipedia.org/wiki/Human_safari_(terror_campaign)
Ma ovviamente è tutto falso. La dimostrazione? Lo sanno tutti che i russi non hanno mai sbagliato un bersaglio, mai colpito un civile, mai commesso alcun crimine di guerra (pardon, “crimine di operazione speciale”), altrimenti Putin si starebbe flagellando pubblicamente per la perdita di vite russofone. Qualcuno per caso ha visto Vlad il Caritatevole fustigarsi sulla Piazza Rossa? No? Allora è tutto falso, non c’è niente per cui valga la pena indignarsi.
A parte qualche centinaio di migliaia di morti russofoni evitabili, ma di quelli chissenefrega: in fondo, questo è un piccolo prezzo da pagare, di fronte alla grande possibilità di solleticare le proprie basse pulsioni, che in società non si nominano, con quel genere di pornografia che un tempo era appannaggio di pochi ed andava sotto il nome di “snuff movie”, mentre ora la soddisfazione dei propri istinti più bestiali è a portata di clic per chiunque, anche i più laidi. E tanti saluti al rispetto per le vittime.
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Senti, te lo scrivo con tutto il cuore e con tutta l’ anima, hai al potere chi come seconda carica dello Stato italiano pensa ad una panchina con scritto Benito…..vista la storia di questo disgraziato e disgusto paese, penso di avere qualche problema per non occuparmi di cosa ca@@o può succedere agli ucraini! Ma porca, santissima, vacca! Appunto ma chi se ne frega di Zelensky, di Putin, degli ucraini russofobi, russofoni, in stereo od in orchestra, se le suonino fra loro , senza rompere ulteriormente i cojoni a chi sta rischiando di essere catapultato al secolo scorso, con la differenza che stavolta non faranno prigionieri! Anche basta ……il bersaglio siamo noi, quelli che se non reagiscono saranno oggetto delle attenzioni poco educate degli eredi di una delle peggiori dittature dopo quella del nazismo, tutta italiana, tutta nostrana ……Hai avuto 20 anni di dittatura, ora son tornati meio di prima ed il problema italiano è Putin! Ma vai a cogliere le margherite…..il prezzo da pagare lo abbiamo pagato, caro, noi italiani, e quello dei russi son cacchi loro! Ma si sta sprofondando in una condizione non democratica, hai la peggiore classe politica al potere, strapotere arrogante come anticamera di violento, ed ancora a disquisire su quanto sia antidemocratico, pericoloso e dittatoriale Putin? A forza di giudicare l’ orto altrui, non si vede la m…a straripante del proprio!
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@ Alessandra: non condivido nessuna delle tue conclusioni da Cassandra del malaugurio sul nero futuro che ci attende, ma ti faccio altresì notare che non è stato certo il sottoscritto a tirare in ballo l’argomento (totalmente a sproposito, peraltro), pertanto ti invito cortesemente a rivolgere la tua invettiva al diretto responsabile.
Magari, se tu avessi fatto delle riflessioni analoghe anche quando la discussione verteva sulla drammatica situazione a Gaza (ma chi se ne frega di Netanyahu, di Hamas, degli ostaggi e dei civili bombardati, che se le suonino fra loro, senza rompere ulteriormente i cojoni a chi sta rischiando di essere catapultato al secolo scorso), avresti potuto essere un pelo più credibile. Ma lì, evidentemente, occuparsi d’altro non era un problema.
Non so se lo sai, ma esiste anche una terza via: è possibile affrontare anche più di un problema contemporaneamente (ma per farlo bisogna essere almeno dei normodotati).
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Quindi il fatto che i russi siano kattivi lo dimostrano gli attacchi a Kherson.
Il fatto che gli ucraini siano più buoni e degni della tua accanita difesa lo dimostrano gli attacchi sui propri civili a Kupiansk.
Il ‘safari’ è solo quello che fa comodo.
E gli attacchi a Belgorod non hanno meritato una loro pagina. Evidentemente i drone ucraini e le artiglierie NATO non sono così esotiche da meritare il titolo di ‘safari’.
Bel modo di essere ‘neutrali’ eh.
Ma di una cosa Wikipedia parla, malgrado tutto, e tanto anche.
Il genocidio di Gaza.
Però stranamente questo lemma te lo sei perso.
Come sempre quando si parla di Gaza.
Provvedo io.
Gaza genocide – Wikipedia
E qui non parliamo di 124 morti, ma di 70.000.
Ma sono cose che ai sodoNATOmiti interessano poco.
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@ Circo Togni: buoni e kattivi è una distinzione che stai facendo tu, certificando il tuo livello da quarta elementare (ripetente).
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A parte qualche centinaio di migliaia di morti russofoni evitabili, ma di quelli chissenefrega: in fondo, questo è un piccolo prezzo da pagare, di fronte alla grande possibilità di solleticare le proprie basse pulsioni, che in società non si nominano, con quel genere di pornografia che un tempo era appannaggio di pochi ed andava sotto il nome di “snuff movie”, mentre ora la soddisfazione dei propri istinti più bestiali è a portata di clic per chiunque, anche i più laidi. E tanti saluti al rispetto per le vittime.
Gli snuff movie ce li hai nella testa e se Zelensky fosse sceso a patti con Putin questa guerra non sarebbe nemmeno iniziata.
Macron e Scholz ci avevano provato all’epoca poi Zeze ha detto NIET.
Ed è Zelensky che manda a morire i suoi cittadini-schiavi-goym.
Mentre i russi offrono la resa alle truppe ucraine mandando milioni di volantini con i droni.
Solo che se i soldati ucraini si ritirano vengono sparati dalle truppe di copertura interne, e se si consegnano ai russi vengono bombardati dai droni e dall’artiglieria ucraina.
Ma cosa ne sa uno come te di quel che succede da quelle parti?
https://s5.cdnstatic.space/wp-content/uploads/2025/11/fpv2-4.mp4?_=1
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@ Circo Togni: gli snuff movie sono quelli in cui la gente viene uccisa per davvero, e fino a prova contraria sei stato tu a postare qualcosa appartenente a questo preclaro genere, non certo il sottoscritto, che per inciso preferisce un’altra forma di pornografia, diciamo più “tradizionale” (e decisamente più consenziente), ma ognuno ha la forma di perversione che si merita.
Dire che “se Zelensky fosse sceso a patti con Putin questa guerra non sarebbe nemmeno iniziata” è un ragionamento capzioso: anche se Putin non avesse violato i confini di uno Stato sovrano questa guerra non sarebbe mai iniziata (e se mio nonno avesse avuto le ruote sarebbe stato un tram), così come tanti onesti cittadini che si sono rifiutati di pagare il pizzo avrebbero avuto molti meno problemi se invece l’avessero fatto e non avessero deciso di ribellarsi al potere mafioso.
Che vuoi farci: non tutti hanno la spina dorsale di un lombrico ipocritamente dedito a rilanciare quotidianamente la propaganda del Cremlino senza la minima verifica (senza voler per questo colpevolizzare i lombrichi per la loro condizione, solo che non sono nella posizione di dare lezioni a chicchessia).
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Chi se ne frega dei palestinesi, Hamas e Netanyahu…..se non fosse che quella occupazione dura da 70 anni, con il sostegno in questa “ guerra “ di un esercito contro civili in cui l’ Occidente democratico, un paio di 🥎🥎, sostiene l’ aggressore! E già questo è un fatto antidemocratico, da due pesi e due misure reale senza presagi funesti da Cassandra…..Allora le lezioncine su quanto sia dittatore sanguinario Putin non regge, come non regge la narrazione mediatica che i soggetti attualmente al governo non siano pericolosi per la democrazia….pare un retaggio storico in cui il governo italiano approva ed appoggia un genocidio e pure con la solita retorica del diritto alla difesa di chi lo commette! Anche Hitler parlava del diritto alla difesa della Germania e di tutta l’Europa che andava liberata dai pericolosi ebrei, e considerava la Germania in guerra…..esercito contro civili inermi….e considerava pure la Russia come pericolosa e prossima all’ invasione della Germania e poi di tutta Europa…..vatti a vedere la dichiarazione del giugno 1941 con cui Hitler dette inizio all’ operazione Barbarossa! Chi usa il doppiopesismo non ha alcun diritto di pulpito, perché se Israele dopo 70 anni di occupazione illegittima, viene giustificato e sostenuto per il diritto alla difesa dopo un attentato in cui sono morti 1400 ebrei, perché Putin non avrebbe lo stesso diritto dopo 15000 morti russi, od ucraini filo russi, e come si spiega che l’ Europa sostenga da una parte l’ aggressore e dall’ altra l’ aggredito, con la stessa retorica della democrazia, a rischio nella nazione al cui governo siedono gli eredi della dittatura subita per 20 anni…….Se ci si vuole impicciare delle situazioni altrui, almeno si abbia il buon gusto della coerenza che storicamente non ci è mai riuscita, sarà perché siamo rimasti sempre e solo ipocritamente coerenti: la coerenza della vergogna senza fine! E dal pulpito della vergogna dispensiamo lezioni!
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Allora Alessandra, vediamo di capirci: quando l’occupazione dura da 70 anni, bisogna occuparsene, senza se e senza ma.
Altrimenti, “chi se ne frega, se le suonino fra loro, senza rompere ulteriormente i cojoni a chi sta rischiando di essere catapultato al secolo scorso“.
Domanda: quale sarebbe la discriminante? Lo sterminio indiscriminato di civili? Quindi ritieni che, se si tratta di militari, allora possono anche morire a milioni (come se un militare non fosse anche un civile con una famiglia, oltretutto), che per te va tutto bene?
O stai per caso dicendo che, per occuparci dell’Ucraina, dobbiamo aspettare che diventi un massacro (ma in termini di esseri umani lo è già, molto più che a Gaza, perlomeno numericamente parlando) e che passino dei decenni?
Secondo me, e te lo dico fuori dai denti, questa discriminante ha un nome solo.
Ti faccio lo spelling: pre-giu-di-zio.
Chiariamo anche un altro fatto: il sottoscritto risponde soltanto delle proprie idee, non di quelle dell’Occidente democratico tutto, e siccome si dà il caso che il sottoscritto di aggressori non ne abbia mai sostenuti e/o giustificati in vita sua (e sfido chiunque a provare il contrario), a cominciare proprio dallo stesso Netanyahu (ma vale anche per Putin, per gli USA, e in generale per tutte le migliaia di conflitti dimenticati che affliggono questo schifo di mondo) ma, al contrario, li ho sempre condannati tutti senza appello (e se ancora questo non fosse abbastanza chiaro, o se ti fosse sfuggito, a scanso d’equivoci lo ribadisco ulteriormente anche ora), allora ti dico una cosa: se vuoi accusarmi di doppiopesismo, sarà meglio che tu lo faccia sulla base di qualcosa, così ne discutiamo, altrimenti non ti permettere.
Fino a quel momento, non ti dispiacerà se, quando riterrò di far notare quanto sia sanguinario il dittatore Putin, continuerò a farlo nei modi e nei tempi che più riterrò opportuni. Semmai, è chi appoggia o condanna le bombe in base alla bandiera che hanno sopra a non poterselo permettere, non certo io.
A dirla tutta lo farei notare anche nei riguardi di quell’altro assassino di Netanyahu, ma a chi devo farlo notare: a chi lo sa già? Ad onor del vero, da queste parti non mi è mai capitato di imbattermi in nessuno che abbia intonato per lui gli stessi peana di gioia che invece vedo quotidianamente per l’assassino di nome Putin (benemerito, secondo alcuni commentatori di questo blog), pertanto va da sé che avrebbe davvero poco senso (la sterile invettiva non è proprio il mio stile).
Se invece ti riferisci al doppiopesismo dell’Europa e in generale dell’Occidente (ma pure della Russia, che per vendicare 15mila russofoni ne manda a morire dieci volte tanto, nella metà del tempo), allora hai perfettamente ragione, e il motivo di questo palese doppiopesismo, che tanto ti indigna e ti scandalizza, si chiama INTERESSE, e non è niente di cui vergognarsi, dal momento in cui garantisce il tuo stesso benessere.
Se ti fa schifo la mano che ti nutre, ma ciononostante continui a nutrirti da essa senza fare nulla di concreto per allontanartene, quantunque ne abbia la possibilità, limitandoti all’invettiva quotidiana, ebbene questo è il classico esempio di comportamento ipocrita: o la smetti di godere dei privilegi ottenuti anche attraverso la prevaricazione dei propri simili del sud del mondo, altrimenti falla finita con queste sterili invettive a senso unico, visto che il risultato finale fa comodo anche a te, senza rompere ulteriormente i cojoni al prossimo.
Della grossa, funziona così: gli Stati, e in generale gli organismi sovranazionali (ed ancora di più le superpotenze) non perseguono la democrazia, o in generale dei principi morali di sorta: quelli, con mille distinguo e limitazioni, valgono soltanto per i rispettivi popoli; nei riguardi tutti gli altri, la sola cosa che conta è l’interesse in un dato momento.
Nemmeno a me piace, ma non ho mica fatto le regole, anzi, non le ha fatte nessuno perché non esiste un vero organismo sovranazionale al quale tutti siano tenuti a rispondere, senza eccezioni.
In assenza di regole, l’unica legge davvero in vigore rimane quella del più forte.
Possiamo stare qua ad indignarci per generazioni, e a ripeterci che è un mondo schifoso, ma rimarrà così, pertanto tocca prenderne atto e vedere cosa si può fare con quello che si ha a disposizione.
Mi dispiace dirtelo, perché ti ritengo un interlocutore valido e intelligente, ma siccome mi hai scritto “col cuore e con l’anima” (e non ho motivo di dubitarne), te lo dico con la stessa sincerità: qua il doppiopesismo è proprio il tuo, visto che in un caso fai scintille e nell’altro fai spallucce, a seconda della convenienza del momento (dettata a mio avviso da un pregiudizio, come ho detto sopra, e il pregiudizio è il primo nemico della ragione), però così facendo ti stai comportando esattamente come l’Occidente doppiopesista che vorresti criticare. Segno opposto, medesima ipocrisia.
Capisco che magari tu possa sentire il bisogno di riequilibrare una narrazione che senti come sbagliata e sbilanciata tutta da una parte (cosa verissima, se guardiamo i media filogovernativi), ma il doppiopesismo si bilancia con l’onestà intellettuale ed il senso critico, non con un altro doppiopesismo uguale e contrario.
Spero che le mie opinioni non ti abbiano offeso: per quel che vale, ti posso assicurare che non era mia intenzione.
Un’ultima cosa: vai a capo, qualche volta.
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Pensate al MSI con Mani Pulite…..veramente io penso a quando proteggeva le frange eversive con le mani insanguinate…..Continuiamo pure a sottovalutare il pericolo di questi soggetti! A fare i sofisti, quando la casa va a fuoco esattamente con lo stesso linguaggio e retorica del 1922 ed anni seguenti! Ma che ca@@o avete letto invece dei libri di storia? Nemmeno i fumetti, perché almeno in quelli c’è il disegnino……La panchina con scritto Benito!! Per Natale che mi faccio regalare il fez, il fascio littorio o la camicia nera che sfina ? Io rimango basita! Questa è la seconda carica dello Stato……..sveglia! Che il tempo è scaduto!
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Ogni giorno se ne impara una nuova: oggi apprendo che la seconda Carica dello Stato tratta, a pranzo, tra una forchettata e l’altra, di una riforma costituzionale con il Ministro della Giustizia. Non in un ufficio, in una riunione dedicata con a fianco consulenti specifici, bensì a tavola. ” Volemose bbene”.
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