
(Dott. Paolo Caruso) – Accadde 43 anni fa. La Palermo “buona” piangeva i suoi figli migliori. In via Isidoro Carini, un vero agguato con una grandinata di proiettili. Contro il generale prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa e la sua giovane sposa Emanuela Setti Carraro. Con loro cadde anche la scorta, Domenico Russo. L’altra Palermo, quella “criminale”, impenitente brindava con champagne all’Ucciardone. La guerra allo Stato già aperta, aveva alzato il tiro. Toccò al cardinale Pappalardo, nella Chiesa di San Domenico, il Pantheon di Palermo, pronunciare il suo discorso più discusso. Storico. Evocò lo storico romano Sallustio per lamentare la latitanza di Roma, mentre Sagunto veniva espugnata. “Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur”
L’equazione del Presule fu diretta: “Sagunto è Palermo. Povera Palermo!”.
Era l’ardire di una guerra già iniziata ma in “escalation”. Altro decennio di fuoco avrebbe insanguinato le strade, e fatto saltare autostrade.
Con Falcone e Borsellino ci sarà la svolta? La cattura di Riina, di Provenzano, di Messina Denaro, e di altri capimafia fu segnale positivo, inversione di tendenza. Ma la mafia fu davvero sconfitta? Quando tante ombre si annidano all’ interno dello Stato è pura follia crederlo. Come l’Araba Fenice continua a rinascere dalle sue ceneri sotto altre forme. Troppe ancora sono le connivenze tra mafia, politica, finanza, massoneria. La cosiddetta borghesia mafiosa poi fa da proscenio. Da qualche anno si assiste a riforme della giustizia che tracciano la strada ad aperture di immunità. Infatti la riforma Cartabia seguita da quella dell’ attuale Ministro Nordio con la limitazione delle intercettazioni, l’ abolizione dell’ abuso d’ufficio, e quella del traffico di influenze hanno spianato la strada alle associazioni malavitose. Il governo della destra meloniana che per pensiero e tradizione politica doveva contrastare ogni forma di delinquenza associativa ha invece fallito. Le sue leggi sono solo un regalo prezioso e inaspettato alle varie mafie e ai cosiddetti colletti bianchi che continuano incontrastati a fare affari illeciti e a arricchirsi. A distanza di 43 anni, tutto come se nulla fosse successo…
Guerra? Alla mafia? E della mafia allo Stato? E quale Stato e quale mafia? Portella della Ginestra, Gladio (dagli anni 50), servizi, servizi deviati, agenti guastatori e agenti infiltrati, Pinelli e la repressione dei movimenti di protesta, P2 (e la P1?), pentacoli di destra MAR e di sinistra BR, strategie della tensione ovvero “operazione Caos”, golpe Borghese, golpe di via Fani con Moro trovato e non trovato, Bande malavitose (Magliana, Faccia d’Angelo, la Mala di Milano etc…), fondi riciclati, BOLOGNA, Piazza Fontana, Achille Lauro e Ustica, Solidarnosc, Calvi e il ponte dei Frati Neri, sfoltimento della vecchia aristocrazia mafiosa culminata con Bontade e ascesa del nuovo braccio mafioso, Banca Rasini e Milano 2, fine della Prima Repubblica con Mani Pulite, attentati dinamitardi e strage di Giudici, discesa in campo del Biscione con la garanzia prestata e Previti, papelli e stallieri e trattative….. e tutto un miscuglio di entità, interessi comuni, denari.
Dalla Chiesa era un servitore di questo Stato, ucciso perché non più funzionale al gioco.
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Correggo il lapsus: Previti = Dell’Utri.
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Dalle mie parti si dice: Se unnè zuppa è panbagnato.
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E chi può sorvolare sul Golpe Piano Solo e sugli omissis che Cossiga si adoperò a mettere sui documenti per la Commissione Bolchini?
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E’ errato affermare che dopo 43 anni è tutto come prima, secondo me è tutto peggiorato, oggi i malavitosi non provano neanche a nascondersi avendo raggiunto l’agognato spirito dell’impunibilità.
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Come dice Davigo, “…non si vergognano neanche più”!
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Politici come Andreotti si servirono della criminalità organizzata mafiosa per regolare i conti con gli avversari politici , giudici , poliziotti , carabinieri fedeli allo stato e non alla P2 di Gelli e della CIA facendoli eliminare . Per questo riina , bagarella, i graviano, messina denaro ecc… si sentivano protetti dai predetti mafio politicanti al maxi processo… e quando per la prima volta in cassazione furono condannati definitivamente a vari ergastoli si sentirono abbandonati dai loro sodali politici nonchè mandanti di stragi ed omicidi e con cui sino ad allora avevano convissuto…. così cominciarono le bombe e la negatissima trattativa politico mafiosa.
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