
(di Michele Serra – repubblica.it) – Si potrà ricostruire “un corpo di idee di sinistra solo se si rinuncerà a piacere alla massa e si accetterà anzi di dispiacerla per lungo tempo”. Goffredo Fofi non era un radical-chic e anzi tutt’altro, semmai un frate laico con venature pauperiste. Dunque queste sue parole così forti e vere servono a capire che l’oltraggio della massificazione (dell’ignoranza sdoganata, della soggezione, della omologazione dei gusti e delle idee) non viene percepito e denunciato perché si è snob, e si disprezza il popolo. Esattamente al contrario: viene denunciato se lo si rispetta, il popolo, lo si considera, persona per persona, degno di cultura, di autonomia e di libertà, e dunque si patisce lo scandalo di vederlo ridotto a plebe asservita ai ricchi e ai potenti.
È chi non ha alcun rispetto del popolo che lo considera massa da pilotare, voti da conquistare, clienti da spremere. Per questo il populismo (anche quello “di sinistra”) è di destra: perché il popolo gli sta bene e gli è utile così com’è e come è sempre stato.
Fofi rischiò, nel nome della sua severa anti-demagogia, di risultare elitario e minoritario. Trattò con durezza suoi ex pupilli per la “colpa” di avere avuto successo (il successo dei libri, ovvero la conquista di una minoranza…). Il difficile equilibrio tra la coerenza delle idee e la capacità di parlare a tanti è, da sempre, uno dei grandi problemi degli intellettuali e degli artisti. Ricorderemo con gratitudine Goffredo Fofi per la sua intransigenza sulla qualità del lavoro intellettuale e politico. La quantità (riuscire a parlare “al popolo”, dunque a tanti) rimane un problema insoluto, ma anche un obiettivo decisivo.
Si Serra, ricorda pure Foti ma non dimenticare Enrico che ha contribuito, non a parole ma con i fatti, a “dispiacerci” per i prossimi vent’anni!
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Serra non è quello che ha promosso, con i soldi del Comune di Roma, la manifestazione per l’Europa, ” questa” Europa ? Non penso che abbia qualcosa di utile o di credibile da dire. Stefania Testa Roma
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Sib potrà fare il mazzo tanto si lavoratori ma per il proprio bene ? Si potrà mandare i nostri figli al fronte lontano migliaia di chilometri e morire miseramente per il bene del capitalismo e il consumismo , sicuri di poter mettere la minigonna e partecipare al gay parti anche se va in pensione a 100 anni ? Certo ! Lo ha detto Zaratustra , anzi Michelino Serra , tra un drink e un party.
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Il popolo include i ricchi, i potenti, che s loro volta dovrebbero avere politici che non gli piacciono, e che gli procureranno dispiaceri. Prima che a chi è povero, ha poco e ha bisogno di tanto.
La sobria austerità di Berlinguer era esattamente questo. Il.popolo siamo tutti, Serra e Foti inclusi, e il progresso dell equilibrio sociale deriva proprio dalla capacità di redistribuire le risorse. Niente rivoluzione, ma progressività fiscale e dignità del lavoro. Che è la vera rivoluzione a favore dei cittadini. Altro che populismo.
Mi ero perso la saggezza radical chic (due negazioni fanno un si) di Foti, che raccontato così sembra più il Velardi di Draghi, o l ispiratore di Agnelli nell affidare alla sx le riforme di dx. O il Rondolino renziano, il più acuto. Se il popolo non vota non lo puoi scontentare. Non ha chiesto nulla, non si aspetta nulla, gli va bene tutto. E non è per niente uno scandalo vederlo ridotto a plebe asservita ai ricchi e potenti, anzi. È lui che te lo chiede, delegandoti lunico spazio di partecipazione fattiva che gli è rimasto.
Non devi neanche ridurlo in plebe. Lo fa da solo.
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Ottavio 👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻
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Un popolo di @@ !
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TRanquillo, a non piacere alla massa il Partito Demente ci riesce senza problemi. Peccato che di sinistra non tenga neanche il dito mignolo
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