L’ad Rai alla Camera: “Ha incontrato FdI”. Il Garante arruola consulenti per salvare la sua reputazione

(di Thomas Mackinson – ilfattoquotidiano.it) – Con la “crisi Ranucci” che si allarga e la credibilità dell’Autorità in bilico, il Garante della Privacy si muove per ingaggiare – con soldi pubblici – una società di comunicazione che gestisca la fase più delicata della sua storia recente. E non è l’unico segnale di agitazione ai piani alti: anche Giampaolo Rossi, amministratore delegato della Rai, è stato visto ieri entrare a Montecitorio nell’area dei gruppi di Fratelli d’Italia, alla vigilia della riunione della Commissione di Vigilanza che domani discuterà la multa da 150 mila euro a Report. La Rai parla di “incontri istituzionali”, ma il tempismo – dopo il caso Ghiglia – è difficile da inquadrare come casuale. Già questo dà la misura dell’imbarazzo che serpeggia in piazza Venezia, sede del Garante. Ma la domanda è: se davvero all’autorità sono così tranquilli sul fatto che Agostino Ghiglia non sia andato a prender ordini nell’ufficio di Arianna Meloni alla vigilia del voto sulla multa a Report, perché mai lui e la vicepresidente del Garante hanno passato 45 minuti del loro prezioso tempo a trattare con una nota e costosa società di “consulenza strategica” per le relazioni istituzionali? Cosa hanno da temere quei due componenti del collegio – su quattro – in quota FdI e Lega, che con il loro voto hanno fatto passare la sanzione da 150 mila euro, tanto cara all’ex ministro Sangiuliano e non solo a lui? Lo stesso Ghiglia, dopo le foto pubblicate dal Fatto e il video trasmesso da Report, ha ammesso l’incontro con Arianna Meloni ma lo ha liquidato come “due convenevoli”. Eppure resta un buco di quasi un’ora nella sua versione dei fatti.
È invece una certezza – e il Fatto lo può documentare – che Ghiglia e la vicepresidente del Garante, Ginevra Cerrina Feroni, due giorni fa abbiano avuto una call di 45 minuti con una nota società di PR istituzionali e lobbying. Oggetto: sondare la disponibilità a “gestire la crisi” innescata dalle rivelazioni del Fatto e di Report sul possibile condizionamento politico nella decisione di multare la Rai. Alle società contattate viene anche richiesto di firmare un accordo di non divulgazione (non-disclosure agreement, ndr), vincolante sulla riservatezza delle informazioni acquisite.
Il timore, spiegano, è che possano emergere nuove prove che compromettano la reputazione dell’Autorità – o forse soltanto la loro.
Ma perché a pagare per questo, e profumatamente, dovrebbero essere i contribuenti? Non dovrebbe il Garante della Privacy difendere la reputazione dei cittadini, anziché spendere le loro tasse per difendere la propria da possibili rivelazioni della stampa?
Che un’autorità pubblica nata per garantire la trasparenza ricorra a società di lobbying per ripulire la propria immagine è già di per sé tragicomico. Ma lo diventa ancora di più se a muoversi è proprio Agostino Ghiglia, l’uomo che dice di “non avere nulla da rimproverarsi” e che “male non fare, paura non avere”. Peccato che, a giudicare dai movimenti dietro le quinte, la paura ci sia eccome.
Quello che sto aspettando da tempo è questo: ma cosa aspetta “Discovery Channel” a fare un offerta “mostruosa” a Ranucci&Mottola&Bertazzoni e la loro squadra, che definirla “eccezionale” è semplicemente riduttivo…una offerta alla quale rispondere “no” è professionalnente impossibile per andare “fora dai ball” dalla RAI….Che poi oggigiorno non si voglia ostinatamente a capire, che ad esclusione del Fatto e della “La Notizia”, tutta l’ informazione sia la “buca delle lettere” di Palazzo Chigi e dintorni, mi lascia alquanto basito…. “entrano ed escono”dai portoni…..facendosi trasportare da auto di servizio…quando con una semplice mail si risparmierebbero palanche…e per chi, come il sottoscritto, ha una spiccata sensibilita’, belin, al risparmio quello sarebbe un “gesto” altamente apprezzabile….poffarbacco….
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Più che aspettare quelli di Discovery forse stanno lontano. Sanno che se arrivano multe o condanne per diffamazione devono pagare con soldi loro e non del popolo italiano.
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non ci sono informazioni disponibili pubblicamente che indichino che Ranucci sia mai stato condannato per “diffamazione”……
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Fru…. ci sarebbe,come si suol dire, tagliare la testa al toro.
Si risolve tutto eliminando il canone TV, tanto più che con questo pagamento l’abbonato non ha nessun diritto di incidere sulla RAI sia come servbizio pubblico sia come trasmissione di svago .
Se la RAI si è ridotta a megafono del governo …a questo punto che vivano solo di pubblicità e si risparmi,visto che non servono a nulla, le varie commisioni di garanzia.
Si dustrugga un castello di carte che non servono a nulla perchè vengono meno per ciò che erano state costruite…la garanzia de che?
Una Rai che fa danni sull’informazione non serve a nulla se non al sistema politico emergente,visto che è impossibile fare uscire la politica dalla RAI!
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@ nessuno e tutti 👏👏👏👏👏👏👏
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Anni fa, c’era da discutere la costituzionalità del LODO ALFANO.
La C. Costituzionale doveva esprimersi.
Poco prima che succede? Che Berlusconi e Alfano vanno a cena da uno dei giudici, non ricordo se Mazzella o Napolitano, con entrambi ebbero comunque a che fare.
Questi giudici, come diceva Di Pietro, potranno pure vedere chi gli pare fuori servizio, ma quando c’é da votare, a quel punto, è meglio se si assentano e vanno a pescare.
Idem per questo tizio che va a consultarsi con la Melona-2 appena prima di comminare a Report una mega multa senza precedenti e guarda caso, concomitante anche con il rientro in politica dell’invertebrato bocciofilo.
Schifo su schifo.
Come diceva Borsellino, quello che ha fatto da ‘modello’ alla Meloni, un politico non solo dev’essere onesto ma anche SEMBRARE onesto.
E qui di onestà ce ne è, e ne sembra, proprio poca.
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@ smsparviero….ineccepibile…..👏👏👏👏👏👏👏👏
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