(Enrico Grazzini – lafionda.org) – Il governo di Giorgia Meloni e gli intellettuali di destra dovrebbero rispondere della loro complicità ideologica e morale con il terrorismo di fronte al tribunale della coscienza pubblica. Perché sono colpevoli di complicità ideologica con il terrorismo? Per le argomentazioni con cui hanno giustificato il massacro di decine di migliaia di esseri umani da parte del Governo israeliano guidato da Benjamin Netanyahu. Quando politici come Giorgia Meloni, Maurizio Gasparri, Antonio Tajani, Matteo Salvini, o intellettuali come Italo Bocchino, Mario Sechi, Alessandro Sallusti e perfino Paolo Mieli, giustificano i massacri di decine di migliaia di palestinesi innocenti e impotenti – bambini, donne e uomini indiscriminatamente – affermando che questi massacri sono “sproporzionati” ma sono comunque “la conseguenza dell’atto terroristico di Hamas” – l’organizzazione islamica che il 7 ottobre ha ucciso circa 1200 civili e militari israeliani e ha preso in ostaggio circa 250 persone – non capiscono, a causa della loro povertà morale e intellettuale, che scusando i massacri di Israele giustificano parimenti anche l’orrendo e fanatico crimine di Hamas. Infatti la destra italiana non si accorge che anche i terroristi di Hamas potrebbero affermare che l’operazione del 7 ottobre è stata una “reazione sproporzionata” all’occupazione illegale delle terre palestinesi e al regime di bestiale segregazione che lo Stato ebraico ha imposto per decenni a milioni di palestinesi per negare il loro diritto a uno Stato palestinese, come già stabilito dagli accordi di Oslo. A causa delle loro insulse argomentazioni i politici e gli intellettuali italiani sono complici ideologici e morali non solo del criminale governo Netanyahu ma anche indirettamente del terrorismo di Hamas. La destra italiana non sa più distinguere il bene dal male: uccidere degli innocenti e dei bambini è sempre e solo un male abominevole e mai la conseguenza di qualcosa d’altro. Sul piano morale né Hamas né il governo Netanyahu possono essere in qualche modo giustificati e assolti per i loro abominevoli atti criminali e terroristici. Un crimine è un crimine e basta, non è la conseguenza più o meno sproporzionata di qualcos’altro. Un crimine può essere, e anzi deve essere, spiegato ma mai giustificato. Nessun giustificazionismo per i massacri di Hamas e di Israele.

Essendo ideologicamente complici sia del terrorismo israeliano che quello di Hamas, i politici e gli intellettuali della destra italiana, sono anche eticamente e politicamente corresponsabili del sangue versato da persone innocenti, sia israeliane che palestinesi. Il governo fascista del criminale Netanyahu (che ovviamente la premier Meloni ha sempre considerato come governo amico) prima ha finanziato via Qatar i terroristi di Hamas con miliardi di dollari e poi ha iniziato la guerra contro i palestinesi di Gaza e di Cisgiordania, ma non per contrastare il terrorismo jihadista, che anzi gli ha sempre fatto comodo e che ha promosso, ma per realizzare la Grande Israele, dal mare al Giordano e anche oltre, oltre i confini stabiliti sulla base del diritto internazionale. Per il governo di destra estrema di Netanyahu il 7 ottobre – che non hanno saputo evitare – è diventato il pretesto per creare la grande Israele e deportare il popolo palestinese da Gaza e possibilmente dalla Cisgiordania. I poveri ostaggi catturati da Hamas sono anche ostaggi di un governo che non ha saputo tutelarli né ha voluto salvarli pur di acquisire nuovi territori.

Occorre essere chiari: il terrorismo di Hamas non nasce dall’occupazione illegale delle terre palestinesi ma dal fanatismo religioso e razzista dei loro capi, così come quello dell’attuale governo di Israele non deriva dall’eccidio del 7 ottobre ma dal fanatismo religioso e razzista dell’esecutivo di estrema destra guidato da Netanyahu, e dal fatto che il suo potere militare sia così sovrastante – grazie naturalmente al supporto americano – che non esita a porsi esplicitamente e dichiaratamente al di fuori delle leggi internazionali, al di sopra dell’ONU e del diritto umanitario. 

Il terrorismo di Stato sionista mira solamente a creare la Grande Israele e può, e anzi deve, essere equiparato al terrorismo islamico di Hamas. Sono ambedue prodotti dal fanatismo ideologico, religioso e razzista. Solo che il primo è di gran lunga più organizzato e efficiente, procurando molti più morti, e ha conseguenze politiche più ampie e profonde.

Oggi, dopo tanti mesi di guerra di sterminio, è evidente a tutti gli uomini di buona volontà che lo scopo di Netanyahu non è mai stato quello di combattere il terrorismo di Hamas (che anzi ha finanziato e foraggiato) né di fare ritornare gli ostaggi israeliani a casa, ma di ingrandire Israele a scapito dei suoi vicini. Mentre la leadership dei palestinesi avevano già riconosciuto il diritto di Israele a esistere come Stato sovrano ai tempi del trattato di Oslo, il governo Netanyahu si è dichiaratamente opposto al diritto dei palestinesi di vivere in pace sulle loro terre, con lo stesso premier che ha apertamente rigettato gli accordi di Oslo, e così facendo ha messo in pericolo la sicurezza dei suoi concittadini.

La guerra di Gaza è stata fatta per deportare milioni di palestinesi. Forse non è un genocidio in senso proprio: Netanyahu forse non vuole massacrare tutti i palestinesi in quanto palestinesi, vuole “solamente” che lascino tutte le loro terre agli israeliani e che se ne vadano via in qualche altro paese del mondo, magari in Somalia o in a qualche altra parte del mondo, oppure crepino. Ma il governo immorale della Meloni,  per compiacere il boss americano, Donald Trump, fa finta di ignorare che i governi israeliani hanno occupato illegalmente dei territori, come se fossero un bottino di guerra.

I politici e gli intellettuali italiani di destra sono ipocriti, si fingono cristiani ma  gettano solo fumo negli occhi: il governo di Giorgia Meloni offre aiuti umanitari lanciati dal cielo, porta in Italia a curarsi 100 bambini palestinesi, ma non fa nulla per contrastare tali politiche del governo terrorista di Israele, considerabile come un governo fascista.

Se il governo italiano di destra, “pro-Israele a prescindere”, è amorale, allora vuole dire che il popolo italiano deve rivoltarsi contro questi immorali ipocriti falso-cristiani che non distinguono – per amore del potere – il bene dal male, il crimine dalla giustizia, e che per ragioni di potere, tollerano il terrorismo e la guerra di sterminio contro un popolo impotente.

Lo Stato di Israele deve vivere in sicurezza ma il governo di Israele fa di tutto per aumentare le minacce ai suoi concittadini: quello che appare sorprendente e amareggiante è il silenzio sui suoi crimini da parte delle comunità ebraiche di tutto il mondo, Italia compresa. L’antisemitismo è ingiustificabile ma il governo israeliano alimenta con i suoi massacri e la volontà di deportazione forzata dei palestinesi la schiuma del peggiore razzismo anti-ebraico.

Se il governo Meloni e gli intellettuali che lo sostengono con cieca ubbidienza avessero davvero a cuore i valori etici dell’Occidente, la libertà, la tolleranza, il rispetto della vita umana e delle opinioni altrui, e se fossero veramente cristiani come molti di loro si proclamano, dovrebbero ripudiare chi ha le mani sporche di sangue di bambini innocenti e di chi affama un’intera popolazione. Dovrebbero denunciare il terrorismo del governo di Israele, così come i crimini di Hamas, e lavorare perché in Israele e in Palestina sia ripristinata la legalità internazionale sotto l’egida dell’ONU.