Quanti dubbi. Era un missile polacco quello caduto sulla casa di Wyryki. E il 2° “attacco” del 13.9? Un falso allarme. Nawrocki contro il premier Tusk

(di Marco Franchi – ilfattoquotidiano.it) – Autoattacco e falso allarme droni? Nelle certezze riguardo allo sciame di droni “russi” che nella notte tra il 9 e il 10 settembre avrebbe sconfinato in territorio polacco cominciano a evidenziarsi delle crepe. La prima, quella riportata dal quotidiano di Varsavia, Rzeczpospolita – che cita fonti vicine ai servizi di sicurezza polacchi – secondo cui l’immagine del tetto della casa del contadino di Wyryki, nella regione di Lublino, danneggiato da uno dei velivoli inviati da Mosca che ha fatto il giro del mondo, sarebbe in realtà frutto della caduta di un missile aria-aria Usa, un Raytheon AIM-120 AMRAAM, lanciato da un F-16 polacco. Razzo tra l’altro inesploso perché difettoso.
La notizia, secondo quanto riportato da Rzeczpospolita, ha scatenato una bufera politica, dato che la Procura di Lublino, che con gli esperti avrebbe identificato i resti di 17 droni, si sarebbe rifiutata di dare spiegazioni su quanto successo a Wyryki. Scatenando l’ira del presidente Karol Nawrocki che ha chiesto “chiarezza immediata” e del servizio di sicurezza nazionale, il Bbn contro il premier Donald Tusk. “Non si possono nascondere informazioni” recita la nota del Capo di Stato pubblicata su X. “I messaggi rivolti ai polacchi devono essere verificati e confermati, soprattutto in un contesto di disinformazione e guerra ibrida”, ha concluso. Su questo punto, secondo alcuni media, tra cui Podcast Polityczny su TVN24+, il 12 settembre, una nota segreta su ciò che è accaduto nella notte tra il 9 e il 10 settembre è stata consegnata alla Bbn. “Questa nota – scrivono – presumibilmente includeva informazioni secondo cui un razzo, non un drone russo, era caduto sulla casa di Wyryki”. Inoltre, il Comando Operativo delle Forze Armate, in una dichiarazione rilasciata il 16 settembre, aveva assicurato di aver fornito tutte le informazioni disponibili e le successive conclusioni dell’analisi dell’incidente sia al Ministero della Difesa Nazionale, sia al Generale Stato Maggiore dell’Esercito Polacco e dell’Ufficio per la Sicurezza Nazionale su base continuativa e senza alcuna omissione. Tornando al drone-missile, in una dichiarazione la procura aveva già detto che “al momento l’oggetto non è stato identificato né come un drone né come suoi frammenti”.
Ma le crepe nelle indagini sui droni russi in Polonia non finiscono qui. Oltre a droni fotografati in posizioni discutibili come quello in foto che – a detta dell’analista militare di Analisi Difesa Gianandrea Gaiani – sembrerebbe “appoggiato su una gabbia per conigli” che non sarebbe crollata sotto il suo peso”, c’è il drone del 13 settembre. Siamo nel pieno della “risposta Nato” e della creazione della missione “Sentinella Est” e la Polonia annuncia un altro sconfinamento di Mosca. Il giorno dopo, ignorato da media e senza il clamore riservato agli attacchi precedenti, sempre il Comitato operativo però sui social scrive: “In merito alle attività militari del 13 settembre 2025, relative alla minaccia di violazione del nostro spazio aereo, vi informiamo che sono state intraprese azioni con tutti i mezzi disponibili per confermare le indicazioni dei sistemi di radiolocalizzazione in merito a una possibile violazione dello spazio aereo polacco. Le azioni intraprese non hanno confermato le indicazioni dei nostri sistemi e, di conseguenza, le violazioni dello spazio aereo polacco”. Il Comando spiega che, certo – “le registrazioni dei sistemi potrebbero essere state dovute alle condizioni atmosferiche prevalenti, ma hanno richiesto la nostra reazione data la presenza di oggetti situati vicino al nostro confine. Una situazione simile si è verificata ieri in Romania, dove sono state rilevate anche le indicazioni dei sistemi di radiolocalizzazione ed è stato attivato il sistema di difesa aerea”. Tradotto: è stato richiesto un nostro intervento per via della localizzazione di oggetti, ma al momento non abbiamo conferme che la violazione dello spazio aereo ci sia stata. Eppure, scatta “una nuova reazione della Nato”, batte l’agenzia Ansa. Allarme droni russi in Romania e Polonia, Mosca “sa esattamente dove sono diretti, si tratta di un’evidente espansione della guerra”, denuncia in un post su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky spiegando che “oggi la Polonia ha risposto militarmente alla minaccia dei droni d’attacco russi”.
In realtà, sempre nel post di cui sopra il Comando operativo chiariva che “tutte le decisioni prese durante l’esecuzione dei compiti dalle nostre forze e risorse erano volte a: confermare i dati ottenuti dai sistemi di radiolocalizzazione, garantire la massima sicurezza dei cittadini, contrastare le conseguenze di una potenziale violazione dello spazio aereo da parte di un oggetto aereo non identificato”. Un modo per rassicurare i cittadini, ma anche per sottolineare l’atto dovuto. Tant’è che lo stesso premier Tusk dirà: “Questa volta l’allarme è rientrato, si è trattato di ‘un’operazione preventiva’”. Ci pensava comunque il segretario di Stato Usa Marco Rubio a chiedersi se “i droni siano stati indirizzati appositamente verso la Polonia. Se è così, se le prove ci porteranno a questa conclusione, allora ovviamente sarà altamente provocatorio”.
ma no, ma va, incredibile, e chi l’avrebbe detto?
quasi tutti, su ogni canale social.
Infatti, stanno provando a censurarli e contrallarli con la scusa dell’odio e violenza nel web.
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Ennesima figura di m dei polacchi molto portati per questo genere di cose .
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A pensarci bene quel pollaio è una metafora . L’ EU è un pollaio su cui si è adagiato senza esplodere il drone per compassione..
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Mica colpa loro se non riescono a costruire una causa valida per entrare in guerra con la NATO contro i russi. È che è veramente difficile il lavoro: troppi occhi…
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E mo’ i 40.000 prodi del blocco Nato democratico?
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E adesso vogliamo Lorenzo Cremonesi nuovamente a Wyryki, davanti alla casa danneggiata, a raccontarci tutto su di giri che era tutto falso quello che ci aveva solennemente riportato
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Razzo tra l’altro inesploso perché difettoso.
Ma non credo proprio, i danni sembrano chiaramente indicare una potente esplosione, compatibile con i circa 7 kg di carico che ha la testata del missile.. Caso mai non è esploso quando avrebbe dovuto.
Ad ogni modo questo non cambia molto.
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