Nel giro di quattro giorni Xi Jinping ha inaugurato un ordine multipolare non più centrato sul predominio statunitense e occidentale. Assieme a Russia, India, Iran e altri 22 capi di […]

(di Barbara Spinelli – ilfattoquotidiano.it) – Nel giro di quattro giorni Xi Jinping ha inaugurato un ordine multipolare non più centrato sul predominio statunitense e occidentale. Assieme a Russia, India, Iran e altri 22 capi di stato o governo riuniti per un vertice dell’Organizzazione di Shanghai per la Cooperazione (Sco) ha dato vita all’Iniziativa di Governance Globale. Obiettivo: la cooperazione pacifica fra Stati e un “futuro condiviso dell’umanità”. Assieme al gruppo Brics (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica) gli Stati congiunti dallo “spirito di Shanghai” si proteggono così dalla brama di predominio e sanzioni che anima l’Occidente. Non sono tutti democratici, ma il pianeta non è tutto democratico.
È il primo argine costruito per far fronte ai disastri del dopo Guerra fredda: trentacinque anni contrassegnati da fallimentari guerre occidentali di regime change, dall’estensione della Nato per debilitare la Russia, dalle minacce contro Pechino, dall’erosione dell’Onu cui l’Organizzazione di Shangai e i Brics vogliono restituire peso. La micidiale e illusoria pretesa degli Stati Uniti di dominare da soli il pianeta, iniziata negli anni 90, s’inceppa. La parata del 3 settembre a Pechino è stata organizzata da Xi per mostrare spettacolarmente che anche la Cina celebra la fine della Seconda guerra mondiale, avendo partecipato al conflitto con due parallele resistenze all’invasore giapponese (soldati nazionalisti di Chiang Kai-shek e guerriglieri di Mao). Parlando di “Resistenza Mondiale Antifascista”, il Presidente cinese entra nella nostra storia come attore paritario, chiamato a correggere la sciagurata, caotica gestione del dopo Guerra fredda.
Discusso a Tianjin prima della parata, il multipolarismo è l’ambizione dei Ventisei. L’idea centrale è che un ordine internazionale sarà possibile solo se si rispetta la diversità di culture e civiltà, se tutti gli Stati sono uguali, se il metodo è multilaterale, se la pace è la stella polare. La cooperazione pacifica avverrà nei settori in cui Pechino è all’avanguardia: industrie indipendenti dai combustibili fossili, intelligenza artificiale, tecnologia, infrastrutture (linee ferroviarie, gasdotti, strade, ponti). Il multipolarismo è stato accelerato prima dalle guerre di esportazione della democrazia, poi dalla guerra russa in Ucraina provocata dagli allargamenti a Est della Nato, infine dall’offensiva dei dazi che Trump ha scatenato credendosi re del mondo.
Nel frattempo Stati Uniti ed Europa sono in altre sconclusionate faccende affaccendati. Martedì Trump ha affondato con navi di guerra una piccola imbarcazione venezuelana accusata di narcotraffico (impossibile verificare, l’imbarcazione è in fondo al mare con le 11 persone dell’equipaggio). Il Venezuela è un attore del tutto marginale nel narcotraffico internazionale, come spiegato da Pino Arlacchi su questo giornale (30 agosto). Il governo Maduro è sotto attacco per via delle immense riserve petrolifere di cui Trump è avido. Non meno sconclusionate le mosse dei principali Stati europei, dentro e fuori un’Unione definitivamente soppiantata da altri gruppi decisionali: volonterosi e cosiddetto gruppo E-3 (Germania, Gran Bretagna, Germania), tutti lì ad affilare coltelli contro invasioni dei Tartari che non verranno. Gli ospedali francesi si preparano già ad aumentare i posti letto per curare feriti di guerra, rivela il Canard enchainé. Gli E-3 intendono anche riattivare le sanzioni contro l’Iran, facilitando i nuovi attacchi a Teheran cui aspira Netanyahu.
Uno dei quattro accordi fra Russia e Cina concerne l’energia: ogni anno Gazprom fornirà a Pechino 106 miliardi di metri cubi di gas naturale. Prima dell’invasione dell’Ucraina e del sabotaggio degli oleodotti Nord Stream, Mosca esportava in Europa più di 150 miliardi di metri cubi l’anno. Il centro di gravità economico si sposta verso Cina-India, e l’Europa s’impoverisce comprando gas liquido Usa, ben più costoso. Ma il culmine dell’insipienza europea l’ha raggiunto giovedì scorso Kaja Kallas, rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza, commentando la parata cinese e ostentando un’ignoranza abissale. In una conferenza ha chiesto, con frasi masticate e intercalate da sogghigni beffardi, cosa mai si siano messi in testa Pechino e Mosca, con la “falsa narrativa secondo cui Cina e Russia sarebbero vincitori della Seconda guerra mondiale… è una novità!” (shorturl.at/GkXQM). Pechino entrò in guerra contro Tokyo nel 1937. A partire dal 1941 partecipò con Usa e Russia alla Resistenza antifascista mondiale (30 milioni di morti cinesi). Kallas evidentemente ignora che Pechino è fra i cinque membri permanenti nel Consiglio di Sicurezza Onu proprio perché vincitore della guerra. Le istituzioni Ue dovrebbero sfiduciarla per maleducazione storica aggravata. Forse Kallas finge l’ignoranza. Ma se non fingesse?
Tante volte ci fosse qualcuno che pensa Mazzucco essere un trumpiano.
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i nostri commentatori pseudo qualsiasi-cosa già si strappano le vesti e gridano al pericolo giallo, sembra di essere tornati alla fobia vietcong,
ma a memoria ricordo solo che le guerre alla Cina la iniziò la Compagnia delle Indie Orientali, poi via via proseguite fino ai nostri giorni con lo spiegamento di alleanze, costruzioni di basi e dispiegamento di forze armate a circondarla, per poi gridare al pericolo Cina.
Insomma prima la circondano e se quella cerca di difendersi, la accusano di volere la guerra.
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L’ambasciatrice Elenuccia starà facendo i salti di gioia per la performance della Barbara,compagna del Padoa Schioppa, ex banca d’italia, ex BCE,ex FMI and so on so forth.
Povera gioventù italiana,non sapete cosa vi attende…
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No, non finge . È una analfabeta funzionale e non è la sola tra i dirigenti EU ma ne è la più odiosa rappresentante. Non sono riusciti i “no euro” a demolire la EU come ci stanno riuscendo loro. Lasciamoli lavorare.
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Ma il tutto è molto inquietante Cesare.
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Analizziamo l’articolo per punti.
Nel giro di quattro giorni Xi Jinping ha inaugurato un ordine multipolare non più centrato sul predominio statunitense e occidentale.
Il termine BRIC fu coniato per la prima volta nel 2001; la prima riunione alla quale si fa risalire la nascita risale al 2006 a margine dell’assemblea delle nazioni unite; il primo vertice formale si tenne a Ekaterinburg nel 2009 e nel 2011 si uni anche il Sud Africa.
Cosa hanno prodotto dal 2009 ad oggi ?
La NDB (new development bank) la nuova banca di sviluppo, con sede a Shangai ( tanto per cambiare) finanziata con circa la metà da capitale cinese il che, agli occhi di un normodotato mentalmente, fa capire come il famoso “nuovo ordine alternativo” sia o possa essere il passare da un’egemonia americana ad una cinese.
Un Accordo di riserva contingente (CRA) Un fondo comune di circa 100 miliardi di dollari ( denominato in dollari, ooopppps!!! avrebbe detto Crozza/Red Ronnie) per sostenere i Paesi membri in caso di crisi di bilancia dei pagamenti o instabilità finanziaria, un fondo a maggioranza cinese ( 41% e sempre oooppppsss!!) ; l’equivalente del nostro MES; però li è bello, utile, efficace, invece da noi no.
Per il resto niente, summit su summit improduttivi ma che eccitano gli animi di chi, pur se umanamente comprensibile visto il comportamento degli USA in politica estera nel passato, non fa nient’altro che rendersi incapace di vedere la complessità della realtà.
Andiamo oltre
trentacinque anni contrassegnati da fallimentari guerre occidentali di regime change, dall’estensione della Nato per debilitare la Russia, dalle minacce contro Pechino,
Non capisco queste guerre sono fallimentari in che senso? Non hanno prodotto effetti? L’allargamento della NATO ad est c’è stato o non c’è stato? La ex Jugoslavia si è dissolta o è ancora li?
Fallimentare per chi?
Quanto alle minacce contro Pechino, vale la pena ricordare che negli anni ’80 e ’90 la Cina era ancora un paese a reddito medio-basso, molto legato all’agricoltura e alle manifatture a basso costo. In quegli anni, con Deng Xiaoping e le sue riforme, aprì al capitale estero e alle zone economiche speciali (Shenzhen è l’esempio classico).
Negli anni successivi grazie a investimenti occidentali, tecnologie importate e un’enorme forza lavoro, la Cina è diventata la “fabbrica del mondo”. La globalizzazione ha spinto la crescita.
Negli ultimi 10 anni: Pechino ha puntato su tecnologia avanzata (5G, AI, spazio, green tech), spesso non più solo copiando, ma innovando.
Ora compete, per non dire surclassa, direttamente con USA ed Europa.
Li si che sono arrivate le minacce, ma bisognerebbe spiegare perché.
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Tu e quell’altro clown di Carlgen state facendo la rassegna stampa mattutina, vedo.
Quando ti definisco pallone gonfiato e ottusangolo mi riferisco a queste boiate che riesci a scrivere:
trentacinque anni contrassegnati da fallimentari guerre occidentali di regime change, dall’estensione della Nato per debilitare la Russia, dalle minacce contro Pechino,
Non capisco queste guerre sono fallimentari in che senso? Non hanno prodotto effetti? L’allargamento della NATO ad est c’è stato o non c’è stato? La ex Jugoslavia si è dissolta o è ancora li?
NEANCHE IL SENSO DI UNA FRASE AFFERRI.
-1 la Spinelli ha detto ‘fallimentari guerre occidentali di regime change’ (tipo A-Stan e Irak) e fallimentari sono state, sì, hanno prodotto effetti… quello di perdere 20 anni in guerra coi talebani, smembrare la Federazione Serba e di far nascere l’ISIS in Irak. Begli EFFETTI.
-2 la Spinelli ha continuato, dopo la virgola ”dall’estensione della NATO per debilitare la Russia” non ha negato che sia accaduto ed è un argomento diverso dal precedente.
-3 dalle minacce contro Pechino.
Sono TRE COSE DIVERSE.
Tra te e Carlgen è difficile dire chi sia il peggio.
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vediamo se funziona
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Il Venezuela è un attore del tutto marginale nel narcotraffico internazionale, come spiegato da Pino Arlacchi su questo giornale (30 agosto). Il governo Maduro è sotto attacco per via delle immense riserve petrolifere di cui Trump è avido.
Anche qui la disonestà intellettuale si trova a suo agio.
In base ai dati di cui dispone Arlacchi ( dati UNODC) è vero che il Venezuela ha un ruolo marginale nel narcotraffico, ma questi dati purtroppo per loro che li strumentalizzano sono dati riferiti alla produzione e non al transito di stupefacenti.
Secondo Insight Crime che fa parte della rete internazionale di giornalismo investigativo ( di cui fa parte anche la nostra Report)
Venezuela Institutional Weaknesses Facilitate Cocaine Trafficking: Report
Quanto a TRAFFICO, il Venezuela è tutt’altro che marginale e il tutto a prescindere dalla vicenda dell’affondamento dell’imbarcazione.
Altro aspetto; il greggio Venezuelano è un greggio asfaltenico; ad alta densità e con elevato tenore di zolfo.
Una vera e propria me3da per dirlo in parole semplici; difficile da estrarre e ancor più difficile e costoso da lavorare.
Come mai un paese esportatore netto di petrolio quali sono diventati gli USA dopo l’utilizzo dello shale oil dovrebbe essere interessato ad un petrolio che per essere lavorato deve addirittura prima essere miscelato con altri petroli più leggeri?
Che poi più o meno è l’analoga domanda (ovviamente l’ambito è diverso) che tanti si pongono; come mai un paese Grande come la Russia dovrebbe essere interessato ad un fazzoletto di terra?
( non farci caso all’ultima; è fuori dalla tua portata)
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Il Venezuela è un attore del tutto marginale nel narcotraffico internazionale, come spiegato da Pino Arlacchi su questo giornale (30 agosto). Il governo Maduro è sotto attacco per via delle immense riserve petrolifere di cui Trump è avido.
Anche qui la disonestà intellettuale si trova a suo agio.
In base ai dati di cui dispone Arlacchi ( dati UNODC) è vero che il Venezuela ha un ruolo marginale nel narcotraffico, ma questi dati purtroppo per loro che li strumentalizzano sono dati riferiti alla produzione e non al transito di stupefacenti.
Secondo Insight Crime che fa parte della rete internazionale di giornalismo investigativo ( di cui fa parte anche la nostra Report)
Venezuela Institutional Weaknesses Facilitate Cocaine Trafficking: Report
Quanto a TRAFFICO, il Venezuela è tutt’altro che marginale e il tutto a prescindere dalla vicenda dell’affondamento dell’imbarcazione.
Altro aspetto; il greggio Venezuelano è un greggio asfaltenico; ad alta densità e con elevato tenore di zolfo.
Una vera e propria M… per dirlo in parole semplici; difficile da estrarre e ancor più difficile e costoso da lavorare.
Come mai un paese esportatore netto di petrolio quali sono diventati gli USA dopo l’utilizzo dello shale oil dovrebbe essere interessato ad un petrolio che per essere lavorato deve addirittura prima essere miscelato con altri petroli più leggeri?
Che poi più o meno è l’analoga domanda (ovviamente l’ambito è diverso) che tanti si pongono; come mai un paese Grande come la Russia dovrebbe essere interessato ad un fazzoletto di terra?
Ancora uno sforzo
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Sembra di si proviamo con un altro pezzetto di commento, poi ti rispondo; ogni tanto sei utile.
La cooperazione pacifica (SIC) avverrà nei settori in cui Pechino è all’avanguardia: industrie indipendenti dai combustibili fossili, intelligenza artificiale, tecnologia ( in quali ambiti? E ho detto tutto, diceva Peppino), infrastrutture (linee ferroviarie, gasdotti, strade, ponti).
Il pressappochismo di questa frase è sconcertante: sarebbe stato più intellettualmente onesto dire che la cooperazione ( quando mai si sono viste cooperazioni non pacifiche; se non c’è pace non può esserci cooperazione) avverrà in tutti quei settori in cui Pechino può dare sfogo a quell’eccesso di capacità produttiva che la soffocherà prima o poi e di cui ormai ci sono state evidenti manifestazioni ( a partire da Evergrande e Country Garden, fino ad arrivare alle più recenti lamentele ufficiali fatte ( e recepite) al governo cinese da parte del CEO di Great Wall Motors nei confronti di BYD),
Inoltre la Cina non è green bei consumi, lo è nella produzione di tecnologie; è il principale inquinatore mondiale, ha superato pure gli USA; produce pannelli fotovoltaici ma brucia carbone per produrli.
China: Energy Country Profile – Our World in Data
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ancora un altro pezzo.
dentro e fuori un’Unione definitivamente soppiantata da altri gruppi decisionali: volonterosi e cosiddetto gruppo E-3 (Germania, Gran Bretagna, Germania) (SIC)
Voleva dire Francia, ma questa da proprio l’immagine della superficialità con cui ha scritto l’articolo.
Uno dei quattro accordi fra Russia e Cina concerne l’energia: ogni anno Gazprom fornirà a Pechino 106 miliardi di metri cubi di gas naturale. Prima dell’invasione dell’Ucraina e del sabotaggio degli oleodotti Nord Stream, Mosca esportava in Europa più di 150 miliardi di metri cubi l’anno. Qui gioco in casa, mi viene facile smontarla.
Cominciamo dalle cose semplici: 150 contro 106; Spinelli scusa qual era il prezzo al MC dei 150 e qual e il prezzo al MC dei 106?
Per te sono dettagli insignificanti? Chissà cosa ne pensa al riguardo Alexeij Miller (CEO di Gazprom)
Anche qui la disonestà intellettuale non è da meno; spieghiamo come stanno realmente le cose
Primo: Il memorandum d’intesa legalmente vincolante firmato a margine del vertice di Shangai è stato presentato in questi termini dalla sola parte russa; la Cina si è limitata a dire che sono stati siglati una ventina di accordi commerciali tra Cina e Russia; un po’ come i bambini di 5 anni che hanno la fidanzata ma lei non lo sa.
Secondo: L’accordo prevede(rebbe) un potenziamento del Power of Siberia 1 dagli attuali 38 a 44 MLD di MC e il Power of Siberia 2 e la sua linea secondaria (la pipeline Soyuz-Vostok) dovrebbero convogliare tutto il resto.
Terzo: Nulla ( a riprova di quanto detto prima) si sa sulle tempistiche, su chi e in che modo si finanzia l’opera; sugli obblighi per l’acquirente cinese, i volumi minimi, se acquista con la formula “take or buy” oppure no.
Però tanto basta per scrivere minkiate: 106 MLD di MC e il resto mancia.
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Lionheart70 volevo sapere dove scrivi, oltre che su Infosannio. O comunque se hai un Blog, un sito Web. E soprattutto se partecipi a discussioni/confronti con addetti ai lavori ( i tanti che immagino fai o di cui sei competente) o con giornalisti/intellettuali che vergano articoli. Che poi smonti pezzo pezzo.
Perché io leggo il tuo “smontaggio” ma colui/colei che aveva “costruito” una tesi non ti legge. Non vedo quindi una replica.
Solo dal confronto può essere chiaro chi usa i numeri, i dati, correttamente.
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Solo dal confronto può essere chiaro chi usa i numeri, i dati, correttamente.
Assolutamente vero, io di solito i dati a sostegno di quanto scrivo, li pubblico.
Quando faccio lo smontaggio lo faccio a ragion veduta perché o mi informo prima di rispondere o perché ho competenze (accademiche o professionali) dirette sugli argomenti trattati.
Non ho né un blog, ne un sito web; però partecipo alle conversazioni su altri forum; e smonto solo le minkiate; non tutto.
Quindi se ti ho offeso perché ho smontato una che scrive fesserie dovresti sentirti più offeso da chi quelle fesserie le scrive e soprattutto dovresti porti qualche domanda.
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L-70 mi servono i numeri del lotto per la ruota di BARI.
Tu dammene qualcuno, così avrò la certezza che bisogna NON giocarlo 😀
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Spiacente di deluderti, ma io non gioco ne al lotto ne ad altre lotterie varie,
Quindi è un esercizio che lascio a te e che ben ti si addice,
Luigi Einaudi definiva il gioco (inteso come lotterie) la tassa degli idioti e, aggiungo io, dei disperati
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Peccato, per una volta avresti dato numeri da fesso ma almeno utili.
Non è mica detto che solo perché non capisci un testo scritto tu non possa avere delle capacità divinatorie.
Ci riuscì il POLPO PAUL, ma purtroppo è morto da un pezzo quindi non posso chiedergli lumi.
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@lionheart70
“..sono dati riferiti alla produzione e non al transito..”
Se un corso d’acqua viene inquinato a monte da uno scarico tossico e poi, a valle, si dirama in altri quattro o cinque corsi, è più conveniente mettere altrettanti depuratori o eliminare la fonte dell’ inquinamento?
È assai probabile che il transito di coca coinvolga i paesi limitrofi, su questo non c’è dubbio, vengono usati anche sottomarini per tale scopo, oltre ad aerei che partono da piste di Bolivia e Colombia. Io mi chiedo due cose: le vaste coltivazioni sono sicuramente visibili dai satelliti; perché non si interviene duramente nei paesi produttori? Io una mezza idea ce l’ ho: temo che quote importanti di pil siano sorrette dai miliardi derivanti dal traffico di neve. Quanto soffrirebbero le economie se venisse meno il flusso di miliardi dello spaccio (quello delle tonnellate intendo)?
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Dimenticavo: per quanto ne so la coca arriva nei porti europei del nord eu e del sud Italia (Gioia Tauro), e poi verrà logicamente consegnata ai vari mercati.
È accusabile di traffico ogni paese europeo dove poi transita ? Se la risposta è sì, dovremmo vedere colonne di tank in tutta Europa e forze speciali ad ogni angolo . Le mafie fanno importanti investimenti in Europa perché non esiste una legislazione antimafia comune in tal senso (lo dice spesso il dottor Gratteri).
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La distribuzione di cocaina avviene, stando alle cronache, in modo molto capillare; interessa diversi paesi e ci sono svariate “rotte commerciali” effettuarla.
E’ del tutto evidente che il problema va risolto alla radice; se c’è un paese produttore bisogna colpire li prima di tutto e negli anni gli USA hanno investito parecchi soldi nei paesi di produzione.
Purtroppo la produzione (ed il commercio) di droga è molto redditizia ed è difficile eliminarla.
Se gli USA potevano offrire 10 per non produrla c’era chi era disposto ad offrire 100 per produrla.
Se ti piace di più si è trattato di un fallimento per gli USA.
Questo da un mio commento sopra
Secondo Insight Crime che fa parte della rete internazionale di giornalismo investigativo ( di cui fa parte anche la nostra Report)
Venezuela Institutional Weaknesses Facilitate Cocaine Trafficking: Report
Quindi per rispondere alla tua domanda
È accusabile di traffico ogni paese europeo dove poi transita
La domanda è posta in termini sbagliati; quella corretta ( almeno intellettualmente) dovrebbe essere
E’ accusabile di traffico ogni paese europeo ( e non) che favorisce il transito?
Sai il dolo e la colpa sono due cose molto diverse tra loro
Quanto al discorso delle piantagioni e dell’intervento
E’ vero le piantagioni sono visibili dai satelliti ed infatti le agenzie governative e organizzazioni internazionali, come UNODC, usano satelliti per stimare la produzione di cocaina e oppio.
Se le piantagioni sono nascoste tra la vegetazione e sono di piccole dimensioni anche i satelliti possono fare ben poco.
Anche i radar ad apertura sintetica (SAR) pur essendo adatti a vedere attraverso le nuvole, la pioggia o la fitta vegetazione non mostrano colori o dettagli come un’immagine ottica, quindi l’identificazione precisa della pianta può essere più difficile anche se li si usa in modo combinato con immagini ottiche.
Poi ci sono ragioni operative quali il fatto che le piantagioni si trovano in zone difficili sa raggiungere, sono protette da guardie armate che conoscono bene il territorio.
Infine ci sono le droghe sintetiche prodotte nei laboratori clandestini; li non ci sono satelliti che tengono.
Condivido la tua “mezza idea” che non è mezza, direi che è almeno 3/4,
In base alla Sistema Europeo dei Conti Nazionali e Regionali (SEC 2010) stabilisce che il PIL deve rappresentare tutta l’attività economica legale, sia quella registrata formalmente sia quella non osservata, a condizione che sia economica e monetizzabile.
Entrata in vigore nel settembre 2014 ( Renzi ci si buttò a capofitto) ci furono diverse polemiche perché la linea di demarcazione tra l’economia illegale e quella sommersa è molto molto sottile, specie in alcune aree.
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Sì, hai ragione: favorisce è il verbo corretto da inserire nella domanda. Posta così, apre ad interrogativi e discussioni supportate da dati: favorisce in termini legislativi insufficienti, da episodi di corruttela/complicità o, addirittura, da entrambi i fattori? Confesso di non saperne abbastanza per giudicare correttamente.
Il presidente boliviano Evo Morales nel 2016 si presentò bello sobrio in Vaticano e consigliò a Francesco la bibita tradizionale fatta con le foglie di coca, perché lui (Morales) la beveva e stava veramente bene. Poi regalò al Papa alcuni libri che trattavano argomenti circa le proprietà benefiche del prodotto tipico boliviano. Francesco, imperturbabile, ringraziò (come atto di cortesia immagino). Tu capisci che tipo di strada c’è da percorrere ..
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