
(Giancarlo Selmi) – La prima riflessione sul discorso della meloni al meeting di comunione e fatturazione (neppure sempre) è sullo spazio dedicatole dalle televisioni italiane. Che, a memoria, penso sia stato superiore a quello dedicato al primo sbarco sulla luna, o ai mondiali di calcio vinti dall’Italia. Perfino La7, che a detta dei “lasettiani” garantisce pluralità, lo ha trasmesso in diretta e in gran parte. Per dire che l’Istituto Luce alle attuali linee editoriali delle TV italiane poteva spicciare casa.
Detto questo è più facile fare l’elenco di ciò che mancava che dei temi toccati. Una sorta di buco con intorno una mezza indignata dichiarazione su Gaza e sulla sproporzionata reazione israeliana. La solita apoteosi del nulla, furba e piaciona. Così come piace alla premier. Frutto dei sondaggi, tenuti segreti, e che danno FdI in picchiata di oltre sei punti percentuali? Per il discorso su Gaza penso proprio di sì.
Ma andando alla “ciccia”, ha forse detto, su Gaza, che si batterà per sanzioni a Israele? No. Ha forse promesso che bloccherà la fornitura di armi e quant’altro possa essere utile per continuare il massacro di bambini? Nein. Ha parlato di riconoscimento dello Stato Palestinese? Net. Ha forse parlato di genocidio? Neppure, ci mancherebbe altro. Ma, ha preannunciato almeno una qualunque iniziativa a sostegno dei palestinesi e contro Israele? Neanche per sogno.
Allora cosa ha detto? In pratica nulla. Si è dichiarata indignata per la sproporzione della risposta israeliana. Aggiungendo una frase che definire squallida è un ossimoro: “mentre gli altri votano mozioni, noi salviamo bambini”. Una specie di lavanda similgastrica della coscienza. E poi? Poi il nulla, sconfiggendo le leggi della matematica, si è moltiplicato. Nulla su: salari, potere d’acquisto, crollo della produzione industriale, dazi, sicurezza, immigrazione ecc. ecc.
Chiaro è. Parlare dall’opposizione e farsi gonfiare le vene del collo, è molto più facile che parlare nelle vesti di chi ha il potere di fare. E così fra il solito vittimismo sfociato in un altrettanto solito attacco alla magistratura e un sviolinata a se stessa sul nuovo ruolo e la nuova centralità dell’Italia, passando da una fila di parole rappresentanti il nulla e intermezzate dalla sua lingua che freneticamente bagnava le labbra (Crozza avrà lavoro) si è beccato gli applausi dai rappresentanti della peggiore categoria politica italiana.
Ah dimenticavo: va detto che quella sbandierata nuova centralità dell’Italia sparisce quando qualcuno pretende che venga esercitata e che dia frutti. La risposta dei destri, compresi i loro giornalisti, è sempre la stessa: cosa pretendete che l’Italia possa… E così diventa la centralità di questa reverenda cippa, del voglio ma non posso, del piccolo vaso di coccio in mezzo agli elefanti. Più che centralità mi sembra che la posizione sia quella del cesso in fondo a destra
Dico… ma l’avete vista la Melona?
Adesso ha i capelli lisci placcati in ORO ZECCHINO.
Pazzesco.
Neanche nei film hardcore svedesi anni ’70 vedevi delle platinate del genere 😀
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La ccosa che si vede nella foto è la lingua?
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Praticamente Comunione e Allucinazione!
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🤣 🤣 🤣
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Ce l’ha sempre fuori, PRONTA ALL’USO!!!
Bleahhhhh🤮
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🤣La mia era una domanda retorica. Pensavo a qualche puntura estetica alle labbra un po’ esagerata
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😆😂🤣… Invece, peggio, è la sua lingua BIFORCUTA… e IPERTROFICA per l’uso smodato!!!
Per questo la tiene sempre in allenamento, tipo serpente…Crozza la imita a meraviglia! 😄
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🤣 🤣 🤣
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chi “biondo con una leggera perdita di platino”…..chi ” in oro zecchino”……!!! belin….altri punti di convergenza……rimanendo in attesa di vederla totalmente in “strawberry blonde”…..!!!
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La Meloni è un virus letale per il popolo italiano. I volti delle persone dicono tutto di loro…. in questo caso la negatività che trasmette costei ci fa rabbrividire… denota un’estrema disinvoltura nel mentire ed ingannare il popolo italiano . In particolar modo sulle stragi come quella di Bologna eseguita dai suoi camerati fascisti stragisti: fioravanti mambro cavallini bellini ciavardini e finanziata da gelli a sua volta finanziato dalla CIA e dai servizi di un antistato destrorso all’interno dello stesso. volto a destabilizzare le istituzioni democratiche …nonchè quelle di Falcone e Borsellino sempre operate dai predetti mafio servizi di detto antistato e dalla CIA eseguite perchè i predetti magistrati avevano scoperto la trattativa di detto antistato con la mafia… scoperta che causò la loro prematura fine
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Sulle ovazioni ricevute….. di cui la 7 si è soffermata parecchio……: anche con il “celeste” fu la stessa indentica cosa….e tutti poi sappiamo come è finita…..!!!
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“su cui”…..scusate….!!!!! ma belin non posso fare tre cose alla volta….colpa mia ovviamente…!!
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Senza dubbio un successone, diramato a reti praticamente unificate affinchè il Presidente donna ,madre e cristiana si donasse alla nazzzione in tutto il suo splendore. E con una platea così ben orchestrata, nessuna nota stonata si sarebbe potuta ascoltare.
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Il cambio canale da parte mia, ieri, è stato vorticoso.
Ne andava della mia salute, mentale e fisica.
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FEDERICO A. GARCIA – La favola di Rimini e l’Italia svuotata.
“Meloni conquista CL”, dicono i titoli. Ma quale conquista? Parlare al Meeting di Comunione e Liberazione non è scalare l’Everest: è un pranzo tra compari, un brindisi in famiglia, un rituale dove il gregge applaude al pastore, senza fiatare, senza pensare. Una platea così amica da sembrare addestrata, un teatrino in cui basta battere le mani a comando e il gioco è fatto.
Ma fuori da quel salotto blindato c’è l’Italia che non appare sui giornali: salari reali crollati del 7,5% dal 2021, quasi sei milioni di poveri assoluti, un lavoratore su dieci povero anche a tempo pieno, cassa integrazione aumentata del 30% in un anno, produzione industriale in calo dello 0,9%, Pil giù dello 0,1% nel secondo trimestre.
Numeri gelidi che smontano la narrazione da televendita. Eppure Meloni si vanta di un Paese “in ripresa”, di un “ceto medio protetto”, mentre al supermercato la gente fa i conti con prezzi da rapina. Ha alzato di nuovo l’IVA sui pannolini e tagliato agevolazioni ai giovani che vogliono comprare casa, mentre promette piani abitativi “calmierati” che restano sulla carta.
Intanto l’occupazione cresce, sì, ma solo nelle statistiche: i posti sono precari e sottopagati, stipendi da fame che non bastano nemmeno a pagare l’affitto.
Nel teatrino di Rimini, la premier si è esibita anche nella solita contraddizione: prima ringrazia l’Europa per il sostegno all’Ucraina, poi la definisce irrilevante, il tutto mentre si appoggia a Draghi come fosse il suo totem personale.
Non era quella che faceva opposizione “da sola” al governo Draghi? Ora, con Giorgetti al MEF, è diventata più draghiana dei draghiani, pronta a difendere le ricette di austerità che hanno strangolato il Paese.
E i compari di governo? Giorgetti resta il contabile della disperazione, custode della linea lacrime e sangue; Salvini, ministro dei Trasporti, si limita a inaugurare ponti e gallerie, ridotto a rumoroso comparsa di sé stesso; Tajani, agli Esteri, si allinea docilmente a Washington e Tel Aviv, evitando accuratamente di nominare Netanyahu; Fitto si barcamena con un PNRR rattoppato e rinegoziato che non decolla.
Tutti insieme, una compagnia draghiana sotto mentite spoglie, a recitare lo stesso copione davanti a un pubblico compiacente.
In mezzo a questo teatro, Giuseppe Conte ha fatto l’unico gesto politico vero: ha ricordato che Gaza non si salva con frasi fatte ma con atti concreti; che il “blocco navale” promesso da Meloni è rimasto solo uno slogan irrealizzabile; che i miliardi del PNRR non sono un regalo suo, ma un’eredità che lei ha già depotenziato con tagli e rinegoziazioni.
Conte ha detto il vero, papale papale, ma nel Meeting di Rimini le verità sono eretiche e non vanno dette: disturbano il rituale degli applausi.
E la Palestina? La Spagna l’ha riconosciuta, l’Italia resta muta. Non perché non possa, ma perché non vuole: troppo servile agli Stati Uniti per anche solo immaginare una politica autonoma.
E allora, ecco lo spettacolo: titoloni entusiasti, platea osannante, premier autocelebrativa. Mentre l’Italia reale arranca, tra stipendi divorati dall’inflazione, industrie che chiudono, famiglie che si impoveriscono.
Solo i sempliciotti che non sanno fare uno più uno possono credere a queste favole. Per tutti gli altri, resta il rumore di fondo di un Paese trasformato in gregge, affamato e obbediente, che applaude i propri padroni mentre il prato sotto i piedi diventa deserto.
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Riflessioni di Pubble sulla platinette di Fratelli d’Italia:
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