(Gioacchino Musumeci) – Secondo quanto riportato dal “Messaggero” dopo che il Belgio ha riconosciuto lo stato della Palestina il ministro della sicurezza Israeliano Ben Gvir, tra i personaggi più estremisti e controversi dell’ultradestra Israeliana, ha affermato che ” gli europei che si arrendono alle manipolazioni di Hamas finiranno per sperimentare il terrore in prima persona” … Senti senti chi parla di terrorismo

Onestamente le parole di Gvir suonano minacciose ma non stupisce affatto. Non è una novità che lo Stato di Israele, come alcuni altri, sia specializzato nelle rappresaglie tramite Mossad e altissime tecnologie. E in Europa bisognerebbe tenerne conto; presso i “tribunali penali ultrasionisiti ” gli Europei, al contrario degli americani, sebbene anche oltreoceano spiri il vento de risveglio, sono considerati particolarmente antisemiti.

Ma , detto tra noi eh, Israele vanta una storia di terrorismo che sembra quasi, senza offesa per nessuno, una tradizione storica fondativa. Peccato che se ne parli troppo poco o per nulla, forse eviscerare storie scomode ma VERE fa altrettanto ignobile antisemitismo.

Se poi a certa tradizione terroristica si sommano suprematismo e misticismo religioso otteniamo la ricetta che sforna l’ideologia e la fisionomia dell’estrema destra Israeliana. D’altra parte deriva formalmente dal partito fondato da un terrorista: Menachem Begin. Perciò si, Ben Gvir può giustamente evocare terrorismo poiché terrorismo è politica tesa a scacciare con minacce di morte i palestinesi dalle loro case. Terrorismo è sparare a vista profughi morti di fame alla ricerca di cibo. Terrorismo è uccidere deliberatamente giornalisti, massacrare bambini, bombardare ospedali e scuole, ironizzare e sottostimare massacri, sostenere coloni armati che si appropriano, contro ogni logica legalitaria e rispetto di ogni principio liberale, indebitamente delle ricchezze altrui.

Il governo Israeliano attuale, in verità, non può dare lezioni a nessuno perché terrorismo politico è impedire con occupazioni militari che un popolo possa autoproclamarsi tale e pretendere che tale metodo ingiusto e prevaricante assuma agli occhi del mondo perfino connotati di diritto che non potrà mai avere e non avrà mai..

Difficilmente un Europa sana ed eticamente apprezzabile, moralmente irreprensibile ed equilibrata, democratica, accogliente e pronta a riconoscere lo stato della Palestina potrà sperimentare il terrorismo evocato dal Ministro Gvir. Sempre ammesso che qualcuno o più di qualcuno non organizzi attentati poi rivendicati da misteriose organizzazioni di terroristi islamici.

Tutto quello che dovrebbe fare l’Europa, al contrario di ciò che anelano i propagandisti delle sempre buone e impunite occupazioni illegali, è sanzionare pesantissimamente Israele, escluderlo dagli accordi di collaborazione commerciale e condannarlo senza appello proprio come è condannata la Russia. Dulcis in fundo riconoscere lo stato della Palestina. E così mostrare al mondo intero ma prima di tutto all’arrogante imbroglione Donald Trump coerenza morale e rispetto dei suoi principi fondativi, non sembrare il circo equestre di ipocriti piegati a sanzioni economiche definite illegali dagli stessi tribunali americani; Cosi da non essere detestata e guardata col disprezzo destinato al governo di Israele.