“Ho memoria pluriennale di governanti che predicano la pace, mentre trafficano armi e fanno guerre”

(di Susanna Stacchini – ilfattoquotidiano.it) – All’età di 62 anni, posso sostenere, senza temere smentite, che i problemi scottanti di oggi sono gli stessi di quando ero bambina. Questioni cruciali, vecchie e nuove, tutte lì sul tavolo, irrisolte e irrisolvibili.
Una politica invischiata e succube di poteri, i cui interessi sono contrapposti a quelli della gente comune, non poteva e non può fare altrimenti. Ricordo che da piccola, quando non volevo finire di mangiare, mi dicevano di pensare ai bambini che nel mondo morivano di fame. Ricordo anche che difronte alle immagini televisive di carestie e bambini evidentemente malnutriti, sentivo parlare di un terzo mondo sfruttato senza scrupoli, a nostro esclusivo vantaggio. Ricordo lo sconcerto della mia famiglia per la guerra in Vietnam. Terribili le immagini della televisione di allora.
Più da grandicella, ricordo mio babbo, persona umile, scolarizzato fino alla quinta elementare, ma lettore accanito, che diceva: “Israele tira le bombe sui palestinesi e loro le pietre, come può essere giusto?”. Una constatazione semplice e genuina datata mezzo secolo, evidentemente ancora fin troppo attuale.
Ricordo la crisi petrolifera. La circolazione a targhe alterne e i piazzali dei rivenditori di carburante stipati di gente con in braccio taniche da riempire. Ricordo le stragi neofasciste e gli attentati delle Brigate rosse. Ricordo il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro e le numerose e partecipate manifestazioni di piazza. Anni dopo, nel 1992, ricordo l’attentato ai giudici Falcone e Borsellino e le contestazioni di massa contro la mafia.
Ho memoria pluriennale di una politica millantatrice seriale che spaccia per vera la volontà di riformare la giustizia e il sistema carcerario, di investire sulla sanità pubblica, scuola e ricerca, sul lavoro e sui giovani, di combattere la corruzione e l’evasione fiscale. Ho memoria pluriennale di una politica che con le sue scelte deride i morti sul lavoro, i poveri, i disoccupati, gli immigrati morti in mare o nei lager libici, chi deve lasciare la casa dove abita perché non può pagare un canone di affitto diventato insostenibile e i morti per mano della mafia.
Ho memoria pluriennale di una politica che dice di voler contrastare l’immigrazione clandestina e il traffico di esseri umani, e poi fa di tutto per rendere impossibile la vita in certe parti del mondo. Ho memoria pluriennale di una politica che dice di voler risolvere l’emergenza abitativa e poi azzera l’edilizia popolare a fronte, invece, di un aumento esponenziale del disagio sociale ed economico, innescando così anche l’emergenza dell’occupazione abusiva.
Ho memoria pluriennale di una politica che vanta di voler porre rimedio alle condizioni carcerarie italiane e che invece continua a tenere i detenuti stipati in celle anguste e sovraffollate, come se fosse vietato costruire nuove carceri o ristrutturare edifici esistenti. Un dramma che ad ogni estate diventa un bocconcino appetibile per una politica senza scrupoli disposta a lucrare su tanta disperazione. Così ogni anno parte immancabile il toto indulti e scarcerazioni anticipate, badando bene di inserire nella casistica individuata “detenuti di pregio”, o potenziali tali.
Ho memoria pluriennale di governanti che predicano la pace, mentre trafficano armi e fanno guerre, e di governanti che, mentre dicono di voler sconfiggere la fame nel mondo, scongiurare carestie e siccità e di lavorare a favore di un’immigrazione frutto della cooperazione internazionale, sfruttano senza riserve quei popoli e le loro terre.
Ho memoria pluriennale di una politica che finge di adoperarsi per un’energia pulita e sostenibile e per risollevare il pianeta da un inquinamento ormai fuori controllo. Insomma, decenni e decenni passati invano, pur di soddisfare biechi interessi. Ma pure una classe politica tanto inetta che fa della corruttela un sistema di riferimento in qualcosa è riuscita. Ha cambiato noi, inducendoci alla resa.
Esatto.
Ci prendono per noia e tedio.
Da Berlusconi a Monti a Letta a Renzi a Gentiloni, con Conte in mezzo prima di Draghi e Meloni.
Uno peggio dell’altro, tutti obbedienti ad un unico padrone che non è in Italia.
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vede, Conte è sempre in mezzo, accomunato agli altri pdc prima o dopo di lui. Il che lo fa apparire uguale a Berlusconi come a Meloni. Non per me
ho 66 anni e mi ritrovo in moltissime cose scritte nell articolo. Inclusa la noia, la frustrazione di vedere distrutti ideali e modelli giovanili. Il culmine è stato Renzi, che però è stato un inizio, oltre che la fine del mio voto al pd.
Anziché astenersi, la rabbia e comunque il dovere di votare mi ha portato al m5s. Non per il leader, non per il vaffa, ma per il.programma che mi sembrava di intuire. Che ricordava le rivendicazioni di 40 anni prima, quelle del mio primo voto al PCI.
Ho votato 5s insieme al 33% dei votanti del 2018. Contento del compromesso per governare. Compromesso per il fare, che si fa governando. E a fare è stato chiamato un signore sconosciuto, in una scelta che il film con Claudio Bisio ha forse ben raccontato. Un tizio che però ha assunto una postura istituzionale ed una pervicacia nel mantenere le promesse elettorali davvero inedita per la politica nostrana. Ed una pulizia di modi e di comportamenti politici che mi ricordavano le figure che più rappresentavano gli ideali e gli obiettivi del mio primo voto. Che vedevo realizzarsi attraverso il suo governo, e attraverso i 5s
Nonostante il buon governo, per i cittadini e per il.paese, un anno dopo metà dell elettorato cambiò condottiero. Da Grillo a Salvini. Colpa di Conte? O dei provvedimenti più progressisti della storia?
Poi il secondo mandato, con un altro compromesso per fare. Il cosiddetto. Il fare obbligato per il covid. E il non obbligato per reagire al covid. Il pnrr, il sostegno a tutti,in un emergenza unica nella storia. Poi l uscita da tutto, Grillo e Renzi che lo estromettono dal palazzo. Ma non dalla promessa fatta al movimento di provare a continuarne l esperienza. Un anno e mezzo senza reddito, pur di combattere la sua battaglia. Contro tutti e schifato da tutti, in particolare dagli amici nemici interni alla gerarchia del movimento. M5s che ha salvato da morte certa. Grazie anche alla fiducia di tanti che come me nel 2022 hanno votato la terza forza politica del paese. Domani vedremo.
Una brava persona. Sobria ed austera, nei modi possibili a quella che si diceva la politica alta. Ricordi di gioventù? Non più. Passato recente. Ancora in corso.
nell elenco da lei fatto, protagonisti ed eredi considerano la parentesi dei due governi Conte e del m5s un incidente della storia. E sono loro feroci nemici quotidiani, con ogni mezzo. O fanno finta, o ce l hanno con qualcuno che proprio uguale uguale a loro non è.
Ho letto che Grillo potrebbe presentarsi cone avversario di Conte alla votazione per la presidenza. Se Conte è come Renzi o Draghi, allora…
io penso che se nell elenco al posto di Conte ci fosse stato scritto Grillo, leader 5s in quei momenti, allora il suo giudizio finale sarebbe stato molto più centrato.
Ma Conte come Renzi, Letta, Berlu, Monti, Draghi fino a Meloni, quello proprio no.
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Bon, quando si alimenta un sistema dove è imperativo crescere e il parametro della crescita (in Italia il pil) è definito come è definito, cosa si aspetta dal politico, che organizzi la rivoluzione?
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