Meloni a Rimini accarezza il mondo cattolico, evitando i temi più divisivi. Lasciati i panni dell’underdog, punta sul pragmatismo e scalza il campo largo

(Flavia Perina – lastampa.it) – La famiglia, la persona, il sostegno alla scuola paritaria, il no alla maternità surrogata, la sussidiarietà, ma anche una manovra in difesa del ceto medio, la rivendicazione di un personale “draghismo prima di Draghi”, un Piano Casa in via di elaborazione che echeggia fin dal nome il progetto di Amintore Fanfani, volano del boom nel dopoguerra.
Un discorso moderato
Giorgia Meloni ha usato l’occasione del Meeting di Rimini non solo per accarezzare il mondo cattolico (scontato) ma per presentarsi all’Italia moderata come leader credibile e tranquilla (meno scontato). Ha ridotto al minimo le polemiche contro gli avversari e certe battute sarcastiche che sono la forza dei suoi comizi al popolo della destra. Ha archiviato i riferimenti bellicosi del Signore degli Anelli in favore de La Storia Infinita, il vero libro di formazione della sua vecchia comunità, meno paganeggiante e guerresco. Persino sugli sbarchi ha evitato riferimenti divisivi all’Albania o alle Ong per proporsi soprattutto come garante dell’immigrazione legale e di patti con l’Africa fondati sul reciproco rispetto. Un discorso abile che fa capire quale sarà la fase due della premier: approfittare dello slittamento a sinistra del campo largo per portare dalla sua il voto moderato in cerca di casa.
La corsa all’area di centro
La presidente del Consiglio ha aspettato per tre anni che lo spazio del centro fosse dragato dai suoi alleati, Forza Italia e Noi Moderati. Lei era impegnata altrove, e principalmente nella gara con Matteo Salvini sui temi legge e ordine, con un obbiettivo chiaro: tenere nel recinto della destra conservatrice i voti leghisti che nel 2022 erano scivolati verso la Fiamma, un po’ per delusione e un po’ per noia. Quel consenso è ormai acquisito. Ogni tentativo di remuntada del Capitano è fallito. Ma nell’altro quadrante dell’azione politica di maggioranza, il benedetto centro, non tutto è andato come doveva.
Nessuno si è addentrato nelle famose “praterie moderate”, laddove pascolano i piccoli greggi di Matteo Renzi, Carlo Calenda, Più Europa e la galassia di mini-sigle collegate, compresi i riformisti del Pd. Nessuno nel centrodestra è stato capace di occuparle e nemmeno di prendersene un pezzetto, anche se le condizioni c’erano. Meloni, a quanto pare, ha deciso di far da sé. Ha sposato la citazione-bandiera del Meeting: nei luoghi abbandonati costruiremo con mattoni nuovi. E ha deciso che i mattoni possono essere i suoi.
Il pragmatismo e la strada verso le Politiche
Frase di riferimento: «Il campo in cui abbiamo dimostrato di voler stare non è quello delle ideologie, delle utopie, di chi vuole modellare la realtà. Il campo che abbiamo scelto è il campo del reale». Traduzione: il pragmatismo sarà la cifra del governo nei due anni che separano dalle Politiche, e nel nome di questo pragmatismo si potrà trovare la leader di FdI con Ursula von der Leyen in Europa e con Donald Trump dall’altra parte dell’oceano, con Matteo Salvini a Palazzo Chigi e con Emmanuel Macron nei vertici dei Volenterosi, insomma ovunque risulti “pratico” stare per consolidare l’immagine di una premiership efficace e circondata dal più generale apprezzamento. Se nella prima fase del suo mandato e nei messaggi al mondo dei suoi elettori Meloni ha coltivato l’immagine dell’underdog circondata da nemici, ora fa l’esatto contrario. Si sveste della grinta ostracizzata dei vecchi tempi. É una signora votabile da tutti.

Le insidie per il campo largo
Chi deve preoccuparsi? Il campo largo, innanzitutto. Con Elly Schlein un po’ persa nell’inseguimento di Giuseppe Conte e adesso anche dell’Alleanza Verdi e Sinistra, che al tavolo delle candidature regionali è stata surclassata dai Cinque Stelle e chiede compensazioni e riconoscimento. La “testardaggine unitaria” della leader Pd su quel versante forse è una scelta obbligata. Ma il rischio è evidente: se nel 2022 fu la sinistra a usare il formidabile argomento polemico del “salto nel buio” costituito da un governo delle destre sovraniste, fra un paio d’anni potrebbe succedere il contrario. Potrebbe essere la destra a rivendicare l’alternativa tra un governo stabile, concreto, sostenuto da solide alleanze internazionali, e l’avventura di quelli del reddito di cittadinanza, Pro-Pal, Yankee Go Home, wokisti, immigrazionisti, eccetera. Chi sceglieranno i moderati?
Ma qualche pensierino preoccupato dovranno farlo anche i centristi della maggioranza che in questi tre anni non sono riusciti ne’ a incrementare il loro consenso ne’ a caratterizzare il loro ruolo di governo in modo preciso. Se la linea espressa al Meeting avrà un seguito, se si rivelerà davvero la strategia per il prossimo biennio, Meloni diventerà un problema anche per chi si è proposto come “contrappeso moderato” a una premiership fortemente caratterizzata a destra, come mediatore del rapporto di Palazzo Chigi con l’Europa, come pompiere degli eccessi sovranisti.
Tutti ruoli diventati inutili perché il contrappeso la premier se lo è fatto da sola, e a dar retta agli applausi del Meeting ci è riuscita.
La Meloni è un virus letale per il popolo italiano. I volti delle persone dicono tutto di loro…. in questo caso la negatività che trasmette costei ci fa rabbrividire… denota un’estrema disinvoltura nel mentire ed ingannare il popolo italiano . In particolar modo sulle stragi come quella di Bologna eseguita dai suoi camerati fascisti stragisti: fioravanti mambro cavallini bellini ciavardini e finanziata da gelli a sua volta finanziato dalla CIA e dai servizi di un antistato destrorso all’interno dello stesso. volto a destabilizzare le istituzioni democratiche …nonchè quelle di Falcone e Borsellino sempre operate dai predetti mafio servizi di detto antistato e dalla CIA eseguite perchè i predetti magistrati avevano scoperto la trattativa di detto antistato con la mafia… scoperta che causò la loro prematura fine
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prima i sondaggi….adesso l’ intensita’ degli applausi è perche’ no mettiamoci anche le “standing ovations”…….ma Signora Perina….per piacere…..!!!
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Articolo alquanto ruffiano, neanche fosse la regina di Saba! E poi moderati a chi? Sono più moderati i coloni Israeliani che quelli di CL!
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Il governo non è stabile, è immobile e sta sprofondando. Le solite alleanze internazionali non esistono, tranne un patto illegale con l’Albania.
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“Ha archiviato i riferimenti bellicosi del Signore degli Anelli in favore de La Storia Infinita, il VERO LIBRO di FORMAZIONE della sua vecchia comunità, meno paganeggiante e guerresco.”
Ma chi? Ma COOOOOSAAA?
Ma l’ha letto il libro, questa?
Il testo sacro dei Verdi è il “loro libro di formazione”!?!? Dalla parte sbagliata, però!!!
QUESTI QUI non sono né Atreju, né la nana mannara è Fantàsia!
Sono il NULLA che avanza e ingloba tutto, anche il cervello di certi giornalisti…
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Vero che, come ha scritto qualcuno, e’ un articolo ruffiano, ma dice anche del vero:
questa e’ furba!
Teniamo conto che viviamo nel paese piu’ mafioso d’Europa: abbiamo mafia, camorra, sacra corona unita, etc… aggiungiamo ancora un’ informazione che, come io ho scritto piu’ e piu’ volte, e’ ben piu’ pericolosa di tutte le mafie italiane messe insieme, quindi mettiamoci pure un’opposizione guidata da degli inetti (quando non corrotti!) in un paese dove, come confermano gli ultimi dati, l’analfabetismo funzionale la fa da padrone e, dulcis in fundo, ricordiamoci che abbiam vissuto un ventennio sotto il Pregiudicato che e’ stato come spargere per vent’anni letame in un bosco di rovi (che ora han tronchi piu’ grossi dei castagni)…
Risultato?
Questa fa un altro ventennio… pronto a scommetterci!
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“..un’opposizione guidata da degli inetti..”
Tragicamente vero.
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hahah leggete la PERINA?
a la commentate pure?
MASOCHISTI!!!
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Non mi capacito che Fracaboni la consideri il non plus ultra…
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Che prateria? Questa non fa altro che preparare la sedia per il prossimo “premierato”” , cercando pure con il piano B(uscita della Lega) di procurarsi il consenso da altri cespugli e questo accadrà quando il segaiolo si accorgerà che la giovgia gli sta succhiando i parlamentari.
Fuori dal governo c’è chi scalpita che questo accadda quanto prima….indovinate chi.?…..un aiutino : sono in due!
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Anail, ma tra Francesco Caboni e Fracaboni c’è differenza? Lo chiedo perché al di là della “sardità” non ho trovato mai spunti tali….da “non capacitarsi”. Parlo in generale, non nel merito della Perina che è donna intelligente, viene da destra, ex AN ( forse anche MSI) ma ruppe con la destra con la frattura Fini/Berlusconi. Ed ha attraccato nei “lidi del moderatismo”. Eccola perciò a La Stampa.
Ad ogni modo chi sottovaluta la Lupa Mannara ( si trasforma….non necessariamente nelle notti di luna piena) fa un grosso errore. È furba come pochi/e e sa gestire rapporti personali nazionali ed internazionali, quelli che le servono. È opportunista e bugiarda. Ma non ne soffre elettoralmente perché la sua base, ormai estesa a gran parte dell’elettorato un po’ berlusconiano un po’ leghista, se ne frega della coerenza. Vuole “metterlo a quel posto alla sinistra”. Che deve perdere comunque. Spiegare a costoro che il PD ( l’elettore medio di centrodestra o destra odia il PD) è la Sinistra…moderna, cioè la faccia speculare della stessa moneta in cui sguazza FdI, la Destra…moderna, è inutile.
L’unico elettorato che non si convince, non si affascina alle moine meloniane è quello che non vota. Quasi il 50% del corpo elettorale.
Quindi per batterla, ripeto è molto ma molto più intelligente ( ok, furba, ma se le fai un test di Q.I. si pappa quasi tutti gli altri, e non lo scrivo con soddisfazione) del 90% degli altri politici, bisognerà mobilitare chi non ne vuole sapere di questo scenario politico attuale.
L’altro 50% appunto.
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se il lavoro dei rondoliniani continua, il 50% dei potenziali elettori non andrà a votare. Gli elettori da contendersi sarebbero quindi gli stessi delle politiche con le praterie del centro semivuote, o occupate dal 3-5% dei voti, parte dei quali sono già a dx, in Azione, altri in direzione centro da sx, quindi a dx.
Se gli editori mainstream vorranno entrare in campo, o si alleeranno con FdI o doveanno contenderne i voti, per diventare competitivi. IV AZIONE + EU FI e Renziani pd valgono il 18-20%? Come il pd senza di loro? Terzo polo. Anche elettoralmente.
gli inetti dell.opposizione vorrebbero come o più dei geni degli altri schieramenti, anzi nei collegi firse di più.
Pare che l elevato sia in barca con Panariello. La passione per la nautica si era vista anche al salone di Genova, accanto al futuro Governatore della Liguria. Dalla barca al campo ci vorrà poco. E il suo movimento potrà togliere voti a Conte ma non cambiare l equilibrio tra i blocchi. Salvo che gli astenuti siano tutti suoi adepti in fervente attesa. Il quarto polo, con % di voti elevatissima%. Se non farà alleanze, non cambierà il destino degli altri poli. Aiuterà il centrodestra a contare di più. Come ha fatto negli ultimi 5 anni.
Nulla di nuovo sotto il sole. Anche nell assolata prateria moderata. Come nella prateria del vaffa, alla fine. Ognuno farà quello che è
essere pragmatici significa fare, non blablare, e anche fingere di non fare, di non schierarsi, di non allearsi, ma incidere con il non fare, è fare una scelta. Una scelta precisa.
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