(Dott. Paolo Caruso) – Gaza ormai spettrale si avvia all’ abbraccio mortale con l’ Eldorado degli speculatori.
Macerie su macerie e soltanto macerie sullo sfondo, e una schiera interminabile di disperati nullatenenti. Solo carabattole trascinate a fatica, in cerca di un luogo relativamente sicuro dove fermarsi. Un popolo senza terra, un popolo senza più patria. Tale condizione gli viene negata da chi, per secoli, era stato “Ebreo errante”. Nel 1948 insediatosi, per volere degli Inglesi, nella terra abitata da altri dall’anno 136, da quando cioè l’imperatore Adriano aveva cacciato gli Ebrei dalla Palestina. Oggi, duemila anni dopo, Netanyahu vuole riprendere come proprio ciò che era passato ad altri. Venuto in questo territorio in cerca di ospitalità, il cosiddetto “Ebreo Errante” col tempo si è proclamato “padrone assoluto”, intransigente e irriducibile a qualunque compromesso o tregua. Oggi fomenta l’odio, praticando un vero e proprio genocidio nella Striscia di Gaza, rischiando di perpetuare desiderio di vendetta nelle future generazioni. Del resto il furore di questi poveri perseguitati, di chi ha perso tutto e financo la propria identità, non si arresterà nel tempo, ma con un effetto boomerang si abbatterà sul futuro di Israele. Papa Leone si dice profondamente preoccupato e, con lui, la maggior parte dei popoli della Terra. Troppo odio hanno acceso Netanyahu e il suo governo, senza umanità verso i bambini e le loro mamme, non arrestando la propria violenza omicida neppure di fronte a medici, operatori sanitari, soccorritori, e giornalisti. La vendetta di Bibì Netanyahu per i fatti del 7 ottobre 2023 è diventata solo pretesto, come l’accusa di “antisemitismo” per chi lo critica per i suoi atti criminosi. Un vendetta spropositata con circa settantamila vittime civili di cui ventimila bambini, duecentomila feriti, distruzione dell’ intera Striscia di Gaza. Vuole realizzare il sogno messianico del Regno di Davide: “da mare a mare” come simboleggiato dalle strisce azzurre che, nella bandiera israeliana su sfondo bianco, incorniciano la “Stella di Davide” a sei punte. Tale messianismo violento e anacronistico, gli fa compiere il genocidio di un popolo, sotto l’egida del suo “padrino” americano, altrettanto spregiudicato e suo socio in affari. E mentre la pavida Europa sta ancora oggi balbettando, il mondo reale ben pensante manifesta sostenendo il diritto dei palestinesi a mantenere la propria Terra. “La Terra è di tutti”, professa la Bibbia cui l’ebreo anche di oggi sostiene di riferirsi.
Chi ha vissuto il dolore di Auschwitz come in tempi più antichi quello di Babilonia, dovrebbe evitare di fare agli altri quanto ha subito su di sé. È questa anche la sintesi dei Comandamenti di Mosè fondamentali e accettati dall’ebraismo come sacri e divini.