(Tommaso Merlo) – Il popolo italiano è contro il genocidio, il suo governo è complice. Una vergogna. Dopo due anni di sangue innocente ed atrocità, siamo arrivati ad un sacrosanto sciopero generale che ha riempito le piazze e bloccato il paese mentre il governo si ostina perfino a negare il simbolico riconoscimento della Palestina. Davvero una vergogna per mano di una classe dirigente di scarsa qualità che si comporta come se fosse ancora a capo dei loro faziosi partitini e non del governo dell’intero paese. Acciecati dalle loro misere carriere, non capiscono il momento storico, la gravità del genocidio del secolo. Il governo si è servilmente inginocchiato al cospetto degli Stati Uniti finiti in balia di una destra bigotta, suprematista, isolazionista e più che mai strangolata dalla morsa sionista. L’Italia è serva di Trump che è servo di quel terrorista di Netanyahu. Tutto qui. E questo per colpa del male della nostra era, la mafia lobbistica che infesta le democrazie. Comandano i potentati che hanno i soldi per finanziare i partiti, le carriere dei politici e la stampa. Non il popolo. La ricca e quindi potentissima lobby sionista ha corrotto il presidente Trump oltre che l’intero Congresso americano ottenendo piena copertura politica internazionale e quindi impunità e quindi fiumi di soldi ed armi anche a sterminio in corso. Una vergogna che rimarrà nei libri di storia per spiegare le ragioni del tramonto anche morale dell’Occidente. L’impero americano sventola la stella di David e la meschina colonia italica si adegua anche a costo di andare contro i propri valori costituzionali e la volontà del proprio popolo. Tutto qui. Dopo decine di migliaia di morti innocenti ed una infinità di crimini di guerra, i governanti si sono limitati ad interrompere un agghiacciante silenzio durato mesi e mettersi a cinguettare sui social frasi fatte più decenti, senza però muovere un dito, senza interrompere la complicità col regime genocida israeliano. Non hanno nemmeno smesso di commerciare armi con quei criminali assetati di sangue. E siamo pure piombati nel negazionismo elitario. Con politicanti e presunti giornalisti altolocati che si rifiutano perfino di usare la parola genocidio. Si comportano come i terrapiattisti che tanto detestavano, negando l’evidenza di fatti provati in maniera inequivocabile da esperti ed istituzioni specializzate di tutto il mondo. Una deriva grottesca, con l’Italia più sionista perfino dell’Inghilterra dove ha avuto inizio lo sciagurato progetto coloniale israeliano e dove la lobby sionista spadroneggia da sempre. Una svolta dovuta ad una ribellione popolare che ha costretto il parlamento inglese a smuoversi e Starmer a cedere. Ed è questa la strada anche da noi, quella che dal basso costringe i politicanti a rappresentare la volontà popolare. Il popolo italiano è contro il genocidio e non è accettabile che il suo governo sia complice andando contro a quelle leggi ed istituzioni che sono la spina dorsale della nostra repubblica e della comunità internazionale di cui l’Italia è storicamente parte. Davvero una vergogna epocale che potrebbe aiutarci a girare finalmente pagina politica perché da quando è al potere, questo governo ha combinato davvero pochissimo. Se cadesse oggi verrebbe ricordato per l’immane figuraccia sulle prigioni per immigrati in Albania, per la riforma della giustizia cara a Berlusconi che fa piacere solo ai furfanti incravattati, per qualche maldestra mossa liberticida e rigurgito ideologico, ma su tutto questo è il governo dell’ostinata complicità nel genocidio del secolo. Il governo servo degli Stati Uniti e quindi di Israele che scimmiotta ogni trend propagandistico della rozza destra trumpiana, tipo quello che marchia come odiatori chiunque non è d’accordo con le loro politiche intrise d’odio buttandola così in caciara invece di rispondere del loro disastroso operato. Siamo in balia di classi dirigenti davvero di scarsa qualità che non riescono nemmeno a comprendere il momento storico, siamo una misera colonia in balia dei deliri sionistici del fallimentare impero americano, e siamo vittime della mafia lobbistica che infesta le democrazie. Ma non bisogna arrendersi, le corti internazionali sono al lavoro, i tardivi riconoscimenti della Palestina piovono e strade e perfino mari sono pieni di nuove consapevolezze. La verità e la giustizia prima o poi trovano sempre un modo per riemergere. Ed è questa la strada, quella che dal basso costringe i politicanti a servire la volontà popolare. La strada verso una politica degna e una democrazia vera.