
(Dott. Paolo Caruso) – Quel 7 ottobre 2023… Una data dolorosa, chiave della svolta criminale di Netanyahu e speciale fino a due anni fa, cioè fino a quando Hamas fece la strage dei duemila Ebrei. Tanti i morti e gli ostaggi che si contarono in quel giorno maledetto. Da due anni ne dipendiamo. Israele, con Netanyahu, ha usato il pugno duro, esageratamente crudele nei confronti della popolazione di Gaza, due volte vittima di terroristi di ambo le parti. Di terrorismo si tratta, parlando della reazione di Bibì. Fu l’occasione attesa? Il suo “sogno” di fare di quella Terra un’unica Nazione “da mare al fiume Eufrate”, è infatti nel programma sionistico. Provvidenziale, per il cinismo che lo caratterizza, gli sarà sembrata l’occasione, ghiotta per giustificare l’intervento da genocidio. Settantamila morti, di cui ventimila bambini uccisi, e fatti morire di fame, impedendo l’ arrivo degli aiuti umanitari rappresentano l’ azione criminale del governo Netanyahu. La Flotilla evidenziò l’indolenza delle Nazioni, che in questi due anni non avevano fatto nulla per fermare Israele. Il governo italiano, vassallo di Trump, per non scontentare Israele, ha dato solo in rare occasioni deboli segnali di dissenso aperto. La Premier Meloni, che nel giorno di San Francesco, ad Assisi, nonostante le accuse velate agli “immancabili nemici”, ha inteso rabbonirci dicendo che la “pace si costruisce a poco a poco”. Non si dia però ancora tempo a Netanyahu di portare a compimento la sua azione distruttiva di tutti e di tutto, attuando un orribile genocidio nella Striscia di Gaza. La pace è figlia della giustizia, e non dell’ odio che ammorba anche l’ Europa, quindi non vale temporeggiare ancora, perché i palestinesi finiscano di soccombere. Allora perché tante idiozie vomitate dalla destra meloniana sulla missione umanitaria della Flotilla? Perché tanto timore di gente inerme, e volenterosa di portare aiuto alle popolazioni della Striscia? Li hanno minacciati, arrestati, e i più restii a piegarsi alle menzogne tardano a essere liberati. Le nostre “Tele-meloni” ripetono, a memoria, le stesse parole di Trump, che sappiamo agire per i suoi personali interessi economici. Oggi il vertice in Egitto. Tutti attorno al tavolo delle trattative per una speranza di pace. Ma proprio tutti saranno presenti? Chi rappresenta la “larva” dello Stato Palestinese, a cui fu negato di partecipare all’ONU, nella seduta che lo riguardava, perché il Tycoon gli aveva proibito di mettere piede negli USA. Se il megalomane Trump aspira al Nobel della Pace non ci resta allora che attendere…… Le parole e i titoli non hanno più senso, contano i fatti…. Va bene ora anche il machiavellico ” il fine giustifica i mezzi “.
“Il suo “sogno” di fare di quella Terra un’unica Nazione “da mare al fiume Eufrate”,
“Provvidenziale, per il cinismo che lo caratterizza, gli sarà sembrata l’occasione, ghiotta per giustificare l’intervento da genocidio.”
“Pensare male si fa peccato…”
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