
(Tommaso Merlo) – Altra medaglia d’onore sul petto di Francesca Albanese, nientepopodimeno che il segretario di Stato americano Marco Rubio annuncia sanzioni contro di lei. Dopo mesi di intimidazioni, arriva un attacco ufficiale da parte della Casa Bianca contro una cittadina italiana colpevole di fare onestamente il suo lavoro presso l’ONU. O meglio, colpevole di avere il coraggio di svelare la scomoda verità sull’abominevole genocidio a Gaza che Israele sta perpetrando con la complicità dei sionisti che infestano l’amministrazione Trump e molti governi europei. Pare che Rubio e soci non abbiano gradito in modo particolare l’ultimo rapporto di Francesca che illustra come il genocidio sia anche un business molto redditizio e non solo per armi ed informatica al servizio della carneficina. Ci sono aziende blasonate che si stanno arricchendo grazie al massacro di esseri umani innocenti in violazione di ogni legge internazionale e dignità umana. E preferirebbero non si sapesse in modo da non rovinare l’immagine illibata che pubblicizzano e quindi il loro fatturato. Al punto che devono aver preso la cornetta e tempestato quei burattini che sguazzano alla Casa Bianca spronandoli a reagire duramente. Lo chiamano lobbismo ma in sostanza è mafia in giacca e cravatta. Sono poteri occulti che manipolano le democrazie da dietro le quinte imponendo i loro interessi e la loro agenda. E chi dà fastidio finisce nel mirino. Punire i ribelli serve anche per mandare un avvertimento a tutti gli altri e preservare il sistema. Perché di questo si tratta, di un vero e proprio sistema basato su tre pilastri: potentati economici, politica e stampa. Comandano coloro che hanno i soldi per comprarsi chi prende le decisioni politiche e chi le racconta alle masse. I cittadini ormai sono degli utili idioti che servono a salvare le apparenze istituzionali e decidere su dettagli irrilevanti. Quello sionista è un caso scuola, Biden si definiva sionista ma Trump è ancora peggio perché la lobby ha ricoperto d’oro entrambi. Le lobby puntano su tutti i cavalli in modo da vincere sempre. Sono decenni che in tutto l’Occidente si alternano governi e si svolgono campagne elettorali anche aspre, eppure le cose sostanziali non cambiano mai. Un esempio è proprio la persecuzione palestinese e il dominio della propaganda sionista, altro esempio è la guerra ormai permanete rilanciata con scuse sempre più grottesche, ed un altro ancora è il profitto che si impone ormai su tutto, perfino sulla qualità della vita delle persone e la sopravvivenza del pianeta. E chi non si allinea al sistema o viene emarginato o addirittura attaccato per mandare un avvertimento a tutti gli altri. La mafia ha bisogno di omertà ed i sistemi sopravvivono grazie sul conformismo figlio dell’egoismo, dell’indifferenza, dell’ignoranza faziosa e della paura. Marco Rubio spiega il vergognoso attacco a Francesca Albanese con le classiche frasi fatte sioniste che la lobby insegna ai suoi burattini politici non appena mettono piene nei palazzi che contano: “Albanese ha fomentato l’antisemitismo, espresso sostegno al terrorismo e disprezzo per gli Stati Uniti e Israele.” Le solite manipolazioni ormai ridicole e un segno di debolezza. Davanti all’immane tragedia di Gaza, grazie a donne coraggiose come Francesca e grazie ai nuovi canali di informazione che hanno scavalcato la censura e la propaganda, il mondo intero ha capito la verità sulla persecuzione del popolo palestinese. Ha capito la sostanza del progetto coloniale israeliano e l’oscena deriva criminale del governo Netanyahu con tutte le sue complicità occidentali. Una rete globale ancora tutta da scoprire che dal check-point in Palestina arriva fino alle sedi di partito e alle redazioni e ai consigli di amministrazione di tutto l’Occidente. Uno scenario davvero agghiacciante ma tutte le avversità della vita alla fine fortificano e l’orrenda tragedia di Gaza sta facendo emergere una nuova consapevolezza. Siamo impotenti davanti al genocidio del secolo, ma possiamo continuare a lottare per la verità e non cedere alla rassegnazione e alla paura, possiamo leggere il rapporto di Francesca e comportarci da consumatori responsabili, e possiamo promettere a noi stessi che non dimenticheremo mai perché quello che sta succedendo ai palestinesi, in un mondo senza regole e cuore, un giorno potrà succedere anche a noi. E possiamo anche impegnarci da cittadini per riprenderci il ruolo che ci spetta in democrazia. Quella di Rubio e di tutta la mafia lobbistica è solo penosa debolezza, quando nasce una nuova consapevolezza personale e collettiva, prima o poi nasce anche una nuova politica e a quel punto il mondo finalmente cambia.
“..ma in sostanza è mafia in giacca e cravatta..”
Esattamente. Chi appoggia questo sistema, di fatto, legittima le potenti associazioni criminali che infestano i vari paesi.
E qui mi fermo. Prosegua in proprio nel ragionamento chi se la sente.
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Nessuno ha vietato agli elettori di votare per Jill Stein. Ma l’autore, che scrive sempre le stesse identiche cose, questo non lo dice e fa credere che il “popolo buono” non avesse altre scelte.
Quelli che esplicitamente o implicitamente propagandano il #sontuttiuguali sono i peggiori complici di tutto ciò di cui si lamentano.
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Certo che qualcuno ha “vietato” agli elettori di votare qualcuno che non fosse carotone o la Harris: il 99% della popolazione mondiale non sapeva neanche si potesse votare per qualcun altro.
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coraggio ,Francesca Albanese ce ne vuole tanto .
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Uno schifo di mondo. Questa umanità sarebbe meglio che finisse, visto che non c’è niente che ci faccia reagire…
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ANTONELLA E L’ATTACCO USA CONTRO FRANCESCA ALBANESE
La verità contro la propaganda: smontiamo le menzogne su Francesca Albanese punto per punto.
Luigi Giliberti scrive un post pieno di livore, menzogne e manipolazioni sul caso Francesca Albanese.
Dice che “ha perso tutto”. In realtà, ha colpito nel segno. E il potere sta reagendo con censura, non con argomenti.
Ecco perché.
-Si è spacciata per avvocato senza esserlo”
FALSO.
Francesca Albanese non ha mai dichiarato di essere iscritta all’albo italiano. Ha una laurea in Giurisprudenza (La Sapienza), un Master in Human Rights (SOAS, Londra), ed è stata Legal Officer per l’UNHCR.
Profilo ufficiale ONU:
https://ohchr.org/…/sr-palestine/ms-francesca-albanese
-“Ha coperto il terrorismo, minimizzato il 7 ottobre”
FALSO e STRUMENTALE.
Il mandato ONU della Relatrice riguarda esclusivamente i Territori Palestinesi Occupati. Non include Israele o il 7 ottobre. Esercita un mandato giuridico, non ideologico.
Risoluzione ONU HRC/5/1:
https://ohchr.org/…/Regul…/Session5/A.HRC.RES.5.1_En.pdf
– “Ha invitato a boicottare le aziende americane”
FALSO.
Il report A/HRC/59/23 documenta il coinvolgimento di ultinazionali in violazioni dei diritti umani. Tra cui Microsoft, Amazon, Lockheed Martin, HP, AXA, Elbit. Non è boicottaggio. È accountability legale.
https://undocs.org/en/A/HRC/59/23
-“Ha firmato articoli come lawyer abusando del titolo”
MAI dimostrato.
La definizione “lawyer” in ambito accademico internazionale non coincide con “avvocato abilitato in Italia”. Non è reato, né è mai stata oggetto di smentita da parte delle istituzioni ONU o accademiche.
-“Le sanzioni USA dimostrano che ha perso credibilità”
No: dimostrano che ha toccato nervi scoperti.
È la prima volta nella storia che gli USA sanzionano un relatore ONU. Non perché mente, ma perché documenta la complicità americana in crimini internazionali.
-“ONU è complice, non la rimuove”
FALSO.
L’ONU non può rimuovere un relatore speciale senza voto formale del Consiglio per i Diritti Umani. E il rapporto di Albanese è perfettamente coerente con il suo mandato. Non c’è base legale per la rimozione. Solo isteria politica.
– La verità è scomoda: Francesca Albanese ha dimostrato che:
– Israele applica un regime di apartheid
– USA e aziende occidentali lo sostengono economicamente
– Il diritto internazionale è sistematicamente violato
Ed è per questo che la vogliono far fuori.
La vera “guerra economica” è quella contro i palestinesi:
– Confisca di terre
– Checkpoint e permessi
– Muraglia
– Zone industriali coloniali
– Demolizioni punitive
– Sfruttamento di risorse naturali
Tutto ciò è documentato e protetto da multinazionali.
Francesca Albanese non ha “perso tutto”. Ha guadagnato la cosa più pericolosa: la credibilità di chi usa il diritto per difendere chi non ha voce. E questo, ai potenti, fa paura.
Il vero “game over” non è per Francesca Albanese. È per chi pensava che l’ONU potesse restare complice e silente.
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Dario Carotenuto
Gli Stati Uniti, con una mossa senza precedenti, hanno imposto sanzioni contro Francesca Albanese, relatrice ONU per i diritti umani nei Territori Palestinesi.
Il motivo? Aver definito genocidio ciò che accade a Gaza. Aver chiesto l’intervento della Corte Penale Internazionale. Aver fatto il suo dovere, con dignità e coerenza.
Risultato: le hanno sospeso il passaporto, congelato i beni negli USA e impedito ogni rapporto con aziende americane.
Ma non basta. Ora emergono anche campagne di disinformazione mirate, finanziate per cancellare la sua voce dai motori di ricerca, per distorcerne il messaggio.
Una strategia spietata: non si attacca solo una donna, si attacca l’idea stessa di giustizia internazionale.
A Francesca Albanese va la nostra solidarietà. Ma non solo: va il nostro impegno.
Noi continueremo a portare la sua voce nelle piazze, nelle istituzioni, nelle battaglie per la verità.
Se qualcuno ha paura delle sue parole, allora significa che quelle parole fanno paura perché raccontano ciò che molti vogliono nascondere.
E non ci faremo zittire.
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“Tecniche di intimidazione mafiosa”
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Firmiamo tutti:
https://www.change.org/p/chiediamo-la-nomina-di-francesca-albanese-al-premio-nobel-per-la-pace
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