
(di Antonio Pitoni – lanotiziagiornale.it) – Una suggestione? O piuttosto una tentazione? Di certo, da mesi, indiscrezioni e retroscena sulle ambizioni di Giorgia Meloni rimbalzano sulle pagine dei principali quotidiani nazionali. Se ufficialmente l’intenzione della presidente del Consiglio sarebbe quella di ricandidarsi alle politiche del 2027 per ottenere un secondo mandato a Palazzo Chigi, il vero obiettivo della prima premier italiana donna sarebbe quello di colorare di rosa, per la prima volta nella storia repubblicana, anche la poltrona del Quirinale.
La tempistica, d’altra a parte, è congeniale. Il mandato bis di Sergio Mattarella scadrà nel 2029, due anni dopo l’eventuale riconferma di Meloni a Palazzo Chigi. Una precondizione per le sue ambizioni quirinalizie: la vittoria alle prossime politiche le garantirebbe una maggioranza parlamentare di partenza – anche piuttosto solida qualora nel frattempo passasse la riforma elettorale con premio di maggioranza che le destre avrebbero già in cantiere – dalla quale lanciare la scalata al Colle. Come si dice, se son rose fioriranno. Ma c’è chi è pronto a scommettere che se Meloni sarà davvero della partita per raccogliere il testimone di Mattarella, c’è un segnale inequivocabile per capirlo in anticipo, già in questa legislatura: il destino della riforma costituzionale che dovrebbe rimpiazzare l’attuale sistema parlamentare con il tanto sbandierato premierato.
Una vecchia conoscenza dei palazzi della politica, ex parlamentare di lungo corso, lo spiega così. “Se Meloni davvero intendesse correre per la successione a Mattarella, la riforma del premierato finirà quasi certamente sul binario morto. Le due cose non stanno insieme, anzi, l’una esclude l’altra”, argomenta passeggiando nel transatlantico di Montecitorio. Il nesso è evidente. “Il premierato, checché ne dica il centrodestra magnificandone i pregi, prevede, se non uno svuotamento, un drastico ridimensionamento dei poteri del Presidente della Repubblica – prosegue nel ragionamento -. In questi primi tre anni di governo Meloni ha dimostrato, nell’esercizio delle funzioni di presidente del Consiglio, una spiccata propensione al comando e una buona dose di decisionismo. Ce la vedete a correre per una poltrona che, di fatto, ridimensionerebbe il suo ruolo, oscurandolo rispetto a quello di un premier eletto direttamente dai cittadini?”.
Sarà forse solo una coincidenza ma, guarda caso, dopo il primo via libera del Senato, arrivato a giugno 2024, dopo oltre un anno il premierato è ancora impantanato alla Camera. Ufficialmente per il nodo della legge elettorale. A due anni dalla fine della legislatura, quindi, mancano all’appello tre passaggi parlamentari oltre al referendum confermativo per dare alla luce la riforma. Sempre che sia ancora nei piani di Giorgia.
Benissimo, un presidente della Repubblica assolutamente privo di senso dello stato. In questo paese sembra che nulla sia impossibile…
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Certo che le manca una foto al quirinale…. che sia l’ultima figurina che manca al completamento dell’album?
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Non c’è limite all’incubo.
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Certo che la Melona al Quirinale, garante della Costituzione, mi mancava alla serie di turpi visioni del futuro. Come continua a sostenere Luciano Canfora, il fascismo non se n’è mai andato da questo paese, e si vede. Oggi si presenta non con l’autarchia del suo antico progenitore e/o con le modalità dell’assassinio delle squadracce munite di bastoni ma con l’esasperazione neoliberista dei tempi presenti a favore dei soliti noti di qua e di là dell’oceano. E con la Incoronata Boccia alla regia della Rai nonché della ineffabile Roccella, per formare le menti di un popolo tenuto accuratamente nell’ignoranza per affascinarlo col mito dell’uoma sola al comando (riCanfora docet).
Una volta Montanelli ebbe a dire che gli bastava annusare l’aria per percepire il caratteristico lezzo neofascista sotto qualsiasi forma si presentasse. Anche i suoi allievi di oggi dovrebbero imitarlo.
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Se quelli che ti ho inviato non li hai visti, con questo post te ne meriti altri… bravissimo👏🏻😘💕💕💕
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Dove si fa domanda per diventare apolidi?
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@rassegnato1962
Non puoi scegliere attivamente di diventare apolide; l’apolidia è una condizione che può derivare da varie situazioni, come la perdita della cittadinanza o l’impossibilità di acquisirne una nuova a causa di leggi discriminatorie o conflitti. Se ti trovi in questa condizione, in Italia puoi richiedere il riconoscimento dello status di apolide attraverso una procedura amministrativa (presentando domanda al Ministero dell’Interno o alla Prefettura) o una procedura giudiziaria (con l’assistenza di un avvocato).
Cause comuni di apolidia
Procedura di riconoscimento in Italia
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Che odore di muffa in Parlamento, di ciarpame, di vecchie cose andate a male e marcite!
Credevo avessero fatto una zuppa di cavoli al buffet, invece sono proprio loro!
Gli zombi che dalle fosse ritornano!
Speravo in un’alba, non in un cimitero!
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se fosse vero quello che scrive si darebbe da fare per modificare la costituzione con il progetto del Premierato.
Quindi prima il premierato e poi la potrona del Quirinale!
Campa cavallo che l’erba cresce!
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Il fattore tempo… vedremo che succederà a coloro che programmano anche l’improgrammabile , pensano di avere il futuro nelle loro mani.. ricordino il vecchio adagio… 99 pali salti… 1 in cuxo ti si ficca…
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Ahahah… questa non la conoscevo! Mi sembra perfetta😆🤣😂👍🏻
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