
(di Marco Travaglio – il Fatto Quotidiano) – Non c’è niente da fare: è più forte di lui. Ci prova a manifestare per il giornalismo d’inchiesta, a empatizzare con Ranucci, ma poi torna sempre all’ovile del potere. Se ne sente parte e fa fronte comune. È il giornalista-tipo italiano: quando vede Report, o legge il Fatto, o gli parlano di Assange, chiama l’esorcista. Ora è sotto choc perché in Francia hanno osato arrestare Sarkòzy: un ex presidente, dove andremo a finire signora mia! Anziché lodare la Francia perché almeno lì, ogni […]
Cane non morde cane
Non c’è niente da fare: è più forte di lui. Ci prova a manifestare per il giornalismo d’inchiesta, a empatizzare con Ranucci, ma poi torna sempre all’ovile del potere. Se ne sente parte e fa fronte comune. È il giornalista-tipo italiano: quando vede Report, o legge il Fatto, o gli parlano di Assange, chiama l’esorcista. Ora è sotto choc perché in Francia hanno osato arrestare Sarkòzy: un ex presidente, dove andremo a finire signora mia! Anziché lodare la Francia perché almeno lì, ogni tanto, la legge sembra uguale per tutti, e il sito Mediapart che svelò i finanziamenti di Gheddafi allo statista-delinquente che poi bombardò il colonnello tappandogli la bocca, giornaloni e giornalini lacrimano come viti tagliate per il Pellico transalpino rinchiuso “in una cella di 11 metri quadri” a “scrivere le sue prigioni”. Povera stella: per uno con tre condanne a un totale di 9 anni di galera, preferivano un attico e superattico.
Poi c’è l’altro Silvio: non Pellico, ma B.. Quanto hanno sofferto per quelle brutte accuse di rapporti con la mafia che pm e giornalisti deviati gli hanno scagliato addosso per 30 anni. Non vedevano l’ora di dire che non era vero niente e finalmente quell’ora è arrivata: la Cassazione ha dato ragione alla Corte d’appello di Palermo, che aveva rigettato la richiesta della Procura di sorvegliare Dell’Utri e sequestrargli i beni. Secondo i pm, B. lo riempiva di soldi per pagare il suo silenzio sui rapporti con la mafia e il riciclaggio. La Cassazione conferma la Corte d’appello (anche se non si sa ancora con quali motivazioni): non ci sono prove di riciclaggio di soldi mafiosi nelle aziende berlusconiane né di reati mafiosi da parte di B.. Un’ovvietà: altrimenti B. sarebbe stato condannato per riciclaggio e concorso esterno, invece fu archiviato perché quei rapporti B. li intratteneva e li sfruttava da par suo, ma da “utilizzatore finale” li faceva gestire a Dell’Utri. Che infatti la Cassazione condannò a 7 anni per concorso esterno per “l’accordo di reciproco interesse concluso nel 1974 tra Cosa Nostra, rappresentata dai boss Bontade e Teresi, e l’imprenditore Berlusconi… grazie alla mediazione di Dell’Utri… In cambio della protezione assicurata, Silvio Berlusconi iniziò a corrispondere, a partire dal 1974, agli esponenti di Cosa Nostra, per il tramite di Dell’Utri, cospicue somme di denaro… sino al 1992”, l’anno delle stragi di Capaci e via D’Amelio. Ora Corriere, Rep, Stampa, Giornale, Libero e Foglio, dopo tante atroci sofferenze, fanno dire alla Cassazione ciò che non ha mai detto (né poteva dire, avendo già accertato l’opposto): e cioè che B. “non aveva rapporti con la mafia”. Si limitò a finanziarla per 28 anni in comode rate semestrali tramite Dell’Utri in cambio di favori. Che brava persona.
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L’Italia è avviata alla A A A……………….cercasi
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Il potere è sempre più forte e arrogante, non cede nulla e anzi ne vuole ancora. Ibanchieri, gli industriali delle armi, del petrolio, della farmaceutica, i politici che li supportano, non si toccano, non si puo chiedere nulla; il potere logora chi non ce l’ha, diceva uno che la sapeva lunga. Questo significa che la società è ferma. Tutto rimane irremovibile, c’è chi comanda e c’è chi lavora per pochi spiccioli, in confronto ai soldi che girano in certi ambienti. Almeno negli anni passati, la lotta sindacale serviva a chiedere stipendi crescenti, pensioni sicure ,condizioni di lavoro migliori, maggiore tempo libero. Oggi quei giorni non torneranno più, lo stato è dei ricchi, dei potenti, di chi vuole la guerra, di chi guarda la guerra come fosse al cinema, seduto comodamente con un bicchiere di champagne, un sigaro e in buona compagnia. Il resto è un noioso fastidio.
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Purtroppo il “potere” è sempre lo stesso di prima ma se ne avverte di più arroganza e ingerenza politica perché sul tavolo c’è meno cibo di prima.
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Avrei scritto pressapoco, quanto ha scritto Arsenio.
Aggiungo che forse, sarà proprio la mancanza di cibo e del falso benessere, a scatenare una reazione un po’ tanto diversa…
C’è da augurarselo, oppure c’è da sperare che alcuni soggettì fanfaroni della sinistra, con voce in capitolo, si decidano a sdoganare le parole in fatti concreti, che possano smuovere la massa che non si presenta più alle urne ?
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Un GRAZIE alla Redazione di Infosannio…..
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Io vorrei tanto sapere come sia possibile parlare ancora di Art.3 quando è evidentissimo che a seconda dei personaggi la giustizia si piega in maniera evidentissima. Che B. non avesse rapporti con la mafia quando la finanziava pagando il pizzo e tenendosi in casa un boss e nel partito un colluso con la stessa. Giusto la giustizia ‘umana’ può far sembrare questo logico.
Del resto ve lo ricordate il giudice Carnevale detto l’ammazzasentenze??
Strano, non mi ricordo che B e i suoi abbiano mai detto niente contro il suo operato, forse non era ‘antropologicamente matto’.
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La Corte di Cassazione scrive la parola fine sul processo Dell’Utri
Cass., Sez. I, 9 maggio 2014 (dep. 1 luglio 2014), n. 28225, Pres. Siotto, Rel. Cassano, ric. Dell’Utri
stralcio della motivazione:
“l’istruttoria dibattimentale ha dimostrato che l’imputato ha intrattenuto, a partire dalla metà degli anni Settanta sino alla fine degli anni Novanta, rapporti diretti e personali con esponenti di spicco di Cosa Nostra e ha altresì svolto, nello stesso periodo, un’intensa e costante attività di mediazione tra questi e Silvio Berlusconi; attività di mediazione vòlta, in un primo momento, a garantire all’ex premier protezione per sé e per la propria famiglia, e, successivamente, a sostenerne l’attività imprenditoriale e politica, in cambio di cospicue somme di denaro, che lo stesso Dell’Utri provvedeva a versare nelle casse di Cosa Nostra, così contribuendo a consolidare il potere del sodalizio criminale”
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Il nucleo che reso possibile la reazione a catena che ha provocato la recente sentenza della Corte di Cassazione, ambito in cui i cortigiani della venerabile buonanima, ancora operano e si divertono a eiettare sentenze come quando, per burla si soffia nei fischietti di Carnevale, è questo: ““le elargizioni di Berlusconi a favore del Dell’Utri hanno sempre una causale ben individuata (prestiti infruttiferi, donazioni, compravendite immobiliari, transazioni, vitalizio, etc.); la loro tracciabilità emerge ictu oculi dai conti correnti bancari del soggetti tra cui intercorrono detti flussi di denaro, ma soprattutto, riguardano un periodo che non rientra nel perimetro cronologico di pericolosità sociale del proposto, che si ferma al 2012″. Ecco nel 2012 la pericolosità sociale del famigerato dell’Utri decadde perché altri cortigiani della Cassazione annullarono la condanna a Marcellino, coppola e lupara, in quanto il sodalizio criminale, non andava calcolato dal 1974 al 1998, ma fino al 1992. Quindi hanno utilizzato un cavillo per giustificare un’assurdità, visto che Marcellino, coppola e lupara, nel 2014 poi è stato condannato e incarcerato.
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CORRETTO
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Qualcuno sa chi è Barghouti, che appena qualche tempo fa ha subito un pestaggio dagli aguzzini zionisti? E perché questi non vogliono che esca dal carcere?
Quando qualche deficiente parla di Hamas e dei palestinesi dovrebbe informarsi invece di contare balle come purtroppo speso fanno (anche qui).
E come accade la creazione del terrorismo?
1- prima rubi le terre agli indigeni 2- questi si ribellano e vengono chiamati terroristi 3- vengono repressi con il terrorismo di stato 4- ai superstiti viene detto che gli conviene diventare sudditi dei dominatori.
Chiaramente quei t0rsi che lo chiamano URSSini possono avere difficoltà di capire certi concetti.
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Il resoconto di MT sui sinistri finanziamenti di SB non fa una grinza. Ci mancherebbe! Tranne la chiosa numerica sulla durata degli stessi: ‘solo” 18 (e non 28) anni, essendosi protratti dal 1974 al 1992.
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“Ora Corriere, Rep, Stampa, Giornale, Libero e Foglio, dopo tante atroci sofferenze..”
Quando serve compattezza questi .. giornali sono sempre in grado di sfoderarla, specialmente su temi ..importanti. 🤐🤐🤐
Comunque propongo anche io una tesi contraria 👇
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Silvio Pelvico, mafioso papy sultano di Hardcore, veglia sulle giovani (e meno giovani) pre-fiche che sono rimaste qui sulla terra a rimpiangerlo. Lui, l’amico Licio Gelli e Stefano Bontade vengono osannati ed evocati in sedute spiritiche (ad alto tasso alcolico) dagli eredi politici e non. In realtà è solo uno che ha venduto l’anima al diavolo per farla franca, e c’è riuscito. Quindi Santo subito nella terra dei cachi.
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Del giudice Carnevala si disse che aveva emesso 500 assoluzioni a mafiosi. Credevamo che quel sistema con la morte di Berlusconi fosse finito. Ma certe aberrazioni non finiscono mai.
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Già, la Meloni. Si dice che sia una post-fascista. Ma come tutti i post-…. ha notevoli e vistose tracce della cultura antecedente, in questo caso fascista (MSI). Si pensi al post-romanticismo, che portava ancora i segni del romanticismo. Come del resto il pre-romanticismo che conteneva i prodromi dello stesso. Insomma, come in tutti campi, i prefissi pre- e post- sono intrisi della cultura ancora di là da venire in un caso, e di quella pregressa nell’altro.
Nel caso della Meloni, bisogna essere sordi e ciechi per non accorgersi della sua mentalità fascista. Se Travaglio&Padellaro non se ne sono ancora accorti, sappiano che sono disponibile a far loro una lezione privata, ma del tutto gratuita, di lettura del fascismo in ogni dove e persona in cui si annida. Augh, ho detto!
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Ho dimenticato di aggiungere – per essere in tema all’articolo – che la Melona non disdegna certo i voti mafiosi. Accetta e gradisce i voti fascisti dichiarati tipo Casa Pound ecc., figuriamoci se non accetta quelli degli amici di Dell’Utri. VOTI NON OLET
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Bisogna essere grati a chi fa il lavoro sporco come ha di recente dichiarato il cancelliere tedesco a proposito dello sterminio di Gaza . Quindi Berlusconi fu uno che sapeva cosa significa riconoscenza quando nel suo testamento si ricordo del suo amico siciliano
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Si, d’accordo. Ma un italiano medio come fa a conciliare quella sentenza del 2014 della Cassazione con quest’altra del 2025? 👇 (non si conoscono ancora le motivazioni)
Secondo la Corte di Cassazione, l’ipotesi di un legame tra Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri con Cosa Nostra è da bocciare perché finora mai provata in alcun processo. Con questa sentenza diventa verità storico-giuridica definitiva quanto stabilito dai giudici di secondo grado: “Non è risultata, a oggi, mai processualmente provata alcuna attività di riciclaggio di Cosa nostra nelle imprese berlusconiane, né nella fase iniziale di fondazione del gruppo né nei decenni successivi”. La Corte d’appello di Palermo, nella sua decisione ora diventata definitiva, ha demolito uno dei pilastri dell’accusa: l’ipotesi che il fondatore del gruppo Fininvest avesse pagato Dell’Utri per comprarne il silenzio sui presunti rapporti con Cosa Nostra: “È indimostrata e illogica la tesi secondo la quale Berlusconi avrebbe versato somme di denaro a Dell’Utri per ottenere il suo “silenzio” sull’esistenza di indimostrati accordi con Cosa nostra”.
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Torna utile il Pasolini del “io so ma non ho le prove! (processuali intendeva, ndr)”. O almeno non ancora, visto che le stava cercando, con buone possibilità di riuscirci dicono gli esperti che aggiungono che sia stato ucciso proprio per questo.
Non mi si dica che gli svariati mln dati da B. a Dell’Utri, non siano stati viziati da mafiosità semi palese. E’ quel semi – purtroppo – alla base della sentenza, visti anche i vari incontri (provati) dell’uomo di Arcole con capi mafiosi. Naturalmente in quegli incontri – dicevano i suoi avvocati – non c’è prova che abbiano parlato di affari con relativo do ut des reciproco. Avran parlato solo di donne, ovviamente di facili costumi?? (ahahah).
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La verità processuale, giuridica, non ha nulla a che vedere con quella storica, inoltre è fatta di dettagli “ per “l’accordo di reciproco interesse concluso nel 1974 tra Cosa Nostra, rappresentata dai boss Bontade e Teresi, e l’imprenditore Berlusconi… grazie alla mediazione di Dell’Utri… In cambio della protezione assicurata, Silvio Berlusconi iniziò a corrispondere, a partire dal 1974, agli esponenti di Cosa Nostra, per il tramite di Dell’Utri, cospicue somme di denaro… sino al 1992”, questa e’ la sentenza di condanna a Dell’ Utri, come tramite per somme versate a Cosa Nostra in CAMBIO DI PROTEZIONE……Le attuali sentenze parlano di riciclaggio di denaro di Cosa Nostra nelle imprese berlusconiane, non provato, quindi i due accusati sono diversi rispetto alla prima, cioè sono Cosa Nostra e le imprese, ma questo non esclude la possibilità, confermata come certezza dall’ altra sentenza, che Silvio Berlusconi abbia pagato, privatamente , Cosa Nostra , senza alcun coinvolgimento delle sue imprese nel riciclaggio di denaro mafioso! Anche nell’ ultima sentenza da te postata, si parla, giuridicamente, di altro , cioè non è dimostrata la tesi secondo cui Berlusconi avrebbe comprato il silenzio di Dell’ Utri, quindi corruzione, cioè Dell’ Utri e’ stato zitto senza corrispettivo di denaro o di altra utilità che individuano il reato di corruzione, con conseguente accusa per corrotto e corruttore…..gli accordi di Berlusconi con Cosa Nostra non sono dimostrati, infatti Berlusconi non è stato condannato neppure nella prima sentenza, ma questo non esclude che abbia versato denaro per protezione…..cioè non esistono prove di accordi per attività imprenditoriali? di riciclaggio? di interessi finanziari? ….ma cioè non elimina la sentenza a carico di Dell’ Utri : sono state versate somme di denaro a Cosa Nostra nell’ interesse di Berlusconi (protezione) , ma non è provato cosa abbia ottenuto in cambio Cosa Nostra oltre a quel denaro o che ci siano stati accordi OLTRE quello specifico indicato ! Ogni sentenza stabilisce una verità giuridica a sé, con imputazione e condanna diverse e con reati diversi, i legami ci sono stati (condanna di Dell’ Utri!) ma non erano tali da costituire il reato di RICICLAGGIO a carico delle IMPRESE berlusconiane! Questo non è stato DIMOSTRATO! La terminologia giuridica va capita, e descrive specifici reati…..io posso tenermi in casa un mafioso stalliere e pagare i suoi boss per proteggere la mia famiglia e la mia impresa, senza per questo riciclare il denaro di Cosa Nostra e senza neppure corrompere il tramite dei versamenti affinché taccia! Si confonde mele con pere……E certamente l’ italiano medio non ci arriva, perché già ha difficoltà a capire il generico, figuriamoci il dettaglio…..La magistratura per condannare ha bisogno di provare un reato, oltre ogni ragionevole dubbio, ma giudizio processuale e politico/morale non sono la stessa cosa…..in politica oltre ad essere onesto dovresti anche apparire onesto, aspetto quindi di etica di comportamento, mentre la giustizia stabilisce esclusivamente colpevolezza o non colpevolezza per specifici reati cui si è chiamati a rispondere!
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“giudizio processuale e politico/morale non sono la stessa cosa…..”
Non c’è dubbio. Su questo non si discute.
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La sola idea che un tizio partito da zero e diventato l’uomo più ricco e potente d’Italia si sia fatto prendere per il naso da così tanta gente (Dell’Utri, Ruby, Tarantino, Mills, Mangano, Previti, Pacifico, Acampora, Berruti, Frigerio, Fede ecc. ecc.) non sapendo mai nulla ma, guarda tu il caso, ottenendo sempre dei vantaggi da loro, fa semplicemente ridere.
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