
(di Antonia Zimmermann – politico.eu) – Dopo la sconfitta subita dai britannici nella Prima guerra dell’oppio, la dinastia Qing firmò nel 1842 un trattato che condannò la Cina a oltre 100 anni di oppressione straniera e di controllo coloniale sulla politica commerciale.
Fu il primo di quelli che sarebbero diventati noti come i “trattati ineguali”, nei quali la potenza militare e tecnologica dominante del tempo imponeva condizioni unilaterali nel tentativo di ridurre il suo enorme deficit commerciale.
Vi suona familiare? Facciamo un salto avanti di quasi due secoli, e l’UE sta iniziando a capire esattamente cosa significa.
La corsa della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen al resort golfistico Turnberry di Donald Trump in Scozia, lo scorso mese, per siglare un accordo commerciale altamente sbilanciato ha sollevato timori tra politici e analisti che l’Europa abbia perso il potere negoziale che un tempo riteneva di avere come potenza commerciale globale di primo piano.
I critici della von der Leyen si sono affrettati ad affermare che accettare il dazio del 15% imposto da Trump sulla maggior parte dei beni europei equivalesse a un atto di “sottomissione”, a una “chiara sconfitta politica per l’UE” e a una “capitolazione ideologica e morale”.
Se aveva sperato che ciò potesse tenere a bada il presidente statunitense, la realtà è stata ben diversa. Con l’inchiostro dell’accordo commerciale appena asciutto, Trump ha rilanciato lunedì minacciando di imporre nuovi dazi all’UE per le normative digitali che colpirebbero i giganti tecnologici americani. Se l’UE non si fosse allineata, gli Stati Uniti avrebbero smesso di esportare tecnologie vitali di microchip, ha avvertito.
La sua diatriba è arrivata a meno di una settimana da quando Bruxelles credeva di aver ottenuto una garanzia scritta da Washington che il suo quadro normativo digitale — e la sua sovranità — fossero al sicuro.
Trump può esercitare questo vantaggio coercitivo perché — proprio come gli imperialisti britannici del XIX secolo — ha in mano le carte militari e tecnologiche, e sa bene che la sua controparte è molto indietro in entrambi i settori.
Sa che l’Europa non vuole affrontare il presidente russo Vladimir Putin senza il supporto militare degli Stati Uniti e non può farcela senza la tecnologia americana dei chip, quindi ritiene di poter dettare l’agenda commerciale.

Il commissario europeo al Commercio Maroš Šefcovic ha fortemente lasciato intendere il mese scorso che l’accordo con gli Stati Uniti fosse il riflesso della debolezza strategica dell’Europa e della sua necessità di sostegno americano. «Non si tratta solo di … commercio: si tratta di sicurezza, di Ucraina, della volatilità geopolitica attuale», ha spiegato.
L’accordo commerciale è una “funzione diretta della debolezza dell’Europa sul fronte della sicurezza, dell’incapacità di provvedere alla propria sicurezza militare e del mancato investimento, per 20 anni, nella propria sicurezza», ha detto Thorsten Benner, direttore del Global Public Policy Institute di Berlino, che ha anche sottolineato i mancati investimenti nella “forza tecnologica” e nell’approfondimento del mercato unico.
Proprio come la leadership Qing, anche l’Europa ha disprezzato per anni i segnali di allarme.
«Stiamo pagando il prezzo del fatto che abbiamo ignorato la sveglia che ci era stata data durante la prima amministrazione Trump — e siamo tornati a dormire. E spero che non sia ciò che stiamo facendo adesso», ha detto Sabine Weyand, direttore generale per il commercio della Commissione europea, a un panel del Forum europeo di Alpbach lunedì. Parlava prima dell’ultima offensiva di Trump sulle regole digitali.
È chiaro che il gioco volatile delle tariffe di Trump è tutt’altro che finito, e il blocco dei 27 è destinato a subire ulteriori offese politiche e risultati negoziali ineguali questo autunno. Per evitare che l’umiliazione si radichi, l’UE si trova davanti al compito enorme di ridurre la propria dipendenza dagli Stati Uniti — in difesa, tecnologia e finanza.
Acque agitate
Il Trattato di Nanchino, firmato sotto costrizione nel 1842 a bordo della HMS Cornwallis, una nave da guerra britannica ancorata nel fiume Yangtze, obbligò i cinesi a cedere il territorio di Hong Kong ai colonizzatori britannici, a pagare loro un’indennità e ad accettare una tariffa “giusta e ragionevole”. Ai mercanti britannici fu autorizzato di commerciare in cinque “porti di trattato” — con chiunque volessero.
La guerra dell’oppio diede inizio a quello che la Cina avrebbe poi rimpianto come il suo “secolo di umiliazione”. I britannici costrinsero i cinesi ad aprirsi al devastante commercio dell’oppio per aiutare Londra a colmare il vasto deficit di argento con la Cina. È un’epoca che ancora perseguita il Paese e che guida la sua politica strategica, sia interna che internazionale.
Un fattore chiave che costrinse la dinastia Qing a sottomettersi fu il mancato investimento nel progresso militare e tecnologico. Celebre è la frase dell’imperatore Qianlong ai britannici nel 1793, secondo cui la Cina non aveva bisogno delle “manifatture barbare” delle altre nazioni.
Sebbene la polvere da sparo e le armi da fuoco fossero invenzioni cinesi, la mancanza di sperimentazione e innovazione ne rallentò lo sviluppo — al punto che le armi Qing erano indietro di circa 200 anni rispetto a quelle britanniche in termini di progettazione, fabbricazione e tecnologia.
Allo stesso modo, oggi l’UE viene punita per essere rimasta indietro di decenni rispetto agli Stati Uniti. I tagli alla spesa per la difesa dopo la Guerra fredda hanno mantenuto i Paesi europei dipendenti dall’esercito statunitense per la sicurezza; la compiacenza riguardo agli sviluppi tecnologici fa sì che l’UE sia oggi indietro rispetto ai suoi rivali globali in quasi tutte le tecnologie critiche.
Il rappresentante commerciale degli Stati Uniti, Jamieson Greer, da parte sua, ha dichiarato l’inizio di un nuovo ordine mondiale — che ha soprannominato il “sistema Turnberry” — paragonando l’accordo commerciale USA-UE al sistema finanziario postbellico ideato nel resort del New England di Bretton Woods nel 1944.
Turbolenze in vista
Con il suo attacco di lunedì, Trump ha dimostrato scarso riguardo per il desiderio dell’UE di escludere temi sensibili dalla dichiarazione congiunta non vincolante della settimana scorsa. La vaghezza del testo di quattro pagine, nel frattempo, gli lascia margine per avanzare nuove richieste o minacciare ritorsioni se ritiene che l’UE non stia rispettando la sua parte dell’accordo.
Altre umiliazioni potrebbero seguire mentre le due parti cercano di risolvere vari dettagli — da un sistema di quote tariffarie su acciaio e alluminio a esenzioni per determinati settori — che devono ancora essere definiti.
«Questo accordo è così vago che ci sono tanti punti in cui i conflitti potrebbero facilmente essere amplificati per poi essere usati come giustificazione del mancato rispetto di altre clausole», ha detto Niclas Poitiers, ricercatore del think tank Bruegel.
Alla domanda su cosa sarebbe successo se l’UE non avesse investito i 600 miliardi di dollari promessi negli Stati Uniti, Trump ha detto all’inizio di questo mese: «Beh, allora pagano dazi del 35%».
È un rischio di cui l’UE è pienamente consapevole. La Commissione europea sostiene che la cifra dei 600 miliardi rifletta semplicemente ampie intenzioni provenienti dal settore privato che non possono essere fatte rispettare dalla burocrazia di Bruxelles.
Ma Trump potrebbe benissimo usare l’impegno sugli investimenti come punto di pressione per spingere verso dazi più alti.
«Ci aspettiamo ulteriori turbolenze», ha detto un alto funzionario dell’UE, che ha chiesto l’anonimato per poter parlare apertamente. Ma «sentiamo di avere un’assicurazione molto chiara».
Inoltre, accettando l’accordo, venduto dall’esecutivo UE come l’opzione “meno peggiore” di fronte alle minacce di dazi di Trump, Bruxelles ha anche dimostrato che il ricatto funziona. Pechino seguirà con interesse gli sviluppi — proprio mentre i rapporti tra UE e Cina hanno toccato un nuovo minimo e la dominanza di Pechino sui minerali di cui l’Occidente ha bisogno per le sue ambizioni verdi, digitali e di difesa le conferisce un enorme potere geopolitico.
Sfuggire all’irrilevanza
Ma cosa può fare il blocco, se può fare qualcosa, per evitare di prolungare il proprio periodo di debolezza geopolitica?
Nella fase che ha preceduto l’accordo, la von der Leyen ha ripetutamente sottolineato che la strategia dell’UE nei confronti degli Stati Uniti dovrebbe basarsi su tre elementi: preparare misure di ritorsione, diversificare i partner commerciali e rafforzare il mercato unico del blocco.
Per alcuni, l’UE deve vedere l’accordo come una sveglia che imponga profondi cambiamenti e aumenti la competitività del blocco attraverso riforme istituzionali, come delineato lo scorso anno nei rapporti storici redatti dall’ex presidente della Banca centrale europea Mario Draghi e dall’ex premier italiano Enrico Letta.
In risposta all’accordo, Draghi ha lanciato un avvertimento molto duro: l’evidente capacità di Trump di costringere il blocco a fare la sua volontà è la prova conclusiva che rischia l’irrilevanza, o peggio, se non riuscirà a riorganizzarsi. Ha anche messo in risalto le carenze in materia di sicurezza: «L’Europa è mal attrezzata in un mondo in cui geoeconomia, sicurezza e stabilità delle fonti di approvvigionamento, piuttosto che efficienza, ispirano le relazioni commerciali internazionali», ha detto.
Eamon Drumm, analista del German Marshall Fund, ha ripreso lo stesso tema. «L’Europa deve considerare il suo ambiente imprenditoriale come un asset geopolitico da rafforzare», ha detto.
Per farlo, sono necessari investimenti nelle infrastrutture europee, nella domanda e nelle imprese, ha sostenuto Drumm: «Questo significa abbassare i prezzi dell’energia, utilizzare meglio i risparmi europei per investimenti nelle imprese europee e completare l’integrazione dei mercati dei capitali».
Parlando a POLITICO, il ministro francese per l’Europa Benjamin Haddad ha invocato «massicci investimenti nell’intelligenza artificiale, nel calcolo quantistico e nelle tecnologie verdi, e la protezione delle nostre industrie sovrane, così come gli americani non esitano a fare».
Libero scambio
Per altri, la risposta sta nell’approfondire e diversificare i legami commerciali del blocco — Bruxelles insiste che la pubblicazione dell’accordo commerciale con il blocco Mercosur dei Paesi sudamericani sia ormai imminente, e sta guardando a intese con Indonesia, India e altri quest’anno. Ha anche segnalato apertura a intensificare i rapporti con il blocco CPTPP, a orientamento asiatico, che conta membri come Canada, Giappone, Messico, Australia e altri.
«Oltre a modernizzare l’[Organizzazione mondiale del commercio], l’UE deve infatti concentrarsi sul continuare a costruire la sua rete di accordi commerciali con partner affidabili», ha detto Bernd Lange, socialdemocratico tedesco che presiede la commissione commercio del Parlamento europeo.
«Per stabilizzare il sistema commerciale basato su regole, dovremmo trovare una posizione comune con Paesi democraticamente costituiti», ha aggiunto Lange.
L’Europa, ha detto Drumm, si trova davanti a una scelta.
«Vuole rafforzare la sua posizione di hub del libero scambio in un mondo in cui la globalizzazione si sta sgretolando?», ha chiesto. «O sarà semplicemente un campo di battaglia in cui si consumerà la crescente competizione tra Cina e Stati Uniti?»
Eppure l’ EU una via d’uscita c’è l’ avrebbe : fare il contrario di quello che sta facendo ubbidendo allo stato profondo nei confronti americano, cioè riappacificarsi con la Russia e riaprire commercio con essa e Cina.
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esattamente, quando leggo che siamo legati al nostro aguzzino perché se no non possiamo affrontare la Russia mi chiedo perché non torniamo a considerare la Russia un pezzo di Europa e non il nostro nemico per procura …….
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mi chiedo perché non torniamo a considerare la Russia un pezzo di Europa e non il nostro nemico per procura
Ti rispondo io
Perche’ l’oggetto del contendere sono le risorse dell’Ucraina; in particolare Litio e Titanio.
L’Ucraina aveva siglato accordi commerciali con paesi UE nel 2020 per lo sfruttamento di tali risorsse.
Finito il covid, quando si doveva passare dalle parole ai fatti, la Russia ha invasdo l’Ucraina per evitare che quegli accordi prendessero forma, o se preferisci la Russia voleva e vuole per se quelle risorse.
Ti e’ chiaro adesso?
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Ah ecco è la Russia che vuole la roba dell’Ucraina non gli Usa quando si portano via metà delle terre rare, si vede che avevo capito male…..
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Sbagliato!
La Rusdia contende all’EU il litio ed il titanio .
Da ingegnere chimico non ti spiego la differenza tra i due elementi e le terre rare altrimenti qualche ignorantone che popola questi pixel si offende.
La presenza di terre rare in Ucraina è tutta da dimostrare (almeno per quantitativi sfruttabili); quindi esistono nella fantasia di Trump, ripresa dai giornalisti e che tu e tanti altri vi siete bevuti.
Quindi gli USA non si portano via né meta’ né tre quarti di terre rare; semplicemente perché li NON ESISTONO
Viceversa su litio e titanio esisteVANO accordi
Tu non hai capito male; non hai capito NIENTE
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Egregio Ing. Chimico Lionhearth 70 rispetti le opinioni altrui come noi rispettiamo le sue, il professorone che fa la voce grossa con gli studentelli qui non funziona, nessuno di noi ha mezza verità in tasca solo opinioni personali
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Certo le opinioni vanno rispettate, le fantasie no
Le opinioni sono e devono essere supportate devono avere una base; le fantasie possono farne a meno.
Io non sono professorone sono solo uno cui non piacciono risposte ad minkiam
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perchè gli USA non lo permetterebbero mai, infatti hanno prima separato la germania dalla russia e di conseguenza gli altri stati europei, divide et impera
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In realtà gli accordi tra Trump e Zelensky riguardano le risorse minerarie in generale, quindi anche litio e titanio.
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Non ho capito, stiamo parlando di UE o di Italia.
Perche’ se in Italia c’e’ una parte contraria a continuare a sostenere l’Ucraina in funzione antirussa, c’e ANCHE una parte dell‘UE disposta a sostenerla.
Quindi?
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@lionheart70
“Ti rispondo io
Perché l’oggetto del contendere sono le risorse dell’Ucraina; in particolare Litio e Titanio.”
Lodevole, ma è tempo perso. Qui stanno tutti a credere al signor Orsini.
La Nato che si è allargata andando ad abbaiare ai confini russi (copy Papa Francesco – poveri noi, pure un papa …); il filantropo moscovita che vuole solo proteggere i russofoni (guarda caso, residenti nelle zone economicamente interessanti sotto l’aspetto che hai citato e non solo); il pericolo delle armi al confine quando un qualsiasi attuale sommergibile nucleare può lanciare missili ultrasonici transcontinentali da dove più gli fa comodo; la sicurezza dei confini che il nostro ha violato non so quante volte da quando è al potere, e con l’ultima bravata in Ucraina si è guadagnato altri due paesi Nato esattamente sul confine, i quali per ottant’anni se n’erano stati belli neutrali: grande conquista.
Lodevole ma è tempo perso con persone intente a stigmatizzare il comportamento di Netanyahu (in parte con ragione) mentre simpatizzano per un personaggio (per non parlare dei suoi “alleati”) che ha istituzionalizzato l’eliminazione fisica degli oppositori, l’invasione e la guerra ai confinanti, il controllo diretto dell’informazione esercitato anche tramite l’assassinio dei giornalisti scomodi, l’arbitrario cambio della costituzione per restare al potere da 25 anni (e non è ancora finita), i referendum celebrati coi soldati armati che ti seguono con gli occhi mentre ti appresti a votare, ecc.
Lodevole, e forse è anche giusto continuare a mettere in evidenza le contraddizioni, tipo anche le affermazioni di Travaglio che tanto catalizano l’attenzione (a proposito: bella quella della leva valutaria! ma del resto, lui e Conte hanno molto in comune, tra le altre cose il fatto di non fare in due il livello di preparazione, su temi economici, di uno scolaro di ragioneria del secondo anno).
Lodevole, auguri.
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“mentre simpatizzano per un personaggio (per non parlare dei suoi “alleati”) che ha istituzionalizzato l’eliminazione fisica degli oppositori, l’invasione e la guerra ai confinanti, il controllo diretto dell’informazione esercitato anche tramite l’assassinio dei giornalisti scomodi”
Mario, ma questo lo fanno parecchie nazioni, comprese le democrazie occidentali, gli USA hanno invaso mezzo mondo terracqueo, e per esempio anche l’italia ha fatto fuori diversi giornalisti scomodi, per esempio Pecorelli
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“…l’UE deve vedere l’accordo come una sveglia che imponga profondi cambiamenti e aumenti la competitività del blocco attraverso riforme istituzionali, come delineato lo scorso anno nei rapporti storici redatti dall’ex presidente della Banca centrale europea Mario Draghi e dall’ex premier italiano Enrico Letta.”
Se tutto va bene siamo rovinati.
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Chi ben comincia è a metà dell’opera, recita un proverbio. Ma chi mal comincia?
L’articolo prende avvio dal paragone con la Prima guerra dell’oppio, quando la Cina fu costretta a firmare trattati umilianti. Tuttavia, un dettaglio storico è poco chiaro: non furono i britannici a essere sconfitti, bensì i cinesi, e proprio quella debolezza permise a Londra di imporre condizioni capestro.
C’è del vero nel parallelo con l’Europa: il divario tecnologico e militare rispetto agli Stati Uniti è evidente. Ma la questione non si esaurisce qui. L’UE soffre anche per la frammentazione del proprio tessuto produttivo e per una politica industriale debole: mentre gli USA concentrano risorse in grandi progetti strategici, in Europa (in alcuni Paesi in particolare) persiste la logica del “piccolo è bello”, che disperde ingenti fondi senza costruire veri campioni globali.
Da qui una domanda cruciale: per affrancarsi dagli USA serve puntare su una maggiore autonomia militare, come sostengono alcuni, oppure seguire l’approccio di leader come Sánchez, che “non ha sottoscritto gli accordi dell’Aja”?
La pecca principale dell’articolo è la sua staticità: fotografa l’immediato, ma non guarda alle conseguenze di medio-lungo termine. È vero che oggi l’accordo con Trump appare come un atto di sottomissione, ma domani potrebbe trasformarsi in un boomerang per Washington se l’UE inizierà davvero a rafforzare la propria autonomia strategica.
Infine, un’osservazione sul sostegno all’Ucraina: il fatto che Trump ( in funzione delle congiunzioni astrali che llo influenzano) e l’UE si muovano spesso in direzioni divergenti non merita forse un’analisi più approfondita?
In conclusione, l’articolo coglie solo alcune voci critiche e ignora scenari alternativi altrettanto concreti. Per questo risulta incompleto: più che descrivere una resa incondizionata, avrebbe potuto aprire la riflessione sul futuro equilibrio tra USA ed Europa.
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“La pecca principale dell’articolo è la sua staticità: fotografa l’immediato, ma non guarda alle conseguenze di medio-lungo termine. È vero che oggi l’accordo con Trump appare come un atto di sottomissione, ma domani potrebbe trasformarsi in un boomerang per Washington se l’UE inizierà davvero a rafforzare la propria autonomia strategica.
Infine, un’osservazione sul sostegno all’Ucraina: il fatto che Trump ( in funzione delle congiunzioni astrali che llo influenzano) e l’UE si muovano spesso in direzioni divergenti non merita forse un’analisi più approfondita?”
Bravo.
Purtroppo oggi ci si limita a fare come i neonati di 6 mesi con l’omogeneizzato alla mela.
Se piace si mangia, se non piace si sputa.Sviluppare un pensiero più complesso non è consigliato,fa male alla salute.
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Della serie: dal 2014 abbiamo seguito gli USA nell’avventura Ucraina senza fiatare e perfettamente allineati. Ora gli USA ci ripagano spennandoci. Ci sarà una logica nelle azioni di questa classe politica europea così malmessa?
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Se posso permettermi,con rispetto parlando, è la logica che ha seguito tanti anni fa la mia nonna materna.
Malata di diabete con varie patologie aveva una gamba in cancrena: i medici le consigliarono di amputarla altrimenti sarebbe andata al cimitero nel giro di pochi mesi.E lei acconsenti’.
L’Europa è stata costretta dal diabete(Usa) a tagliarsi una gamba come mia nonna;
se non si fosse allineata , nel giro di qualche anno gli USA l’avrebbero ridotta in termini economicifinanziari ad essere a una zona, non dico da terzo mondo,ma da paese in via di sviluppo. Le armi di costrizione americane sono legate principalmente alla finanza.
Ma mi raccomando,rimanga tra me e lei, non lo dica in giro. Non vorrei che il popolo inferocito la scambi per un untore/untrice della peste manzoniana.
Buona giornata
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Forse non se n’è accorto ma gli USA già adesso ci ha ridotto in termini economicifinanziari ad essere a una zona, non dico da terzo mondo,ma da paese in via di sviluppo.
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Se la sua opinione è farina del suo sacco, maturata con il suo pensiero, va benissimo.Io sono sostenitore dell’uso del cerebrum.
Se lei è benestante,nel senso che ha altri redditi oltre a stipendio e o pensione, è nel giusto.
Quel giorno però che gli stipendi e le pensioni,invece di arrivare il 31 corrente mese, arriveranno sui conti correnti con mesi di ritardo, beh io sarò,come sono già ora, dalla parte dei più deboli cioè con il presidente Giuseppe Conte.
Non ho altro da aggiungere.Saluti
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Forse hai saltato qualche passaggio: nel 2014 sono stati gli USA ad organizzare il golpe contro Yanucovich, dunque?
In ogni caso, fosse stato interesse europeo fare il golpe, non si spiega l’idea stupida di tirare l’Ucraina dentro la NATO, armandone ed addestrandone l’esercito e facendoci pure manovre assieme. Cosa pensavano che i russi sono così scemi da farsi portare via la polpetta da sotto il naso? E quanto ci stanno costando queste terre rare? E sei così sicuro che gli USA non avessero alcun interesse? Sono loro a decidere chi entra nella NATO e in base ai loro interessi. E su questo non ci piove su.
Buonasera
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L’interesse americano è solo ed unicamente deglobalizzare il mondo, e spaccare il mercato globale in tanti pezzi di modo che la Cina non possa aumentare la sua economia a scapito degli yankees e diventare prima potenza mondiale.La guerra in Ukraina è solo una piccola parte di un progetto più grande(che include obama,biden,trump), e comprende anche i dazi e non solo.Per gli americani, la Russia è una questione relativamente importante ma comunque secondaria al loro obiettivo.E Putin lo ha capito in Alaska
L’interesse principale dell’Europa(aldilà di quelli prettamente di bottega) è fare in modo che gli Usa non perdano la guerra con la Cina e quindi assecondarli a ogni loro richiesta , perché se la Cina vince gli Usa saltano per aria in un battibaleno,sia economicamente che finanziariamnte, e avranno la guerra civile in casa.
Il problema è che l’Europa è legata mani e piedi agli Usa, se crollano gli Usa crolla l’Europa un istante dopo. Esattamente quando come un sasso grosso(Usa) legato con un filo di due metri a uno piccolo(EU)viene lanciato nel mare.
Normalmente queste cose le diciamo solo ai clienti della società di consulenza finanziaria per cui lavoro,ma lei mi sta simpatica ed ho tempo da perdere.
Comunque faccia finta di niente,mi prenda anzi per gomblottista, e se segue Travaglio fa bene, nonostante tutto rimane il migliore nel panorama italiano.
Adios
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Forse non se n’è accorto ma la Cina già è adesso la prima potenza mondiale.
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Zio Jam.
Forse non si è accorto che lei è caduto in buca e per uscire sta continuando a scavare.
Si faccia aiutare da Sparviero nella sua opera di ingegno: in due mi sembrate una bella coppia adatta a queste genere di imprese
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Credo sia il caso di ribadirlo: nella guerra in Ucrains chi aveva degli interessi da difendere era l’EU non gli USA.
Come già detto esistevano accordi commerciali per lo sfruttamento dei giacimenti di litio e di titanio tra Ucraina ed EU; gli USA non c”entravano niente.
Putin ha impedito, invadendo l’Ucraina che questi accordi diventassero operativi.
Così come “aiutando” i golpisti del Niger impedisce che si realizzi il gasdotto che dovrebbe portare il gas dalla Nigeria all’Algeria e da lì in Europa
Il gasdotto si chiama Trans Saharan pipeline.(lo trovi sul web).
Siccome l’EU non ha la forza militare per opporsi alla Russia, gli USA sono intervenuti in suo sostegno.
Sono quindi gli USA ad aver seguito l’EU in questo caso è jon il viceversa.
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Forse hai saltato qualche passaggio: nel 2014 sono stati gli USA ad organizzare il golpe contro Yanucovich, dunque?
In ogni caso, fosse stato interesse europeo fare il golpe, non si spiega l’idea stupida di tirare l’Ucraina dentro la NATO, armandone ed addestrandone l’esercito e facendoci pure manovre assieme. Cosa pensavano che i russi sono così scemi da farsi portare via la polpetta da sotto il naso? E quanto ci stanno costando queste terre rare? E sei così sicuro che gli USA non avessero alcun interesse? Sono loro a decidere chi entra nella NATO e in base ai loro interessi. E su questo non ci piove su.
Buonasera
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Se anche solo un 10% di tutto male da noi sparso a piene mani in mondo intero… dovesse mai ritornarci indietro…!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/
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Non vi ricorda niente il meccanismo:” Pagate per la sicurezza che ho minato io stesso?”
Perché non mi risulta che avessimo problemi di sicurezza (neanche l’Ucraina), prima che gli USA si applicassero ad “abbaiare”, direi più LATRARE… e ora paghiamo il PIZZO “per la sicurezza” agli stessi che ci hanno posto in questa situazione?
C’è il nome per questo.
Del resto glieli abbiamo esportati noi, a suo tempo, gli esperti…e si sono fusi alla perfezione con la strafottente prosopopea britannica originale.
Che bel connubio.
PS Sarò antipatriottica, ma forza BRICS.
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Brava.
Trovo anche molto interessante chi non lo capisce proprio. Saranno forse quei quattro abbonati di parsi che, ancora, si bevono le pale e si mangiano i microonde?
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Purtroppo con dittatori come Putin i problemi di sicurezza prima o poi arrivano.
L’Ucraina non aveva problemi di sicurezza, finchè stava buona col fantoccio del Cremlino. Poi ha pensato bene di mandarlo via e gli è stata portata via all’istante la Crimea. Poi è stata la volta del Donbass e adesso sono quasi 4 anni che subisce bombardamenti.
E noi dovremmo pensare di non averne, quando il vicepresidente del consiglio di sicurezza russo parla un giorno sì e l’altro pure di apocalisse nucleare? Quando i giornalisti russi in prema serata nei loro talk show parlano di come affondare l’Inghilterra con una bomba atomica? Con la Zacharova di una volgarità inaudita che attacca di continuo il nostro presidente?
Putin è un dittatore violento che si è circondato di gente violenta e ha riempito tutti i luoghi di potere e di informazione russi.
Non dovremmo avere paura di questi qui, che ci minacciano di continuo?
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Ti si è bloccato il telecomando e vedi solo rete4 ?
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Il TUO presidente della Repubblica (bis) ha paragonato Putin ad Hitler.
Poi arriva gente come te che si lamenta che i russi rispondono a modo.
Gli italiani dovrebbero anche avere qualcosa da ridire visto che si tratta di un soggetto che ha giurato e spergiurato che la Costituzione (art 85) non permetteva un secondo mandato. Poi l’ha accettato senza fiatare.
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Mi pare che il raffronto tra il trattato UK Cina del 1842 che viene paraganota a l’accordo dazi UE US sia quantome azzardato. 1) perche la cina era a quei tempi una unica nazione mentre U.E e costituita da 27 paesi tutti affetti da egoismo ed egocentrismo nazionalista o peggio sovranista .2) non c’è una politica economica unica ne una politica unica industriale ne esiste un programma di sviluppo tecnologico e sociale .Trump sa di avere a che fare coi ” Polli di Renzo” e la stupidità sovranista di molti governi europei che si beccano e battibeccano sul nulla .La politica di difesa EU anche stavolta ogni stato si riarma come vuole .Lo sa anche Putin è quindi sinchè Trump lo lascia fare lui bombarda. Basta rileggersi la lettera che quasi profeticamente Giuseppe conte scrisse a tutti i paesi europei durante il Covid-19 “Non abbiamo scelta: siamo chiamati a compiere un salto di qualità che ci qualifichi come “unione” da un punto di vista politico e sociale, prima ancora che economico», Non serve un salvagente per l’Italia: serve una scialuppa di salvataggio solida, europea, che conduca i nostri Paesi uniti al riparo. Il 2020 sarà una data spartiacque nella storia dell’Unione europea. Ciascun attore istituzionale sarà chiamato a rispondere, anche ai posteri, delle proprie posizioni e del proprio operato. Solo se avremo coraggio, solo se guarderemo davvero il futuro con gli occhi della solidarietà e non col filtro degli egoismi, potremo guardare il sogno europeo della sua rinascita».
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Ecco persone attendibili, informate sui fatti!
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