
(dagospia.com) – Il sessismo è negli occhi di chi guarda. Soprattutto quando conviene vederlo. Il battibecco tra Maurizio Landini e Giorgia Meloni è l’ennesima occasione, per la politica italiana, di dimostrare la propria ipocrisia.
Il segretario della Cgil ha definito “cortigiana” la premier, dandole un assist clamoroso. La vispa Ducetta ha avuto gioco facilissimo nel replicare: “un’altra splendida diapositiva della sinistra: quella che per decenni ci ha fatto la morale sul rispetto delle donne, ma che poi, per criticare una donna, in mancanza di argomenti, le dà della prostituta”.
E certo hanno ragione gli esponenti di destra a sostenere che a parti invertite ci sarebbe stato il finimondo: pensate cosa sarebbe successo, ai bei tempi, se Matteo Salvini avesse dato della “cortigiana” a Laura Boldrini, o Vittorio Feltri avesse titolato una prima pagina su Ilaria Salis.
“Repubblica” ci avrebbe aperto il giornale, i talk show di La7 avrebbero intervistato sociologi, politologi, influencer per denunciare l’orrore del bifolco padano, maschilista e machista.
Siccome invece a pronunciare l’offesa, seppur in evidente buona fede (capitelo, il povero Landini ha il cuore a pezzi per i bambini di Gaza, per cui ha indetto uno sciopero generale), è stato il segretario della Cgil, “un compagno che sbaglia”, allora via con le minimizzazioni. La Boldrinova stessa, simbolo del femminismo militante, in un’intervista a “Rep” assolve Landini: “È stato un grande equivoco”.
Certo, anche a destra non difettano di ipocrisia. Loro stessi, che hanno, per primi, sdoganato il linguaggio “sessista”, con campagne tonitruanti, ora si indignano per una parola di troppo. Giorgia Meloni ha probabilmente ragione a incazzarsi per il “cortigiana” pronunciato dal gaffeur Landini, non certo un sofisticato rètore, ma quando Trump in mondovisione le fa i complimenti perché “è bellissima”, sorride e abbozza.
Trattasi dello stesso leader che nel 2005 di una conduttrice televisiva, delle donne, diceva: “Se sono belle sono attratto in automatico, comincio subito a baciarle. È come una calamita, non aspetto nemmeno. E se sei una celebrità te lo fanno fare, puoi fare tutto… afferrarle per la fica”.
Non si ricordano prese di posizione di Giorgia Meloni, prima donna premier d’Italia, contro il linguaggio “sessista” del suo principale alleato, Donald Trump…
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Tutti ci ricordiamo “La patata bollente” del duo Feltri&Senaldi vs. la Raggi….ma la Meloni…no….!!!
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