
(Giancarlo Selmi) – Il grido di dolore non è quello dei “balneari”, categoria composta, per la sua maggior parte, da fortunati parassiti la cui vita e conto in banca sono stati agevolati da rendite di posizione assurde e da convenzioni “a perdere”. Con canoni così bassi che definire pazzeschi è un eufemismo. Il grido di dolore lo lanciano le tasche degli italiani, costrette a farsi carico degli arricchimenti di affaristi e comitati di affari.
Comitati di affari che questo governo agevola e fa diventare quasi istituzionali. E non solo il governo, ma molte amministrazioni, a qualunque livello, che con il primato del “bene comune” si puliscono il culo. È il caso del tal Catella, coinvolto e uno dei massimi protagonisti nello scandalo dell’urbanistica milanese. Per carità non sappiamo quanto sia colpevole ma, dopo aver letto le chat intercettate, risulterebbe molto e molto non basta, influente.
Un influenza bipartisan a quanto pare. Vederlo in TV lascia una strana impressione. Pare uscito da un film americano. Il classico imprenditore che piace tanto ai registi di Hollywood. Un fichetto, con aria, immagine e comportamenti, arroganza inclusa, da tycoon da sceneggiatura americana, ben vestito, barba curatissima, scarpe da 1500 dollari. Può vestire come vuole, sia chiaro, ma a spese di chi? Perché se le sue costosissime sedute di manicure, i suoi barbieri, le sue creme, i vestiti e le scarpe gliele paghiamo noi, con la complicità di politici merdosi, tanto bene non va.
Soprattutto dopo aver letto le sue conversazioni chat, dove dava indicazioni sugli “extra costi” a chi quegli extra doveva autorizzare. Ancora di più dopo che il governo, con un emendamento, ha dato via libera a milioni di pagamenti, guarda caso a suo favore, per mettere a posto i suoi conti. Un emendamento che riguarda la copertura degli extra costi sulla costruzione del villaggio olimpico. Emendamento presentato il 24 luglio da due deputati milanesi, Igor Iezzi (Lega) e Grazia Di Maggio (FdI), approvato a stretto giro coi voti del centrodestra e l’astensione del PD.
Non a caso uno dei promotori più importanti e impegnati del “salva Milano” era il ministro Foti. La sola promessa che Meloni ha mantenuto è relativa alla seguente frase: “noi saremo il governo del fare”. E del “lasciare fare” aggiungo io. Lasciare fare ai loro amici imprenditori e delle logiche che li tengono insieme politicamente, tutti: gli affari. A prescindere da regole e affezione alle tasche della collettività. I risultati si vedono. Opposizione dura e pura al salario minimo. Pagamento con i nostri soldi delle scarpe, i vestiti, l’attico e le manicure di qualcun altro.
“..e l’astensione del PD.”
Il problema gigantesco è che dall’altra parte (area opposizione) c’è il nulla cosmico: ognuno cerca di accaparrarsi qualche poltroncina immediata senza puntare ad un orizzonte più ampio.
Abbiamo politicanti mentre servono statisti.
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Il potere logora chi non ce l’ha.., ma prima o poi passa di mano. I nostri politici colgono l’attimo, sempre… del domani non v’è certezza!
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Quindi l’opposizione, per te, è il Pd.
Proprio quello che spesso non si oppone.
Guarda un po’ più a sinistra, non INDIETRO, se vuoi trovare statisti.
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Anail! 👏👏👏👏👏😄
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“PD E FDI SONO IDENTICI”
Di Gabriele Busti
Rimango basito nel constatare che la stragrande maggioranza del paese non non vuole vedere questo gigantesco e lapalissiano dato di fatto.
Il perimetro delle nostre singole esistenze è stabilito da tutto ciò che PD e FDL hanno già dichiarato di non mettere in discussione: tipologia e durata dei contratti di lavoro e dei tetti salariali, autonomia regionale e privatizzazione sanitaria (coi morti che ha causato), Stato leggero come arbitro neutro tra i conflitti del capitale, rifiuto categorico e sistematico di usare, nel presente e nel futuro, le leve monetarie e fiscali per riequilibrare le sperequazioni sociali ed arrestare il decadimento della classe media.
E ANCORA idiotissima politica internazionale, nessun argine alle vere e proprie tragedie inflazionistiche ed energetiche che sono già in atto, aumento inarrestabile delle forbici sociali, generazionali, territoriali, de-industrializzazione forzata delle zone appenniniche e del Sud, cessione unilaterale alla grande distribuzione, decadimento della scuola pubblica, nessun argine al trasferimento dei capitali all’estero, etc.
Dalla mattina quando ti alzi alla sera quando vai a dormire, inclusi i rapporti interpersonali, affettivi, i tuoi progetti, la possibilità di mettere su una famiglia, di sperare di lavorare vicino casa, di riuscire a mantenere una relazione a distanza, il costo di un affitto in una grande città, il credito che potrai chiedere alla banca, il prezzo della carne, il turno di lavoro domenicale al supermercato, la cessione del quinto, la prestazione specialistica a pagamento, le medicine non più gratuite, la classe di trenta alunni di tuo figlio, il prezzo della benzina…
ECCO il tuo perimetro esistenziale è definito da tutto ciò che le forze politiche di destra e di sinistra non hanno la minima intenzione di mettere in discussione.
Rimane fuori più di qualcosa, da questo elenco, lo so benissimo, la vita di piccole minoranze potrebbe peggiorare a seconda che vinca l’uno rispetto all’altro, io credo che queste piccole differenze ci vengano imposte come un ricatto morale a solleticare le nostre identità, per far sì che alla fin fine non si metta in dubbio l’elenco di cui sopra.”
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“PD E FDI SONO IDENTICI”
Infatti l’astensione viene data attorno al 40%. Se si escludono le destre, degne eredi di B, con l’ aggiunta di alcuni tratti ideologici per accontentare le frange squilibrate, dall’ altra parte abbiamo il rovescio della medaglia con un pd neoliberista che ogni tanto libera uno slogan per intortare gli altrettanto squilibrati di area. E ciò è sufficiente per fare apparire il miraggio di una alternativa solida e sicura. Si punta ad arraffare qualche poltroncina senza alcuna visione ad ampio orizzonte.
Politicanti.
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