
(Matteo Masi – lafionda.org) – C’è un errore ricorrente che molti commettono ad ogni giro di elezioni, soprattutto amministrative, in Italia. Errore commesso da chi ha a cuore la nascita di una nuova politica che vada a scardinare il maledetto bipolarismo in cui ormai siamo già ri-scivolati dopo il tradimento dei 5 stelle. L’errore è quello di guardare alle elezioni con una prospettiva tatticista, da “mestierante” politico (che non è un male di per se), come se la nascita di un ipotetico “terzo polo populista” si possa pensare in termini di tattica, di liste, di coalizioni e di percentuali elettorali. Ma se davvero vogliamo dare vita a qualcosa di nuovo, questa logica non basta — anzi, è proprio ciò che dobbiamo superare.
Oggi non esiste ancora un vero spazio politico alternativo: manca una base, un’area, un immaginario collettivo in cui competenze tecniche di organizzazione elettorale possano essere utili. Applicarle ora significherebbe solo adattarsi alle strutture esistenti, finendo inevitabilmente per assomigliare a ciò che si dice di voler superare.
Il punto è che il nuovo progetto — quello che molti chiamano, con un termine forse ancora provvisorio, “terzo polo” — non può nascere dentro le dinamiche della sinistra radicale o del riformismo tradizionale, né tantomeno guardando a destra. Non deve porsi il problema di allearsi con “chi c’è”, ma di costruire qualcosa che ancora non c’è. E questo implica, almeno all’inizio, una scelta netta: nessuna alleanza, nessuna scorciatoia elettorale. Come accadde ai primi 5 Stelle, la forza dovrà venire da un voto di opinione, da una fiducia riposta in un progetto autenticamente nuovo e riconoscibile.
Solo in un secondo momento, quando il movimento avrà radici solide e consenso reale, potrà eventualmente aprirsi a chi vorrà aderire come “socio di minoranza”, non come partner paritario. L’obiettivo non è entrare nel gioco politico esistente, ma riscriverne le regole.
Dalla politica alla cultura, e oltre
L’errore più profondo, però, non è solo tattico: è culturale. Chi ragiona ancora in termini puramente “politicisti” — come se bastasse aggiungere un tocco di populismo a un discorso già stanco — non ha compreso la portata del cambiamento necessario.
Il nuovo soggetto, se mai nascerà, dovrà partire da un ripensamento radicale che tocchi la cultura, l’antropologia, la spiritualità. Non basta un nuovo linguaggio politico: serve un nuovo modo di guardare l’uomo, la comunità, il senso stesso della convivenza. È un passaggio che alcuni, come il nostro direttore Nello Preterossi o Gabriele Guzzi sulle nostre pagine o con il suo movimento, indicano da tempo: occorre spostare l’asse dalla politica alla cultura e, ancora più in profondità, allo spirito.
Non si tratta di religione, ma di visione. Anche chi non condivide la prospettiva spirituale di Guzzi non può negarne il valore: la capacità di guardare le cose da un punto di vista altro, di introdurre nel discorso politico una dimensione simbolica, etica, interiore che oggi manca del tutto.
Il fallimento dei 5 Stelle è stato anche questo: aver intercettato una rabbia politica, ma non averla trasformata in un percorso culturale e umano. Hanno dato voce a un disagio reale, ma non l’hanno trascinato oltre la soglia del “vaffanculo”. Oggi quella spinta non si può più riattivare: serve qualcosa di più profondo, di più trasformativo.
Un progetto che nasce altrove
Per questo il nuovo soggetto politico — se vuole davvero essere tale — non può nascere nei vecchi circoli o nelle sigle della sinistra residuale o della destra (cosiddetta) sociale. Deve nascere altrove: tra chi oggi non fa politica, ma sente che qualcosa si è spezzato nel legame tra cittadini, istituzioni e significati.
Il compito non è “rimettere insieme una coalizione”, ma reimmaginare la comunità. Non è aggiungere un nuovo partito, ma fondare un nuovo linguaggio della convivenza.
Solo a partire da questa rifondazione culturale e spirituale potrà esistere un terzo polo che non sia la fotocopia degli altri due, ma una vera alternativa. E, forse, la prima vera occasione di rigenerazione per l’Italia intera come nazione.
Non sono d’accordo “””Oggi non esiste ancora un vero spazio politico alternativo: manca una base,”””
In effetti c’è una base:
Disoccupati,Precari,di tutte le età.
Gente che non si cura.
Gente che non arriva a fine settimana
Gente in coda alla caritas.
Gente a cui non piace lo sperpero politico
Gente che vede il costo della politica sempre più alto
Gente che gli fa schifo la guerra
Cittadini che hanno a disgusto questa politica.
Gente che diserta le urne.
Gente a cui è stato tolto il RdC
Gente a cui è stato torto il bonus 110
Gente che non vuole essere dipendente dagli USA
Gente che ha…. le @@ gonfie
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ecc.. che ha disgusto….
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A parte qualche dettaglio condivido il senso e il contenuto dell’ articolo.
Il movimento ha vissuto alcune fasi (piazza/nascita, opposizione, governo) e ha anche commesso innegabili errori, oltre alla realizzazione di tante cose buone. Bastava fare tesoro delle esperienze, buone o cattive, e affrontare il post 2022 con un piglio diverso. Adesso è ‘na roba inguardabile.
Comunque lo spazio per un nuovo soggetto fuori dal bipolarismo esiste ed è pieno di prospettive. Il vuoto in politica viene sempre riempito, basta sapere attendere. ✌️🙂
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Grande articolo!
Poi ci direte pure qual è questo progetto nuovo, un programma, magari, quali sono gli obiettivi e come raggiungerli.
Tutti a dire che I 5* hanno tradito, hanno fallito, hanno deluso ma poi di proposte serie neanche l’ombra, è tutto un “ci vorrebbe”, un “servirebbe”…
Ma tirate fuori un’idea, almeno una!
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anche questo articolo per … dare addosso al m5s: ha tradito!
Ma vi rendete conto ha tradito!
Direi che è stato tradito!
Infatti “chi ci sta”: ha tradito !per cosa? Per il PRnn
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Io l’idea ce l’ho: MCP, movimento per la corruzione popolare. in sintesi mettiamo tipo 100 euro a testa, e ci corrompiamo i parlamentari per fare leggi nell’interesse del popolo. Non trovo sponsor.
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Ma sai che quasi quasi…
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Io dopo “…tradimento 5S” ho smesso di leggerlo.
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Credo che alla fine non sia nemmeno una questione di idee: ci vogliono persone che sappiano accaparrarsi la fiducia degli elettori non con le promesse ma nel far capire la propria visione generale. Che poi è la sostanza di una repubblica democratica rappresentativa. Si sceglie il proprio rappresentante perchè se ne condivide la visione generale. Piuttosto è l’elettorato che deve cresere e averne una (di visione).
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Esatto.
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Io le espongo da tre anni le mie idee che sono dettate dal puro interesse per i valori fondativi del movimento. Del destino di chi è alla guida mi interessa meno di zero. Se è bravo lo sostengo, altrimenti lo combatto senza tregua.
Dopo sei milioni di voti persi serviva una pausa per riordinare le idee; invece la reazione più diffusa è stata di sollievo, perché ciò che era rimasto sembrava la crema. Senza quei sei milioni di elettori trattati come zavorra oggi ci sarebbero dei perfetti sconosciuti in ambito politico. Bella riconoscenza.
Nel frattempo, se si fosse riconosciuto (cosa che avvenne) che la realizzazione del programma poteva avvenire con la collaborazione di forze di sx (categoria che uso per farmi capire) la maggiore delle quali è la disgrazia terrena che conosciamo bene, servivano DA SUBITO dei paletti riconoscibili e inamovibili da piantare con il/la segretario/a pd: hai il mandato per cambiare il partito? Bene, so che l’ impresa è ardua e ti concedo 6/8 mesi per dimostrarmi che stai percorrendo un’ altra strada. Se i segnali saranno buoni, e solo in quel caso, possiamo trovare dei punti in comune.
Tutto questo non è avvenuto e i segnali PD sono stati di continuità. Collaborare con un partito del genere per un movimento con la storia 5* è tafazzismo puro. E i risultati si vedono. Vengono sottovalutati perché prevale la forma affettiva verso il capo più che amore verso il movimento. Conte ha dei meriti, indubbiamente, ma li ha dimostrati trovando tutto apparecchiato. A Conte manca tutta la parte preparatoria, cioè l’ attivismo durissimo che ha portato il movimento a certi livelli. Conte questa parte non può averla perché non ne faceva parte prima del suo incarico a premier, e utile per il dopo le elezioni, quando serviva conoscere certe dinamiche. Certo, poteva impararla strada facendo, ma si è nettamente rifiutato di farlo, perché aveva in mente un progetto ideale , romantico e tradizionale della contesa politica.
Io le ho sempre dette queste cose, non faccio il fenomeno del giorno dopo. Ho anche una idea sul che fare oggi che è molto, molto tardi per invertire la rotta.
Se Conte è in grado di trarre conclusioni guardando il suo operato ..
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e gaje… “Conte ha trovato tutto apparecchiato?”… ma ci sei o cio fai!
E tu saresti un movimentista puro?
Caro ex 5 stelle stai portando con le orecchie acqua alla destra!
Con grillo e di Maio al Conte gli ha portato via pure il tavolino!
Chi ha decimato il m5s… Grillo: non dovete andare in televisione! Io la conosco la TV….
Chi criticava le disposisizione che reano prese a “maggioranza”o non le rispeyttava veniva messo fuori dal Capoi Politico(Dimeglio)…queste cose te le sei dimenticate?
Le restituzioni non avvenute per molti ….fuori usciti per “il npon statuto” e lo sapevano quando si sono candifdfati…addirittura si sono fatti tutelare da un certo Avvocato che poi ha querelato Conte! Chissà perchè?
Che draghi fosse un grillino chi lo disse Conte o Grillo?
Ma per favore…. sei un disco rotto!
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”Io le espongo da tre anni le mie idee” queste sono idee sul “come”, sto parlando di idee sul “cosa”:
qual è il modello di convivenza civile, qual è il modello di giustizia, quale politica economica, quale l’intervento dello stato nell’economia, quale la forma di rapporto tra stato e cittadino, quale rapporto con gli stati esteri, il tutto con realismo e, possibilmente, quale il percorso per affermare i valori che danno forma a tutto questo.
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Guarda che il punto nodale, per quanto mi riguarda, è solo ed esclusivamente il “come”.
Io esprimo profondo disappunto, ma tanto profondo, proprio sulla linea strategica adottata da Conte in questi tre anni: ritengo sia sbagliata dall’ inizio. E mi sembra di motivare sempre le critiche, spesso supportate da prove incontrovertibili, cioè dai numeri. Sul “cosa” non ho nulla da dire, perché le intenzioni sono tutte ottime; il predicare intendo dire.
Le prove elettorali più significative:
•Europee 2024: proporzionale puro, cioè test movimento da solo
9.99%
•Marche: test campo largo, regione contendibile, candidato molto noto
•Calabria: candidato del movimento molto noto
•Toscana: altro test campo largo
Tutte caratterizzate da fortissima astensione e/o perdita di consenso
**Vittoria di coalizione in Toscana ma con quasi 60 mila voti persi dal movimento
Ho preso questi esempi unicamente per la larga partecipazione di cittadini e per la specificità di ogni evento. Sono test significativi voglio dire . C’è anche il dato positivo della Sardegna, non l’ ho scordato. Nell’ insieme tutto ok? Che somme di possono tirare?
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“Guarda che il punto nodale, per quanto mi riguarda, è solo ed esclusivamente il “come”.”
Su questo io e te siamo in disaccordo, ma ci sta.
Il “come” è un problema proprio perché il “cosa” è sempre stato debole, non è neppure una questione di numeri, quelli servono per andare al governo. Il punto è che non basta avere una maggioranza parlamentare se non hai la maggioranza nel paese.
Il governo non può fare quello che vuole, ci sono i corpi intermedi, c’è l’apparato burocratico dello stato, i media, il potere economico. Se hai un progetto di corto respiro, che si riassume in qualche slogan, poi ti scontri con la realtà e si è visto come va a finire.
Poi c’è la questione della classe dirigente: non la puoi reclutare con dei video su YouTube. Come vedi di carne al fuoco ce n’è parecchia, da discutere piuttosto davanti ad un paio di birre al bar piuttosto che su blog…
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“A Conte manca tutta la parte preparatoria, cioè l’ attivismo durissimo che ha portato il movimento a certi livelli” Ma se è sempre in giro su e giù per l’Italia senza fermarsi un attimo? Ma lo segui almeno un po’?
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”forze di sx (categoria che uso per farmi capire)” guarda che serve precisamente per quello, per farsi capire, in sostanza è una convenzione. Ma è sempre stato così, non è una novità.
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Più che altro è un feudo piddino, come lo è l’Emilia-Romagna. Le cosiddette “Regioni rosse”, un tempo roccaforti del PCI e ora del PD. Renzi ha gli stessi voti di prima: https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2025/10/15/altro-che-9-nella-sua-toscana-renzi-ha-gli-stessi-voti-di-prima/8160718/
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Punto primo: il M5S ha preso esattamente il 10%, e non il 9,9%. Alle Europee è sempre andato male, ma alle Politiche ottiene un risultato migliore. Infatti, tutti i sondaggi lo danno in forte crescita. Questo succede perché non ha candidati forti in grado di attrarre voti. Con la candidatura di Conte avrebbe preso più voti, tant’è che diverse schede con sopra il suo nome sono state annullate.
Punto secondo: nelle Marche, in Calabria e in Toscana le elezioni erano segnate, e lo stesso accadrà in Campania, in Puglia e in Veneto. Ti ho già detto che in Calabria la mafia controlla una fetta consistente dei voti. Potrebbero candidare anche il Papa e il risultato sarebbe lo stesso. Comunque, in Calabria il M5S ha preso la stessa percentuale della volta scorsa. Senza la lista Tridico, che ha drenato voti al M5S, il risultato sarebbe stato migliore. Aggiungo che i dati del M5S sono in linea con quelli delle passate Regionali. Questo succede perché il M5S raccoglie solo voti di opinione. Se oltre ai voti di opinione raccogliesse anche quelli clientelari, otterrebbe risultati migliori. Il risultato della Toscana era abbastanza prevedibile, visto che correva con il Csx e sosteneva un candidato del PD a cui il M5S ha fatto opposizione per cinque anni. Va aggiunto che alcuni attivisti si erano dissociati dalla scelta di sostenere Giani, poi decisa con un voto a maggioranza. Anche il PD e la Lega hanno perso voti nelle Marche e in Toscana. La Lega è addirittura tracollata in entrambe le Regioni.
Punto terzo: hai omesso (volutamente?) le Comunali della scorsa primavera. In quelle elezioni il M5S ha vinto ed è cresciuto rispetto alla tornata precedente.
Se vuoi un mio parere, le Regioni per me vanno abolite. Sono solo centri di sprechi, corruzione e clientelismo.
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“Se vuoi un mio parere, le Regioni per me vanno abolite. Sono solo centri di sprechi, corruzione e clientelismo.” Pure il mio, di parere…
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”Il risultato della Toscana era abbastanza prevedibile” La Toscana c’è la possiamo dimenticare, è il feudo renziano.
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COSA DOVREBBE FARE IL M5S?- Viviana Vivarelli
Mi sembra assurdo che a questa domanda si risponda solo parlando di alleanze, campi larghi o stretti. La sostanza è ben altra.
Cosa si dovrebbe fare? Intanto occorre riattivare i meet up e la democrazia dal basso che erano la molla fondamentale del Movimento e il suo carattere distintivo. Se non si riattiva la partecipazione dei cittadini, crolla anche l’affluenza al voto. Il carattere fondamentale del Movimento, il fattore che ne aveva fatto un fenomeno unico nel panorama politico italiano era la “partecipazione dal basso”. Sparita quella e cominciato il gioco delle alleanze, l’elettore ha perso ogni interesse ed è subentrata la delusione.
Poi sarebbe ora di cominciare ad avere alleati sul territorio. L’Italia è il Paese che ha più associazioni di volontariato al mondo, dovremmo contattarle e portarle alle nostra causa difendendo la loro. L’Italia ha 37.000 associazioni di volontariato registrate nel Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS). Mettendoci anche quelle non registrate, arriviamo a 306.408 associazioni.
Le associazioni di volontariato italiane si occupano di una vastissima gamma di attività di interesse generale a favore della comunità e del bene comune, agendo senza scopo di lucro e avvalendosi prevalentemente dell’attività personale, spontanea e gratuita dei propri volontari.
Assistenza Sociale e Sanitaria. È uno dei settori più ampi. Comprende il supporto a persone in difficoltà, come anziani soli (compagnia, accompagnamento a visite mediche). Senzatetto e persone in povertà (distribuzione di pasti, indumenti, gestione di mense e dormitori). Bambini e adolescenti (supporto allo studio, doposcuola, accoglienza per minori allontanati). Malati e disabili (assistenza, trasporto sanitario, supporto psicologico e riabilitazione, raccolta fondi per la ricerca medica). Immigrati e rifugiati (supporto nell’integrazione, assistenza legale, centri di accoglienza). Protezione Civile e Gestione delle Emergenze. Intervento in caso di calamità naturali (terremoti, alluvioni) o altre emergenze. Attività di prevenzione, soccorso e assistenza alla popolazione colpita. Servizi di emergenza/urgenza (come quelli svolti da alcune sezioni della Croce Rossa Italiana o altre associazioni). Ambiente e Protezione degli Animali. Tutela e valorizzazione del patrimonio naturale (pulizia di parchi, spiagge, sentieri). Cura e adozione di animali abbandonati. Cultura, Sport e Ricreazione. Promozione di attività culturali (collaborazione con musei, biblioteche, organizzazione di eventi). Le associazioni di volontariato svolgono un ruolo fondamentale nel Terzo Settore italiano, colmando lacune e fornendo supporto in ambiti cruciali per la società che altrimenti resterebbero scoperti o meno supportati.
Tutti questi volontari ci sono già. Basta solo prenderci contatti e favorire le loro cause.
In qualunque situazione si operi, i volontari di supporto del Movimento dovrebbero essere immediatamente riconoscibili da un distintivo vistoso o simili, un logo (si pensi al cappellino MAGA di Trump).
Poi sarebbe l’ora di aprire un blog, mettere un giornale online sul web, prendere uno spazio televisivo come ha fatto Il Fatto Quotidiano sul Nove per un’azione pedagogica e informativa e un tg migliori di quelle attuali, farsi aiutare da esperti della comunicazione, fare atti eclatanti sul territorio e non solo nelle aule parlamentari, battere e ribattere alcuni slogan popolari (asili gratuiti per es. e liste di attesa più brevi, reddito minimo e salario minimo, case popolari e minialloggi per studenti e single, studentati…), maggiore visibilità e non solo di Conte, un governo ombra come potrebbe essere se il M5S governasse da solo, maggiore visibilità sui social (Twitter, TikTok, Telegram, Facebook…), frasi ad effetto ripetute più spesso possibile, sportelli gratuiti nelle città capoluogo per rispondere alle domande dei cittadini, centri gratuiti di aiuto per es. su come usare meglio il cellulare o contattare la Pubblica Amministrazione o iscrivere il bambino all’asilo, aiutare gli anziani soli per es. portandoli gratis al seggio in caso di voto, aprire patronati di aiuto per le pensioni, avere un proprio sindacato…
Per molte di queste cose si potrebbero usare più utilmente quei soldi che i parlamentari oggi danno per cause varie in modo dispersivo, scegliendo obiettivi di maggiore visibilità. Ma alcuni punti sono fondamentali: contatti coi cittadini, massima visibilità, slogan ripetuti, spazio in tv e sul web con un giornale e un blog.
SENZA INFORMAZIONE, SENZA CONTATTO COI CITTADINI, SENZA UNA PEDAGOGIA DELLA DEMOCRAZIA E UN COINVOLGIMENTO DI TANTI DAL BASSO NESSUN MOVIMENTO POPOLARE PUO’ ESISTERE.
E L’ARGOMENTO PRIMO FRA TUTTI, VISTI I TEMPI neri E I I DELIRI CHE CI SONO IN GIRO, DOVREBBE ESSERE “LA PACE”!!!!
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d’accordo come sempre nell’analisi
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Un articolo di FUFFA.
Scommetto che anche questo ha la geniale idea di essere primo assoluto e fare solo accordi con partiti che siano minoritari.
Ma pensa!
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“scardinare il maledetto bipolarismo in cui ormai siamo già ri-scivolati dopo il tradimento dei 5 stelle”.
Il bipolarismo è stato scardinato nel 2013, quando il M5S si è affermato come terzo polo nel panorama politico italiano. Da allora il sistema partitico è diventato tripolare. Il M5S non fa (né mai farà) parte organicamente del centrosinistra.
“Il fallimento dei 5 Stelle è stato anche questo: aver intercettato una rabbia politica, ma non averla trasformata in un percorso culturale e umano. Hanno dato voce a un disagio reale, ma non l’hanno trascinato oltre la soglia del “vaffanculo””.
All’articolista sfugge che il M5S è andato al governo e, pur tra mille difficoltà, è riuscito a realizzare parte del programma elettorale. Probabilmente è rimasto al Movimento delle origini, quello fondato e guidato da Grillo. Qualcuno dovrebbe dirgli che da allora sono passati 16 lunghi anni…
Detto questo, vorrei capire perché tutti coloro che si lamentano della politica italiana non fondano un loro partito… Paura di fallire? 🤔
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“Detto questo, vorrei capire perché tutti coloro che si lamentano della politica italiana non fondano un loro partito… Paura di fallire?”
Senza dubbio, ma anche incapacità, per costruire un progetto politico serve una base culturale solida e una grande capacità di analisi, oltre ad una dose notevole di coraggio per mettersi contro ad un sistema radicato da decenni.
Per dirla tutta neppure i 5* delle “origini”, tanto decantati, avevano questa grande preparazione politica, qualcuno ha pensato addirittura che fossero un progetto pensato a tavolino per incanalare il dissenso. Io personalmente non ci credo, certamente c’era una grande dose di ingenuità e di faciloneria.
Abbiamo avuto solamente il cul0 immeritato di trovare Conte, e non lo dico per un fatto di culto della personalità, ma perché effettivamente di altri meglio in giro non ne vedo…
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“qualcuno ha pensato addirittura che fossero un progetto pensato a tavolino per incanalare il dissenso. Io personalmente non ci credo, certamente c’era una grande dose di ingenuità e di faciloneria”.
Sì, lo dicevano i detrattori di Grillo. Dicevano anche che il M5S sarebbe stato “un fuoco di paglia”, invece è ancora qui…
https://www.ilfattoquotidiano.it/2015/10/22/m5s-mara-maionchi-grillo-tanti-anni-fa-mi-rivelo-che-voleva-creare-il-movimento/430099/
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“scardinare il maledetto bipolarismo in cui ormai siamo già ri-scivolati dopo il tradimento dei 5 stelle”.
Il bipolarismo è stato scardinato nel 2013, quando il M5S si è affermato come terzo polo nel panorama politico italiano. Da allora il sistema partitico è diventato tripolare. Il M5S non fa (né mai farà) parte organicamente del centrosinistra.
“Il fallimento dei 5 Stelle è stato anche questo: aver intercettato una rabbia politica, ma non averla trasformata in un percorso culturale e umano. Hanno dato voce a un disagio reale, ma non l’hanno trascinato oltre la soglia del “vaffanculo””.
All’articolista sfugge che il M5S è andato al governo e, pur tra mille difficoltà, è riuscito a realizzare parte del programma elettorale. Probabilmente è rimasto al Movimento delle origini, quello fondato e guidato da Grillo. Qualcuno dovrebbe dirgli che da allora sono passati 16 lunghi anni…
Detto questo, vorrei capire perché tutti coloro che si lamentano della politica italiana non fondano un loro partito… Paura di fallire? 🤔
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La frase “se non ti piace quello che c’è, fonda un nuovo partito” la metterei nel dizionario delle frasi sciocche, “alla Fassino” per intenderci. AL momento ci sono in Italia 23 partiti, me ci sono stati tempi in cui sono arrivati ad essere 120. Ma davvero credete che fondare un nuovo partito sia facile e porti frutti? Lo so che la Costitituzione dà a chiunque il diritto di fare un nuovo partito ma avete idea dei costi e delle difficoltà o sia come aprire un negozio di abbigliamento? Non basta garantire uno statuto democratico e un’anagrafe degli iscritti e dare rendiconti trasparenti, non è come aprire una partita IVA. Per aprire un partito occorre innanzitutto una montagna di soldi, e se non ce l’hai devi trovare degli sponsor disposto a farti laute donazioni. Devi pensare a : Affitto di sedi, spese di gestione, personale. campagne elettorali dai costi altissimi per propaganda, manifestazioni, materiali informativi. Spse per la propaganda sui media. Spese per la redazione dei rendiconti e la gestione della contabilità per rispettare gli obblighi di legge. Poi devi avere già gruppi o corporazioni che hanno interesse in quello che fai e vogliono ricavare da te un utile per cui devi essere già bene introdotto con una rete di amici e sostenitori soprattutto finanziari. Conoscenze negli ambienti che contano. Ma tutto questo non basta.
La sfida più grande è acquisire notorietà, superare la diffidenza degli elettori e costruire una proposta politica coerente e percepita come credibile.
È complesso costruire una rete organizzativa capillare e stabile sul territorio nazionale, necessaria per sostenere le campagne elettorali e la vita democratica interna (come previsto dalle norme sulla trasparenza). Nonostante la possibilità del 2×1000, la maggior parte dei finanziamenti proviene dai privati e dai contributi degli eletti. Per un nuovo partito, ottenere risorse sufficienti per competere con forze politiche già consolidate è un ostacolo significativo.
Per presentarsi alle elezioni, in particolare per il Parlamento, è necessario poi raccogliere un elevato numero di firme in tutte le circoscrizioni.
Ma davvero qualcuno può credere che fondare un partito sia una cosa facile??
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No a meno che non intendi fare una lista civica per presentarsi magari nel proprio comune.
Ad ogni modo che i 5S avrebbero fatto meglio a tenersi i soldi delle restituzioni (cosa che non ha spostato certo grandi masse di voti) per farci invece una TV con cui raggiungere direttamente la propria gente, è stata un’idea perorata senza giri di parole dal grande Giulietto Chiesa esattamente 11 anni fa al Circo Massimo, dove si presentò assieme all’amico Massimo… Mazzucco. E io c’ero.
Come mai una TV come Byoblu fondata dall’ex collaboratore 5S Messora è relegata al 262 del DT e fa trasmissioni che sembrano quelle di una TV locale degli anni ’80? La qualità del segnale somiglia più ad un video a 240px.
Portassero un pò di soldi lì, si mettessero d’accordo,c’era riuscito Panzironi (era nei primi 20 canali). Praticamente non ci sarebbe nemmeno bisogno di costituirne una.
E’ una cosa che se fatta nel 2014 quando diceva Chiesa, avrebbe SCONVOLTO TOTALMENTE E PER SEMPRE la narrativa di RAISET7.
Saremmo forse ancora in tempo.
Quanto ai meet-up, beh sostituirli con i gruppi territoriali è stato come togliere l’RdC e metterci la misura meloniana che vale a stento la metà.
Dal 2016 sentivo che i MU volevano toglierli di mezzo!
E sparirono uno dopo l’altro sul territorio.
Secondo me, in entrambi i casi la colpa fu di GRILLO (e forse anche di Casaleggio ma lui morì nel 2016 per cui non è stata solo colpa sua).
Infatti, penso che sia stato l’accentramento sul Blog delle Stelle/Blog Grillo che ha impedito di usare quei soldi per destinare milioni ad una TV che avrebbe avuto almeno 8.000.000 di spettatori potenziali e chissà quanti altri poi.
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“La frase “se non ti piace quello che c’è, fonda un nuovo partito” la metterei nel dizionario delle frasi sciocche, “ non è una frase sciocca, è un dato di fatto.
Hai tre possibilità:
a) scegli un partito tra quelli esistenti
b) ne crei uno nuovo
c) non vai a votare
Il punto b si può escludere per le motivazioni che hai esposto in maniera esauriente,
il punto c genera un loop: non mi piacciono i partiti di governo- però non vado a votare perché gli altri non mi piacciono- rivincono le elezioni quelli di prima e così via all’infinito.
L’unica opzione ragionevole è la a. Poi su chi si può votare e chi noil discorso è aperto
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