
(dagospia.com) – Chi è il primo vero ‘oppositore’ dell’armata Branca-Meloni? Il centrosinistra di Schlein e Conte-Fratoianni? i missili terra-aria di Renzi, azzoppato per le spacconate del passato? Il sindacato dei pensionati di Landini? O magari l’”odio e violenza” da Brigate Rosse” di immaginari sinistrelli?
Finora un elemento che destabilizza la Statista della Sgarbatella è il suo fumantino alleato di maggioranza Matteo Salvini, a capo di una Lega che si è ritrovata spiazzata dalla camaleontica mossa di Meloni di democristianizzare qui e là, secondo le opportunità tattiche del momento, la ‘’destra sociale” erede del Msi collocando Fratelli d’Italia in una posizione centrista, che non poteva non erodere voti a Lega e Forza Italia.
A quel punto, davanti all’invasione centrista della Zelig della Fiamma, Salvini pestò il merdone: decise di rispondere in modo uguale e contrario, buttandosi a destra per recuperare il terreno risucchiato dai Fratellini d’Italia.
Anziché posizionarsi a sinistra del centro moderato di Forza Italia, recuperando il credo bossiano che dette vita nel 1991 al Carroccio, che attirarò un elettorato del tutto anti-fascista, legato al mondo operaio e dell’agricoltura del nord Italia (all’epoca Giorgio Bocca fece scalpore per i suoi articoli su “Repubblica” a favore del Bossi in canottiera), gettata in cantina anche l’esperienza leghista col primo governo del para-grillino Giuseppe Conte, Il “Capitone” ce lo siamo ritroviamo arzillo e ballerino con l’ultra destra sovranista e populista di Putin, Orban, Marine Le Pen.
Una mossa suicida che l’ha poi costretto a imbarcare un gerarca di ritorno, il generalissimo Vannacci, ritrovandosi oggi con un partito spaccato come una mela: da una parte è rinnegato dalla base storica leghista capitanata dai tre governatori, dall’altra si è ritrovato succube delle mattane fascistoidi dell’ex parà della Folgore, già addetto militare all’ambasciata italiana di Mosca, che non nasconde l’obiettivo di impossessarsi prossimamente del partito della fu Padania.
La notizia di ieri, a proposito della decisione della Corte dei Conti di rispedire al governo la delibera sul Ponte sullo Stretto, esigendo chiarimenti su pubblico interesse, spese e rispetto delle norme Ue, è l’ultimo tassello del quadro che rappresenta realisticamente l’opposizione al governo Meloni.
Lo scontro tra poteri dello Stato, vale a dire gli apparati burocratici, il cosiddetto Deep State (Quirinale, magistratura, Corte dei Conti, Consulta, Ragioneria Generale, militari, Servizi eccetera), e gli inquilini di Palazzo Chigi è sempre stato un tema all’ordine del giorno sin dalla nascita della Repubblica.
Il ventennio di dittatura mussoliniana aveva lasciato una ferita profondissima nel corpo dello Stato (di cui gli italiani non hanno mai elaborato il lutto: prima 45 milioni di fascisti, dopo il 25 luglio 45 milioni di antifascisti) che spinse i due maggiori partiti, Democrazia Cristiana e Partito Comunista, a creare un contrappeso legislativo di controllo tale da controbilanciare, vanificandole, eventuali spinte autoritarie dell’esecutivo.
Già Pietro Nenni nel 1963, nel primo governo di centrosinistra, scoprì che a Palazzo Chigi la fatidica “stanza dei bottoni” non esisteva e che il presidente del Consiglio non poteva fare il cazzo che voleva.
E tutti i premier, dal Dopoguerra in poi, hanno dovuto fare i conti con il Deep State. Renzi arriva a Palazzo Chigi e fa il suo Giglio Magico con quattro amici fiorentini. Conte, un avvocato del tutto a digiuno di politica politicante, “inventato” da Luigi Di Maio con Matteo Salvini, ha tirato avanti finché relazionava le sue decisioni con il Quirinale (nella persona di Ugo Zampetti, segretario generale della presidenza della Repubblica, già tutor di Di Maio quando Giggino era presidente della Camera).
Quando, dopo l’uscita coatta di Salvini dal governo, sostituito dal Pd, Conte2 si cotonò il cervello tagliando il filo con il Colle è naufragato miseramente: gli bastavano appena tre senatori per il Conte-ter, ma il Quirinale l’ha segato con la sua “moral suasion” bloccando i soccorsi di Cesa e Tabacci all’”Avvocato del popolo”.
Quando nel 2020 all’inizio del suo mandato Meloni pensava di mettere come sottosegretario alla presidenza del Consiglio, che ricopre il delicatissimo ruolo di referente tra il governo e il Deep State, il cofondatore di FdI, Guido Crosetto, a farlo fuori furono le trame della “parrocchietta” del Colle Oppio, che lo ha sempre considerato un “abusivo” della Fiamma.
Meglio Giovanbattista Fazzolari, “il genio” secondo la Sora Giorgia, uno che nel 2018 era un dirigente di seconda fascia alla Regione Lazio, ma con un pedigree dal punto di vita dell’affidabilità alla destra italica, ma del tutto a digiuno dalla rete di relazioni con gli apparati dello Stato. Tale scelta venne poi azzerata grazie all’esperienza di Gianfranco Fini che consigliò di rivolgersi a Alfredo Mantovano, ex magistrato, ex Alleanza Nazionale, come sottosegretario alla presidenza del Consiglio.
Anche con il pio Mantovano, i rapporti tra esecutivo e apparati iniziarono col piede sbagliato. Sul Pnrr, per esempio, Mario Draghi aveva creato una task force al ministero dell’Economia che fu subito smantellata istituendo un ministero per gli affari europei, con delega al Sud, capitanato da Fitto. Ovviamente l’operazione non fu per niente gradita e ogni qualvolta Fitto ha avuto bisogno di documenti e dati riguardo lo sviluppo del Pnrr ha trovato la massima indifferenza da parte dei burocrati del Mef.
Essendo i nuovi inquilini di Palazzo Chigi privi di cultura politica rimpiazzata solo da una voglia di rivincita dopo 30 di emarginazione nelle grotte di Colle Oppio e di via Sommacampagna, le decisioni vengono prese senza nemmeno essere precedute da un dialogo, una trattativa e infine da un compromesso con i vertici dell’apparato.
Altri esempi di sgarbi che la Pubblica Amministrazione non digerisce affatto furono la cacciata di Alessandro Rivera, ex direttore generale al ministero del Tesoro, oppure il violento scazzo con i magistrati contabili della Corte dei Conti sulle spese dei 194,4 miliardi di fondi Pnrr.
Anche la scelta di Giorgetti di nominare Daria Perrotta come nuova Ragioniera dello Stato, una figura che non faceva parte dell’apparato, è stata accolta nella maniera peggiore dall’apparato.
Ignorando che il Deep State è un mondo che non è né di destra né di sinistra, essendo consapevole che tutti i governi passano, ma loro stanno sempre lì, fedeli nei secoli, l’ira funesta dell’Armata BrancaMeloni non si è fatta attendere. Assistiamo da mesi alla guerriglia in atto contro i magistrati, per una volta compatti al di là di ogni corrente politica, contro la Riforma Nordio e la separazione delle carriere.
Certo, la nostra Carta Costituzionale che impone un apparato di vigilanza e di burocrazia, in epoca turbo-digitale, sembra un residuato del Novecento, in Italia ci sono più leggi che abitanti, ma senza il Deep State non ci sarebbe nessuna vigilanza sul governo. Gli apparati puoi adeguarli ai tempi ma non puoi farne a meno.
Purtroppo per la Ducetta, la nostra non è una democrazia all’americana, dove il presidente Trump, come un Caligola da Far West può permettersi di attuare lo spoils system più folle, facendo fuori, come birilli, tutti coloro che osano contraddirlo.
Davanti a tale stato di impotenza esecutiva (“Qui comando io!” se lo può permettere in via della Scrofa), è spuntata un’idea nella cofana bionda dell’Underdog alla vaccinara, il Premierato. Con la “Madre dei tutte le Riforme”, decapiterebbe gran parte dei poteri che la Costituzione consegna nelle mani del Capo dello Stato. Dopodiché, la marcia sui detestati apparati di controllo sarebbe in discesa…
UNA PESSIMA NOTIZIA PER I NOSTRI MELONI AFFAMATI DI POTERE TOTALE
Al vertice della Corte dei Conti, seconda bestia nera del governo Meloni dopo Mattarella, c’è Guido Carlino, nato in Sicilia, a Canicattì in provincia di Agrigento, nominato nel 2020 con decreto del presidente della Repubblica, su proposta dell’allora governo Conte II, quello della maggioranza giallorossa.
Una volta nominato, il presidente della Corte dei Conti non può più essere revocato dal proprio incarico, dal quale cessa per dimissioni volontarie o per collocamento a riposo per limiti di età. Essendo Carlino nato nel 1958, Meloni deve aspettare due anni…
Accidenti che fritto misto in politiche spinto.
Salvini, come l’altro Matteo, ha perso semplicemente di credibilità, saltando da un’opinione al suo contrario nel volgere di un mattino.
Il cosiddetto Deep state è il contrappeso necessario per non diventare una dittatura, e spesso è fin troppo molle con l’esecutivo.
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Peccato, l’articolo era iniziato bene con un interessante interrogativo su chi o cosa fa veramente opposizione a questo governo. Poi si è perso in tante chiacchiere lasciando il lettore combattuto tra la speranza di un nuovo parente e un golpe ad opera del generalisti. Altre opzioni non pervenute!
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PAPEETE
GENERALISSIMO
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La “madre di tutte le schiforme” è ormai finita su un binario morto. Giorgia sa che se si andasse a referendum, gli italiani la boccerebbero. L’imponente manifestazione ProPal di lunedì ci dice che il vento sta cambiando, tant’è che per uscire dall’angolo la Ducetta ha proposto in fretta e furia una mozione sul riconoscimento dello Stato palestinese. Sa che su questo rischia di perdere consenso, visto che in passato era schierata al fianco della Palestina. In quelle piazze c’erano anche elettori del suo partito. A questo si aggiungono tre anni di governo fallimentare, le promesse non mantenute e l’aggravamento delle condizioni economiche degli italiani.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/07/29/per-meloni-riconoscere-la-palestina-e-controproducente-ma-nel-2015-lo-chiedeva-con-fratelli-ditalia/8078266/
https://askanews.it/2025/09/24/m-o-sondaggio-izi-90-italiani-vuole-lo-stato-di-palestina/
https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/09/26/sondaggi-cala-la-fiducia-nel-governo-meloni-5-da-inizio-anno-quasi-il-71-degli-italiani-appoggia-la-flotilla/8140573/
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Quando, dopo l’uscita coatta di Salvini dal governo, sostituito dal Pd, Conte2 si cotonò il cervello tagliando il filo con il Colle è naufragato miseramente: gli bastavano appena tre senatori per il Conte-ter, ma il Quirinale l’ha segato con la sua “moral suasion” bloccando i soccorsi di Cesa e Tabacci all’”Avvocato del popolo”.
Quindi quando VUOLE Matty fa un sacco di danni. Alla faccia della cosiddetta democrazia rappresentativa.
Adesso un momento di attenzione.
Il prossimo martedì 30 settembre è convocata dal segretario alla guerra P. Heghseth tutta la ciurma di generali delle forze armate americane, vale a dire 800 persone, in una località segreta della Virginia e per discutere di cose che al momento sono riservate.
Voi che dite?
Certi CLOWN per esempio, che si abbuffano di pasticcini perqulando chi teme per la guerra, dovrebbero volare parecchio più bassi quando esternano le loro certezze.
Anche se sarebbe meglio se avessero ragione loro.
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Perchè dopo l’uscita coatta di Salvini dal governo, sostituito dal Pd, Conte2 il Colle fece naufragare miseramente: nonostante gli bastassero appena tre senatori per il Conte-ter, con la sua “moral suasion” bloccando i soccorsi di Cesa e Tabacci all’”Avvocato del popolo”.???
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Apriamo una nuova puntata della rubrica follow the money
Il soggetto principale è (fu) il Recovey Plan (PNRR) con i suoi 200 MLD.
Settori economici e internazionali (UE, mercati, establishment italiano) consideravano Draghi una scelta molto più sicura rispetto a Conte per il Recovery.
Mattarella stesso, come dice l’articolo, condensando queste istanze, aveva interesse a una gestione dei fondi europei più solida e con garanzie di stabilità: Draghi appariva come figura di massima affidabilità.
Detta diversamente UE, mercati, ed establishment consideravano Conte un incapace.
Quindi la vera domanda da porsi è: perchè lo consideravano incapace ed inaffidabile?
Le possibili risposte sono
2) Non aveva è non ha una buona reputazione in materia di finanza pubblica o rapporti con i mercati. In Italia (e a Bruxelles) questo conta molto; al di la di certa narrativa.
3) Diffidenza di UE e mercati che, pur non contestandolo apertamente, preferivano una figura “tecnica” come Draghi, che aveva costruito la sua legittimità ed aveva profonde relazioni coi mercati e con l’establishment come ex presidente della BCE.
( i punti 2 e 3 si leggono SB)
4) Gli stessi alleati di Conte dell’epoca avevano il timore che la gestione dei fondi desse a Conte così tanta visibilità da oscurarli.
5)Conte non aveva un partito suo (allora). Dipendeva dal M5S, che era in piena crisi interna e quindi non riusciva a imporsi come “leader solido” sul piano economico.
In poche parole Conte fu percepito come inadatto per la gestione economica perché non era un tecnico riconosciuto e perché i fondi del Recovery erano troppo appetibili per essere lasciati in mano a una figura che voleva correre in solitaria e senza radici nell’establishment.
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Ok Lion… sono verosimili le tue considerazioni.
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Chiudiamo subito la rubrica follow the money.
“UE, mercati, ed establishment consideravano Conte un incapace”
“perché i fondi del Recovery erano troppo appetibili”
la prima frase non regge logicamente, perché non è detto che l’essere ritenuto “incapace” sia stata la vera causa determinante dell’esclusione.
La seconda frase infatti suggerisce un’altra motivazione, molto diversa.
Quindi si tratta di falso sillogismo,in quanto
mescola due spiegazioni causali diverse e le presenta come compatibili o addirittura cumulative.
Questo errore è una forma di fallacia post hoc (assumere una correlazione come causa).Ma anche una forma di equivocazione semantica.
Voto 3 si presenti alla prossima sessione d’esame.
E’ aperta la rubrica “Follow the road that leads you to the bar.”
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M’hanno rimasto solo…Vittorio Gassman ne “l’audace colpo dei soliti ignoti”i
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molto più semplice: non faceva parte della rete di amicizie e connivente che avrebbe fatto finire i soldi nelle tasche di chi manovra i giochi
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M’hanno rimasto solo…Vittorio Gassman ne “l’audace colpo dei soliti ignoti”i
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Puo anche darsi
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M’hanno rimasto solo…Vittorio Gassman ne “l’audace colpo dei soliti ignoti”i
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Uffa: connivenze, non connivente!
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ingegnere, posso accettare la tua idea, ma : se l’Europa economica ha reputato Conte incapace come mai Francia e Germania gli han concesso invece del Mes , il PNNR? E come mai riconoscendolo incapace gli han concesso la fetta più grande? Forse perché guardando come ha gestito il COVID-19 si sono resi conto di avere di fronte un fenomeno?
purtroppo l’Italia è gestita dalla Lombardia dai suoi denari e dalle sue TV( Mediaset in primis). E nella conferenza stato imprenditori per progettare assieme come spenderli, le parti sociali ( Confindustria e sindacati) hanno disertato in massa e la TV invece di scrivere il peggio su loro , narrava di flop di Conte .
io credo , vedendo i fatti ad oggi( gestione PNNR di draghi e Meloni)che intorno al gatto ci siano stati tanti topini.
vedere Superbonus e PNNR, poi leggere di crollo produttivo da oltre 26 mesi bisogna essere dei veri incapaci.
Non ricordo ne Craxi ne Andreotti avere i successi di Conte…eppure questi con le porcherie che han fatto sono stati sulle scene politiche per moltissimi anni da primattori.
Sluti
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Da sempre è stato presa ad esempio il sistema democratico tanto moderno a stelle e strisce. Oggi vediamo cosa è in realtà. L’articolo ha lo scopo di farci capire come in realtà e nel tempo, la nostra perculata italietta a guida dei buffoni DC abbia creato una serie di anticorpi istituzionali al ritorno della dittatura e che, pur appesantendolo, garantiscono maggiore stabilità al nostro sistema pseudodemocratico. Pensate cosa accadrebbe se Maria Antonietta facesse un decimo di quello che fa Trump. Non per nulla vorrebbero un PDR di destra e un PdC eletto direttamente, per scardinare questo sistema. Che si rassegni, come fece il fu mafioso di Hardcore.
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Sarebbe interessante capire come si distinguono concause da falsi sillogismi senza cadere, a propria volta, nella solita falsa dicotomia che tanto piace agli italici cervelli.
Il punto è semplice: l’“incapacità” (o meglio, l’incapacità percepita) di Conte da un lato, e l’appetibilità dei fondi dall’altro, sono due fattori concorrenti, non alternativi né l’uno conseguenza diretta dell’altro.
Proprio perché combinati hanno reso inevitabile la sostituzione con Draghi.
Il sillogismo, se c’è, è solo la parete vetrata a cui ti aggrappi per smontare quanto ho scritto. Io invece ho fatto un elenco di cause possibili, nulla più.
Quindi la rubrica Follow the money resta aperta anche perché a decidere se e quando chiuderla non sei tu
Per il bar, se ci becchiamo, ti offro pure da bere.
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Ah Ah Ah, bravo vedo che sei venuto a sbirciare da me per vedere come si fa.
Non prendertela, mi sono permesso perché sei una persona intelligente(pochissime) che sa leggere il Sole 24ore.
Sul tecnico non posso confrontarmi con te, perché questi argomenti come quelli sul rinkulo economico russo fanno parte del 25%della mia giornata lavorativa. Essendo io un professionista e tu un intelligente lettore, sarebbe poco sportivo ed onesto confrontarmi con te.Un po’ come se un pizzaiolo pro si confrontasse con uno a cui piacciono le pizze.
Però sulla logica dovrebbe essere conusciuta da ogni essere senziente. E quindi sono venuto a bocciare in modo netto.
E basta un scemenza logica per far crollare il castello completo;
tu sei un ing e dovresti sapere che se si sbaglia un passaggio nell’equazione, il risultato è errato e si getta tutto nel cestino o no? Sei un ing, vero?
Quindi il voto 3 è confermato,si presenti alla prox sessione.
Riapri pure la tua rubrica, e divertiti pure con i ragazzi,a me non da fastidio,per nulla.
Il mio era solo un promemoria per la prossima volta che vorrai venire a trovarmi sotto i miei commenti.
A buon inteditore poche parole
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pochissime riferito al saper leggere i tecnicismi del sole24.
precisazione dovuta
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Si, ma il voto 4 va giustificato
Tu parli di sillogismo e non si capisce dove lo trovi.
Io parlo di fatti concorrenti, di concause e lo si capisce dal fatto che ho fatto (anche se la formattazione di IS lascia a desiderare) un elenco dove non c’è scritto da nessuna parte che un’ipotesi escluda l’altra e tu non hai proprio nessun modo di dimostrare ne il contrario ne men che meno un sillogismo inesistente.
Quindi se il voto 3 che arbitrariamente mi assegni è la consolazione che ti prendi perchè non riesci a confutare nel merito ciò che ho scritto, accomodati pure.
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Ahahahahaah
Scontro di PALLONI GONFIATI 😀 😀 😀
L’ing. L-70:
Vs Forlanini al bar:
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Confutazione più nel merito,più semplice e schematica di quello che ho scritto,credo sia impossibile farlo.
A questo punto non posso che dirti di farti aiutare da un insegnante delle superiori(non servono quelli superiori) o dal web o da un prete dopo aver dato l’estrema unzione alla tua capacità di ragionare.
Tu hai scritto siccome erano appetibili non dovevano darli ad un incapace,dove è la logica? Ma poi dici che voleva correre in solitaria senza radici nell’establishment?quindi se voleva correre da solo era capacissimo o no, tra l’altro…tra le varie oscenità logiche?e poi Conte era il “capo” e avrebbe delegato ai tecnici come in qualsiasi governo del mondo. O pensi che si sarebbe messo da solo a fare i conti?
Ma che cosa vuol dire? Ma ti rendi conto di cosa hai scritto?Abominevole.
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Io ho scritto
A) E’ un incapace
B) erano appetibili
Il siccome te lo sei inventato tu; senza quel siccome non avresti avuto e non hai niente in mano
In poche parole Conte fu percepito come inadatto per la gestione economica perché non era un tecnico riconosciuto e perché i fondi del Recovery erano troppo appetibili per essere lasciati in mano a una figura che voleva correre in solitaria e senza radici nell’establishment.
Dove lo hai visto il siccome? c’è una “e” in grassetto che CONGIUNGE il non era ritenuto adatto con l’appetibilità dei fondi.
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purtroppo il Koglione certificato nonchè essere inutile si deve mettere sempre di mezzo
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Te l’ho scritto in tono universitario e non mi hai capito.
Ho provato in maniera più semplice e ho usato il siccome, poiché riscrivendo le tue esatte parole
mi sembra difficile spiegartelo, concordi con me?
Anche se rileggendo per i fatti tuoi quello che hai scritto dovresti arrivarci da solo,almeno una persona normale e obiettiva,non accecata dai pregiudizi dovrebbe farlo.
Per discutere seriamente serve anche un po’ di onestà intellettuale, che in questo caso ti è mancata.
Voglio pensarla così, per sentirmi meno solo in questo mondo di analfabeti funzionali.
Comunque per me discorso chiuso, vuoi aver ragione? Pensi di aver scritto delle perle? Sono d’accordo con te,hai ragione tu… continua pure la tua rubrica con i ragazzi in santa pace.
Te lo già detto il messaggio che volevo comunicarti,non mi interessa intervenire nelle tue rubriche.
Ripeto se giochi a questo gioco,non cercare il confronto con me in futuro,non ho tempo da perdere.
I duelli a singolar tenzone con me devono presupporre onestà intellettuale come tra gentiluomini che si rispettino.
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ec l’ho
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Ahahahahaahhaahah
La cosa divertente è che ha ragione L-70 nella forma, ma ha ragione Carlgen nella sostanza e nessuno dei due si capisce, troppo ebbri della propria superbia 😀 😀 😀 D: 😀
La CITRULLOMACHIA in full swing 😀
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