Trump darà i temibili missili Tomahawk a Zelensky? Ho parlato di questo nella mia rubrica del martedì, “sicurezza internazionale”, sul canale […]

(di Alessandro Orsini – ilfattoquotidiano.it) – Trump darà i temibili missili Tomahawk a Zelensky? Ho parlato di questo nella mia rubrica del martedì, “sicurezza internazionale”, sul canale YouTube del Fatto. Nessuno riesce più a fermare la guerra in Ucraina a causa della sua “sirianizzazione”. Una guerra è “sirianizzata” quando presenta le caratteristiche della guerra scoppiata in Siria nel 2011 e mai conclusa.

La prima caratteristica di una guerra sirianizzata è la molteplicità degli attori internazionali coinvolti nella lotta, ognuno con un’agenda diversa che persegue i propri obiettivi nazionali. Questa pluralità di interessi rende molto difficile accontentare tutti e porre fine all’alimentazione esterna del conflitto. La seconda caratteristica di una guerra sirianizzata è il gioco a somma zero dovuto all’irriducibilità delle posizioni degli attori in campo: i nemici di Bassar al Assad concepivano soltanto il suo rovesciamento. Dal canto suo, Bassar al Assad concepiva soltanto la loro distruzione. La terza caratteristica di una guerra sirianizzata scaturisce dalla prima. Si tratta della mobilitazione di una grande quantità di risorse che impedisce al conflitto di spegnersi per l’esaurimento di soldi e munizioni. I Tomahawk costringeranno Putin ad accettare le richieste dell’Europa? No, i Tomahawk non faranno altro che accrescere la sirianizzazione della guerra. Semmai, aumenteranno le probabilità che Putin decida di marciare direttamente su Kiev sfondando il fronte dalla Bielorussia. Giorgia Meloni dovrebbe riflettere sul fatto che Putin sta arruolando una quantità impressionante di soldati, circa 300.000 negli ultimi nove mesi. Ecco la mia previsione: “Quanto maggiore sarà il volume di fuoco dell’Ucraina contro la Russia, tanto più grande sarà il volume di fuoco della Russia contro l’Ucraina”. Di certo Putin non si arrenderà adesso, dopo avere scoperto, anche grazie alle rivelazioni di Guido Crosetto, che l’Unione europea è sostanzialmente disarmata. Se l’Ucraina ha sopportato migliaia di missili e droni russi, la Russia può sopportare di essere colpita da qualche Tomahawk. La Nato ha dato tutto quello che poteva e l’Ucraina si è ritrovata sempre più affossata: missili Himars, Atacms, Storm Shadow, Scalp, ma anche carri armati Abrams, Challenger, Leopard, bombe a grappolo, Patriot, Samp-t e pure gli F-16. L’Ucraina non ha fatto altro che sprofondare.

Tutti si domandano come andrà a finire in Ucraina. Per esemplificare il mio pensiero, propongo di distinguere tra “cause generative” e “cause cinetiche”. Le cause generative sono quelle che generano lo scoppio di una guerra. Nel caso della guerra in Ucraina, la causa profonda – così ha spiegato Jens Stoltenberg il 7 settembre 2023 davanti alla Commissione Affari esteri del Parlamento europeo – è stata l’espansione della Nato in quel Paese martoriato. Le cause cinetiche sono le cause che muovono e tengono in vita il conflitto sirianizzandolo. Un esempio di causa cinetica è l’ingresso della Finlandia nella Nato o gli accordi tra Merz e Zelensky per costruire missili a lunga gittata in Ucraina. Il fatto che la causa generativa della guerra in Ucraina venga rimossa, impedendo a Kiev di entrare nella Nato, non implica la fine della guerra perché le cause cinetiche hanno assunto una forza indipendente rispetto alla causa generativa. Le mie previsioni sono tre: 1) i Tomahawk renderanno la guerra ancora più distruttiva per l’Ucraina; 2) Putin aumenterà le sue richieste territoriali; 3) Putin inizierà a organizzare l’invasione di Kiev e poi valuterà se eseguire questo piano in base a una molteplicità di variabili. Repubblica e Carlo Calenda hanno attribuito a questa rubrica di avere previsto una guerra breve. È falso. Questa rubrica, sin dal primo giorno, aveva previsto la sirianizzazione della guerra, quindi, una guerra lunga.