LA REPLICA DEL “CORRIERE DELLA SERA AD ALESSANDRO GIULI

Il Corriere della Sera aveva chiesto dieci giorni fa un’intervista su tutte le vicende che avevano interessato il suo ministero (da Cinecittà al conflitto con la sottosegretaria Bergonzoni), intervista che il ministro ha rinviato fino a ieri mattina quando ha dato la sua disponibilità.

Nelle risposte si è concentrato su un editoriale (che evidentemente non gli era piaciuto) del professor Galli della Loggia pubblicato sul Corriere.

La reazione del ministro è stata del seguente tenore: il prof Della Loggia ha un incarico culturale stabilito dal mio predecessore Sangiuliano e dopo le critiche deve dimettersi. Un atteggiamento davvero liberale.

Le sue considerazioni erano poi condite  da falsità (“incarico di lusso” mentre l’incarico del professore a capo della Consulta dei comitati culturali è a titolo gratuito) e insulti: “perditempo”, “cameriere” (noi abbiamo  grande rispetto di tutti i lavoratori, il ministro invece  non sembra pensarla   così e usa la citazione contenente la parola “cameriere” per offendere). 

Al ministro la direzione ha offerto la possibilità di replicare alle critiche politiche e culturali di Galli della Loggia con un articolo da pubblicare sul giornale ma ha rifiutato. Nessuna censura,  gli interessava solo “licenziare” il professore che  aveva osato fare delle critiche. Quando vorrà siamo pienamente disponibili alla pubblicazione.

Visto che il ministro ha pubblicato il testo, ognuno potrà giudicare come neghi anche l’evidenza rispetto ai problemi e alle divisione nel suo ministero.

Ps. Alcuni esponenti di Fdi si lamentano che non sia stato possibile un dibattito tra due intellettuali come il prof. Galli della Loggia e il ministro Giuli. Una strana idea del confronto culturale: se mi critichi devi essere messo alla porta, questo l’unico contributo al dibattito che Giuli ha dato.

LA REPLICA DI ERNESTO GALLI DELLA LOGGIA AD ALESSANDRO GIULI

La “poltrona di lusso” di cui fantastica il ministro Giuli, assegnatami un anno fa dal suo predecessore, consiste in un incarico che mi ha tenuto impegnato insieme ad altri due colleghi, e a un manipolo di funzionari del suo e di altri Ministeri nonché ad un incaricato della Presidenza del Consiglio, per non più di alcune mattinate. Incarico notoriamente e rigorosamente – e aggiungo: giustamente – non retribuito. Visto che ne ho l’occasione porto comunque alla conoscenza del Ministro che esso mi è costato centocinquanta- duecento euro di spese di taxi di cui peraltro ho fatto dono volentieri all’amministrazione del mio Paese. 

Quanto alle delibere prese dalla Commissione a proposito di Boccaccio, Papini, Gentile esse sono state debitamente motivate nel verbale redatto dalla stessa e ovviamente prescindono per intero dal valore dei tre autori. Capisco che al ministro Giuli tali motivazioni non interessino e non ne parli, ma deve farsene una ragione: gli esperti e i giudici eravamo noi, non lui.

Ernesto Galli della Loggia