Lo riporta il Corriere della Sera. Via Arenula nega ogni intento punitivo e ridimensiona la richiesta a una semplice routine

(lespresso.it) – Il ministero della Giustizia ha richiesto ai dirigenti di tutti gli uffici giudiziari italiani di comunicare i nomi e il numero di magistrati aderenti allo sciopero indetto dalla Cgil e dall’Usb il 3 ottobre
Il dicastero di via Arenula, scrive il Corriere della Sera, attraverso un dispaccio del neocapo del dipartimento dell’Organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi, Lisa Di Domenico, ha chiesto di “comunicare alle sole ragionerie territoriali competenti i nominativi dei magistrati partecipanti allo sciopero, al fine di effettuare la dovuta ritenuta stipendiale”.
La richiesta del ministero è singolare poiché, per regolamento, nessun magistrato avrebbe potuto incrociare le braccia aderendo allo sciopero indetto da Cgil e Usb. Il diritto dei magistrati di proclamare l’astensione totale o parziale dalle proprie funzioni è regolato dal Codice di autoregolamentazione dell’Associazione nazionale magistrati (Anm). Tale Codice stabilisce che i magistrati possono astenersi dalle udienze solo se l’astensione è proclamata dall’Anm, viene dato un preavviso di dieci giorni, l’astensione non supera i tre giorni e non c’è stata un’altra astensione nei 30 giorni precedenti. Non sono ammesse forme parziali di astensione dalle attività giudiziarie su base distrettuale o di singole articolazioni interne ai vari uffici.
Nonostante tali limiti, il ministero ha ritenuto opportuno procedere con la richiesta, negando qualsiasi intento punitivo e ridimensionando la richiesta a una semplice routine. Inoltre, come premessa alla richiesta, è stata indicata la dichiarazione di adesione allo sciopero dei magistrati che si riconoscono nella corrente Magistratura Democratica. Il documento dell’esecutivo di Md del 2 ottobre, però, non annunciava lo sciopero, quindi l’astensione dalle udienze, bensì l’adesione alla mobilitazione, ossia la partecipazione a manifestazioni, convegni, flash mob.
E non si tratterebbe neanche di vera e propria routine. Il 27 febbraio scorso, in occasione dello sciopero Anm contro la riforma costituzionale della giustizia, il ministero aveva chiesto quanti magistrati vi avessero aderito, ma si trattava per l’appunto di uno sciopero proclamato da Anm. È la prima volta, invece, che viene avanzata una richiesta del genere in occasioni di uno sciopero generale proclamato dai sindacati dei lavoratori.
Avrebbe chiesto numeri!!!!!! Che scandalo. Come si permette il ministero di chiedere quanti suoi dipendenti hanno fatto sciopero.
Avrebbe chiesto i nomi!!!!! Quindi chi fa le buste paga non deve sapere i nomi di chi ha scioperato. Sono dipendenti come tutti gli altri dipendenti pubblici e, perciò, se hanno scioperato venga fatta la trattenuta.
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Sai che glie ne frega al ministro degli stipendi dei magistrati la verità che tendenzialmente a destra hanno le allergie verso le rivendicazioni di italiani a busta paga .Con l’ aggravante che molti di questi glie’ danno pure il voto🤔
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democrazìa s. f. [dal gr. δημοκρατία, comp. di δῆμος «popolo» e -κρατία «-crazia»]. – 1. a. Forma di governo in cui il potere risiede nel popolo, che esercita la sua sovranità attraverso istituti politici diversi; in partic., forma di governo che si basa sulla sovranità popolare esercitata per mezzo di rappresentanze elettive, e che garantisce a ogni cittadino la partecipazione, su base di uguaglianza, all’esercizio del potere pubblico: paese retto a d.; instaurare la d.; d. diretta o plebiscitaria, quando il potere è esercitato direttamente da assemblee popolari o mediante plebisciti; d. indiretta, rappresentativa, parlamentare, quando il potere è esercitato da istituzioni rappresentative. D. popolare, espressione con cui veniva indicata genericamente l’organizzazione politico-sociale dei paesi socialisti dell’Europa orientale e, in senso più ampio, di tutti i paesi socialisti. b. estens. Paese retto democraticamente: le d. moderne, le d. dell’Europa occidentale. 2. La dottrina stessa, come concezione politico-sociale e come ideale etico, che si fonda sul principio della sovranità popolare, sulla garanzia della libertà e dell’uguaglianza di tutti i cittadini; anche l’applicazione pratica di tale dottrina, e l’insieme delle forze politiche che la sostengono: operare per il trionfo della d.; una d. in lotta contro i regimi totalitarî. ecc…
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in questo bel Paese la democratura fa’ passi da gigante……mentre da “sinistra” proviene con serenita’ “un silenzio assordante”……!!! nulla altro da aggiungere….
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