
(Domenico Quirico – lastampa.it) – Piangono i dialoganti delusi, dal Manzanarre al Reno. Da quando è entrato alla Casa Bianca fracassando mobili e soprammobili che stavano quieti dal tempo di George (Washington) attendono da lui una metamorfosi fisiologica: eddai! Non prendiamolo sul serio, alla fine “solidarietà– atlantica-sacra-concorrenza-fifa-di-Russia-e-Cina” ne faranno se non un uomo di Stato almeno un tipo pensoso e altruista. Ovvero uno di coloro a stelle e strisce con cui siamo abituati a flanellare dal 1945. Errore! La seconda epifania governativa di Trump è piena di disdicevoli sorprese.
Il Leviatano non è animale da salotto, agisce nel solito stile imperial-piratesco. E si inventa sanzioni strangolatorie: ma non per mettere il morso ai nemici irriducibili delle democrazie “liberal” ma agli alleati. E il guaio grosso è che un simile strumento paleolitico della politica internazionale aggiornata ad personam in questo caso funziona.
Siamo sinceri. Che cosa sono questi dazi piazzati sotto il Ben Essere di tutti gli amici dell’America, dal Giappone all’Unione europea, dall’India al Canada se non le vecchie sanzioni, quelle che una volta dovevano servire ad anchilosare le canaglie, dal Sud Africa all’Iran, dalla Russia putiniana alla Corea forse atomica? Nell’happening della geopolitica basica del Presidente è il momento di chiudere i conti anche con noi. Perché siamo i più codardi e i più vulnerabili in quanto integralisti del comfort.
Scattano le beffarde e micidiali sanzioni di Trump per quelli che una volta erano i fedelissimi dell’altra sponda dell’Atlantico, e del Pacifico. In linguaggio penalistico si chiamerebbero estorsioni ma è meglio non irritare il Leviatano che potrebbe alzare la posta e perseguire l’en plein assoluto: recalcitrate? Bene vi lascio soli con Putin, auguri!
Con il Terzo mondo le sanzioni consistono nel proibire l’accesso a determinati beni (con un bilancio feroce di vittime che eguaglia quello delle guerre): emendatevi o retrocederete al Medioevo. Abbiamo imposto senza batter ciglio sanzioni perfino ai tre Paesi più poveri del mondo, i saheliani! Con l’Occidente si quadra il circolo con i dazi, il ricatto funziona immiserendo i guadagni e intisichendo il Pil. Non a caso parlando dell’Unione ci definiamo con orgoglio “quattrocento milioni di consumatori”. Gli altri sono semplicemente “milioni di poveri e basta”.
Tra gli innumerevoli lavori perennemente in corso di questo “grimpeur” di affari irrisolti, intanato in bugie a tenuta ermetica, Gaza l’Ucraina l’annessione della Groenlandia, qual è quella che va sul velluto? La tosatura degli alleati.
Nulla è così simbolico della vera natura di questo egomane insofferente alle regole, quelle dell’etica, della diplomazia, della grammatica e del buon gusto. Soprattutto quando è talmente forte da mettersele sotto i piedi. Con i dazi-sanzioni Trump ha mostrato brusca efficienza pratica fornendo i prolegomeni di come si tratta con il Vecchio Continente. Ovvero i buoni a nulla, gli scrocconi del buon selvaggio americano, una nobiltà presuntuosa del censo parassitario che lo tratta come un parvenu. Per lui irrilevanti o disubbidienti.
I cultori del cosiddetto dialogo atlantico perdonano tutto al sedicente taumaturgo di Mar-a-Lago. Quando può e non si trova di fronte a problemi e avversari complicati come Putin e Xi punta la preda, adopera le ganasce eccome. Prendete la Russia. Per contare i “pacchetti” di sanzioni in tre anni e mezzo non basta il pallottoliere. Perfino gli Ayatollah sono sopravvissuti al morso sanzionatorio (e anche alle bombe che arrivano al centro della terra). Invece gli europei sono nel panico, hanno accettato l’accordo maledetto con il retropensiero di mandarlo a vuoto con le vecchie tecniche europee, astute reticenze, guerriglie da calende greche sulla convalida da parte di consigli e parlamenti opportunamente rissosi, perfino rinnegando la stretta di mano della Von der Leyen: non può decidere lei… Strepitoso machiavellismo!
Un recente studio di Lancet ha preso in esame le conseguenze della sanzioni occidentali, in particolare quelle imposte da Stati Uniti e Europa. Sono loro che ne hanno moltiplicato l’uso perché aggira la necessità di adottare mezzi di pressioni più faticosi e pericolosi nei confronti dei designati reprobi, insomma si salva la faccia e si evitano guai soprattutto quando il cattivo può provocare danni. Questo strumento si è dimostrato nella quasi totalità dei casi semplicemente inutile, una punizione collettiva per i popoli presi di mira, non per i loro dirigenti. Chi è abituato alla fame ha purtroppo capacità di resistenza quasi infinite.
I dazi-sanzioni invece mordono efficacemente economie ricche ed evolute basate sull’export. In Mali le plebi abituate alla carestia o nella Russia cementificata dalla economia di guerra non si accorgono delle sanzioni. Ma come facciamo noi a sopravvivere se tracollano le esportazioni di champagne e di automobili di lusso?
Negoziati. Trump disastra l’Europa più di quanto riesca a farlo Putin
di Alessandro Orsini
In sei mesi di presidenza, Trump ha disastrato l’Unione europea più di quanto Putin abbia fatto in tre anni e mezzo di bombardamenti in Ucraina. E non era mica facile. Putin ha infatti umiliato l’Unione europea in modi molteplici e variegati. Putin ha dimostrato che l’Unione europea è una nullità militare; ha dimostrato che l’Unione europea è una nullità diplomatica e ha dimostrato pure che l’economia dell’Unione europea riposa su fondamenta fragili. Dopo solo due anni di guerra, l’Unione europea si è ritrovata senza più armi da dare all’Ucraina (umiliazione militare); si è ritrovata esclusa dalle trattative sul futuro dell’Ucraina (umiliazione diplomatica); si è ritrovata con la Germania in recessione (umiliazione economica). Ma Trump ha saputo fare meglio di Putin.
Sotto il profilo dell’immagine pubblica, Trump ha offeso, irriso e umiliato, i principali leader dell’Unione europea come nessun dittatore aveva fatto prima. Ai funerali di Papa Francesco, Macron si avvicinò a Zelensky che enumerava a Trump i modi migliori per condurre l’Ucraina alla distruzione totale. Macron fu scacciato da Trump con il massimo della volgarità e dell’ignoranza. I giornali pro-Meloni esultarono per via dei cattivi rapporti tra Giorgia ed Emmanuel. Nessuno si rese conto che Trump stava umiliando non Macron, ma tutti i leader europei. La scena in Vaticano anticipava la scena in Scozia, dove Trump ha sospinto nella faringe di Ursula von der Leyen il trattato commerciale più svantaggioso del mondo. La Francia è il Paese più importante dell’Unione europea. Se Trump tratta il più importante leader dell’Unione europea come un mentecatto, come potrebbe mai trattare Meloni o Von der Leyen? Appunto, come mentecatte. Ogni convinto europeista, come il sottoscritto, avrebbe solidarizzato con Macron in Vaticano, ritratto da Trump come il suo ufficio personale in cui ricevere i questuanti. La stampa pro-Meloni ha gioito per l’umiliazione di Macron per nascondere quella di Meloni. Siccome le umiliazioni subite dall’Unione europea per mano degli Stati Uniti tendono all’infinito, elencherò soltanto quelle principali. Umiliazione numero uno: la guerra in Ucraina ha dimostrato che la Casa Bianca decide ciò che accade sul territorio europeo e non la Commissione europea. La Casa Bianca decide se i cittadini dell’Unione europea vivranno in pace o in guerra. Gli Stati Uniti hanno posto tutte le condizioni fondamentali per lo scoppio della guerra in Europa con la Russia. Scoppiata la guerra, l’hanno incancrenita al punto da rendere impossibile ogni soluzione diplomatica. Il tutto con il contributo decisivo di Draghi e di Meloni che giuravano di sconfiggere la Russia con tanto di bandiera bianca sventolata da Putin al Cremlino. Appurato che la guerra (adesso) può essere risolta soltanto sul campo, gli Stati Uniti l’hanno scaricata sull’Unione europea dopo averla persa molto tempo fa.
Umiliazione numero due: incancrenendo la guerra in Ucraina attraverso l’esecrazione della diplomazia, gli Stati Uniti hanno costretto i Paesi dell’Unione europea a spendere miliardi di euro per comprare armi americane nel terrore di essere rasi al suolo dalla Russia. Umiliazione numero tre: gli Stati Uniti trattano con la Russia sul futuro dell’Europa scavalcando l’Unione europea. Umiliazione numero quattro: Trump ha imposto un trattato commerciale che rappresenta una capitolazione totale per l’Unione europea. I leader dell’Unione europea hanno lavorato alacremente alla sepoltura politica dell’Europa. Saranno i ceti più deboli a pagare gli errori di una classe dirigente fallita e corrotta.
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i soliti articoli de ” La Stampa”. La spectre che governa anche gli USA, li ha fatti FALLIRE. Sono anni che il dollaro vale ben poco. Trump è stato messo lì per evitare il tracollo totale. Svolge bene il suo tremendo lavoro. Sono gli altri i veri TRADITORI dei loro popoli: perché si sono adeguati agli ordini della NATO per anni? Perchè hanno abbandonato anche l’idea della Diplomazia ? Nel capolavoro di Tolstoi ” guerra e pace” c’ è la spiegazione per cui nè Napoleone, nè Hitler sono riusciti a vincere: a costo di bruciare le loro città o di morire tutti, i Russi non cedono. Anche adesso. IGNORANTI PERSI
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“Sono anni che il dollaro vale ben poco.”
Ma prima di scrivere certe fesserie vi informate un attimo? Come si fa a dire questa cosa quando basterebbe guardare qualsiasi dato storico (un banale EUR-USD) per essere smentiti?
Lo stesso ministero delle finanze russo ha pubblicato nel 2024 uno studio per i Paesi Brics+ (ho citato il nome in un altro mio post) dove sostanzialmente dicono che una loro eventuale moneta non avrebbe scampo contro lo strapotere del dollaro…
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Egregio Curiosone, sarebbe opportuno ( per tutti) informarsi di più e badare alle parole scortesi. Nel lontano 1953 con 1 dollaro USA si compravano 4,28 Franchi Svizzeri Chf. Oggi, agosto 2025, si comprano 81 CENTESIMI di Franco Svizzero. Una bella perdita di valore. ( fonte: fxtop.com) In un film del 1983 – Vacanze in America – Christian De Sica nei panni di don Buro, un prete ” burino” accompagna un gruppo di ragazzi negli USA. Li avverte che ” un dollaro vale circa 1900 lire italiane”. 1900 lire però, sono molto vicine alle 1936,27 ( valore di un Euro). Pertanto nel 1983 1 dollaro era pressappoco 1 euro. Oggi,2025, con 1 Euro compri 1 dollaro e 17 centesimi.Pertanto, in 42 anni, con tutto il diavolèrio economico che c’è stato in Italia, l’inflazione, la svalutazione di Amato del 30/35% del 1992, il debito pubblico, lo spread etc.ra, l’economia Italiana ha mantenuto il cambio e ha retto meglio di quella Usa. Com’è possibile ? Qual è la verità ? Il cambio euro/dollaro è tenuto basso scientificamente, se no non si venderebbe nulla negli USA. Se fai qualche conto ti accorgi che il dollaro dovrebbe valere come il Real Brasiliano 1 € = 6 $. Ma gli USA sono armati fino ai denti e così imporrebbero valore anche alla carta…straccia. D’altra parte, i Paesi BRICS hanno valute non convertibili sul mercato dei cambi e non mutano idea. Finché ci sono degli sciocchini che usano dollari, va bene così. Ciao !
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Io guardo i dati finanziari, non i film. L’US Index (indice che misura il valore del dollaro statunitense in relazione a diverse valute) è cresciuto dal 2010 ad oggi del 20-25%. Ad oggi gli manca un 15% circa di ulteriore crescita per raggiungere il picco degli anni ’80.
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Un prezzo di favore… da amico!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/
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I comandanti dei russi non cedono. Il popolino e’ carne da cannone che non ha mai avuto voce in capitolo. Leggere “Tsushima” spiega molte cose. Diversamente avrebbero vinto tutte le guerre combattute e non mi risulta proprio.
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Il bellissimo libro del 1938 di Frank Thiess sulla disperata spedizione russa che terminò nel disastro di Tsushima?, l’ho letto a suo tempo.Ti suggerisco una completa ” Storia della Russia” fino al 1917 di Valentin Gitermann ( svizzero). Le poche guerre perse dalla Russia ( Crimea 1856, quella Russo Giapponese 1904- 1905, Afganistan anni ’80 del secolo scorso) hanno sempre segnato la fine di un’epoca storica ( disgregazione della Santa Allenza, caduta dello zarismo, crollo dell’URSS). Attualmente, non sappiamo se esistano in Russia correnti di pensiero e operative diffuse nella popolazione contro il sistema di Putin come, invece, c’erano negli esempi riportati.Non mi sembra.
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