Trump è stato frainteso. Nessuno ha colto il sarcasmo nelle sue parole. Trump ha dichiarato che l’Ucraina, con il solo aiuto dell’Unione europea, può recuperare tutti i territori […]

(di Alessandro Orsini – ilfattoquotidiano.it) – Trump è stato frainteso. Nessuno ha colto il sarcasmo nelle sue parole. Trump ha dichiarato che l’Ucraina, con il solo aiuto dell’Unione europea, può recuperare tutti i territori e spingersi addirittura verso Mosca strappando intere regioni alla Federazione russa. Secondo il messaggio di Trump, con il solo aiuto dell’Unione europea, la guerra terminerebbe con l’Ucraina che si espande territorialmente ai danni dei russi. Sarà Putin a supplicare Zelensky di restituirgli San Pietroburgo. Insomma, il vero pericolo non è l’assedio di Kiev, bensì l’assedio di Mosca.

Orbene, soltanto uno Stato satellite che abbia smarrito tutte le facoltà critiche può credere che Trump abbia parlato seriamente. In realtà, Trump ha voluto dare un potentissimo schiaffo in bocca all’Unione europea che non fa altro che giurare che la Russia è in ginocchio, che sta perdendo la guerra, perché ha un esercito debolissimo sorretto da uno Stato di cartone. Trump la pensa all’opposto. Come ha detto tante volte, l’Ucraina non ha le carte per giocare questa partita e deve accettare le condizioni di Putin. L’Unione europea, dopo il vertice in Alaska, ha reagito con una radicalizzazione spaventosa. Ha rifiutato qualunque accordo con Putin e ha addirittura giurato di trasformare l’Ucraina in una superpotenza militare, il “porcospino d’acciaio” vagheggiato da Ursula von der Leyen. Una volta in possesso di queste informazioni, possiamo tradurre il messaggio di Trump nel modo corretto: “Cara Unione europea, se è vero quel che dici; se è vero che la Russia è uno Stato debolissimo con cui Zelensky non deve fare accordi, allora puoi sconfiggere la Russia senza l’aiuto degli Stati Uniti. Fate voi, io resto a guardare”. Usare il ragionamento critico nell’analisi della sicurezza internazionale non è difficile. Per cogliere il sarcasmo di Trump, basta semplicemente ricorrere alla “razionalità mezzi-fini”. Quali mezzi la Nato ha dato finora all’Ucraina per raggiungere il fine di vincere la guerra? Ecco la risposta: tutti i mezzi che aveva fino a demilitarizzarsi quasi interamente.

La Nato ha dato all’Ucraina missili Atacms, Storm Shadow, Himars, Scalp e bombe a grappolo. Ha dato carri armati Leopard, Challenger, Abrams. Ha dato Samp/T, Patriot e pure gli F-16. Ha dato a Zelensky qualunque tipo di satellite, munizioni e fiumi di miliardi di dollari. Guido Crosetto ha dichiarato che i magazzini sono vuoti e che l’Italia non ha più una difesa in grado di difenderla nemmeno dall’attacco di una tribù equatoriale a nuoto. Il risultato è che l’Ucraina perde sempre. Non c’è mai stata una battaglia di Mariupol o di Bakhmut in favore degli ucraini. Quando lo scontro con la Russia è frontale, l’Ucraina perde sempre. Tutte le armi della Nato sono state usate per la controffensiva ucraina iniziata il 5 giugno 2023 (terminata in un disastro colossale). I Paesi dell’Unione europea non hanno nemmeno un Patriot da dare all’Ucraina. Nemmeno uno!

Uno Stato satellite è uno Stato che vive nella menzogna perché la sua politica estera e di sicurezza è controllata da una potenza straniera. Il sistema dell’informazione dell’Italia non è concepito per informare onestamente i cittadini, bensì per favorire il moto rotatorio dell’Italia intorno alla Casa Bianca. L’Italia sta agli Stati Uniti come la Bielorussia sta alla Russia. Meloni è la Lukashenko di Trump. Ecco perché i grandi media non hanno spiegato che Trump era sarcastico. L’Unione europea subisce tre o quattro umiliazioni al giorno per mano di Putin. Meglio riempire l’Italia di menzogne per nascondere questa miserabile realtà.