Dicono i media statunitensi, compresi quelli vicini a Trump, che il vertice con Putin in Alaska non ha prodotto il successo immaginato dalla Casa Bianca, anche se l’evento è stato […]

(di Barbara Spinelli – ilfattoquotidiano.it) – Dicono i media statunitensi, compresi quelli vicini a Trump, che il vertice con Putin in Alaska non ha prodotto il successo immaginato dalla Casa Bianca, anche se l’evento è stato spettacolare: era la prima volta che le due potenze nucleari si parlavano, dall’inizio della guerra per procura in Ucraina che Joe Biden e Boris Johnson vollero proseguisse anche quando Kiev accettò una bozza d’intesa con Mosca, poche settimane dopo l’invasione del febbraio 2022. In realtà l’accordo fra i due presidenti c’è, anche se entrambi non intendono per ora formalizzarlo. “Nessun accordo fino a quando l’accordo c’è”, riepiloga Trump. Adesso tocca a Zelensky prendere la decisione che metta fine alla guerra, o almeno produca una tregua duratura. Zelensky recalcitra, ma dovrà valutare prestissimo: Trump l’ha convocato a Washington fin da domani. E tocca decidere agli Stati europei, che per tutto questo tempo hanno boicottato i tentativi di Washington, senza mai provare vie diplomatiche alternative e limitandosi a insistere sugli aiuti militari a Kiev, sulle sanzioni a Mosca e sul proseguimento della guerra. I cosiddetti “europei volenterosi” si dicono convinti che entro un decennio Mosca aggredirà il resto del continente. Quanto agli ucraini, la maggioranza chiede “pace subito”: ma che importa, sono loro a morire, mica noi. Infine la decisione spetta alla Nato, che dovrà ammettere una disfatta monumentale. Se Kiev e i volenterosi capiranno che la palla è nel loro campo, e che la sconfitta è ingiusta ma ineludibile, l’accordo potrebbe culminare in un incontro fra Putin, Trump e Zelensky.
Tutto questo si deduce in maniera non subito decifrabile dalle dichiarazioni dei due leader dopo il vertice, e molto più chiaramente dall’intervista che Trump ha rilasciato a Sean Hannity di Fox News, dopo l’incontro. Putin aveva ammesso poco prima che “su tanti punti” c’era identità di vedute, e che “la sicurezza dell’Ucraina deve assolutamente essere garantita”, al pari di quella russa: “Ma speriamo che Kiev e le capitali europee non oppongano ostacoli e non tentino, con provocazioni o intrighi dietro le quinte, di silurare i progressi che si profilano”. Nell’intervista Trump non ha detto cose diverse: “Non dico in pubblico tutti i punti d’intesa con Putin perché l’Ucraina deve ancora dare il consenso. La conclusione della trattativa spetta ora a Zelensky. Gli europei devono essere un po’ coinvolti (‘a little bit’), ma tutto dipende da Zelensky. Per parte mia gli dirò: Concludi un accordo!”. Né durante il vertice né nell’intervista si è accennato ai territori annessi da Mosca e alle garanzie di sicurezza per Kiev. È il motivo per cui alcuni giudicano il vertice “vuoto”. Putin avrebbe soggiogato Trump ripetendo quanto sostiene (legittimamente, ma inascoltato) da decenni: “Occorre affrontare le radici della crisi, tener conto delle nostre preoccupazioni, stabilire un giusto equilibrio di sicurezza in Europa”. E occorrerà riabilitare la lingua russa in Ucraina.
Invece è più che probabile che il problema dei territori sia stato affrontato, ma che i due abbiano deciso per prudenza diplomatica di non menzionarli prima dell’incontro Trump-Zelensky e dell’eventuale vertice fra Putin, Trump e Zelensky. Secondo una fonte presente ai colloqui di Anchorage, Putin vorrebbe tenere il Donbass (Doneck, Lugansk), ma accetterebbe il “congelamento” della linea del fronte nelle province, anch’esse annesse, di Kherson e Zaporizhzhya. Mosca non conferma.
Scrivono molti commentatori occidentali: è stato un trionfo per Putin, perché due giorni prima del vertice Trump aveva minacciato “conseguenze severe” in assenza di un accordo di tregua al vertice in Alaska, e adesso esalta le “relazioni fantastiche” tra Usa e Russia. Ha perfino apprezzato un “brillante consiglio” di Putin in tema di democrazia: “Le elezioni per email sono per forza disoneste. Il presidente Carter era dello stesso parere!”. Ma forse il Presidente Usa sta piano piano apprendendo l’arte dei silenzi diplomatici, e per questo non fornisce dettagli? In effetti ancora non sappiamo in cosa consista “lo scambio di territori” che ha prospettato giorni fa, e che riempie di paure Zelensky. Né chi garantirà la sicurezza dell’Ucraina, visto che Putin respinge lo schieramento di soldati di paesi Nato: un altro punto su cui Trump si dice “largamente d’accordo”, nell’intervista a Fox.
Probabilmente si è anche parlato di neutralità dell’Ucraina e della domanda principale di Mosca: la non adesione alla Nato, che Putin esige sotto forma di garanzia ufficiale, non verbale come ai tempi di Gorbacëv. È una delle questioni più spinose dei prossimi incontri al vertice, perché la Nato dovrà ammettere che questa guerra europea, da cui si aspettava lo smembramento della Federazione russa e la caduta di Putin, l’ha davvero perduta.
La Meloni , è una sciagura , per le Istituzioni e per il popolo italiano che non l’ha votata e non la voterà mai. Costei ha in mano l’informazione Mediaset e Rai , nonchè giornali come Libero , Il Giornale , Il Tempo , Il Secolo , la Verità , giornali al soldo di Angelucci Senatore ora Leghista che non la criticano, anzi la colmano di elogi , con sondaggi falsi e perfino ridicoli I mass media infatti hanno il compito di anestetizzare le masse affinché credano a narrazioni fantasiose in cui il leader di turno è divinizzato, mentre gli oppositori sono fustigati , vedasi Giuseppe Conte . L’elogio servile della stampa è la prima spia di un regime non più democratico.
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Meloni è una vecchia tappa frequentatrice dei parlamenti ,si è coltivata il suolo orticello ,adesso pur di sedere in parlamento sono tutti con lei ,vergognosamente ,sappiamo tutti che lo stipendio di un parlamentare vale per la vita ,e sono tutti scarsi e vergognosi
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sti coglioni europei incluso l Inghilterra che non è più europea farebbero meglio a tacere e accettare le condizioni russe ,noi viviamo in Europa e la Russia è europea, dell Ucraina non mai fregato un cazxo a nessuno
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Nessuno dei coglioni europei si agita per la Palestina, vergognosi!
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Putin-Trump… un accordo “mancato” che crea inquietudine… soprattutto in chi era assente!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/
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A mio modesto avviso il problema delle garanzie è il primo di tutti. La credibilità occidentale in materia è nulla dopo l’espansione della Nato verso est nonostante le promesse a Gorbaciov e i patti di Minsk non rispettati con strafottenza e sfrontatezza .Quindi cosa fare ? Disarmare l’ Ucraina . Si ma poi chi garantirebbe che il suo disarmo no venga raggirato successivamente?
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… per ora, l’idea di continuare ad armare l’Ucraina fino ai denti non è ancora stata messa in discussione. Il problema è che c’è una terrificante continuità con il riarmo europeo.
Fino a che la cultura neocoloniale, neoliberista, primatista, esclusivamente incentrata sull’idea di arricchirsi e basta sarà viva, ci saranno sempre gli stessi problemi e rischi.
Ci vorrebbe una nuova spinta umanista, in cui l’uomo è l’ambiente in cui vive venisse messo al primo posto. Al momento prevale la cultura dell’individualismo.
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insomma si chiederebbe all’ucraina di ingollare il rospo…ma gli ucraini come la pensano, siano loro a decidere…
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la kallas prepara un altro pacchetto di sanzioni….per gli europei!
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Ma che bravo Trump
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ancora una volta leggo da parte di barbara Spinelli non di un analisi dell’incontro che per Trump doveva(forse) parlare di Pace ,per Putin invece doveva parlare di nuovi investimenti stranieri e cancellare le eventuali nuove sanzioni americane bloccare approvvigionamenti bellici a Ucraina ma soprattutto salvare i Brics dai dazi americani.. Trump ha perso Putin ha vinto ma(forse solo riabilitando la sua immagine senza risultati concreto come riportano i media russi. .Invece La Spinelli imposta il discorso come un derby calcistico.. con Trump arbitro e UE-Nato VS CSI Putin. conclusione l’incontro lo ha perso la UE nato e Putin ha vinto Per La Spinelli potremmo parafrasare i detto” la gatta frettolosa fa i gattini ciechi ovvero Le distorsioni ideologiche partoriscono sempre commenti ciechi”
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Non ho mai capito questa seduzione dell’Europa per l’Ucraina: ma quali ritorni politici, economici o di qualsiasi altra natura spera di ottenere ? Per avere poi un paese fallito, da ricostruire da zero con milioni di sfollati ? Abbiamo parentele, amici da supportare ? O dopo il covid un germe invisibile ha contagiato con nuovi disturbi bipolari tutta la “classe dirigente” europea ?
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Servi che continuano a servire anche dopo che il padrone è “morto”.
E che hanno scopi “collaterali”.
Nani.
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