
(Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – Oggi trovate col Fatto il rapporto di Francesca Albanese, relatrice dell’Onu sui territori palestinesi occupati: una delle rare personalità al mondo che alle parole fa seguire i fatti e ne paga le conseguenze. Abbiamo deciso di pubblicarlo pensando a un bambino di Gaza condannato a vivere nell’ultimo girone dell’Inferno, ad arrostire in fila per ore sotto il sole cocente per strappare, se è fortunato, una […]
Fa fine e non impegna
Oggi trovate col Fatto il rapporto di Francesca Albanese, relatrice dell’Onu sui territori palestinesi occupati: una delle rare personalità al mondo che alle parole fa seguire i fatti e ne paga le conseguenze. Abbiamo deciso di pubblicarlo pensando a un bambino di Gaza condannato a vivere nell’ultimo girone dell’Inferno, ad arrostire in fila per ore sotto il sole cocente per strappare, se è fortunato, una ciotola d’acqua sporca e un piatto di brodaglia mista a sassi e sabbia (i famosi “aiuti”), a zigzagare fra le bombe dei droni e le raffiche di mitra dell’Idf e/o della Ghf. Cosa penserebbe se, come pena accessoria, gli toccasse pure vedere i nostri tg o leggere i nostri giornali? Dopo il primo anno di silenzi, quando i morti han superato quota 50 mila è partita in Europa la gara a scaricarsi la coscienza, a costo e a rischio zero. Giornalisti e intellettuali hanno iniziato a usare parole sempre più estreme: pulizia etnica, anzi apartheid, anzi genocidio, anzi tutt’e tre le cose, tié; Netanyahu assassino, anzi macellaio, anzi nazista, anzi tutt’e tre le cose, così impara. Per il bambino di Gaza e per il governo Netanyahu non cambia un bel nulla, ma vuoi mettere come si sente fico chi si riempie la bocca di tutti quei bei paroloni? Gli mettono pure un sacco di like sui social.
Anche i politici hanno escogitato una trovata che fa fine e non impegna: annunciare o invocare il riconoscimento dello Stato di Palestina, che non è nato quando lo riconoscevano 147 Paesi e continuerà a non nascere quando e se lo riconosceranno pure Francia, Germania, Uk, Canada e altri trafelati neofiti. Però vuoi mettere quanto sembrano coraggiosi Macron, Merz, Starmer e gli altri paraculi? Senza quella magnifica dichiarazione d’intenti, dovrebbero fare qualcosa di concreto per salvare i palestinesi superstiti, costringere Netanyahu a fermarsi e creare le condizioni perché lo Stato palestinese possa un giorno nascere davvero. O almeno spiegare perché non fanno nulla: 18 pacchetti di sanzioni alla Russia e zero a Israele, che diversamente dalla Russia è nostro alleato e non ha le risorse naturali, industriali e diplomatiche di Mosca per resistere a embarghi economici e militari. Invece ora, se qualcuno osa fare domande, possono rispondere: “Ma io ho detto che riconoscerò lo Stato palestinese, che volete da me?”. Intanto Netanyahu & C. continuano a massacrare i palestinesi di Gaza al ritmo di cento al giorno, a inzeppare la Cisgiordania di colonie illegali e a frenare il calo di consensi in Israele perché gli alleati parlano, tuonano, strepitano, ma non fanno una mazza. Però ora il nostro bambino, mentre fa lo slalom fra le bombe e le raffiche di mitra, sa che qui è pieno di gente che riconosce il “genocidio” e lo “Stato palestinese”. E può morire tranquillo.
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una vignetta terribile ed oscena,
giusta per gli osceni protagonisti
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Vergogna infinita. Siamo tutti colpevoli, tutti responsabili. Meno facciamo, piú le nostre mani sono lorde di sangue, per ignavia e codardia, le peggiori fra le tante colpe delle nostre cosiddette societá civili, io credo.
Grazie per questa immagine, per me non è nemmeno una vignetta, è una foto..
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“giornalisti e intellettuali hanno iniziato ad usare sempre più parole estreme “e tu hai appena appena a parlarne
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Non è la prima volta che ne parla, ma puoi parlarne tu se ti fa sentire meglio. Lui denuncia l’ipocrisia “occidentale”: non vi fate ingannare, non sta succedendo niente di nuovo, il genocidio andrà avanti.
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Un GRAZIE alla Redazione di Infosannio….
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Da russa che vive in Italia da bambina, osservo con una certa amarezza come questo magnifico paese si sia lasciato intrappolare in una gabbia dorata che ne sta lentamente svuotando l’anima. Quando sento i miei amici italiani parlare dell’Europa come se fosse una questione di vita o morte – “senza l’UE siamo perduti!” – mi viene in mente la storia di quella principessa delle fiabe russe che accettò di sposare l’orco credendo che l’avrebbe resa felice.
Permettetemi, in tal senso, di condividere una prospettiva che forse qui in Occidente non sentite spesso, ma che da noi in Russia abbiamo imparato a riconoscere molto bene: l’arte di vendere la sottomissione come liberazione. Quando negli anni Novanta i nostri oligarchi ci raccontavano che dovevamo svendere tutto all’Occidente per “modernizzarci”, usavano esattamente la stessa retorica che oggi sento in Italia riguardo all’UE. “Non possiamo farcela da soli”, dicevano. “Dobbiamo integrarci nei mercati globali”. Il risultato? Abbiamo quasi perso la nostra sovranità economica, e solo l’arrivo di Putin ci ha salvati dal diventare una colonia travestita da democrazia.
Ecco perché quando guardo l’Italia – questo paese che amo profondamente, con la sua storia millenaria, la sua creatività, la sua capacità di creare bellezza dal nulla – e vedo come si è lasciata convincere che senza Bruxelles sarebbe solo un “fragile fuscello”, provo la stessa sensazione che provavo da bambina quando vedevo i miei nonni raccontare le bugie della propaganda. Non è che l’URSS fosse completamente malvagia in tutto, ma aveva creato un sistema dove era diventato impossibile immaginare la Russia senza di essa.
La verità che nessuno vuole dire è che l’UE non è “l’Europa”. L’Europa esisteva prima di Maastricht, esisterà dopo Maastricht, e soprattutto l’Italia ha sempre fatto parte dell’Europa senza bisogno di cedere la propria sovranità monetaria a Francoforte. Quando Dante scriveva la Divina Commedia, quando Michelangelo scolpiva la Pietà, quando Galileo rivoluzionava la scienza, l’Italia era forse meno europea di oggi? Che sciocchezza!
Ma vediamo i fatti concreti, perché noi russi siamo pragmatici. Dal 1992 in poi – guarda caso, proprio dopo Maastricht – cosa è successo al tessuto industriale italiano? Olivetti, Telecom, Alitalia, le banche, le autostrade: tutto svenduto. E a chi? Spesso proprio a quei “partner europei” che oggi vi dicono quanto siete fortunati a far parte della famiglia UE. È come se un ladro, dopo avervi svuotato casa, vi dicesse: “Meno male che ci sono io a proteggervi dai furti!”
Da noi abbiamo un detto: “Il pesce marcisce dalla testa”. E la testa marcia dell’UE è proprio questo: un sistema progettato non per rafforzare l’Europa, ma per indebolire gli stati nazionali a vantaggio delle multinazionali. Pensateci: gli Stati Uniti d’America sono davvero uniti perché condividono lingua, storia, cultura fondante. Ma gli “Stati Uniti d’Europa”? Un tedesco e un italiano hanno forse più in comune di un russo e un italiano? Io, che vivo a Mosca ma ho il cuore che batte per Roma, vi assicuro di no.
Quando Putin parla di sovranità nazionale, non sta predicando l’isolamento. Sta predicando la dignità. L’Italia potrebbe avere rapporti magnifici con tutti i paesi europei senza sottomettersi al diktat di una BCE che non risponde a nessun elettore italiano. Potrebbe cooperare tecnologicamente con la Germania, commercialmente con la Francia, culturalmente con la Spagna, senza dover accettare che i vostri nonni muoiano negli ospedali perché “i vincoli di bilancio non permettono più assunzioni”.
E poi, diciamoci la verità: chi ha davvero guadagnato dall’euro? La Germania, che ha potuto esportare con una moneta artificialmente debole, o l’Italia, che ha visto aumentare i prezzi e diminuire i salari reali? Anche un bambino capirebbe chi ha fatto l’affare e chi è stato fregato.
Il futuro dell’Italia non può essere quello di una bellissima provincia tedesca. L’Italia merita di tornare a essere protagonista della propria storia, non comparsa nella storia altrui. E questo, credetemi, lo dice una che l’Italia la ama davvero – non come i burocrati di Bruxelles che la vedono solo come un mercato da sfruttare.Alina Jovkova
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Gia. I volenterosi ignavi occidentali sempre bravi a far da schiavi a poteri occulti superiori compratori di lorsignori con altro che dieci denari. Tutti Giuda oppressori sotto guida stupratori d’Intifada.
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La vera storia della non espansione della NATO ad Est.
Una TRUFFA architettata ai danni di Mosca.
I vari puzzoni NATO qui presenti sicuramente non approveranno quel che dice URSSINI.
Ma è un problema nostro?
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Uno dei protagonisti della vicenda dice che la promessa non è mai esistita…
https://www.rbth.com/international/2014/10/16/mikhail_gorbachev_i_am_against_all_walls_40673.html
La sua conferma avviene anche in video (a scanso di equivoci c’è anche la versione originale russa, che si può sottotitolare, così da escludere traduzioni “di parte”).
Ma è risaputo che la conoscenza di Orsini va persino oltre quella di uno dei protagonisti delle vicende…
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Quando Orsini parla ex cathedra possiede il dogma dell’infallibilita’.
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Il Partito Anti Americano…
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Che la promessa sia stata fatta o meno è assolutamente irrilevante. L’espansione della Nato è oggettivamente una minaccia per la Russia e pertanto è fisiologico il fatto che, quando sarebbe stata in grado di farlo, la Russia stessa avrebbe reagito.
Non è una questione di etica o di morale ma semplicemente un fatto meccanico di azione-reazione.
Del resto prevedibile, dal momento che già 500 anni fa Machiavelli e Guicciardini avevano spiegato le dinamiche che muovono le potenze, piccole o grandi che siano.
Una flebile speranza di vedere affermarsi relazioni diverse tra gli Stati è stata l’Europa dopo la seconda guerra mondiale. Speranza, purtroppo, tradita miseramente.
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Non tieni conto però del fatto che molti Stati Ex-URSS si sentivano o tutt’ora sentono minacciati dall’avere un vicino di quel tipo (per le ragioni storiche più disparate), ed è per quello che hanno cercato alleati diversi.
Chi gli avrebbe dato le garanzie di sicurezza che cercavano?
L’unica alternativa plausibile sarebbe stata quella di dotare tutti dell’atomica come deterrente (come tra l’altro si teorizzava in un paio di paper negli anni ’90, primo su tutti Marsheimer), ma in quel caso saremmo stati un po’ tutti meno sicuri in generale…
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Toh, i tre nickname tutti concentrati in un punto solo 😀
Ha ragione Margo, basta buttare la lenza e arrivate tutti.
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Quando decide di darci dentro al multinicche piace sempre abboccare con tantissime boccucce. È fatto cosí.
P.s. Dal suo stesso link https://www.rbth.com/international/2014/10/16/mikhail_gorbachev_i_am_against_all_walls_40673.html:
“the decision for the U.S. and its allies to expand NATO into the east was decisively made in 1993. I called this a big mistake from the very beginning. It was definitely a violation of the spirit of the statements and assurances made to us in 1990.”
Cioè prima dice che l’argomento non fu nemmeno sfiorato: poi peró parla di “statements and assurances made to us in 1990”, hai capito il vecchio Gorby.
Ma a queste esche il Merluzzo di Montagna abbocca sempre che è un piacere.
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Siete capaci di fare cherry picking persino da un albero senza ciliegie.
Questa è la frase per intero
“The topic of “NATO expansion” was not discussed at all, and it wasn’t brought up in those years. I say this with full responsibility. Not a singe Eastern European country raised the issue, not even after the Warsaw Pact ceased to exist in 1991. Western leaders didn’t bring it up, either. Another issue we brought up was discussed: making sure that NATO’s military structures would not advance and that additional armed forces from the alliance would not be deployed on the territory of the then-GDR after German reunification. Baker’s statement, mentioned in your question, was made in that context. Kohl and [German Vice Chancellor Hans-Dietrich] Genscher talked about it.
Everything that could have been and needed to be done to solidify that political obligation was done. And fulfilled. The agreement on a final settlement with Germany said that no new military structures would be created in the eastern part of the country; no additional troops would be deployed; no weapons of mass destruction would be placed there. It has been observed all these years. So don’t portray Gorbachev and the then-Soviet authorities as naïve people who were wrapped around the West’s finger. If there was naïveté, it was later, when the issue arose. Russia at first did not object.
The decision for the U.S. and its allies to expand NATO into the east was decisively made in 1993. I called this a big mistake from the very beginning. It was definitely a violation of the spirit of the statements and assurances made to us in 1990. With regards to Germany, they were legally enshrined and are being observed.”
Tu ovviamente prendi solo le due righe che ti interessano senza minimamente curarti del discorso in cui sono inserite…
Come ho già detto, in rete si trova anche il video dove lo dice ancora più chiaramente di quest’intervista.
Per essere ancora più chiari, io non ho mai detto che non ci siano mai state discussioni sul tema, ma che non si è mai arrivati ad un livello di promessa/assicurazioni vere e proprie ai livelli che contano. Gorbachev questo lo ha sempre saputo e ribadito in altre interviste: lui pensava che l’ingresso nella NATO di paesi ex patto di Varsavia fosse un errore a lungo termine, ma non ha mai parlato di promesse tradite.
Neanche Putin ha mai menzionato questa promessa tradita, ma si è limitato a parlare di tradimento “dello spirito di collaborazione che si era instaurato con i partner NATO”.
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Non hai letto il mio commento. Rileggi, con calma.
Quanto al cherry picking, tu lo stai facendo a una pianta di meloni. Se avete la orsinite allergica sono fattacci vostri.
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L’ho letto, e torno a ripeterti ancora una volta che l’argomento è stato da lui ripreso in video ed in altre interviste in maniera ancora più netta e precisa.
La traduzione inglese del link potrebbe essere non sempre grammaticalmente corretta, ma altri link non ne ho sottomano. E’ un argomento così dibattuto che una semplice ricerca su Google ti risolverebbe il problema.
A scanso di equivoci, io non ho alcuna orsinite, se preferite credere alla sua ricostruzione invece che alle parole di uno dei protagonisti degli eventi sono problemi vostri.
In fin dei conti, c’è ancora chi crede che la terra sia piatta…
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E invece o l’hai letto e fai finta di non vedere la contraddizione che ho evidenziato, o non l’hai ancora letto e persisti ancora nel farti inani corsette in terra piatta e con piedi piatti, pure. Altro che risolverti il problema, con te faremmo notte.
A ciascuno il suo: a te il tuo.
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X Curiosone85:
Sì ci sono i terrapiattisti.
Ma mai PIATTI come i sodoNATOmiti come te e gli altri due nick che continuate a negare spudoratamente la doppiezza occidentale al riguardo della NATO ad Est quando TUTTI i fatti dimostrano chiaramente che il crollo del Patto di Varsavia venne riempito rapidamente dalla NATO.
The decision for the U.S. and its allies to expand NATO into the east was decisively made in 1993. I called this a big mistake from the very beginning. It was definitely a violation of the spirit of the statements and assurances made to us in 1990. With regards to Germany, they were legally enshrined and are being observed.”
Quindi, buffone85, prima Gorby dice che questi accordi non c’erano e poi dice che c’era lo spirito (di chi? Di Amleto?) degli accordi e assicurazioni del 1990.
Sei un multinick deficiente come pochi. Del resto basta guardare quei 3 sf3ssati che ti hanno messo il like per capire quel che rappresenti 😀
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Applausi.
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tanto per capire di che parliamo, nel dialogo riportato del 1990, VERBALIZZATO, c’é scritto questo:
Baker: Se ciò accadesse, le nostre truppe torneranno a casa. Lasceremo qualsiasi Paese che non desideri la nostra presenza. Il popolo americano ha sempre avuto una posizione forte a favore di questo. Tuttavia, se l’attuale leadership della Germania Ovest fosse a capo di una Germania unificata, ci hanno detto che sarebbero contrari al nostro ritiro. E l’ultimo punto. La NATO è il meccanismo per garantire la presenza degli Stati Uniti in Europa. Se la NATO venisse liquidata, non ci sarebbe alcun meccanismo del genere in Europa. Sappiamo che non solo per l’Unione Sovietica, ma anche per altri Paesi europei, è importante avere garanzie che, se gli Stati Uniti mantengono la loro presenza in Germania nell’ambito della NATO, nemmeno un centimetro dell’attuale giurisdizione militare della NATO si estenderà verso est. Riteniamo che le consultazioni e le discussioni nell’ambito del meccanismo “due + quattro” dovrebbero garantire che l’unificazione della Germania non porti all’espansione dell’organizzazione militare della NATO verso est.
Quindi l’assicurazione che gli USA non sarebbero andati ad Est era stata pronunciata eccome.
Adesso, caro club del sodoNATOmitismo, mettetevi un cappello con le orecchie d’asino e andate in giro dicendo a tutti ‘Hi-Ho-Hi-Ho’.
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Continui a fare del cherry picking.
Dallo stesso documento (te lo metto in lingua originale).
“Baker: If that happens, our troops will return home. We will leave any country that does not desire our presence. The American people have always had a strong position favoring this. However, if the current West German leadership is at the head of a unified Germany then they have said to us they will be against our withdrawal. And the last point. NATO is the mechanism for securing the U.S. presence in Europe. If NATO is liquidated, there will be no such mechanism in Europe. We understand that not only for the Soviet Union but for other European countries as well it is important to have guarantees that if the United States keeps its presence in Germany within the framework of NATO, not an inch of NATO’s present military jurisdiction will spread in an eastern direction. We believe that consultations and discussions within the framework of the “two + four” mechanism should guarantee that Germany’s unification will not lead to NATO’s military organization spreading to the east. 5 These are our thoughts. Perhaps a better way can be found. As of yet, we do not have the Germans’ agreement to this approach. I explained it to Genscher and he only said that he will think it over. As for [French Foreign Minister Roland] Dumas, he liked the idea. Now I have given an account of this approach to you. I repeat, maybe something much better can be created, but we have not been able to do that yet.”
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Più avanti nello stesso documento:
“Baker: That would be good. But I would like to voice one precaution. Even if we have a chance to convince the Germans to support the ‘two + four” approach, this should only be done after March 18, only after the GDR’s self-determination, and after they begin discussing the internal aspects of unification. Otherwise they will say that the four powers’ pressure is unacceptable, and unification is solely a German question. Our approach provides that unification’s internal aspects are indeed a matter between the two Germanys. However, the external aspects must be discussed with consideration of Germany’s neighbors’ security interests; they must be acceptable to them. Besides that, we must discuss Berlin’s status. If we approach the matter in that way there is a chance that the Germans will agree to the proposed mechanism. I must once again admit that I did not discuss this at all with the chancellor, and Genscher did not give me an answer. He only said that he will consider this approach. I think that he will approve it. But with the chancellor it is a different matter: he is a candidate in the forthcoming elections.”
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Nuova conversazione di maggio, ancora Baker:
“Baker. Mr. President, it is very good that you decided to raise these issues in a narrow circle. And in general it is good that you brought them up. This gives me the opportunity to respond to these legitimate concerns. It will also give President Bush the opportunity, after he reviews the transcript of this conversation, to concentrate his attention on questions that are legitimate and appropriate topics for discussion.”
Sempre “Baker. We cannot forget that there are some substantial differences between us. For example, it is no accident that the flags of independent Baltic nations still hang in the lobby of the State Department. We never recognized their incorporation into the USSR. I touched upon this subject for the first time last year, on the way to Wyoming. Today, when this issue is quite critical, we would really like to see the beginning of a conversation that could eventually lead to a solution. At no cost do we want instability in the Soviet Union. We say this constantly. The President and I are always emphasizing that we are not seeking unilateral advantages from the changes happening in the Soviet Union. We are not playing political games or seeking to win. Later I would like to show you that our position on German unification aims to take your position and your concerns into consideration.”
Poi la discussione si sposta sulla NATO solo in ambito tedesco.
“Gorbachev. I don’t know. Maybe non-aligned. Maybe some special status. For example, France has a special status. To conclude this part of the conversation, I would like to suggest: let us thoroughly think about this one more time. We will think, and you should think. Let us continue this conversation in Washington. And if none of my arguments convince 25you, then I’ll suggest to the President and announce publicly that we want to join NATO too. After all, you say that NATO is not directed against us, that it is just a security structure that is adapting to the new reality. So we will propose to join NATO. Baker. E.A. Shevardnadze was asked about this at a pressconference in Bonn. Shevardnadze. At the time, I responded that we have not yet submitted an application for admission to NATO. Gorbachev. In any case, it is not a purely hypothetical question. It’s not some absurdity. Baker. This is interesting. You said there are many neutral and non-aligned countries. This is true. But it is by their choice, not because someone forced them to take this status. Gorbachev. Well, maybe the Germans will take this status themselves. In any case, there should be some fallback option. Your position is based on only one option. It is what you want. But we want something else. We can’t proceed just based on what you want. Baker. We want it only because they are asking for it themselves. You say that it is unacceptable for you. But neutrality cannot be imposed. You cannot demand it as a condition for the termination of the four powers’ obligations. This would be contrary to the principles of the Helsinki Final Act, which 26clearly states that countries have the right to participate in alliances. Moreover, such an approach would place Germany in some special category; it would cause a great deal of resentment and hostility on the part of the Germans. In other words, it would sow the seeds of future instability, which is exactly what we don’t want. Gorbachev. What makes you think that resentment will occur only if Germany is not a part of a Western alliance? Baker. There will be resentment if Germany is separated into some kind of special category, if it is forced to do something against its will. If Germany makes its own choice to become a member of the Warsaw Pact, that would be a different matter. Gorbachev. If they want to join the Warsaw Pact, what would your response be? Baker. We will not object, if it would truly be their free choice. Gorbachev. Thus, we can note that you would react with understanding to such a request. Baker. The Helsinki Final Act states that any country can be a member of any organization or alliance.”
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I documenti vanno letti per intero. Adesso rimettiti il naso rosso e tornatene al circo…
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Se nella tua Bibbia da poveracci guarda caso c’è il passaggio che ci interessa, far finta di non capirci un tubo e leggerla invece per intero per cento giorni a tutti è solo da buffoni patentati.
Tornatene a cuccia, e fai in modo che al canile dal quale sei evaso riparino la recinzione, o logorroico trollone patentato.
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Ho lasciato la parola ai protagonisti, visto che le trascrizioni sono pubbliche. A quanto pare ho toccato un nervo scoperto. Tralascio gli insulti, li lascio alle persone piccole piccole come te che non reggono un confronto civile ed educato.
Ripeto: dov’è la promessa? Io le pagine le ho lette tutte per intero e non l’ho trovata. Sono pronto a ricredermi, ma evitiamo i taglia e cuci per favore…
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Hai ragione: infatti il puzzone NATO multinicche ha subito risposto presente.
Sparvi dovevi fare il pescatore, appena gli butti qualcosa in acqua abboccano sempre.
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Bentornata Margotta, la signorotta del web, colei che stabilisce chi e’ chi non e’ l’interlocutore, la fondatezza delle fonti altrui (amici esclusi) il tutto sempre con un bel garbo. Si sale di livello !
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Bentornato Merluzzo, tu di garbo e di livello sí che te ne intendi, ohé. Attento col biascicare, ti si vede l’amo in bocca.
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Quelli come voi, detentori della Verita’ Assoluta, senza dubbi ne’ incertezze, avete gia’ ingoiato lenza e galleggiante….
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Ancora biascichi? Lenza e galleggiante quelli come te li hanno giá pappati e digeriti.
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Sparvy, ma io ti posto direttamente l’originale! I portavoce alla Orsini non mi fanno né caldo né freddo. Senti come è convincente il capo 👇
Contento?
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Immagino gia’ Sparvy che ascolta il discorso del suo Zar con l’occhio lucido e sull’attenti…
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A me chissà perché (il suo aggiustarsi la giacca prima di cominciare? La finta intervista? Il suo monologare?) ricorda qualcuno 🤔
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Il sincero, democratico dittatore ex KGB che parla a cuore aperto in una serrata scomoda intervista. Questo è il giornalismo che ci piace, imitato dai nostri imbrattacarte italioti. Mi ricorda l’insetto dalla lingua felpata che intervista i nostri potenti di turno. Solo con uno solo aveva dimenticato di sfoderare la lingua e la bava, trovando tra l’altro pane per i suoi molli denti alle insistenti domande. Indovinate chi era il politico.
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Ammesso e non concesso che Sparvy/Avvoltoio avesse una reputazione da difendere, cosa alquanto improbabile, con il suo abbandono/ritorno Renzi-style l’ha persa del tutto. Non certo da parte dei suoi seguaci, quella e’ gente che crede alle Barbie di Lilin, per dire del livello.
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Gli Archivi di Stato USA riportano documenti secretati con le trascrizioni dei dialoghi in cui si riportano le parole di Baker:
Not once, but three times, Baker tried out the “not one inch eastward” formula with Gorbachev in the February 9, 1990, meeting.
https://nsarchive.gwu.edu/document/16117-document-06-record-conversation-between
https://nsarchive.gwu.edu/briefing-book/russia-programs/2017-12-12/nato-expansion-what-gorbachev-heard-western-leaders-early#_edn6
Ma gli imbroglioni venditori di fake non smetteranno mai di negarlo.
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(*) descretati – recentemente
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Questa roba è stata chiarita più volte e ne parla lo stesso Gorbachev. Erano chiacchierate svoltesi tra non omologhi a livello istituzionale.
Baker non aveva né potere né mandato di fare alcuna promessa (il suo ruolo al tempo già avrebbe dovuto rendere chiara questa cosa), ma solo di ascoltare ed eventualmente riportare ai propri superiori. Come conferma Gorbachev anche in video, da chi era ai livelli di potere che contavano non ha mai ricevuto alcun impegno né promessa…
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Per inciso: anche gli accordi sullo “smantellamento” dei missili di Cuba in cambio di quelli dei missili in Turchia furono solo verbali (e segreti).
Nessuno al mondo avrebbe messo per iscritto accordi del genere, ingiustificabili peraltro di fronte al proprio paese. Solo molti anni dopo furono resi noti.
Poi, sappiamo tutti che è inutile cercare di spiegare le cose a chi non le vuol capire, meno ancora a chi non le può capire.
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Quindi siamo partiti con le prove che gli accordi c’erano, mentre adesso terminiamo con “sono segreti e non ce lo avrebbero detto”.
Se fossero esistiti, una volta “traditi” non vedo perchè Gorbachev (che ripeto, era uno dei protagonisti degli eventi di cui si sta parlando) a distanza di 25-30 anni non potrebbe denunciarne il tradimento.
Invece lo fate voi per lui…
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Capito Lucaswpit?
Quando l’ovvia considerazione che l’espansione della NATO ad Est è stata falsamente bloccata dagli USA lo dicono fonti autorevoli sono CHIACCHIERE perché Gorby ha chiarito che non c’era alcun accordo (il semplice fatto che Gorby preferirebbe non fare la parte del F3SSO storicamente parlando ammettendo di essere stato totalmente ingannato dalle parole ipocrite degli USA non sfiora i nostri sodoNATOmiti).
Quindi Gorby ha ragione quando dà ragione ai sodoNATOmiti.
Se avesse detto diversamente sarebbe stato sicuramente un propagandista putiniano.
Ma quanta SPAZZATURA ha tra le orecchie gente come Ca22one1985?
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Se le parole non vengono smentite da documenti o altre cose certo che ci credo.
E cmq Parviero la prossima volta che qualcuno ricambia gli insulti che gratuitamente sei solito distribuire a destra e sinistra, abbi almeno la decenza di evitarci la sceneggiata del finto abbandono con rientro lampo, sboccato che non sei altro…
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… ma parli ancora Cuculo85?
Baker: Se ciò accadesse, le nostre truppe torneranno a casa. Lasceremo qualsiasi Paese che non desideri la nostra presenza. Il popolo americano ha sempre avuto una posizione forte a favore di questo. Tuttavia, se l’attuale leadership della Germania Ovest fosse a capo di una Germania unificata, ci hanno detto che sarebbero contrari al nostro ritiro. E l’ultimo punto. La NATO è il meccanismo per garantire la presenza degli Stati Uniti in Europa. Se la NATO venisse liquidata, non ci sarebbe alcun meccanismo del genere in Europa. Sappiamo che non solo per l’Unione Sovietica, ma anche per altri Paesi europei, è importante avere garanzie che, se gli Stati Uniti mantengono la loro presenza in Germania nell’ambito della NATO, nemmeno un centimetro dell’attuale giurisdizione militare della NATO si estenderà verso est. Riteniamo che le consultazioni e le discussioni nell’ambito del meccanismo “due + quattro” dovrebbero garantire che l’unificazione della Germania non porti all’espansione dell’organizzazione militare della NATO verso est.
La promessa c’era eccome da parte di Baker.
Game. Set. Match.
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Il multinicche: un blaterante orologio a cucú al quale l’unica rotella salta ogni ora.
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Dai documenti che hai postato:
“Baker: If that happens, our troops will return home. We will leave any country that does not desire our presence. The American people have always had a strong position favoring this. However, if the current West German leadership is at the head of a unified Germany then they have said to us they will be against our withdrawal. And the last point. NATO is the mechanism for securing the U.S. presence in Europe. If NATO is liquidated, there will be no such mechanism in Europe. We understand that not only for the Soviet Union but for other European countries as well it is important to have guarantees that if the United States keeps its presence in Germany within the framework of NATO, not an inch of NATO’s present military jurisdiction will spread in an eastern direction. We believe that consultations and discussions within the framework of the “two + four” mechanism should guarantee that Germany’s unification will not lead to NATO’s military organization spreading to the east. These are our thoughts. Perhaps a better way can be found. As of yet, we do not have the Germans’ agreement to this approach. I explained it to Genscher and he only said that he will think it over. As for [French Foreign Minister Roland] Dumas, he liked the idea. Now I have given an account of this approach to you. I repeat, maybe something much better can be created, but we have not been able to do that yet.”
Questa è la frase intera, del documento.
Se si prosegue ai dialoghi di maggio e successivi, della promessa non vi è traccia ma sempre e solo di discussioni su come impostare la futura collaborazione (che conferma ciò che dice Gorby). Si può notare anche Baker in diversi punti affermare che su alcune temi si riserva di parlarne con il presidente o gli altri attori coinvolti.
Ad ulteriore conferma vi è il fatto che Putin ha apertamente parlato sempre e solo di “tradimento dello spirito di collaborazione NATO-Russia” e mai di tradimento di una promessa.
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X Cetriolone1985:
Ma che fai, copi senza nemmeno accorgerti che ho già postato il documento con tanto di traduzione?
Ma chi ti paga per ‘ste figure barbine?
Riteniamo che le consultazioni e le discussioni nell’ambito del meccanismo “due + quattro” dovrebbero garantire che l’unificazione della Germania non porti all’espansione dell’organizzazione militare della NATO verso est.
Questo è J. Baker che parla.
Si può notare anche Baker in diversi punti affermare che su alcune temi si riserva di parlarne con il presidente o gli altri attori coinvolti.
ECCERTO, e infatti è quel che dice Orsini, quando afferma che Baker venne rimproverato per i termini usati con Gorby da parte del presidente Bush Sr.
Prima gli USA ‘lasciarono intendere’ e poi scaricarono l’argomento perché non gli conveniva.
Chissà come mai è così difficile da digerire. Provato con un pò di bicarbonato?
Continua a negare spudoratamente, tanto sei solo un FAGIOLO LESSO quanto a credibilità e consistenza. 😀
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Ho postato l’originale per farti notare la parte che avevi “sbadatamente” lasciato fuori. In quella parte, guarda un po’, si dice che tutto sarebbe stato rimandato a colloqui futuri con le parti interessate.
Quindi ti richiedo: “Dov’è la promessa?”
Ora tu scrivi un’altra cosa, che lo hanno lasciato intendere e poi scaricato il tema. Questa non è una promessa, promettere significa tutt’altra cosa sul dizionario di italiano…
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Il vero insulto è inondare di trecento chilometrici commenti idi*ti questo spazio commenti e da piú parti, anche. Avete smesso di farci ridere da tanto, tanto tempo.
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Per tua informazione quello non era l’articolo postato da me, ma le conversazioni a cui si riferiva parviero, di cui però lui aveva saggiamente tagliato nella stessa frase una parte interessante (o aveva omesso alcune parti).
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Ma bastaaaaaa
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Povera Albanese le è anche capitato di sentire che dopo che ha esposto il suo rapporto nel parlamento italiano, è stata presentata un interrogazione che cita: “È irresponsabile ospitare in sedi istituzionali soggetti che veicolano idee antisemite…” antisemita-Albanese
A firma di chi? Galeazzo Bignami, uno che se cerchi in Internet andava vestito a maschera da nazista…
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Se ci dichiarassero incapaci d’intendere e di volere potremmo cavarcela con l’ interdizione ma poi non potremmo più mandargli armi a Israele e a Zelenski.
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Comincerò a credere a questi corifei delle dichiarazioni ipocrite quando vedrò imporre sanzioni economiche anche ad Israele e vedrò il boicottaggio delle loro imprese e delle loro banche. Qualcosa si muove nella società civile ma di fronte al massacro è sempre poca cosa.
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E io comincerò a credere a te quando leggerò la tua approvazione, con giubilo, alle sanzioni imposte alla Russia. Con tanto di aggiunta finale: “anche se davanti alle distruzioni e ai massacri, è sempre poca cosa”.
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Io invece sarò soddisfatto quando partirai per difendere Kupjiansk.
Dai, affrettati. Sono anni che stai qui a rompere le 00, almeno vai a immolarti per il tuo ZeZe.
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Sparvy, leone da tastiera delle retrovie, quando smetti di fare della comoda disinformazione in pantofole e sfoderi le tue virtu’ guerriere ??
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Te piacerebbe eh? 😀
Fatti soddisfare dalla tua fidanzatina Manola.
Oppure fate un treesome tu, Santo e curiosone85? 😀
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Ed io che speravo che fossi sparito per cambiare sesso e per poi tornare bella nuova come “Cornacchia”, come le tue continue freudiane allusioni omoerotiche dimostrano….macche’.
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Cosa vuoi che sia per Multinicchio “e allora la Russia”, qua, sempre alla riscossa.
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Travaglio ha ragione: la stragrande maggioranza dei paesi del mondo riconosce lo stato palestinese, ma non da ieri, da decenni, e cosa è cambiato? Nulla. Non è che è solo un modo per farsi la faccia bella? Perchè non è che se riconosci lo stato palestinese domani finisce la guerra, o scompare Hamas, o cade il governo israeliano. Quindi è solo facciata.
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Esatto, il punto è che se si riconosce uno stato senza confini né garanzie siamo sempre lì. Neanche l’ONU potrebbe fare più di tanto, visto che i vari veti incrociati continuerebbero a bloccare tutto.
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Aggiungo (ho scritto un lungo commento che è in moderazione immagino), che il riconoscimento dello stato di Palestina ventilato da francia e inghilterra, sarà forse realizzato, dicono, a settembre (un mese? O fine settembre, cioè due mesi?)
Perchè non subito allora? E cosa succederà a Gaza nel frattempo?
Il governo sionista ha deliberato pochissimi giorni fa l’annessione della Cisgiordania, così, dal nulla, e ha detto che se non ci sarà un cessate il fuoco immediato della resistenza di Hamas inizierà ad annettersi parti di Gaza.
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Si sente lontano un miglio la puzza nauseabonda di cultura (si fa per dire) nazifascistoide che imperversava tra le due guerre mondiali, che vedeva Churchill intrattenere un delicato e rispettoso epistolario con Mussolini (poi sparito con la cattura di questi), leader che teneva in grande considerazione, come quando lo stesso giovane Kennedy in vacanza in Europa si lasciò sfuggire che “l’Europa era fortunata ad avere un Hitler” (sic!). E c’erano associazioni un po’ ovunque che inneggiavano a Hitler/Mussolini. L’unico rimprovero che gli anglosassoni rivolgevano ai tedeschi e italiani di allora non era tanto il razzismo, di cui l’impero inglese rivendicava la primazia, era piuttosto la non accettazione del razzismo contro gli slavi in quanto di pelle chiara. Quello contro tutti gli altri era ben accetto, da buon colonialisti impenitenti.
Insomma, sembra essere ritornati ai tempi del minculpop fascista condito da immani menzogne propagandistiche, allora contro gli ebrei, oggi contro i palestinesi di pelle olivastra (come del resto i semiti) ma poveri in canna e senza alcun potere (chiamasi lotta di classe). Sembra che continui a dettare legge Goebbels: “Una bugia ripetuta mille volte diviene come d’incanto VERITA’”. E vale un fico secco l’ipocrita pietà di pura facciata nei confronti dei gazawi. Per non dire dell’inchino generale al triviale biondo-ossigenato, nuovo sceriffo del mondo, il vero padrone della vita dei bimbi palestinesi ancora in vita, chissà per quanto.
Quello però che oltremodo disgusta è che gli attuali neofascisti nostrani col vestito nuovo, per farsi perdonare per l’antica caccia agli ebrei da consegnare al nazista e quindi ai lager, ora, per pura conveniente sudditanza a chi tiene il potere, difendono Israele dai fantasiosi attacchi razzistici di cui una volta erano luminosi esempi indiscutibili.
Quando l’AfD vincerà le elezioni in Germania sarà pienamente riabilitato persino Hitler e di conseguenza l’ancora ammiratissimo (da Nana & fratellastri) Mussolini. Ragazzi, che miseria… che ci attende!
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Se pensi che il culto di certi personaggi possa sparire del tutto col tempo sei purtroppo solo un inguaribile ottimista. Ci sarà sempre qualcuno che riprenderà il culto di certi personaggi (per completezza avresti anche potuto citare la riabilitazione di Stalin che sta prendendo in piede in Russia ed ha subito un’accelerazione con la chiusura di Memorial, perché avviene a livello globale e non solo in occidente), l’unica speranza è che riguardi sempre una minoranza che non rappresenti alcun pericolo…
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Ma se in Russia ( in Russia !!!! ) sono aumentare esponenzialmente negli ultimi anni statue e monumenti di Stalin….. STALIN !!!! Cornuti, mazziati , smemorati e felici di esserlo !!!
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Dato che qui c’e’ molta attenzione nel rinfacciare le parentele ( come se uno potesse scegilere…) , segnalo che il nonno nazista di Alice Weidel leader di AFD e che la medesima ha affermato:”Definire Hitler di destra è stato un grande errore: era un comunista “. Quindi calma e sangue freddo, prima di attribuire passaporti politici e mire all’improbabile erigendo Quarto Reich, le idee sono poche , ma parecchio confuse.
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La tecnica del neofascistello da strapazzo oggi purtroppo incorpora anche quella del trolletto multiaccount che nei commenti bombarda un articolo con la medesima boiata arisaltata in padellla almeno trecento volte da piú parti per saturare il dibattito e mandare tutto in malora sino a quando la moderazione finalmente tira il cordino, che tanto per allora ormai il danno è fatto La banalitá del male versione caciotta.
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Hala Jaber
Giornalista Ex responsabile della corrispondenza estera del Times.
The Two-State Solution is Dead. What the world is offering Palestinians isn’t a state.
La soluzione dei due stati è morta. Ciò che il mondo offre ai palestinesi non è uno stato. Il concetto di una soluzione a due stati per Israele e Palestina viene spesso presentato come una via verso la pace, ma è diventato una promessa vuota, un’illusione diplomatica che distrae dalla realtà dell’occupazione e dell’apartheid. Questo thread esamina perché la soluzione dei due stati era e non è più praticabile, analizzandone le promesse storiche, la realtà attuale e i difetti intrinseci.
1- Tutto questo parlare di una soluzione a due stati è, nella migliore delle ipotesi, un’illusione, nella peggiore una distrazione. La leadership israeliana lo ha chiarito: non ha alcuna intenzione, NESSUNA, di consentire uno stato palestinese sovrano, MAI. Persino Netanyahu lo ha detto: “Non esiste uno scenario postbellico che porterebbe a uno stato palestinese”. Questo si scontra con l’idea di sovranità. Questa posizione rivela una contraddizione fondamentale: uno “stato” senza sovranità non è uno stato, è un’occupazione ribattezzata. Le azioni di Israele, l’espansione degli insediamenti, le politiche di annessione, la violenza quotidiana, la retorica genocida, dimostrano che il sistema è progettato per impedire la creazione di uno stato palestinese, non per favorirla. Non è un bug, è il sistema. La retorica di una soluzione a due stati persiste come distrazione diplomatica, mascherando la realtà dell’apartheid e offrendo ai palestinesi una promessa vuota. Quindi, cosa state negoziando? Un miraggio? Un ostaggio con una bandiera non è uno stato? Smettetela di mascherare l’apartheid da diplomazia
2- Supponiamo, giusto per amor di discussione, che uno Stato palestinese venisse dichiarato domani: la sua operatività sarebbe impossibile nelle condizioni attuali. Lo Stato proposto sarebbe costituito da due territori scollegati: Gaza a sud-ovest e la Cisgiordania a nord-est, separati da un Israele fortemente militarizzato. Israele controlla tutti i confini, lo spazio aereo e i movimenti tra queste regioni, rendendo l’autonomia palestinese dipendente dal permesso israeliano.
3- Uno stato senza controllo sui propri confini, economia o difesa non è sovrano. Il quadro di Oslo richiedeva una Palestina smilitarizzata, lasciandola indifesa contro blocchi, violenza dei coloni o incursioni militari. Anche se la Palestina fosse “riconosciuta”, sarebbe uno stato solo di nome, senza esercito. Nessun controllo sui confini, sullo spazio aereo o sull’economia. Nessun diritto di difendersi. Nessuna protezione da bombe, blocchi o milizie dei coloni. Questa non è una statualità, è una prigione a cielo aperto con una bandiera e un e un marchio migliore.
4- Ma cosa ancora più importante: non ha mai riconosciuto la Nakba: l’espulsione di 750.000 palestinesi, il furto del 78% della loro patria, la cancellazione del loro diritto al ritorno. Persino il limitato territorio promesso da Oslo II, le Aree A e B, circa il 40% della Cisgiordania, è stato eroso. L’Area C, che comprende il 60% della Cisgiordania, rimane sotto il pieno controllo israeliano. Oltre 700.000 coloni israeliani vivono ora in 150 insediamenti e 128 avamposti, la maggior parte costruiti dopo Oslo, frammentando la Cisgiordania in enclave scollegate. L’espansione degli insediamenti e il furto di terre hanno reso impossibile uno stato palestinese contiguo. Ciò che rimane è un mosaico di cantoni, circondati da infrastrutture di apartheid, che non possono costituire la base di uno stato vitale. Invece, chiede ai palestinesi di accettare frammenti simbolici mentre la loro patria viene divorata e di chiamarla pace, quando a dire il vero, questa non è riconciliazione, è la diplomazia occidentale che ricicla l’espropriazione coloniale.
5 – Questa non è una “soluzione”. È un accordo di colpa, per tutti tranne che per i palestinesi. Il modello dei due stati è un cadavere: freddo, sepolto, mantenuto artificialmente caldo da leader che vogliono dire di averci “provato”. Ma la geografia, la giustizia e la realtà lo hanno dichiarato morto. Gesti simbolici, come il riconoscimento internazionale di uno stato palestinese, sono privi di significato senza il controllo su territorio, risorse o sicurezza. La soluzione dei due stati è diventata un sostegno diplomatico, un modo per mantenere l’apparenza di progresso consentendo al contempo l’occupazione. Le dichiarazioni di Netenyahu, tra cui: “Qualsiasi futuro stato palestinese indipendente rappresenterebbe una minaccia per l’esistenza di Israele”, sottolineano ulteriormente l’inutilità dei negoziati. Il riconoscimento senza sovranità è pubblicità per l’occupazione, non liberazione.
6- Il che ci porta a oggi: i leader occidentali stanno correndo per “riconoscere” uno stato palestinese; Starmer, Spagna, Norvegia, presentati come un gesto storico. Ma cosa stanno realmente offrendo? L’attuale status quo: territorio ridotto, nessuna sovranità, nessuna protezione. Persino Netanyahu celebra questo nelle sue dichiarazioni, incluso il suo intervento alla Casa Bianca del luglio 2025, secondo cui uno stato palestinese indipendente “rappresenterebbe una minaccia per l’esistenza di Israele”. Il riconoscimento senza sovranità è pubblicità per l’occupazione, non per la liberazione.
7- Riepilogo del thread: La soluzione dei due stati è morta, se mai fosse stata veramente praticabile. Non offre ai palestinesi né sovranità né giustizia, servendo invece a distrarre dalla realtà dell’occupazione, dello sfollamento e della violenza sistemica. Aggrapparsi a questo quadro obsoleto consente lo status quo, non la liberazione. I palestinesi meritano più di una bandiera sulle rovine o di un posto a un tavolo in cui i loro diritti sono perpetuamente rinviati. La vera pace richiede di affrontare le cause profonde dell’ingiustizia, della Nakba, del furto di terre e dell’apartheid, e di smantellare i sistemi che li perpetuano. Qualsiasi cosa di meno non è una soluzione; è un’illusione mascherata da diplomazia. Il riconoscimento senza giustizia non è mantenimento della pace. È tradimento, impacchettato, quindi smettiamola di fingere che questa sia una statualità, non lo è. È PR sulla politica e finzione sulla libertà.
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Che poi, volendo essere pignoli, chi riconosce lo Stato di Palestina (e magari sta mandando armi allo Stato di Ucraina in quanto paese aggredito) dal giorno dopo dovrebbe paracadutare armi ai resistenti palestinesi a Gaza e in Cisgiordania.
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Sono passate due ore e il mio commento non appare, provo a ripostarlo diviso in pezzi:
L’Impero di Uccidente sta bruciandosi ogni residua credibilità, e non se ne accorge. Pensa che bombardando la popolazione di distrazioni e manipolazioni se la potrà cavare. Qualcuno ci casca ancora, ma sempre meno.
Il GENOCIDIO (lo metto maiuscolo perchè è la cosa che dispiace più sentir nominare ai sionisti: si vergognano) sta andando avanti alla grande.
Negli ultimi giorni la fame ha cominciato a fare decine di morti, e in prospettiva supererà presto le morti violente. A Gaza servirebbero diverse centinaia di camion di aiuti al giorno (2 milioni di persone circa ormai, se una persona mangia mezzo chilo di roba al giorno, fa mille tonnellate, poi le persone bevono anche, poi c’è bisogno di medicinali, carburante, gas, vestiario, tende ecc), invece non ne entrano da mesi.
Le uniche cose che entrano vengono gestite in 4 punti di distribuzione (3 al sud, uno al centro, nessuno a nord) gestiti da mercenari americani e circondate da forze sioniste. Questi centri sono ubicati in mezzo a zone militarizzate (non so se tutti) e possono essere raggiunte percorrendo corridoi di chilometri in mezzo alle forze militari. Aguilar, un soldato statunitense che ha lavorato in tutti e 4 i centri, ha raccontato (c’è anche un’intervista di Tucker Carlson) di un bambino che non aveva ricevuto nulla. Lui allora commosso gli ha dato degli avanzi di riso e lenticchie che aveva e il bambino (circa 10 anni), che si era fatto 12 km a piedi sotto il sole per andare lì, lo ha ringraziato e gli ha baciato una mano (ci sono le foto). Poi è tornato indietro col suo magro bottino. Mentre tornava indietro i sionisti si sono messi a sparare sulla folla, come fanno ogni giorno. Quando Aguilar ha potuto andare a vedere ha trovato fra le decine di corpi il bambino morto. Questi sono gli unici “aiuti” concessi.
(continua)
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Negli ultimissimi giorni la pressione delle opinioni pubbliche ha costretto netanyahu a concedere qualcosa per fingere di voler rimediare (lui sostiene che non c’è la fame a Gaza, e se c’è, sostiene, è colpa di Hamas e dell’ONU), allora ha concesso il permesso di far avere aiuti alla popolazione. Però non via terra, ma via aerea. Allora ci sono stati alcuni lanci di casse coi paracadute, cosa pericolosa (sono morte già delle persone, ho anche visto un video in cui una cassa che pesa immagino quintali cadendo prende in pieno una tenda ad alta velocità nonostante il paracadute, e alcuni paracadute, pochissimi per la verità, non si aprono nemmeno) e inefficente (quante tonnellate può portare un aereo? Immagino pochissime decine). Poteva aprire i cancelli del Lager e far passare i camion, ma non lo ha consentito.
Al mercato si trova ancora qualcosa da mangiare, ma un chilo di farina costa circa 10 dollari, e la popolazione non ha più lavoro e soldi da due anni.
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Ultima parte:
Il silenzio dell’Uccidente (e non solo, perchè anche il mondo arabo nicchia) è ovvio e semplicissimo da spiegare: ci sono diverse potenti e ricche organizzazioni lobbistiche sioniste che hanno a libro paga una marea di personaggi politici. Non ho trovato elenchi degli affiliati sionisti nel mondo della (dis)informazione, ma a occhio sono ancora di più dei politici. Diverse decine solo in Italia. In questo interessante articolo l’elenco:
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Non mi passa il link, nemmeno diviso in due in vari modi con un “a capo”, non passa nemmeno il link del sito da cui è preso … la cosa mi stupisce non poco …
Allora, provo senza link: il sito è Megachip – democrazia nella comunicazione
L’articolo è in prima pagina del sito, e si intitola: Il potere di Israele – I nomi nei gruppi di pressione
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Più che i bambini e i civili, che tanto abbiamo capito che non attaccano, bisognerebbe fare servizi e foto sui gatti e cani di Gaza, massacrati a loro volta dai maledetti zionisti o addirittura mangiati dai palestinesi.
Immaginate quei poveri animali, più quelli da allevamento tipo pecore, mucche, cavalli, cosa hanno subito, saranno estinti al 99% loto sì, totalmente incolpevoli e inoffensivi.
I zionisti non hanno pietà di niente di vivo nella striscia, ricordatevelo.
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Speriamo questo articolo segni una rinnovata attenzione sul tema.
Mi duole riconoscerlo, vista la stima che nutro per il giornalista ma Travaglio fin dall’inizio, quando la strategia Genocida era già evidente per i più attenti e per i più sospettosi verso Israele), pur non essendo fra quelli de “Fa fine ma non impegna” è stato fra il variegato popolo dei “distinguo” per cui: parlare di Genocidio non è corretto, le definizioni non appassionano, è colpa di Netanyahu ma non Israele, le colpe in Palestina hanno radici profonde, gli ebrei non israeliani (che pure sostengono Israele) non c’entrano ecc. ecc.. Insomma possiamo tutti essere d’accordo che conoscendone il carattere, sul tema è stato un po’ cauto e insolitamente distratto.
Sui motivi ognuno può fare le sue supposizioni: “segue la destra (come peraltro ha sempre detto di essere), deve tenersi buoni i salotti TV, teme ritorsioni della potente lobby israeliana sulla sua Impresa, ha sottovalutato il problema, è innamorato della Meloni (come dicono) e non la voleva metterla in imbarazzo, ha altro per la testa…Boh, non si sa.
Bisogna anche ricordare le posizioni giuste che ha preso. Ha chiamato fin dall’inizio, senza se è senza ma, “criminale” Netanyahu, non ha mia giustificato la teoria degli “scudi umani” come hanno fatto vergognosamente i giornaloni e le TV nazionali, condannato ogni attaco ad ospedali e giornalisti, ha sempre definito un massacro quello in atto, non ha mai vacillato sul problema, ha sempre chiesto sanzioni e denunciato il doppio standard occidentale, da un certo punto in poi ha condannato Israele in quanto tale ma soprattutto in qualità di direttore del FQ ha dato visibilità e voce a Di Battista e Orsini che sul tema invece hanno martellato di brutto fin dal primo giorno.
Con questo editoriale vedo con piacere che oggi Francesca Albanese ha l’attenzione che merita sul FQ. Questo eroe nazionale (ma lei non vuole essere chiamata così) con grande delusione di molti lettori era un po’ sottotraccia sul giornale. Forse perché rappresenta quella figura estremamente qualificata, preparata e inattaccabile da qualsiasi punto di vista che certifica con un indagine approfondita e professionale il disegno Genocida di Israele, quel disegno che il direttore appunto fa fatica a pronunciare, ricostruendone ella tutti gli indizi in particolare economici: “Follow the money” diceva un altro eroe nazionale come Giovanni Falcone, non a caso spesso citato dalla Albanese.
Ehè si, perché come ogni “buon” progetto occidentale che si rispetti, la prima preoccupazione a cui deve rispondere per farci investire le grandi Compagnie è: come tirarci fuori la grana.
E Francesca lo ha dimostrato, messo nero su bianco con molti nomi e cognomi. L’azione di Francesca fra i sui infiniti meriti oltre a condannare il popolo degli “indifferenti” ha messo una pietra tombale sul popolo “dei distinguo” e in quest’ultimo, a volte, non sempre anche il nostro amato direttore distrattamente si confondeva.
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Ma infatti, il fatto che la Meloni non riesce nemmeno ad annunciare il riconoscimento della Palestina (annunciare, nemmeno “riconoscere”) per placare l’opinione pubblica la dice lunga su quanto abbia le mani legate.
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la Segre non si smentisce mai.
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Scoop gratis offerto alla ragazzetta a proposito di genocidio….l’articolo 2 della Convenzione del 1948 per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio. “Nella presente Convenzione, per genocidio si intende ciascuno degli atti seguenti, commessi con l’intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso, come tale:e) “trasferimento forzato di fanciulli da un gruppo ad un altro”. In Ucraina senza ombra di dubbio e’ in atto un genocidio. Aspetto la vostra giusta e imparziale indignazione…
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https://www.avvenire.it/amp/mondo/pagine/il-ritorno-a-casa-dalla-russiadei-bimbi-rimasti-se Per la collezione di Margotta.
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Ma infatti.
Vuoi mettere con l’ammazzare i suddetti bambini direttamente in caso di guerra aperta come hanno fatto i b@stardi amici tuoi e di JD per 8 anni?
A proposito, ma i bambini spariti in Spagna che fine hanno fatto?
Sì, quelli spariti dopo essere stati ‘salvati’ dalla cattiva Russia.
FOUNDATION TO BATTLE INJUSTICE FOUND EXCLUSIVE EVIDENCE OF TRAFFICKING DISABLED UKRAINIAN CHILDREN IN SPAIN
E se non ti basta, guarda come vengono trattati i ragazzini negli istituti ucraini:
No Way Home: The Exploitation and Abuse of Children in Ukraine’s Orphanages | Disability Rights International (driadvocacy.org)
Sex at 13 or 14 between kids in the orphanage is normal. We all did it […]. Some girls ended up pregnant and staff had to take them to have an abortion. They did not ask for permission and the girls had no way out, since a pregnant teenager would cause a lot of problems for the director. – Oleg, orphanage graduate
My friend in the orphanage was raped, but police never came. I meet many orphans on the street who have escaped orphanages because the staff scare them.
– Orphanage graduate from Odessa
Sexual Exploitation of Children: What is the Situation in Ukraine?
The United Nations Children’s Fund (UNICEF) has presented the results of the study Comprehensive Assessment of Child Trafficking, Child Prostitution and Pornography in Ukraine
These results are based on interviews of more than 1,000 14- to 18-year old children in vulnerable living situations. The research revealed that 11 per cent of them had showed their nude body; 10.4 per cent had let others touch their nude parts (“feel them up”); 7.8 per cent had had sex for a fee; 3.2 per cent had consented to be photographed or shot in a film while being nude.
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@ Circo Togni: spiacente, ma il sottoscritto non ha amici tra gli assassini matricolati, a differenza tua.
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La prima fonte è un sito russo che tratta temi molto particolari (ad esempio Maia Sandu traffica in armi ed esseri umani) e, “secondo diverse indagini indipendenti FondFBR.ru è un sito fondato dal defunto capo mercenario russo Yevgeny Prigozhin”.
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Sarebbe davvero un mondo bellissimo quello dove comandasse gente come te. Per fortuna sei solo una Sig.ra Nessuno con disturbi comportamentali. Sgradevole, ma innocua.
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In spazi come questi, non vi è niente di peggio di un crEDino.
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La gang dei Putiniani Dal Cuore D’Oro annaspa tragicamente fuori tema. Rivolgere critiche e osservazioni altrove, tipo Vaticano, please. Margotta furbotta e volgarotta, questo https://www.amnesty.it/nuovo-rapporto-i-trasferimenti-illegali-di-civili-ucraini-da-parte-della-russia-costituiscono-crimini-di-guerra-e-probabilmente-anche-crimini-contro-lumanita/ e’ per la tua collezione, cara ipocritotta.
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Niente di peggio di un crEDino, come ho detto: ignorante, scontato e pervicacemente abbarbicato alle proprie boiate da tredicenne ( la “Gang dei Putiniani”, il Vaticano, che poveraccio). Certo, nel caso di questa particolare versione del crEDino siamo all’Harpo del mucchio: tofu lasciato al sole, quasi manco vale la pena.
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Margotta , la gemella diversa di Sparvy, insulta,depista,divaga, ma sempre lontanissima dal nocciolo della questione. Se non siete dei putiniani e’ perfino peggio: siete dei tifosi ipocriti, umanitari quando vi fa comodo, indifferenti e negazionistii negli altri casi.
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Non so se ci sia un nome per la malattia mentale del crEdino vulgaris: so solo che è deleteria non solo per il sovracitato crEdino ma anche per gli altri. Poveri camerieri sciocchi (includo anche i tuoi alias), bravi solo a cianciare sciocchezze qua per anni per immaginarvi d’avere una vita. E che vita di m…. è, congratulazioni.
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Povera Margotta, insulti , insinui ( voi complottisti avete l’ossessione dell’alias ) MA CONTINUI A PARLARE D’ALTRO. Ritieniti pure il Faro Saggio Dell’Umanita’, sei solo una poveretta faziosa e piena di rancore per il prossimo e di finta pieta’ ostentata, ma fasullissima. Una prece , che bello non essere dei fanatici integralisti come voi !
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Povero EDiota, continua pure a vomitare fesserie, non sei buono a molto altro.
Sei tu a darmi del Faro Saggio, ma è solo il tuo complesso di inferioritá a parlare, o banana umana: quanto a contenuti sei solo una povera bottiglia vuota, come si evince dal suono che produci quando zufoli. Consiglio: se non vuoi causare “ossessioni dell’alias”, come le chiami, è molto semplice: piantala di aprirtene altri. E fanatica lo dici a tua nonna in carriola, hai capito trollone EDiota? Se a cinquant’anni sai solo stare tutto il giorno in mutande e calzini attaccato al telefonino per postare vaccate 24 ore su 24, beh, è solo colpa tua, sai che bello essere TE, un blaterante poveraccio con orizzonti zero.
Fatti un giro ai giardinetti a guardare i cani e magari facci anche quattro chiacchiere lá che se vi annusate il deretano a vicenda magari vi capite, invece di trollare sempre evcomunque a crapa tesa qui in discussioni e su temi di cui non hai mai afferrato un tubo, hai capito, o Jerry Lewis cianciarolo? Ritirati, che tanto qua non gliela fai neanche se rinasci tre volte.
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SuperMargotta in pieno delirio di onniscienza e onnipotenza ! Tranquilla , per i tuoi disturbi c’e’ una cura, ma devi prima cominciare a prenderne atto. Tu puoi vomitare insulti ed io non posso darti della fanatica ??? Altro che fanatica , SEI UNA MATTA !!! Adesso prenditi un calmante , il tuo per oggi l’hai fatto, chiedi il cambio al collega Sparvy e vai a giocare con le Barbie immaginarie dell’amico Lilin, ti divertirai, dato che sei bravissima a percepire come reali cose che invece esistono solo nella tua immaginazione (malata).
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Insisti?!?… Allora sei davvero un limitato grave, e militante, anche.
‘Scolta bene, Disturbato: vai ad annusare e a farti annusare il didietro da quadrupedi della tua specie e lascia stare me che ci rimetti soltanto, anche se ormai ho capito che ti piace farti ricordare che anellide sei, Dio solo sa perché. Hai capito, IMBEC|LLE SCAPPATO DI CASA? Prendi la suppostina grossa serale e defìlati.
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Oggi il disagio scorre potente.
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