
(Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – La promozione. “Parlatecene voi, adesso, di Bibbiano, viene da dire dopo che la Cassazione ha messo la parola fine a una gazzarra feroce” (Michele Serra, Repubblica, 11.7). Quindi il Tribunale di Reggio Emilia che ha emesso la sentenza su Bibbiano è già la Cassazione. Quando c’è di mezzo il Pd, dal primo al terzo grado di giudizio è un attimo. […]
Ma mi faccia il piacere
La promozione. “Parlatecene voi, adesso, di Bibbiano, viene da dire dopo che la Cassazione ha messo la parola fine a una gazzarra feroce” (Michele Serra, Repubblica, 11.7). Quindi il Tribunale di Reggio Emilia che ha emesso la sentenza su Bibbiano è già la Cassazione. Quando c’è di mezzo il Pd, dal primo al terzo grado di giudizio è un attimo.
L’Insaputo. “Io ancora una volta indagato a mia insaputa” (Claudio Scajola, sindaco FI di Imperia, Stampa, 3.7). Ma guarda che le indagini si fanno in segreto: non è come comprare casa.
Convincere, e convinceremo! “Ius Scholae, FI ci riprova. Tajani: ‘Convinceremo gli alleati’” (Messaggero, 7.7). “Lo Ius Scholae non è una priorità neanche per me: con Pier Silvio c’è perfetta sintonia” (Antonio Tajani, presidente FI, 9.7). Ora sta convincendo se stesso.
600 mila buoni motivi. “Acquaroli ha fatto un gran lavoro nelle Marche, ha governato non bene ma benissimo e io spero proprio che rivinca. Lo sostengo per tutto quello che ha fatto nella mia Regione, cioè tantissimo” (Roberto Mancini, allenatore, Foglio, 2.7). Tipo dare 600 mila euro a Mancini per uno spot.
Carriere da separare. “Gli avvocati di Ciro Grillo mettono la ragazza sul banco degli imputati” (Giulia Bongiorno, avvocato della presunta vittima e senatrice Lega, 11.7). Ma quando si decidono a separare le carriere di avvocato e di presidente della Commissione Giustizia?
Minolity Report. “Chi sono oggi, secondo Minoli, i più autorevoli giornalisti oggi in Italia?”. “Antonio Polito… è uno di questi” (Giovanni Minoli, Tpi, 27.6). “Morire è come fare l’esame di maturità” (Minoli intervistato da Polito, Sette-Corriere della sera, 11.7). Ma allora è vero che Polito è il più autorevole giornalista d’Italia.
Frittomisto. “La ragione di Stato, detta anche realpolitik, fu teorizzata da Machiavelli 500 anni fa con il famoso ‘il fine giustifica i mezzi’” (Alessandro Sallusti, Giornale, 12.7). Ragione di Stato e realpolitik sono cose diverse e Machiavelli non ha mai scritto “il fine giustifica i mezzi”.
Pro quindi anti/1. “Il M5S ci lascia soli nella battaglia di contenimento della destra” (Nicola Zingaretti, capogruppo Pd al parlamento Ue, Repubblica, 11.7). Per contenere la destra, il Pd vota con FdI e i 5Stelle, complici della destra, contro.
Pro quindi anti/2. “Oggi il voto sulla mozione di sfiducia. Il Pd: ‘Ursula deve darci un segnale’” (Libero, 10.7). Un fischio agli ultrasuoni tipo cani da riporto.
L’europeista antieuropeo. “Il coraggio di Napolitano, il riformista che guidò la svolta europeista del Pci” (Umberto Ranieri, Riformista, 4.7). Infatti ancora nel 1978 era contrario all’ingresso dell’Italia nel Sistema monetario europeo.
Adria’, che te serve? “Violante si dichiarò convinto della mia colpevolezza, perché c’era a provarla ‘una fonte non ostensibile’… Ora, siccome si fa tardi, chiederei a Violante, se non chi fosse la fonte, chi lo avesse detto a lui” (Adriano Sofri, Repubblica, 10.7). O, in alternativa, di inviargli la confessione di Leonardo Marino, le due condanne definitive di Sofri in Cassazione (quella ordinaria e quella che respinge la revisione) e la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo che respinge il suo ricorso in quanto “irricevibile”.
Viale del tramonto. “Di prova non ostensibile aveva già parlato anche Marco Travaglio sul Borghese, rivista di chiara impronta fascista, diretta allora da Mario Tedeschi, indiziato, ma non processato perché deceduto, come uno degli organizzatori della strage alla stazione di Bologna. Secondo la versione fornita da Travaglio, subito dopo il suo arresto Ovidio Bompressi, accusato di essere, su incarico di Sofri, il killer del commissario, avrebbe confessato (sarebbe ‘crollato’), ma avrebbe poi ritrattato dopo un incontro in carcere con Marco Boato. Naturalmente, senza che di queste giravolte fosse rimasta la minima traccia nei verbali” (Guido Viale, Unità, 11.7). Naturalmente Travaglio non ha mai collaborato col Borghese di Tedeschi e non ha mai scritto che Bompressi abbia confessato e poi ritrattato. Ha collaborato col Borghese di Daniele Vimercati (cinque anni dopo la morte di Tedeschi) e ha scritto che Bompressi, dinanzi ai magistrati che gli leggevano la confessione di Leonardo Marino, si commosse e si impegnò a parlare, ma poi non lo fece dopo la visita in carcere di Boato. E Bompressi non è stato accusato, ma condannato in via definitiva in Cassazione per aver ucciso Calabresi su mandato di Sofri e Pietrostefani.
I titoli della settimana/1. “Propaganda e odio anti Lgbtq. Cosa resta del ‘caso Bibbiano’” (Domani, 11.7). “Bibbiano, le vere vittime” (Stampa, 11.7). I bambini portati via ai genitori e poi restituiti dopo anni con tante scuse?
Il titolo della settimana/2. “Un’opposizione c’è. Si chiama Renzi” (Foglio, 11.7). Uahahahahah.
Il titolo della settimana/3. “Non solo Trump. A Milei andrebbe dato il Nobel per l’Economia” (Daniele Capezzone, Libero, 10.7). E la Meloni? E Brunetta?
Il titolo della settimana/4. “Tre ‘visioni’ per fare un figlio” (Cristina Comencini, Corriere della sera, 9.7). Ma tipo Calenda?
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Ritorna il lunedì, torna Travaglio/
il qual la propria sanità mentale/
mette ogni settimana a repentaglio,/
il tal, talaltro quotidian rivale/
con lo spulciare, col passarlo al vaglio/
con scrupolosa cura maniacale/
per scriminare tra gli articol letti/
i più elevati e lucidi concetti!/
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Torna anche oggi Giacomo LeoRaglio/
col solito asinino madrigale/
E mentre placo l’afa col ventaglio/
penso che l’uomo è sí strano animale/
Pur di berciar lo stolido concetto/
meglio non sa che inanellar boiate/
per poi finir, con fare cretinetto,/
col biascicar le sue rime baciate/
Ahi, quale a dir stasera
è cosa dura/
l’afròr de ‘ste poetesche π°ttanate/
capolavor di teste di verdura,/
lirismo in cassonetto per l’estate 😄/
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Cos’hai contro lo stile dei calendari di Frate Indovino?
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Che ho contro quelli che quando parlano si infilano le dita nel naso?… Niente, io sono un uàmo di pace 😄
P.s. Frate Indovino?…. uaah ah ah ahah ah ah ah ah aha ah
Questa te la prendo in prestito, ah ah ah ah 😂👍
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🦒, a prescindere dal fatto che perqli kommentator come se non ci fosse un domani, mi fai riderissimo…🤭😆🤣😂
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“Oggi il voto sulla mozione di sfiducia. Il Pd: ‘Ursula deve darci un segnale’” (Libero, 10.7). Un fischio agli ultrasuoni tipo cani da riporto.
Bellissima!
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Un GRAZIE alla Redazione di Infosannio…….
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“Propaganda e odio anti Lgbtq. Cosa resta del ‘caso Bibbiano’” (Domani, 11.7). “Bibbiano, le vere vittime” (Stampa, 11.7). I bambini portati via ai genitori e poi restituiti dopo anni con tante scuse?
OPS.
Michelino Serra non se ne è ricordato, per esempio.
Non vi va di esultare anche voi?
Zinner oggi ha vinto la misera cifra di 3.000.000 di sterline.
Erano 1.000.000 nel 2010. Nel 1985, appena 130.000.
Sapete, è l’inflazione.
Ma poi l’importante è che paghi le tasse nel paese che rappresenta, giusto?
”Country (sports): Italy
Residence: Monte Carlo, Monaco”’
In alto i calici!
Per tutti gli antisportivi e anti-italiani, c’é Pubble:
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E tu di bambini portati via ,come quelli ucraini dai tuoi amici russi , sei un esperto vero ????
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Dato che non sei un esperto in niente, ma solo un cialtrone, ti informo che Wimbledon incassa circa 450 milioni di euro e ne spende 60 in montepremi. Quindi non preoccuparti invece di fare i conti in tasca agli altri, possono permettersele quelle somme ai vincitori. Puoi sempre provare a vincerlo tu e darli in beneficenza…
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È la live di Pubble di ieri, merita la visione. Chi vuole coglierne una gemma può sentire Maurizio Molinari al minuto 49:30 mentre diffama Francesca Albanese collegato in Rai. Ma c’è anche la performance di Porro a Bari. Chiaramente sono interventi inseriti per mostrare che toccare il fondo per il giornalismo italiano è una missione ancora in pieno svolgimento.
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Per tutti gli antisportivi e anti-italiani, E I ROSICONI, c’é Pubble.
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Per tutti i co.glio.ni invece c’é Sinner.
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Mr Marty contro i sadoNATOmiti: guest star Linkiesta, Mauro Mazza, Podoyak.
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ALLA LUCE DELL’ATTACCO DIFFAMATORIO PORTATO AVANTI DA MAURIZIO MOLINARI NEI CONFRONTI DI FRANCESCA ALBANESE, RIPROPONGO UN ARTICOLO SCRITTO NEI MESI SCORSI.
– ITALOSIONISTI
Eccoli, Molinari, Mieli: i volti del giornalismo italosionista. L’uno editorialista di punta de La Repubblica, l’altro oracolo a gettone, sempre pronto a salire in cattedra su ogni media disponibile. Diversi per stile, uguali per orientamento. Entrambi incarnano quel giornalismo d’apparato, schierato, che si traveste da terzietà mentre recita il copione scritto a Tel Aviv.
La Repubblica. Una volta c’era Scalfari, oggi sembra il Jerusalem Post. E non per caso. Il giornale israeliano, da quando è passato nelle mani del magnate neocon Conrad Black, è diventato megafono del Likud, dello Stato etnocentrico e del suo falco Netanyahu. Titoli a caratteri cubitali: “Israele in guerra”. Uguale qui da noi: elmetti editoriali, lacrime solo per una parte, indignazione selettiva.
Maurizio Molinari, curriculum impeccabile: studi all’Università Ebraica di Gerusalemme, corrispondente per La Stampa da Israele, poi direttore di Repubblica, poi penna guida del giornale. Mai un conflitto d’interessi? Mai un dubbio sull’equidistanza? Non sia mai: anche solo porre la questione è anatema.
Poi c’è Paolo Mieli. L’uomo che fu direttore del Corriere della Sera, oggi pontifica ovunque.
Mieli lo ha detto chiaramente: “Non sono ebreo secondo la legge rabbinica, ma mi sento ebreo al 110%”. Bene. È legittimo. Ma allora si abbia anche l’onestà di dire che si è di parte. Che si parteggia. Che si difende, sempre e comunque, una narrativa. Non si è osservatori: si è tifosi.
Il punto è questo. Nessuno qui è antisemita. Ma contestare il sionismo – inteso come progetto coloniale, esclusivo, suprematista – non è odio razziale. È una legittima posizione politica. Così come è legittimo denunciare l’esistenza di una lobby mediatica filo-israeliana, che in Italia ha volti, nomi e potere. E che nega se stessa con lo stesso tono scandalizzato con cui rifiuta ogni critica all’operato dello Stato ebraico.
Repubblica e La Stampa fanno capo a GEDI/Exor. In cima alla piramide c’è John Elkann, ebreo da parte di padre, figlio di Alain Elkann, nipote di Jean-Paul Elkann, ex rabbino capo, banchiere e dirigente del concistoro ebraico francese. Tutto perfettamente legittimo. Ma perfettamente evidente.
Eppure non leggerete mai una parola vera sulla brutalità sistemica. Sulla colonizzazione. Sul muro. Sull’apartheid. Sul Genocidio in atto.
E mentre qui ci si traveste da giornalismo neutrale, in Israele esiste Haaretz. Un quotidiano serio, libero, che scrive cose che da noi sarebbero censurate o derubricate. Titoli come: “Siamo un Paese traumatizzato e senza governo”. Critiche feroci a Netanyahu. Difesa dei diritti palestinesi. Una voce fuori dal coro nel mezzo dell’oscurità.
E noi? Noi abbiamo Repubblica versione Jerusalem Post. Editoriali a senso unico, retorica da bunker, propaganda mascherata da analisi. Nessuno che si interroghi sulle vere radici del conflitto. Nessuno che osi chiedere come mai uno degli eserciti più potenti del pianeta sia stato colto di sorpresa come un gregge.
Il giornalismo dovrebbe interrogare il potere. Ma da Molinari a Mieli, passando per tutto l’apparato GEDI, il giornalismo italosionista ha scelto: sta con il potere. Sempre.
E a noi, non resta che cercare la verità altrove.
Alfredo Facchini
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“Eppure non leggerete mai una parola vera sulla brutalità sistemica. Sulla colonizzazione. Sul muro. Sull’apartheid. Sul Genocidio in atto”.
Carissima, per fortuna viviamo in un Paese dove è possibile leggere e vedere altro oltre Repubblica e “In onda” su La7. Nel 2025 la pubblica opinione italiana non si forma su La Repubblica o sul Tg1. Ci sono migliaia di altre fonti d’informazione che la “gente” cerca, legge, vede. Guarda ad esempio come è venuto su, in Italia, uno come Sparviè! O uno come cucchi (mito). Anche lì c’è da aver paura.
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Ad esempio c’e’ gente che prende sul serio l’Almanacco di TopoLilin e ci costruisce pure sopra delle teorie…. detto tutto !!
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Ma tu guarda, il duo in modalità trenino dell’amore.
Ed è quello che sta dietro, a quanto pare 😀
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Sparvy, e butta la maschera, sei gay l’abbiamo capito tutti, non c’e’ niente di male, siamo democratici illuminati di larghe vedute, qui non sei nei Brics, non corri rischi !
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doppiogiochista!
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Lui sta con le acciughe? Chi si somiglia si piglia.
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Macchiavelli non ha scritto “il fine giustifica i mezzi”, ma “gli isdraeliani fanno il gioco sporco per noi”. Ignoranti come capre questi dirigono anche dei giornali e non si vergognano neppure 😵💫😵💫
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E’ vero che la frase non compare in nessuna opera, ma è anche vero che sintetizza molto bene quanto ha scritto. Certamente non si può dire che per Machiavelli il fine non giustificasse assolutamente i mezzi.
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Se Renzi è l’ opposizione in Italia allora non resta che emigrare e fare contenti ,in questo modo,quelli che ci ripetono di andarcene in Russia perché siamo putiniani.
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Renzi è in opposizione continua da sponde diverse. Lui è una fattispecie di troll parlamentare.
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No, non sei putiniano. Sei peskoviano. Appuntatelo per la prossima.
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Facendo un paragone con la nostra Storia, tu, cesaregoffredogranese, non sei quello che era Intini per Craxi. Sei quello che lavorava per Intini, che era il portavoce di Craxi. Intendi?
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Se ti basta la mia conferma per fare i bagagli e andartene in Russia dai tuoi simili putiniani allora te lo dico io: Renzi è l’opposizione in Italia.
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Con il quasi giornalista Michele Serra è tutto possibile :
(Michele Serra, Repubblica, 11.7). Quindi il Tribunale di Reggio Emilia che ha emesso la sentenza su Bibbiano è già la Cassazione. Quando c’è di mezzo il Pd, dal primo al terzo grado di giudizio è un attimo.
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Sallusti… perchè si continua a chiamarlo giornalista? Solo un duplice presidente poteva concedere una amnistia ad un inventore do notizie farlocche.
Frittomisto. “La ragione di Stato, detta anche realpolitik, fu teorizzata da Machiavelli 500 anni fa con il famoso ‘il fine giustifica i mezzi’” (Alessandro Sallusti, Giornale, 12.7).
Ragione di Stato e realpolitik sono cose diverse e Machiavelli non ha mai scritto “il fine giustifica i mezzi”.
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Da quando per TV non danno più la serie del commissario Montalbano per l’ex segretario piddino Zingaretti è tutto un calvario.
Vorrebbe che il M5S combattesse contro la destra mentre il solito piddi gli vota assieme…
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Giorgia Meloni
19 h ·
Un’altra pagina di storia per lo sport italiano: Jannik Sinner trionfa a Wimbledon e fa sognare un’intera Nazione. Orgogliosi di te, campione!
Antonio Tajani
19 h ·
Elena Donazzan
18 h ·
Sinner trionfa a Wimbledon e fa sognare un’intera Nazione! Evviva
Matteo Salvini
6 h ·
Campione dentro e fuori dal campo. Bravo Jannik!

POI venite a negare che lo sport non è altro che ARMI DI DISTRAZIONE DI MASSA.
Ovviamente MUTI quando ha perso al Roland Garros.
Vantiamoci di questi EROI cresciuti in Italia e poi ‘emigrati’ all’estero per non pagare le tasse.
Sappiate che Sinner solo con la Nike ha un contratto di 150 milioni di euro in 10 anni. E di questi soldi gli italiani NON VEDRANNO UN CENTESIMO.
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Giorgia Meloni
19 h ·
Un’altra pagina di storia per lo sport italiano: Jannik Sinner trionfa a Wimbledon e fa sognare un’intera Nazione. Orgogliosi di te, campione!
Antonio Tajani
19 h ·
Jannik Sinner campione di #Wimbledon2025!!! Sei nella storia Jannik!!! Con il cuore in gola abbiamo tutti sofferto insieme a te, l’Italia è orgogliosa di te!!!
Elena Donazzan
18 h ·
Sinner trionfa a Wimbledon e fa sognare un’intera Nazione! Evviva
Matteo Salvini
6 h ·
Campione dentro e fuori dal campo. Bravo Jannik!
POI venite a negare che lo sport non è altro che ARMI DI DISTRAZIONE DI MASSA.
Ovviamente MUTI quando ha perso al Roland Garros.
Vantiamoci di questi EROI cresciuti in Italia e poi ‘emigrati’ all’estero per non pagare le tasse.
Sappiate che Sinner solo con la Nike ha un contratto di 150 milioni di euro in 10 anni. E di questi soldi gli italiani NON VEDRANNO UN CENTESIMO.
Applauditelo, a Jannik.
Ps Alcaraz vive in Spagna e paga le tasse in Spagna.
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Comunque una buona notizia almeno:
i commentatori delle pagine infamano Meloni, Taiani, Donazzan ecc perché
1- sono sciacalli che fanno propaganda ma intanto ieri a Wimbledon non c’era nessuno (mentre dalla Spagna erano arrivati pure i reali inglesi e notare bene, Alcaraz aveva già vinto 2 volte a Wimbledon per cui non era nemmeno una novità).
2- si dimenticano di Gaza e Francesca Albanese.
3- Sinner non paga le tasse in Italia
4- l’Italia è incaprettata con il 5%, il riarmo, l’Ucraina ecc.
Per cui nemmeno la propaganda sportiva tiene più botta per questi cialtroni.
Alla Donazzan file di insulti qualsiasi cosa dica.
Gli italiani saranno sconfortati, ma almeno non sono totalmente fessi.
E scommetto che i sondaggi sul gradimento del governo sono parecchio gonfiati.
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21h
Giuseppe Conte: La storia. Jannik Sinner.
EMBÈ?
Sei un perditempo.
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Stai lì a leggere i commenti degli altri, e a godere. Sei il peggio del peggio.
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Conte almeno non deve fare anche il ministro degli esteri.
Un pò come te, quando viaggi sulla Salaria con i tacchi 12 e la parrucca bionda platinata.
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