
(Tommaso Merlo) – Sconfiggere il sionismo è la grande sfida della nostra era. Il passo più urgente è fermare il massacro dei palestinesi sbarazzandosi del regime di quel terrorista di Netanyahu e per questo non serve bombardare Tel Aviv, basterebbe una telefonata americana ed europea per informarlo che cessa ogni relazione e fornitura finché non accantoneranno i loro deliri ideologici espansionistici ed omicidi. Israele è del tutto dipendente dall’Occidente a dimostrazione che il progetto coloniale sionista è già fallito. Le nazioni vere stanno in piedi con le loro gambe e non hanno bisogno di corrompere e spremere mezzo mondo per portare avanti la loro agenda. Dopo decenni di guerre ed abusi, Israele non è in grado nemmeno di garantire la sicurezza ai suoi cittadini al punto che in molti scappano perché non vedono un futuro in quella terra maledetta. Un fallimento storico dovuto ad una strategia coloniale basata sulla violenza e il rifiuto di ogni compromesso. I sionisti hanno guadagnato chilometri quadrati ma strada facendo hanno perso legittimità politica e morale ed oggi versano in condizioni penose. Rinchiudere Netanyahu ed i suoi complici dietro alle sbarre è sacrosanto ma non basta, il sionismo rimarrebbe sotto la cenere. Per sradicarlo la comunità internazionale dovrebbe bandirlo in quanto ideologia politico-religiosa responsabile di crimini atroci contro l’umanità e quindi indegna di governare qualsiasi paese. Ma se il sionismo è arrivato fino a questo punto, è perché ha corrotto l’Occidente ottenendo la sua complicità incondizionata. Ha corrotto la sua politica e la sua stampa allo scopo di addossare tutta la colpa sui palestinesi ed ottenere mano libera ed impunità. Un punto importante. Se non fai nulla di male e non hai niente da nascondere, non hai bisogno di manipolare gli altri e la realtà, ma li accetti e partecipi in maniera trasparente al gioco democratico. Il sionismo trama invece dietro le quinte da decenni per trascinare le classi dirigenti occidentali dalla sua parte e manipolare l’opinione pubblica, come se avessero la coscienza sporca e sapessero che senza propaganda ed appoggi altolocati, il loro progetto coloniale basato sulla negazione del passato e dei diritti del popolo palestinese, non ha né senso né speranza. Forse gli ideologici sionisti delle origini pensavano che una volta completata l’occupazione avrebbero potuto abbandonare la propaganda, ma dopo oltre settant’anni sono ancora lì sui bulldozer e con in pugno i mitragliatori a sterminare innocenti e quindi costretti a manipolare tutto e tutti, compreso la propria coscienza. Il genocidio a Gaza sta avendo lo storico merito di far capire al mondo intero la verità sul sionismo e sulla storia mediorientale degli ultimi decenni, e prima o poi le classi dirigenti occidentali lascieranno spazio a chi ha riempito le piazze indossando la kefiah e a quel punto salterà la copertura politica. Quanto alla corruzione della stampa, grazie alle nuove tecnologie e all’emancipazione culturale è sempre meno rilevante. Armi spuntate o addirittura controproducenti quando dei tromboni difendono l’indifendibile. La fine del supporto politico e mediatico occidentale è una svolta decisiva per sconfiggere il sionismo perché costringerebbe gli Israeliani a prendersi la piena responsabilità delle loro azioni e quindi alla lunga accettare compromessi perché circondati da milioni di arabi esasperati da quello che combinano da decenni. La Grande Israele non è altro che un delirio ideologico ridicolo e suicida. Quanto alle nostre democrazie, si devono dotare di mezzi per garantire la massima trasparenza politica e mediatica prevendendo ogni forma di mafia lobbistica. Ma alla sconfitta del sionismo devono contribuire anche i palestinesi abbandonando la resistenza armata e il terrorismo e crescendo politicamente come società civile in modo da evitare di dare una sponda alle manipolazioni propagandistiche. L’odio e la violenza si sconfiggono con la bontà delle proprie argomentazioni e con una resistenza politica e culturale pacifica e questo soprattutto quando sei dalla parte giusta della storia. Altrimenti ti metti allo stesso livello degli aggressori e fai il loro gioco. Ma anche i paesi arabi limitrofi devono fare la loro parte per sconfiggere il sionismo. Paesi come Giordania ed Egitto sono stati corrotti dall’Occidente e sono complici dello sterminio palestinese, meriterebbero una rivolta di massa in modo che tutti i paesi del Medioriente all’unisono cooperino per trovare una soluzione politica ad una piaga che fa sanguinare la loro regione da troppo tempo. È casa loro dopotutto e sarebbe ora che vedano al di là del loro misero orticello. Alla sconfitta storica del sionismo, può infine avere un ruolo cruciale la variegata comunità ebraica sparsa per il mondo che registra tra le loro file tra i migliori oppositori del sionismo in quanto conosco il fenomeno in profondità. I veri antisemiti sono i sionisti che alimentano e cavalcano l’odio sfruttando la religione e la storia ebraica a fini politici. L’ideologia sionista ha avuto la sua opportunità storica e ha clamorosamente fallito, l’immane tragedia di Gaza è l’occasione epocale affinché il mondo reagisca e sconfigga il diabilico sionismo per sempre.
La Risoluzione 3379 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite adottata il 10 novembre 1975, ”
Determina che
“Il sionismo è una forma di
razzismo e discriminazione razziale” con 72 voti a favore, 35 voti contrari e 32 astensioni.
La risoluzione dell’ Onu è rimasta in vigore per 16 anni, fino al 1991. Poi, sotto pressione degli Usa e col ricatto israeliano per partecipare ai colloqui di pace di Madrid, la 3379 venne revocata.
https://en.wikipedia.org/wiki/United_Nations_General_Assembly_Resolution_3379
https://www.assopacepalestina.org/2022/06/23/stracciare-le-prove-cosi-israele-mantiene-limpunita-globale/
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Gaza, bombardato sito di distribuzione acqua: dieci morti tra cui otto bambini. Idf: “Errore, obiettivo era un terrorista”
BASTARDI
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Israele è del tutto dipendente dall’Occidente a dimostrazione che il progetto coloniale sionista è già fallito. Le nazioni vere stanno in piedi con le loro gambe e non hanno bisogno di corrompere e spremere mezzo mondo per portare avanti la loro agenda.
Non ci crederete, ma è esattamente lo stesso concetto espresso da Candance Owens in una sua live recente.
Come fai a definire una nazione se non è capace di difendersi?
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