
(di Michele Serra – repubblica.it) – Gli slogan — quando sono efficaci — possono fare la storia. Da modesto osservatore dei lavori in corso per farla ripartire, la storia (un po’ come l’umarel che scruta il cantiere), mi permetto di dire che “blocchiamo tutto”, come slogan, mi suona sgarbato e inefficace, roba da gilets jaunes. Velleitario, minaccioso e respingente.
Mentre mi piace molto lo striscione con la scritta “vogliamo tutt’altro”, che è l’evoluzione intelligente (e al tempo stesso una smentita) del “vogliamo tutto” post sessantottino. Quello slogan da un lato indirizzava, dall’altro presagiva la sconfitta drammatica di quel movimento di massa: volere tutto è la maniera migliore per giustificare il fatto che non si è ottenuto niente. Quasi un alibi preconfezionato.
Era sospettabile, per giunta, di una specie di bulimia consumista, e la presa del carrello dei bolliti del ristorante Cantunzein, nel Settantasette bolognese, lo archivierei come l’atto simbolico, tragicomico, di un finale di partita.
“Vogliamo tutt’altro” è invece uno spostamento geniale di prospettiva: non è il vostro “tutto”, che ci interessa, non è conquistare quello che c’è già, e non ci piace. Sono le cose che non ci sono, è un altro paradigma quello per il quale ci battiamo, e proprio a questo, in fin dei conti, dovrebbe servire la politica, aprire prospettive nuove, fare intravvedere possibilità e occasioni prima non contemplate.
Per far funzionare meglio il mondo, per vivere meglio, servirebbe tutt’altro: suona bene, suona giusto. E suggerisce non di fare incetta del presente, ma di occuparsi del futuro. No, non vogliamo tutto. Vogliamo altro.
A te è bastata la carriere giornalistica, ti sei accontentato di poco. A Repubblica oltretutto.
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A te invece basta non leggerlo, così eviti di scrivere inutili commenti e guadagni un po’ di tempo in più per la tua istruzione.
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Serra non ha mai voluto nulla, si è sempre accontentato di qualche offerta, qualche ciotola, soprattutto per lui. Comunque lo slogan completo di Ballestrini era “Compagni rifiutiamo il lavoro. Vogliamo tutto il potere vogliamo tutta la ricchezza”. Nessuno voleva riempirsi i carrelli dei supermercati, perché all’epoca erano rarissimi e in TV c’era ancora Carosello. E non è vero che non si è ottenuto niente perché dal 1968 agli anni 80 si è attuata per la prima volta in Italia la Costituzione (Dallo statuto dei lavoratori fino all’abolizione del delitto d’onore).
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•Dottore, presto, venga, il paziente s’è spazientito!
•Arrivo. Preparo il sedativo in siringa: due cc di “vogliamo tutt’altro” e lo mettiamo a nanna bello pacifico e innocuo.
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Lui è un “modesto osservatore dei lavori in corso” e dal suo “trespolo” ci guarda dall’alto verso il basso.
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La borghesia illuminata di cdx-csx che lo legge deve essere rassicurata. E sicuramente riesce nell’ operazione.
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