
(Dott. Paolo Caruso) – C’è voluta la morte della professoressa di 56 anni, Maria Cristina Gallo, di Mazara del Vallo per riaccendere i riflettori sulla vicenda alquanto dolorosa dello scorso anno alla ASP di Trapani. Dopo la denuncia della donna per gli incresciosi ritardi nella consegna dei referti istologici, la Procura della Repubblica di Trapani aveva aperto una inchiesta ancora pendente, mettendo in luce un vero e proprio scandalo, quello dei referti istologici “lumaca” all’ASP di Trapani. Circa 3000 esami istologici tra il 2024 e i primi mesi del 2025 da refertare che hanno compromesso la tempestività delle cure oncologiche per centinaia di pazienti poi risultati positivi. Un caso su tutti, quello della docente Gallo che nel 2023 sottoposta a biopsia per una grave malattia e con richiesta di esame istologico del dicembre dello stesso anno ottenne il referto otto mesi dopo, nell’agosto 2024, quando il male risultato neoplastico si era metastatizzato. Le è stato così negato il diritto di curarsi adeguatamente e la speranza di guarigione. Alla denuncia della professoressa “coraggio” seguirono diverse segnalazioni da parte di pazienti e loro familiari che denunciavano tempi di attesa anomali e l’ inadeguatezza del Sevizio di Anatomia Patologica dell’ASP trapanese. Ritardi legati a una irresponsabile gestione amministrativa sanitaria che ora é sotto la lente degli organi giudiziari. I controlli effettuati dagli ispettori inviati dal Ministero della Salute e da quelli inviati dal Presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, evidenziarono criticità e disfunzioni nell’elaborazione degli esami. Non si capisce come mai le istituzioni regionali non ne fossero a conoscenza. Mancata vigilanza degli organi preposti? Beghe politiche gestionali? Forse l’assessorato sapeva dei ritardi nella consegna degli esami istologici ma non fino in fondo. Una vergogna che se fosse accertata non lascerebbe dubbi sulla incapacità e disumanità con cui certi personaggi della politica e alti dirigenti della Regione gestiscono la sanità pubblica. Una Storia triste di ordinaria inefficienza della sanità siciliana. Uno scandalo che ha scosso le coscienze e travolto l’ ex Direttore Generale dell’ASP di Trapani, Croce, che, dopo ripetute sollecitazioni degli organi di partito, è stato costretto a rassegnare le dimissioni. Mentre Mazara del Vallo in una chiesa gremitissima assiste tra le lacrime ai funerali della professoressa “coraggio”, ci si accorge quanto distanti siano le Istituzioni regionali dalla gente comune. Si nota infatti l’assenza del Presidente Schifani e dell’Assessore alla Salute. Proprio i Maggiori responsabili dello sfascio della sanità in Sicilia. Non ci hanno voluto mettere la faccia, non hanno avuto coraggio, pavidi come sono, di affrontare la folla. Certo sarebbe stato più facile e comodo per loro tagliare il nastro tricolore ad una inaugurazione ufficiale, mettendosi in mostra, autocelebrandosi, pronti a ricevere una buona dose di applausi.