(Giancarlo Selmi) – “Posso dire che siamo qui per riaffermare la centralità di quel che si può chiamare pensiero solare, il punto d’incontro tra la rigidità delle ideologie, della battaglia delle idee, che si discioglie nella luce meridiana dello spirito mediterraneo”. Lo ha detto lui, il ministro della cultura.

E non ha detto solo questo, le supercazzole di questo sontuoso esponente del cripticismo più tragico, sono decine. Pare che sia impegnato in una lotta costante con il suo ego, o forse, più banalmente, con la sua autostima, che pretendono questa ridicola e improbabile esposizione.

Ma il problema non è questo, ognuno può parlare e rendersi ridicolo come vuole e quanto vuole, il problema è che a questo signore è stata affidata la cultura del Paese che ha dato i natali a Dante Alighieri e Pavese. E non è solo questo, non si limita a parlare, scrive. Immagino cosa e come e mi vengono i brividi.

E allora cosa fa il criptico ministro? Pubblica un libro e lo fa finanziare dal suo ministero con 21.000 euro di soldi pubblici. In parole povere, di soldi miei, tuoi, suoi, nostri, vostri, loro. Insomma, di tutti. E nessuno dice nulla, nessuno lo denuncia. Il ministro della cultura che ordina al ministero della cultura di finanziare il ministro della cultura.

Straordinario vero? L’Italia sta diventando un vero e proprio bordello.