
Fiorenza Ceniccola, giovane amministratrice, è stata selezionata tra “i 60 under 30 che stanno cambiando il Paese” iniziativa promossa dall’Espresso La Giovane Roma e Politica, volta a valorizzare giovani impegnati nella partecipazione attiva e promotori del dialogo anche tra visioni diverse.
La cerimonia si è svolta presso il Link Campus di Roma, alla presenza del segretario nazionale di Forza Italia Antonio Tajani, del leader di Italia Viva Matteo Renzi e dell’ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Ha portato i suoi saluti istituzionali il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri.
Durante la serata di premiazione Fiorenza Ceniccola è intervenuta sottolineando il valore della politica come “impegno morale e servizio civile prima ancora che personale”.
Ceniccola ha affermato che la sua presenza tra i sessanta giovani selezionati non rappresenta un riconoscimento personale, ma una responsabilità: «dimostrare che il cambiamento non è uno slogan da gridare, ma un lavoro silenzioso, quotidiano, che richiede coerenza, costanza e coraggio».
Nel suo discorso, la giovane amministratrice ha richiamato l’esperienza formativa e professionale all’estero e la scelta consapevole di tornare in Campania, nel Beneventano: «tornare non è stato un passo indietro, ma un passo avanti. Oggi la vera sfida non è partire – questa è forse la scelta più semplice – ma vera sfida è restare. Restare e provare a trasformare la propria terra».
Un passaggio centrale è stato dedicato al tema della libertà di pensiero e di parola. Richiamando i recenti episodi di violenza legati al confronto delle idee, Ceniccola ha ammonito: «come giovani abbiamo l’obbligo morale di affermare che opinioni diverse non possono mai diventare motivo di paura, di minaccia o di vendetta. Non in un Occidente che ha fatto della libertà d’espressione il suo faro più alto e nobile».
Guardando al futuro dell’Italia, ha parlato della necessità di una “rivoluzione silenziosa, ma concreta”, capace di trattenere i talenti, restituire valore ai borghi e alle aree interne, liberare energie soffocate dalla burocrazia e offrire ai giovani “non concessioni di facciata, ma spazi autentici di crescita e responsabilità”. Ha continuato affermando che “ il futuro noi giovani non lo vogliono ereditare passivamente, ce lo vogliamo costruire passo dopo passo”.
In chiusura, la dedica del riconoscimento: «a chi non smette di crederci, a che non si arrende e resiste al cinismo, a chi crede che restare e trasformare sia possibile, a chi sa che anche una voce giovane possa contribuire a scrivere una narrazione migliore del futuro del nostro Paese».
“..del leader di Italia Viva Matteo Renzi e dell’ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte..”
Senza i 200 miliardi del Pnrr e salari da fame, la promozione di Fitch Meloni la vedeva col binocolo
Chissà se il presidente ha “”ringraziato””il senatore semplice da Rignano per avere concesso che la caciottara si prendesse i meriti della promozione di Fitch. Questo è il risultato della caduta del Conte 2 provocata da Renzi.
Ma, prendendo per buona anche la ipotesi di una mancata riconferma di Conte dopo la fine naturale della legislatura (2023), stupisce che ancora non vi sia chiarezza definiva e inappellabile su chi sarà presente nel cosiddetto campo giusto.
Forse non c’è alcun motivo per avere fretta.. 🤔
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