(Tommaso Merlo) – Il Nobel per la Pace Machado sprona Trump a scatenare una guerra contro il suo paese e rimuovere il rivale Maduro in modo da prendergli il posto. Lo fa mentre esalta la risolutezza di quello statista di Netanyahu. Già, anche quest’anno il Nobel per la Pagliacciata resta a Stoccolma. Trump spera nel prossimo anno e nel9 frattempo si porta avanti col lavoro scatenando la Cia contro il presidente venezuelano, decapitazione all’israeliana mentre i Marines piazzano le portaerei e bombardano a sangue freddo ogni imbarcazione sospetta, a caso, manco fossero palestinesi. Dopo quello fallito in Iran, siamo al secondo tentativo di regime-change nel giro di qualche mese. Questa volta la scusa è la droga che però arriva da tutt’altra parte e gli immigrati, non disperati in fuga, ma armi viventi. Che invece il Venezuela abbia le maggiori riserve di petrolio al mondo e che la Machado ha promesso agli statunitensi porte aperte, pare sia un dettaglio irrilevante. Già, anche quest’anno il Nobel per la Fregnaccia resta a Washington dove tira un’ariaccia da guerra civile. Il governo è in shutdown e cioè chiuso per insanabili discordie, l’economia è tramortita a colpi di dazi, i tribunali sono ingolfati di ricorsi e le strade sono piene. Di povertà, di dolore, ma anche di militari che stanano immigrati come fossero terroristi, lavoratori e padri di famiglia lì da anni deportati brutalmente, manco fossero palestinesi. E mentre Trump sgoverna a colpi di ego e post demenziali, sono scese in piazza milioni di persone imbestialite al grido di “fuck the king”. Manifestazioni oceaniche senza precedenti a cui Trump ha risposto con video in cui gli sparge liquami addosso con una corona in testa e costruendo una stanza da ballo placata d’oro da centinaia di milioni di dollari dove pavoneggiarsi fino a notte fonda. Ormai non riesce a stare da solo neanche al cesso, è terrorizzato che crolli il castello narcisistico in cui si è arroccato. Si crede il migliore presidente di sempre mentre i sondaggi certificano sia nettamente il peggiore dell’intera storia americana. Arrogante, ignorante, superficiale, senza un minimo di buon senso ed empatia. Una tragedia politica e culturale che sta distruggendo gli Stati Uniti ad una velocità impressionante. Ma vai a farglielo capire a quel fucking king. Uno così dovranno andare a prenderlo con la camicia di forza tra le macerie, e al cottolengo troverà il camerata argentino Milei a cui Trump sta bonificando miliardi di dollari per salvarlo dalla bancarotta e pure fraudolenta. Altro fenomeno da baracconi sovranisti che brandiva la motosega e adesso se esce di casa lo sbranano vivo e anche per la fame. Il mondo è finito in mano a dei pazzi scatenati. Ma non siamo ancora ai titoli di coda e the show must go on. Con l’Ucraina Trump ha preso l’ennesimo palo sul faccione paonazzo, quel bamboccione non ha ancora capito le ragioni del conflitto e confonde Putin con uno dei tanti leccaculi che lo gratificano dalla mattina alla sera. Tipo quelli casalinghi o quelli europei, la classe dirigente più penosa dai tempi degli Ostrogoti. C’è poi il mistero della tregua a Gaza anche se qualche indizio trapela dalla fantastica scena al parlamento israeliano quando Trump ha ammesso che il furto delle Alture del Golan alla Siria e l’indecente spostamento dell’Ambasciata Usa a Gerusalemme, si devono al miliardario sionista Adelson proprietario di diversi casinò a Las Vegas nonché suo grande ammiratore e finanziatore, e nonché marito di Miriam che era in platea e che alle ultime elezioni gli ha staccato un assegno da 100 milioni i dollari coi risultati genocidi che tutti hanno potuto ammirare. Altro che geopolitica, potere dei soldi. Mafia lobbistica all’ennesima potenza che invece di vergognarsi si autocelebra. È da settimane che Trump sta inviando i suoi scagnozzi da Netanyahu impedendogli di riprendere il genocidio a pieno regime. Forse solo per salvare la faccia o forse ci potrebbe essere stato uno scazzo personale che tra ego tossici è tutto. Pare infatti che negli ultimi mesi Netanyahu si sia vantato pubblicamente di tenere per le palle Trump e la cosa sia arrivata al mondo Maga già sul piede di guerra contro Israele. Un paesello di 9 milioni di abitanti che ne controlla uno di 340 milioni incassando miliardi che gli permettono di sopravvivere e di erogare servizi pubblici che gli americani si sognano. Israele first e tutto senza neanche uno straccio di motivo se non i fiumi di soldi che finiscono nelle tasche dei politicanti. Anche i piccioni davanti alla Casa Bianca sono ferventi sionisti. È il capitalismo baby, tutto ha un prezzo. Tutto. Anche la verità, anche la dignità, anche l’umanità. Nel frattempo il peggiore presidente della storia persiste nella distruzione degli Stati Uniti ad una velocità impressionante. Ma non siamo ancora ai titoli di coda e the show must go on.