(Tommaso Merlo) – Devi arrenderti, ha detto Trump a Zelensky. Ormai sei spacciato e se ti intestardisci l’Ucraina scomparirà dalle mappe geografiche. Fallo per il tuo paese se davvero ci tieni. Io posso aiutarti a trovare una sistemazione in Florida vicino alla spiaggia. Dammi retta, la devi smettere di mandare i tuoi giovani a morire al fronte per niente, la Russia continua ad avanzare e di questo passo arriverà a Kiev. Lo sai anche tu Volodymyr, l’unico modo che avevi per ribaltare le sorti del conflitto era l’intervento della Nato. Ci hai provato in tutti i modi piagnucolando col cappello in mano, ma ti è andata male. Ho vinto le elezioni io e sai come la penso, questa è la guerra di Biden e senza di me quei leccapiedi degli europei non vanno da nessuna parte. Io li detesto mentre Putin lo ammiro perché è un leader forte di un paese compatto. Non come l’America che è un bordello di periferia. Da noi a comandare davvero è “lo stato profondo” e se provi ad opporti ti rispediscono dal Padreterno con una pallottola vagante. Lo so, avevo promesso di far finire la guerra in un giorno, ma la politica è una recita e per la poltrona bisogna sparare un sacco di fandonie come sai meglio di me Volodymyr. Da noi domina la mega lobby della guerra che dai fondi di investimento arriva fino ai servizi segreti che fanno di testa loro imbastendo conflitti per svuotare i magazzini. Money, money, money coi politicanti tutti venduti al migliore offerente, Washington è infestato di russofobi e sionisti e di marines con la dentiera. Tu Volodymyr comandi con la legge marziale e sei un mezzo dittatore, io invece sono già in bilico. Ho un paese intero che mi marcia contro imbestialito, la lebbra ha indici di gradimento migliori dei miei eppure ho appena dovuto tagliare la sanità ai poveri per ridurre le tasse ai ricchi che mi hanno fatto arrivare alla Casa Bianca. È il business democratico. Dovevo ridurre il mega debito pubblico ed invece l’ho aumento a dismisura e Musk se l’è presa al punto che sta fondando un partito contro di me. Un inferno nonostante io sia il migliore presidente della storia degli Stati Uniti d’America e una persona eccezionale. Vedi Volodymyr, l’Ucraina è solo un ulteriore grana per me, io ho provato a fare da mediatore ma tu hai dato retta ai leccapiedi europei invece che a me. A quel fanatico russofobo di Starmer che ha bisogno di un uomo nero per coprire il suo penoso fallimento e quel quaquaraquà di Macron e quei fantocci lobbistici di Rutte e Merz. Gli europei ti hanno regalato i loro arsenali e adesso si riarmano ma al momento buono non troveranno un cane disposto a finire in trincea. Volodymyr, dai piuttosto retta alla tua coscienza, guarda fuori dalla finestra a come è ridotto il tuo paese e scappa in esilio qui da noi che magari a Hollywood qualche particina in un film trash alla lunga la trovi. Ho appena parlato con Putin e mi ha ribadito che non farà passi indietro dopo tutto il sangue versato. E lo capisco. Sta vincendo e non ha senso faccia concessioni a chi ha tentato di farlo fuori. Lui ha provato a negoziare, ma voi avete fatto saltare tutto con richieste assurde e adesso vi rifiutate di accettare la sconfitta militare. Capisco che è dura, ma più rimandate peggio è per l’Ucraina. Lo sai, io sono per la pace nel mondo, ma a furia di bombardare in giro siamo rimasti a corto di missili e bombe e dato che abbiamo altre priorità, ti dovrai arrangiare d’ora in poi. È il business della democrazia. Da noi la lobby sionista è più potente di quella russofoba e mi hanno costretto a mettere l’Iran nel mirino. Se proprio dobbiamo scatenare la terza guerra mondiale, preferiamo farlo per salvare Israele e non voi. E se non implodiamo prima, noi puntiamo a Pechino e non a Mosca. Lo so Volodymyr è dura per tutti, pensa che tra qualche giorno arriverà quell’assetato di sangue di Netanyahu che qui a Washington conta più di me. Io sono per la pace nel mondo ed una persona eccezionale eppure mi hanno fatto sporcare le mani di sangue col genocidio del secolo a Gaza. Un inferno. Comunque dai, la Florida è cara ma non si sta male dopotutto e se passi dai miei campi da golf ci facciamo una coca insieme. Ok? Good, bye.