
(Tommaso Merlo) – I soldati israeliani hanno ammesso di sparare a palestinesi in coda per un sacco di riso. Sono centinaia gli ammazzati a sangue freddo da quando hanno imposto delle specie di mangiatoie per quello che considerano bestiame. Davvero uno schifo inimmaginabile. I soldati israeliani hanno raccontato di sparargli con le mitragliatrici e che sono stati i loro superiori a dargli l’ordine. Più che un esercito una organizzatone criminale spietata che da mesi sta compiendo uno sterminio di massa che rimarrà nei libri di storia tra le pagine più ripugnanti dell’umanità. Peggio dell’olocausto perché avviene oggi e non di nascosto ma in diretta social. Un genocidio compiuto con la essenziale complicità dell’Occidente che per evitare tali obbrobri si era inventato i diritti umani e la comunità internazionale, ma che al momento buono si è rimangiato tutto. Un Occidente che non si è limitato a stare a guardare, ma che ha fornito armi, soldi e copertura politica diventando a tutti gli effetti complice. Quello di Gaza non è un genocidio compiuto da Israele, ma da tutto l’Occidente. Una catastrofe non solo umanitaria ma anche democratica dovuta alla degenerazione della politica e alla mafia lobbistica. La scarsa qualità dei politici è dovuta allo spregiudicato arrivismo ma anche al tifo dei cittadini che impedisce una selezione intelligente delle classi dirigenti. Coi partiti che alimentano disaffezione e fanno emergere il peggio di una società invece che il meglio. Dalle grandi personalità politiche del passato siamo precipitati ad un livello davvero imbarazzante. Ma c’è anche un problema di sistema, la mafia lobbistica. Quel potere occulto del danaro che da dietro le quinte sottrae sovranità ai cittadini. Il genocidio sta continuando da mesi per il semplice fatto che la politica che ha il potere di fare qualcosa non lo fa, e non lo fa perché i carnefici controllano attraverso le loro lobby le democrazie occidentali ed in particolare quella americana. Una mafia in giacca e cravatta che finanzia e sostiene la carriera di politicanti e presunti giornalisti per piegare il potere e l’opinione pubblica alle proprie esigenze ed ambizioni politiche. Comanda chi ha il danaro per comprarsi politica e media, non i cittadini. I sionisti alla fine sono solo un gruppo lobbistico tra i tanti, ma quello che ha sfruttato in maniera più spettacolare questa corruzione democratica arrivando ai vertici assoluti della superpotenza americana e a cascata sulle colonie europee. Un lavoro meticoloso decennale che da dietro le quinte gli ha permesso di conquistare un potere inaudito. Possono perfino mettere in piedi un regime di apartheid e spacciarsi come democrazia modello, possono commettere ogni crimine contro i palestinesi nella totale impunità ed oggi siamo all’apoteosi con l’Occidente che invece di ripudiare e fermare Israele lo sostiene mentre commette il genocidio del secolo. E lo fa fregandosene delle proteste dei propri popoli e di quelle istituzioni e di quei valori che dicevano fossero alla base della nostra civiltà. Depravazione lobbistica aggravata dal conformismo arrivista. Ed eccoci, qui. Un potere sionista davvero abnormeche tiene al guinzaglio la malridotta superpotenza americana col rischio di trascinarci tutti in una guerra mondiale nucleare per i loro deliri coloniali. E guai a chi si lamenta. Come se fossero davvero il popolo eletto, superiore a tutti gli altri esseri umani oltre al di sopra di ogni legge e decenza. E tutto questo perché da bambini qualcuno gli ha lavato il cervello coi deliri politico-religiosi sionisti e gli ha insegnato la paura e l’odio. Ma la ferocia li ha portati a superare ogni limite e la loro fine è solo questione di tempo. È questa la grande vittoria di Gaza. Ha fatto capire al mondo intero la verità su quanto sta succedendo in Medioriente da decenni e in cosa consista l’immane tragedia del popolo palestinese, ha fatto capire al mondo intero cosa sia davvero il sionismo sgretolando decenni di manipolazioni e propaganda ed ha confermato quanto siano deleterie per l’umanità le ideologie soprattutto se sfruttano le religioni. Ma Gaza ha anche svergognato davanti al mondo intero l’indecente ipocrisia occidentale compromettendo per sempre i suoi ridicoli complessi di superiorità. Gaza ha dimostrato il livello infimo delle classi dirigenti e quanto sia grave la corruzione lobbistico-mafiosa delle nostre democrazie. E visto che dal baratro non si può che risalire, grazie alla vittoria di Gaza presto rinascerà un nuovo Medioriente coi palestinesi protagonisti ma anche un un nuovo Occidente con tutti noi cittadini protagonisti.
“Ma c’è anche un problema di sistema, la mafia lobbistica. Quel potere occulto del danaro che da dietro le quinte sottrae sovranità ai cittadini. Il genocidio sta continuando da mesi per il semplice fatto che la politica che ha il potere di fare qualcosa non lo fa, e non lo fa perché i carnefici controllano attraverso le loro lobby le democrazie occidentali ed in particolare quella americana”
Penso anch’io che il problema dell’uccidente sia questo: la mafia lobbistica. E ne siamo vittime anche noi occidentali, che non abbiamo più la libertà di informazione e la democrazia. Anche gli statunitensi ne sono vittime, basta guardare l’enorme divario fra una maggioranza povera e una strettissima minoranza di Paperoni, che se si sposano affittano Venezia.
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Articolo troppo ottimista, condivido l’ opinione di chi ritiene il sionismo un movimento colonialista che ha avuto sempre l’ obiettivo dell’ occupazione ed espansione territoriale, l’ impero insomma…..che non si costruisce senza la complicità di interessi di altre potenze coloniali! E non da ora, da un secolo! Le lobby hanno avuto terreno fertile su cui attecchire…..si controlla ciò che è permeabile, fatto della stessa sostanza che ha agito per secoli con gli stessi strumenti e per gli stessi scopi! Una commistione difficile da sciogliere…..perché non è infiltrazione, ma proprio comunanza di intento! Come fai a contrastare una potenza di questa portata? Con i popoli che si indignano e protestano? Ma i popoli si sacrificano……ora tocca ai palestinesi, e domani chissà! La Palestina è un laboratorio sperimentale di un progetto, poi arriva il resto!
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Dice Luca Caracciolo, direttore di Limes, che Israele è in crisi di identità. Non solo è uno Stato artificiale creato come risarcimento dell’olocausto nazista ma, essendo formato da genti provenienti da tutte le parti del mondo, non solo non ha una Costituzione e solo delle Leggi Fondamentali aggiunte via via nel tempo in modo non organico ma risulta essenzialmente formata da 4 gruppi o tribù diverse: il 20 per cento è arabo, c’ è poi il gruppo dei laici, quello degli ultra religiosi e l’ultra destra. Ogni gruppo ha un curriculum scolastico diverso per cui cresce proprio con un abito mentale diverso ed è insediata in zone diverse. Arabi e ultrareligiosi non vogliono uno Stato israeliano, non sono sionisti, non possono far parte delle forze armate e gli ultrareligiosi sono fuori anche dal mondo del lavoro. Netanyahu appartiene all’estrema destra, mantiene il potere con la guerra perché altrimenti sarebbe processato per corruzione e finirebbe in carcere ma ha contro molti nemici. Teniamo conto che tra le stranezze di Israele c’è di non aver mai delineato i suoi confini. Le manifestazioni sono contro Netanyahu accusato di essere più un autocrate che un capo di governo. Al momento tutto si regge sulla lotta al terrorismo ma, come hanno ben dimostrato gli Americani, la lotta al terrorismo lo fa solo aumentare. Intanto molto riservisti si sono tirati indietro, cosa molto grave perché in maggioranza sono piloti di caccia, sono quelli che dovrebbero garantire la deterrenza nucleare. Ricordiamo poi che diaspora vuole dire che metà degli ebrei sono in Israele, ma metà sono sparsi nel mondo, in particolare negli Stati Uniti, da dove mandano armi e soldi. Ma soprattutto, dopo le ultime atrocità, gran parte di questi ebrei all’estero è contro Netanyahu mentre in tutto il mondo dilaga l’opposizione a Netanyahu. E la domanda “chi è Israele?” non ha risposta. Come fa a reggersi un Paese in cui metà della popolazione è contro il governo e il governo è retto da uno che ha sulla testa la spada di Damocle dell’accusa di corruzione? Il gruppo di ebrei americani sarebbero la quinta tribù a cui sono da aggiungere i Drusi. Come si vede, la disomogeneità è massima. C’è poi la componente ex sovietica che ha numeri notevoli e contrasta la politica filo statunitense
Lo stato permanente di guerra tiene temporaneamente uniti tutti questi gruppi. Avere un nemico comune crea aggregazione. Ma i dissidi interni sono molti. E spiegano come mai i vari gruppi non si sono mai trovati d’accordo per fissare una Costituzione. Prima che gli inglesi dessero questo territorio agli ebrei, il Paese faceva parte dell’impero ottomano che voleva sì un’area ebraica ma non uno Stato ebraico. Biden non apprezzava Netanyahu perché costui era come se appartenesse al filone repubblicano. L’ Iran è vicino ad avere un arsenale nucleare, cosa che Israele non può tollerare anche se Israele non è nella condizione di sostenere una guerra lunga contro uno Stato potente come l’Iran.
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